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Esprimersi attraverso la fotografia. Una mia mostra dedicata a Pierrot


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avatarsenior
inviato il 13 Ottobre 2023 ore 8:38

Buongiorno a tutti, sono Paolo e nella vita esercito il triste mestiere MrGreen di critico musicale. Racconto spesso questo aneddoto: nella mia famiglia erano tutti musicisti veri, nel senso che sapevano suonare uno strumento. Io ci ho provato, ma proprio non faceva per me e, di conseguenza, ho deciso di fare il critico. Sono il punto più basso della parabola della mia famiglia Sorriso.
Di là di questo, per una serie di coincidenze fortunate, alcuni mesi fa ho avuto l'opportunità di esprimere attraverso la fotografia una serie di esigenze che avevo dentro. Aiutato da una mia amica, compagna di merende fotografiche, la chiamo, ho deciso di dare una mia interpretazione fotografica a due opere liriche: Erwartung e Pierrot Lunaire di Arnold Schönberg.
Ho fatto una mostra che ha avuto un successo di pubblico clamoroso, tanto da essere prorogata di una settimana; ho ricevuto anche molti consensi di altro tipo, ma non è questo il punto. Quello che conta è che portare a termine il progetto mi ha fatto sentire meglio.
Qui su Juza pubblico solo Pierrot Lunaire (1912), perché Erwartung è probabilmente destinato a un cammino importante nei prossimi mesi. In realtà io amo di più proprio Pierrot.
Pierrot Lunaire non ha una trama vera e propria. Potrei sintetizzare dicendo che è la storia di un uomo (Pierrot è una maschera maschile) che scontento della propria esistenza parte per il mondo in cerca di esperienze anche scioccanti per trovare la propria identità.
Ho voluto darne un'interpretazione attuale, favoleggiando che Pierrot – la cui parte è scritta per voce femminile recitante – sia una persona dalla sessualità ancora incerta e fluida. In questo senso la bellezza androgina di Fabiana truccata da Pierrot mi ha aiutato molto.
Diversa, rispetto al progetto Erwartung, la concezione tecnica. Molti primi piani, piani americani o figure intere immerse in un contesto specifico e variabile per dare il senso della mutevolezza del carattere. Protagonista sempre a fuoco, perché è sempre al centro della vicenda con l'esclusione della foto di chiusura (Cupio dissolvi). Ho usato quattro focali diverse, dal grandangolo al teleobiettivo.
Il manichino che compare nella prima serie di foto rappresenta metaforicamente un corpo con il quale la/il protagonista non si sente a proprio agio. Si guarda allo specchio, Pierrot, si interroga su che fare di quel corpo, lo coccola come la Madonna coccola il suo bambino e a un certo punto lo lancia lontano da sé ma il distacco lo porta alla pazzia. Infatti se ne va a ballare per cimiteri, sconsacrando col suo atteggiamento il luogo del riposo estremo. In una notte di luna piena (unico fotomontaggio, mal riuscito, dell'intera mostra, Ebbro di luna) è quasi stordito dalla follia. Ha poi un momento di ripensamento (la foto intitolata Nostalgia, ben interpretata dalla splendida Fabiana) e poi si perde del tutto, scomparendo e quasi unendosi a un murale di periferia (Melara, nello specifico). Quest'ultima foto, dal mio punto di vista, rappresenta anche una specie di trapasso dall'Espressionismo al Surrealismo.
Per i titoli del progetto Pierrot mi sono rifatto agli originali delle poesie che costituiscono il testo dell'opera: alcuni sono centrati, altri un po' meno, ma nel complesso sono soddisfatto.
Chiudo con una chiosa. Io sono stato un (spero) abile esecutore delle foto, ma il merito più grande va a Fabiana la quale, anche in condizioni di disagio ambientale e psicologico, ha saputo recepire le mie indicazioni in modo efficace e convincente.
Accetto critiche senza problemi, ciao a tutti e grazie per l'attenzione Sorriso
















































avatarjunior
inviato il 13 Ottobre 2023 ore 9:35

Amfortas che dire? Congratulazioni per l'opera e un mi dispiace per la lacuna musicale.
Poteva essere peggio, potevi non essere per barca.
Spero che l'esibizione prosegua per un mese o un anno. Come scrivi tu, il premio maggiore è la soddisfazione.
Che poi mi pare, il buon Arnold, abbia insegnato a John Cage.

avatarsenior
inviato il 13 Ottobre 2023 ore 10:12

Juan grazie. Il buon Arnold ha insegnato a tanti ;-)

avatarsenior
inviato il 13 Ottobre 2023 ore 13:51

Per fortuna Schoenberg è stato anche superato.
Comunque, al di là del progetto, sarei più curioso di leggere qualcosa di inerente al tuo mestiere di critico... così, giusto perché ho voglia di farmi del male.
C'è qualche articolo o scritto di qualunque tipo online che si possa leggere?

avatarsenior
inviato il 13 Ottobre 2023 ore 14:18

Rombro, sono vicedirettore della rivista online OperaClick, che è la più nota sul Web, a suo tempo scrivevo anche sull'edizione online del Piccolo, quotidiano di Trieste.
www.operaclick.com/
In basso a destra c'è il box cerca Paolo Bullo, ciao Sorriso

avatarsenior
inviato il 13 Ottobre 2023 ore 16:23

Pensavo prima, Rombro, che mi piacerebbe sapere se mi consideri peggio come fotografo o come critico. Dopotutto mi sono esposto, merito una critica, no?

