| inviato il 14 Settembre 2023 ore 15:17
Una delle cose che ho sempre visto come un difetto delle ottiche è la curvatura di campo, con lei la messa fuoco sempre incerta su reflex fuori dal punto centrale e la regola di chiudere almeno 2 stop il diaframma come una sorta ammonimento dall'amico guru... eppure aberrazioni a parte delle vecchie ottiche andando verso il bordo della lente è veramente così grave?
Il fatto è che impari a riconoscerla e la eviti e se la curva è dietro nel paesaggio chiudi il diaframma o al massimo in manual focus metti a fuoco piuttosto che il primo piano il bordo (sempre a diaframma chiuso), come in una foto con più persone fai arretrare le persone di lato e chiudi leggermente il diaframma... però per 2 anni accade che la mente immagina sempre questo piano focale ipotetico bello dritto e la curvatura di campo come un ostacolo da tamponare tanto cone il 35 afd f2 lo usi solo con singolo soggetto...
Succede allora che vendo il fido 45 samyang e sulla sony decido per un pò proprio d'utilizzare il vecchio nikon 35 f2 afd e quindi mi trovo a chiudere il diaframma ma è buio... devo riprendere ad f2... e allora gioco con la messa a fuoco e giro la macchina per mettere quelllo che mi interessa più o meno a fuoco sulla curva valutata con spostamenti dell'ingrandimento su schermo e dopo quasi 6 mesi a riprendere con questa lente rimonto il 35 su reflex e come per magia la mia mente l'asseconda...
Alllora il punto è siamo capaci realmente di sfruttare la nostra attrezzatura al meglio delle sue possibilità oppure gli automatismi ci rendono consapevolmente cechi? |
| inviato il 14 Settembre 2023 ore 15:35
Gli automatismi ci facilitano la vita (di solito), ma ci impigriscono molto.
Dal punto di vista prettamente tecnico/ottico la curvatura di campo è sempre un difetto, nel senso che è una caratteristica intrinseca di qualsiasi obiettivo, in alcuni casi più evidente, perché la fisica funziona in quel modo e non è evitabile, mentre dal punto di vista dell'impiego di un oggetto, tale difetto tecnico potrebbe, come nel tuo caso, diventare un pregio, se impariamo a sfruttarlo con cognizione di causa.
Esistono decine di esempi da poter fare, alcuni scatenano anche guerre di religione, ne riporto alcuni:
- aberrazione sferica
- valvole vs stato solido nonché tipologie di condensatori (per gli audiofili)
- i dispositivi BBD per i delay negli strumenti musicali (per i musicisti, specie i chitarristi)
- i colori Fujifilm
Potrei continuare molto a lungo.
Quanto siamo consapevoli di questo impigrimento, quanto siamo (o NON siamo) capaci di sfruttare la nostra attrezzatura, quanto questi automatismi ci servono davvero o contribuiscono all'impigrimento è qualcosa che ciascuno dovrebbe valutare per sé stesso, non è possibile definire un limite valido per tutti gli esseri umani.
Allo stesso modo ciascuno deve capire quanto è disposto a spendere e quanto gli serve davvero quel difetto particolare, se usato cum grano salis, per raggiungere i suoi scopi. |
| inviato il 14 Settembre 2023 ore 15:39
Non ho proprio ben compreso esattamente cosa vuoi sapere e me ne scuso; ma non vedo problemi a cercare di conoscere al meglio la nostra lente, magari con qualche prova in modo da utilizzarla al meglio, servirsi di diaframmi un po' più chiusi e, se c'è poca luce, utilizzare il cavalletto, mettere a fuoco manualmente su quello che riteniamo prioritario. Si è sempre fatto cosi, perché dovrebbe essere diverso? |
| inviato il 14 Settembre 2023 ore 17:30
@_Alex_ un difetto è un difetto e rimane tale, non c'è alcun dubbio del resto ci sono lenti che rasentano la perfezione ma il loro unico grande difetto è principalmente il costo quanto il peso spesso...
