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L'ingrediente segreto


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avatarsenior
inviato il 24 Aprile 2024 ore 18:50

L'importante è ammettere che la scena è stata costruita, non volerla far passare per una cosa spontanea, altrimenti è barare.

Spontaneamente ricostruitaMrGreen, e ti dirò,talmente bene che...non lo diresti mai...eccola qua la bravura...farla sembrare spontaneamente reale;-) in definitiva che differenza ti fa'? Uno scatto emozionante lo è in ogni caso

avatarjunior
inviato il 24 Aprile 2024 ore 19:24

Spontaneamente ricostruitaMrGreen, e ti dirò,talmente bene che...non lo diresti mai...eccola qua la bravura...farla sembrare spontaneamente reale;-) in definitiva che differenza ti fa'? Uno scatto emozionante lo è in ogni caso


Cambia che la foto non rappresenta più la realtà: rappresenta la "realtà" che hai costruito tu. Cambia anche il genere fotografico: non più reportage/street bensì ritratto o altro genere di cui non conosco il nome.
Ma al di là di tutto conta l'onestà: ammettere chiaramente che la scena è stata costruita. Poi uno può fotografare ciò che crede.

avatarjunior
inviato il 24 Aprile 2024 ore 19:25

Se le foto belle sono una ogni tanto forse hai ragione, ma quando cominci a produrre contenuto ed estetica in quantità....beh.........

avatarsupporter
inviato il 24 Aprile 2024 ore 20:34

Per quel che può valere , sono assolutamente d'accordo con te Marco ; forse il professionista non può farci conto ma l'amatore , perché no ? e non vedo perché negarlo .
A parer mio , è nella street (ma non solo) che si riscontra maggiormente l'importanza del fattore "C" perché essere nel posto giusto al momento giusto non può dipendere da altro , avere la macchina pronta e riuscire a "cogliere l'attimo " quello non è fattore "C" , quello è "manico" .

avatarsenior
inviato il 24 Aprile 2024 ore 21:16

Uno scatto emozionante lo è in ogni caso
******************

Certo.
Ma vuoi mettere aggiungere al semplice fattore emozione il dare a bere di essere dei fenomeni?
Eh...

avatarsenior
inviato il 24 Aprile 2024 ore 21:19

Onestamente?
Se questa è la democratizzazione indotta dalla Rivoluzione Digitale gli preferisco di gran lunga l'Autoritarismo della fotografia a pellicola!

avatarjunior
inviato il 24 Aprile 2024 ore 22:01

Ciao e grazie a tutti per i commenti e pareri: sono sempre fonte di crescita personale.

avatarsenior
inviato il 24 Aprile 2024 ore 22:38

Ricordo un'intervista a Nino Benvenuti. Gli chiesero cosa pensasse della fortuna, e quanto fosse importante, e lui diede una bellissima risposta: "Fortuna è trovare un semaforo verde". Se sai dove stai andando un semaforo verde ti fa arrivare un pochino prima, ma cambia poco le cose. Se non lo sai anche con tutti i semafori verdi non vai da nessuna parte.

avatarsenior
inviato il 24 Aprile 2024 ore 22:57

Il colpo di culo è il sogno del fotocaxxoamatore che va in giro con la macchina al collo sperando di cogliere l'attimo irripetibile. Nessun fotografo agisce in quel modo: se si guardano le fotografie dei maestri del reportage si nota che nulla è lasciato al caso. Nel reportage bisogna innanzitutto stabilire un tema. poi bisogna introdursi nell'ambiente che si vuol riprendere a farsi accettare. Lo scatto è l'ultima cosa. Poi ci sarebbero le mitiche "candid" che, almeno le migliori, candid non sono: sono costruite ad arte usando modelli. Persino il reportage di guerra è costruito: la famosa foto del miliziano che cade, di Robert Capa, sembra un colpo di culo o un eccezionale prontezza di scatto. Né l'uno né l'altra: lo stesso miliziano nei fotogrammi successivi allo scatto risulta vivo e vegeto. Capa partecipò anche allo sbarco in Normandia è sbarcò con le truppe, forse non al primo assalto, ma sicuramente sotto il fuoco nemico. E i risultati furono scadenti, molto scadenti: fu data la colpa al laboratorio di Londra che avrebbe sbagliato lo sviluppo..era un laboratorio professionale, erano le foto dello sbarco in Normandia, figuriamoci l'attenzione prestata. Il fotoamatore che vuol provare a fare street si dovrà armare di pazienza, sedersi di fronte ad uno sfondo che riterrà adatto ed aspettare che si verifichi qualcosa. Come nella caccia di appostamento, è più probabile che l'attesa venga delusa. Oppure entrare nei bar, nei negozi, chiedere il permesso di fotografare e fotografare l'ambiente e le persone. Ne verranno foto che potrebbero essere apprezzate nell'immediato ed aumentare l'interesse col trascorrere del tempo perchè diventeranno irripetibili. Questo genere di foto si devono fare col cellulare: non mette in allarme nessuno, ormai sono tutti abituati, e nessuno pensa che le foto siano "serie". HCB all'epoca fotografava col 35mm. che stava alle 6x6 e 6x9 e anche formati più grandi, esattamente come oggi il cellulare sta alla reflex FF. Al solito, occorre avere le idee. La macchina e l'obbiettivo sono l'ultima preoccupazione.