avatarsenior
inviato il 13 Ottobre 2023 ore 17:42

Delle foto che vedo nel tuo profilo cestinerei quasi tutto, ne salverei ben poche. Ma non tanto perché eseguite male, più che altro sono dozzinali, alla portata di un qualunque amatore della domenica. Poi le sbobbe (dalla macro alla street ai ritratti al paesaggio ecc.) sono sempre sintomo di mancanza di un percorso o di una ricerca più personale che possa incuriosire lo sguardo. Però boh, magari lo fai a cuor leggero, senza particolare impegno, quindi ci sta (anche se non capisco mai per quale motivo pubblicare foto sostituibili con migliaia di altre).
Queste di Pierrot, personalmente, non mi fanno impazzire, però apprezzo lo sforzo dell'idea che fa da filo conduttore...se non altro hai cercato di tirar fuori qualcosa di "tuo" anche se usando una figura abbastanza tradizionale.

Riguardo al "critico" faccio fatica a prescindere a vederlo come mestiere o ruolo istituzionale...
Diciamo che sarebbe più consono dire che scrivi recensioni per spettacoli classici/teatrali.

Conosci Ettore Garzia di Percorsi Musicali?

avatarsenior
inviato il 13 Ottobre 2023 ore 18:04

sono sempre sintomo di mancanza di un percorso o di una ricerca più personale che possa incuriosire lo sguardo.


No, sono solo il sintomo di quello che io (o altri) vogliamo rendere pubblico.

Però boh, magari lo fai a cuor leggero, senza particolare impegno


Ci metto impegno comunque, ma appunto a cuor leggero.

altro hai cercato di tirar fuori qualcosa di "tuo" anche se usando una figura abbastanza tradizionale


La figura di Pierrot, in Schoenberg, è tutt'altro che tradizionale, soprattutto per quanto riguarda la parte musicale. È L'urlo di Munch in musica.

Diciamo che sarebbe più consono dire che scrivi recensioni per spettacoli classici/teatrali.


Qui sono d'accordo, probabilmente perché c'è confusione tra il critico musicale e il musicologo. Una volta fino a pochi decenni fa, le due figure coincidevano.
Ora se scrivo una recensione "tecnica" non ti legge nessuno perché la materia è sconosciuta ai più. Ogni tanto ci provo - raramente - ma il riscontro statistico è pessimo. Basta scrivere la bemolle o scala ascendente e la gente se ne va.

Conosci Ettore Garzia di Percorsi Musicali?


Non personalmente, ma ne ho stima.

In ogni caso grazie per il feedback, la fotografia che amo davvero è molto più vicina a questo pubblicato qui che al resto nelle gallerie, ma trovo che entrambi i generi - quello generalista e quello, come dire, più specialistico - abbiano pari dignità. Ciao, Paolo

avatarsenior
inviato il 13 Ottobre 2023 ore 18:37

Ma nella tradizione, anche solo nell'immaginario collettivo, Pierrot è un personaggio conosciuto. Hai semplicemente interpretato i "movimenti" dei titoli dell'opera di Schoenberg perché probabilmente ti risuonava in qualche modo.

La critica prevede competenze nel campo, certo, ma deve per sua natura essere spietata e non guardare in faccia nessuno, altro che le statistiche. ;-)

avatarsenior
inviato il 13 Ottobre 2023 ore 19:04

Beh, dal lato spietato, con educazione, non scherzo per nulla.

avatarsenior
inviato il 13 Ottobre 2023 ore 22:18

Spesso gli intellettuali mettono le idee (a volte ottime idee) davanti, in ordine di importanza, alla loro realizzazione. E' quel che vedo nelle foto: buoni spunti trattati in modo imperfetto. Purtroppo nell'arte (perchè queste foto hanno ovviamente ambizioni artistiche) non esiste "benino". Esiste "benissimo", "bene" e "male".
IMHO, senza offesa, naturalmente.

avatarsenior
inviato il 13 Ottobre 2023 ore 22:55

Ciao, ho detto che accetto critiche senza problemi di alcun tipo, perciò grazie. Non pretendo certo di essere perfetto, ovviamente. Per me ha contato molto anche portare a termine la mia idea Sorriso Ciao, Paolo

avatarsenior
inviato il 13 Ottobre 2023 ore 22:59

Ma nella tradizione, anche solo nell'immaginario collettivo, Pierrot è un personaggio conosciuto. Hai semplicemente interpretato i "movimenti" dei titoli dell'opera di Schoenberg perché probabilmente ti risuonava in qualche modo.


No, mi sono inventato un'interpretazione, che è una cosa totalmente diversa. I movimenti, come dici tu, dell'opera, sono in realtà i titoli delle poesie che compongono il testo. In Pierrot Lunaire non c'è una storia di emarginazione di genere o simili. Ciao, Paolo

avatarsenior
inviato il 13 Ottobre 2023 ore 23:06

Sì vabbè, non cambia quello che intendevo.
Comunque secondo me vai meglio a scrivere recensioni MrGreen

avatarsenior
inviato il 13 Ottobre 2023 ore 23:08

Vabbè, meglio di niente ;-)

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