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Il fotografo a metà.


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avatarsenior
inviato il 19 Aprile 2024 ore 9:50

La mia domanda nasce dal fatto che ho visto diverse stampe dello stesso negativo ed ho notato diversi elementi caratterizzanti che davano sicuramente una visione d'insieme ed un aspetto "tecnico" (perdonami l'espressione) diverso.
********************

Problema che non si pone affatto con la diapositiva, che per sua essenza è un vero e proprio UNICUM.
E pertanto, purtroppo, oppure per fortuna dipende dai punti di vista, riservato a pochi cultori.

avatarsenior
inviato il 19 Aprile 2024 ore 10:01

Ma direi proprio di no: perché se - preparato o meno - quello che hanno ritratto dice quello che deve dire e continua ancora a dirlo, in modo costruttivo per l'umana stirpe, chi se ne frega se era preparato oppure no.
Altrimenti no dai, è vero, è tutto tarocco... però buttiamo alle ortiche anche il 99% del teatro, della pittura, della scultura, perché tanto ritraggono roba in posa o storie preparate a tavolino, quindi è tutto taroccato.
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Appunto Black... è tutto un TAROCCO!
O altrimenti le tanto vilipese fake news non sono altro che una espressione del genio umano, tamquam il più puro giornalismo d'inchiesta per intenderci ;-)

avatarjunior
inviato il 19 Aprile 2024 ore 11:20

Devo dire che da pubblicitario dove tutto prima di essere prodotto viene scritto ed approvato da fondamentalmente due parti opposte (Agenzia Cliente) ma in cerca di un risultato che possa essere un valore aggiunto per entrambi, leggere questo 3D mi fa tornare alle accese riunioni sia creative che poi di produzione della o delle immagini che poi sarebbero diventate un mezzo comunicativo.

Per quello che è il mio pensiero un'opera d'arte o se vogliamo in questo caso le opere dei grandi maestri di fotografia sono da osservare come risultato di una ricerca sia tecnica che di comunicazione dell'artista.
Ci sono poi le eccezioni che vanno valutate come eccezioni e non paragonabili in quanto eccezioni.

Se il discorso invece che su quello che vediamo lo spostiamo su quello che osserviamo, allora si dovrebbe anche pensare al momento storico in cui l'opera è stata concepita e al percorso artistico dell'artista o maestro come lo si vuol chiamare.

Da qui si evince che allora non si parla più di vedere, ma di entrare in profondità nell'osservare e si può notare che allora si parla di un progetto e non solo di una immagine.

Un progetto può essere realizzato in team o anche da soli.
Dire che se lo fai in team o se lo fai da solo è meglio o è più più facile o difficile non ha senso, sono due percorsi diversi.

Paragonare la pellicola al digitale non ha senso, sono due cose diverse.

Io invece da quello che ho capito nel titolo, vedo più una discussione sul fatto che sia solo l'artista o il maestro che si prendono gli onori, mentre i partecipanti al risultato non vengono nemmeno menzionati, tanto da portarli a staccarsi dal maestro per una propria strada.

Quindi vedrei il discorso più sulla riflessione del ruolo dell'artista o del maestro come esperienza condivisa sia a livello artistico che da nuova base per la crescita e lo sviluppo di giovani artisti che ambiscono al ruolo di maestro.

Poi il fatto che quello che vedo è vero o falso al mondo d'oggi, se voglio avere la certezza che lo sia ci deve essere un procedimento che non permette alterazione, oppure che io sia presente all'atto del produrre quello che è l'immagine proposta. In altro modo devo solo fidarmi e la fiducia oggi è cosa preziosa.

avatarsenior
inviato il 19 Aprile 2024 ore 14:31

O altrimenti le tanto vilipese fake news non sono altro che una espressione del genio umano, tamquam il più puro giornalismo d'inchiesta per intenderci

No, non funziona così, c'è della abnorme fallacia logica in questo maldestro tentativo di rigirare la frittata.

Il giornalismo deve descrivere i fatti, ciò che accade: questo è il presupposto stesso dell'attività giornalistica.
Altrimenti si tratta di giornalismo tendenzioso o falso, e le fake news rientrano in pompa magna nella seconda categoria (giornalismo falso). La fotografia giornalistica rientra a sua volta a pieno titolo nel giornalismo , quando fatta come si deve (altrimenti vedansi le altre due categorie pocanzi citate, giornalismo tendenzioso/falso), per cui deve sottostare al presupposto suddetto di attinenza ai fatti.