avatarsenior
inviato il 24 Aprile 2024 ore 23:17

"Dopo aver osservato alcune fotografie passate alla storia..."
*********
Puoi citarne alcune di queste fotografie ?..

Non e' cosi importante, il punto vero e' il "dopo aver osservato", perche' non basta osservare la foto, occorrerebbe documentarsi sull'autore e cosa c'e' dietro lo scatto.
Mi piacerebbe sapere ad esempio le fonti su quanto affermato sopra circa la famosa foto di Capa.


avatarsenior
inviato il 24 Aprile 2024 ore 23:33

Cambia che la foto non rappresenta più la realtà: rappresenta la "realtà" che hai costruito tu. Cambia anche il genere fotografico: non più reportage/street bensì ritratto o altro genere di cui non conosco il nome.
Ma al di là di tutto conta l'onestà: ammettere chiaramente che la scena è stata costruita. Poi uno può fotografare ciò che crede.

Allora secondo te Doisneau, Bresson non sono più i grandi fotografi di street?...
Giusto per citarne due;-)

avatarsenior
inviato il 24 Aprile 2024 ore 23:36

Certo.
Ma vuoi mettere aggiungere al semplice fattore emozione il dare a bere di essere dei fenomeni?
Eh...

Ripeto come sopra, allora secondo te Bresson e Doisneau sono fotografi della domenica e la loro fotografia spazzatura?

avatarsenior
inviato il 25 Aprile 2024 ore 0:35

Mi piacerebbe sapere ad esempio le fonti su quanto affermato sopra circa la famosa foto di Capa.


Non esistono, come non esistono fotogrammi successivi che mostrano il miliziano vivo e vegeto, e anche il negativo di quella foto è andato perduto. Ci sono però, questo sì, fortissimi sospetti che sia una messinscena. Nel 2002 su Aperture uscì un articolo di Richard Whelan (biografo di Capa, oltre che di Stieglitz) che ne sosteneva l'autenticità, ma le sue conclusioni sembrano essere state smentite dalle successive ricerche di José Manuel Susperregui, che ha identificato il luogo dove la famosa fotografia fu scattata.

issues.aperture.org/article/2002/1/1/robert-capas-falling-soldier
revistas.unav.edu/index.php/communication-and-society/article/view/359

avatarsenior
inviato il 25 Aprile 2024 ore 8:39

Non esiste l' ingrediente segreto, sei tu l' ingrediente segreto. Kung Fu Panda MrGreen

avatarsenior
inviato il 25 Aprile 2024 ore 9:40

Ripeto come sopra, allora secondo te Bresson e Doisneau sono fotografi della domenica e la loro fotografia spazzatura?
*******************

Miky ti invito a fare una semplice e logica riflessione: negli anni '30 del XX Secolo in giro per il mondo c'erano poche centinaia di fotografi... di conseguenza ogni singola fotografia che riprendevano, fosse anche un cesso epocale, era di fatto alla stregua di una "prima mondiale".
Oggi, negli anni '20 del XXI Secolo, di fotografi in giro per il mondo ce ne sono diversi miliardi, di fatto almeno uno per ogni cellulare, di conseguenza qualsiasi capolavoro essi riprendano è alla stregua di un qualunque "già visto".

Secondo te, oggi, le fotografie di Bresson et similia farebbero gridare al miracolo?

Beh: io NON CREDO PROPRIO MrGreen

Che cosa ne pensi di questo argomento?


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