Invece uscendo da questo recinto e parlando della fotografia in generale, che è ciò di cui si discute qui, no : non sta scritto da nessuna parte che uno scatto debba essere fedele o del tutto attinente al vero; vero secondo quale canone? In base a quale ragionamento? Se non si è nel giornalismo, non esiste il vincolo, se non nelle convinzioni di taluni. Il fotografo racconta quello che vuole dire, non quello che vede come il fotogiornalista.

avatarjunior
inviato il 19 Aprile 2024 ore 18:49

@TheBlackbird
trovare il vero giornalismo come lo descrivi tu
oggi è come cercare una vergine in un bordello,
che se anche la trovi dura una sola volta. MrGreen MrGreen MrGreen

avatarsenior
inviato il 19 Aprile 2024 ore 18:56

Verissimo.

avatarsenior
inviato il 20 Aprile 2024 ore 17:24

Come tutti hanno risposto è decisamente NO.
E questo vale anche per il digitale. Ti porto la mia esperienza:
In questi ultimi 3 anni ho provato vari stampatori che a detta di molti godono di ottima reputazione e proprio con questi mi son trovato peggio, ovvero, stampano il file che gli porti punto, come accadeva ai tempi del rullino, portavi il rullino e loro sviluppavano stampavano.
Alla fine sono riuscito a trovare lo stampatore come lo intendo io, ovvero, è LUI che mi deve suggerire il tipo di carta in base a quello che io vorrei vedere in quello scatto ed è sempre LUI che supervisiona il mio sviluppo apportando se necessario delle modifiche per il tipo di carta scelta o comunque per il tipo di stampa che io ho in mente. Alla fine per me il vero stampatore è come lo chef...gli mette l'ultimo tocco ma non per questo si sminuisce il mio lavoro.
Se vuoi chiamala pure collaborazione, oppure...4 occhi vedono meglio di 2.
Ma infondo tu non puoi essere: un bravo fotografo, un conoscitore di tutte le carte in circolazione, conoscere gli inchiostri e un bravo sviluppatore.
Ad ognuno il suo;-)

avatarsenior
inviato il 20 Aprile 2024 ore 17:47

Da quasi 100 anni, il fotografo fa le foto, gli stampatori fanno camera oscura con tanto di postproduzione.
Anche l'utente medio pseudo fotoamatore non sapeva nulla di camera oscura, da lì i vari aborti di gente che si faceva da sola sviluppo\stampa nel cesso con risultati discutibili.
Le scuole erano e sono sempre semideserte.

Come fa notare giustamente Ale Z, ognuno fa il suo mestiere, il regista, il direttore della fotografia e il tecnico del montaggio, a ognuno il suo.
Se poi in digitale il fotografo evolve in grafica, tanto di guadagnato.

avatarsenior
inviato il 20 Aprile 2024 ore 17:56

Io invece da quello che ho capito nel titolo, vedo più una discussione sul fatto che sia solo l'artista o il maestro che si prendono gli onori, mentre i partecipanti al risultato non vengono nemmeno menzionati, tanto da portarli a staccarsi dal maestro per una propria strada.

Infatti, dopo aver visto una mostra di Steve McCurry ero rimasto stupito per la qualità delle stampe e la loro post produzione (ero molto acerbo) e venni a sapere che già negli anni '80 il caro Steve si appoggiava su due famosi studi grafici di New york e Milano. E lo fa ancora adesso nel digitale.
La famosa forza e vivacita' del colore non erano suoi meriti e nemmeno delle sue pellicole.
Se dava delle indicazioni è un'altra storia.
Con i soldi che prendeva giocava facile su tutta la produzione.
Da lì c'è stato un grande ridimensionamento da parte mia su quel tizio.

avatarjunior
inviato il 20 Aprile 2024 ore 18:17

Scusate, ma se parliamo di maestri della fotografia,
io non mischierei la pellicola col digitale.

Scattare per la pellicola quando si pensa ad una fotografia si deve calcolare tutto prima dello scatto a partire dal tipo di pellicola fino al procedimento finale della stampa.

Nel digitale il modo di scattare è cambiato, c'è più spazio per la creatività con la post-produzione e questo fa si che anche il rapporto tra chi scatta e chi poi post-produce debba essere più in sintonia.

Ovviamente ho fatto un discorso generale senza entrare nei particolari, se volete ci entro pure, ma lo fare per gradi in post diversi affrontando delle casistiche specifiche. Per fare un esempio veloce nella pellicola mi è capitato di produrre una campagna con un fotografo francese che usava la tecnica del cross processing. Tutto è stato calcolato prima dal colore dei vestiti ai colori dei props e delle pareti dello shooting. Furono scattate situazioni di luce identica ma con tempi e diaframmi diversi per ogni sessione. Quando abbiamo fatto sviluppare e stampare ho dovuto far lavorare un intera sezione di sviluppo e stampa di un laboratorio solo per noi per una giornata intera.
Prima sviluppando e stampando i provini dei rullini di campione di ogni sessione in modalità diverse. Una volta trovata la strada si sono sviluppati i rullini e stampato tutto il servizio.
Oggi scatti normalmente facendo degli scatti di prova sia per tempi e diaframmi uno shooting normale trovi l'esposizione e la luce migliore e poi fai fare il Cross Processing a uno che lo fa da dio e non a un ragazzino.
Scattando in digitale ti puoi anche permettere di cambiare tipo di luce quante volte vuoi perchè porti uno scatto normale e poi puoi usare una lut per avere una simulazione già in fase di scatto e poi quando la porti da chi fa post-produzione spieghi quello che vuoi nei minimi particolari e chi poi opera la post-produzione deve interpretare il tuo modo di vedere e mettere tutta la sua tecnica per arrivare al risultato finale.

Quindi nel digitale si hanno una infinità di possibilità creative in più che puoi sviluppare anche in tempi diversi.
e non è questione da poco.

avatarsenior
inviato il 20 Aprile 2024 ore 18:27

Nel digitale il modo di scattare è cambiato, c'è più spazio per la creatività con la post-produzione e questo fa si che anche il rapporto tra chi scatta e chi poi post-produce debba essere più in sintonia.

No, te lo do per certo. La sintonia è rimasta invariata, dalla pellicola al digitale.
Mi riferisco a gente che scatta da più di 30 anni, non io, sono un testimone.

Quindi nel digitale si hanno una infinità di possibilità creative in più che puoi sviluppare anche in tempi diversi.
e non è questione da poco.

Assolutamente Si, ci sono molti che si sono specializzati anche nella grafica ed hanno dovuto ristudiare quasi tutto da capo perchè in post devi analizzare di più l'immagine con varianti e riparazioni che non puoi immaginare mentre scatti.
Se un bravo grafico ti dice dove hai sbagliato, io seguirei attentamente le sue parole.
Sono molto più allenati di noi nello studio, e due occhi in più salvano il tuo lavoro.

avatarjunior
inviato il 20 Aprile 2024 ore 19:03

No, te lo do per certo. La sintonia è rimasta invariata, dalla pellicola al digitale.Mi riferisco a gente che scatta da più di 30 anni, non io, ma sono testimone.


Io ho prodotto servizi fotografici per campagne di agenzie nazionali ed internazionali sia in analogico che in digitale e ti assicuro che la cosa cambia e di parecchio. Ma basta che ti vedi qualche intervista di Gastel e parla proprio di questo cambio di modo di scattare.


avatarsenior
inviato il 20 Aprile 2024 ore 19:19

Quello delle agenzie pubblicitarie e Gastel non sono l'unico mondo fotografico, viva Dio.
Anche per fare solo un servizio commerciale non abbiamo bisogno di guardare chissà dove.
Esistono altri volumi di lavoro.
Quello delle agenzie pubblicitarie lascia il tempo che trova visto che già da molto tempo si affidano solo ai grafici e ultimamente alle IA. Quindi lascerei proprio questo settore come metro di paragone.
Forse 20 anni fa, ti posso credere fino a un certo punto.

user259567
avatar
inviato il 20 Aprile 2024 ore 19:34

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Problema che non si pone affatto con la diapositiva, che per sua essenza è un vero e proprio UNICUM.
E pertanto, purtroppo, oppure per fortuna dipende dai punti di vista, riservato a pochi cultori.
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Perdonate la mia ignoranza,ma perchè unicum? e perchè è riservata a pochi cultori? e chi sono i cultori della fotografia?

grazie per vostre risposte

avatarsenior
inviato il 20 Aprile 2024 ore 20:02

Molti fotografi, che il mondo da sempre celebra come "maestri", non stampavano da soli le loro fotografie ma si affidavano, anche nella "post produzione", ad un fidato stampatore.
Questa cosa, non dovrebbe farne, quantomeno, ridimensionare la loro fama?


Chi sono questi molti fotografi..? citare le fonti.

in ogni caso......NO!

Che cosa ne pensi di questo argomento?


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