@Claudio Santoro il cavalletto è qualcosa a parte che serve quando serve e si può utilizzare, con luce led a parte qualche illuminatore più moderno o lampadina concepita appositamente hai il problema del flickering anche con macchine che sono dichiarate anti-flickering, il problema è che la macchina riconosce gli herz (50 della nostra rete) e si sincronizza se il tempo è uguale o multiplo, anzi tempi troppo veloci non tanto bene e ad esempio in video trovandomi spesso con luce mista artificiale/naturale quanto solo artificiale sto sempre a 1/100s, tempo che funziona bene anche in foto.
in realtà quello che tu descrivi è proprio l'approccio del fotografo fino a qualche tempo fa e di fatti proprio alcune dritte e suggerimenti sulle mie ottiche sono frutto di esperienza di fotografi più "maturi", quello che noto piuttosto come se da una parte gli af moderni sono realmente performanti e superiori alla tecnologia precedente quanto una minore attenzione rispetto proprio a difetti che prima erano ben mensionati anche nelle recensioni qui su juza stessa.... mentre oggi sembra quasi che sono invisibili... del resto proprio riguardo alla curvatura di campo delle ottiche le nuove non ne sono esenti per quello che ho notato anlizzando anche ottiche molto moderne, semplicemente te ne preoccupi meno riguardo alla mesaa a fuoco perchè il soggetto lo becchi bene e subito e al massimo giustifichi un eccessivo fuori fuoco intorno come una semplice caratteristica della lente... esempio vedo curvatura in avanti come sul 58 1.4 afs anche nel nuovo 50 1.2 s, quanto c'è da quello che ho visto di persona nel 24 1.4 GM più o meno allo stesso modo.... ma sono difetti che non vengono più descritti.
Il mio thread non vuole essere polemico solo spunto di riflessione per chi approccia magari alla fotografia da poco o lo ha fatto da poco tempo, i veterani come probabilmente tu stesso hai così familiarità ormai che comprendi subito difetti e potenziale di un sistema/lente che sia... |
| inviato il 14 Settembre 2023 ore 18:21
Conoscere a fondo l'attrezzatura ci vuole tempo. Anni e anni fa avevo una ritmo diesel e parlando con amici mi scappò detto "E poi aveva il problema del devio-sgancio, che si guastava ogni 60/65000 chilometri circa..." Facce stupite e uno che chiede "Ma quanti chilometri ci hai fatto con quella macchina per renderti conto che quel difetto saltava fuori periodicamente e proprio così?".
Conescere a fondo pregi e difetti di fotocamere e sensori e trovare il modo di rimediare bisogna avercene fatte su di foto... Io sono ancora allo stadio di chi chiude il diaframma un pochino di più o usa un tempo un po' più veloce per "stare dalla parte della ragione"... |
| inviato il 14 Settembre 2023 ore 20:23
No, Darp, non ho pensato a una tua polemica, volevo capire solo il senso della tua riflessione per capire quali sbocchi pratici possa avere se non, in accordo con Miopartistica, che un bel po' di tempo debba sicuramente essere dedicato alla conoscenza dell'attrezzatura. |
| inviato il 14 Settembre 2023 ore 23:35
“ Conoscere a fondo l'attrezzatura ci vuole tempo. „ a volte inaspettatamente dopo averla accontonata la impari con ritardo, vedi il 35mm f2 quanto il 105 DC ad f2 con DC completamente su front entrambi capiti però utilizzandoli in manual focus su ML con molta, molta calma |
| inviato il 15 Settembre 2023 ore 11:35
Conoscere le caratteristiche di una lente è fondamentale e spesso alcuni difetti rendono la stessa unica. Le lenti moderne prive di aberrazioni, curvatura di campo, ecc. creano delle immagini nitidissime ma piatte. Crescendo, nell'esperienza fotografica, ti rendi conto che alcuni difetti, se conosciuti, possono trasformarsi in pregi. Vi posto un esempio. Foto fatta con lo zeiss Sonnar, una lente piena di difetti, considerando che è uno schema ottica risalente agli anni '30 e che a parte il trattamento antiriflesso di Zeiss non è cambiato nulla o quasi, questi “difetti” conferiscono una tridimensionalità che le lenti moderne se la sognano.
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| inviato il 15 Settembre 2023 ore 19:37
"..oppure gli automatismi ci rendono consapevolmente cechi?"
Se chi li usa è un miccio, sono affari suoi.
Gli automatismi sono utilissimi, basta saperli usare bene.
Detta in due parole, bisogna conoscere benissimo la propria attrezzatura, ogni fotocamera ed ogni ottica che possediamo ha le sue peculiarità, e vanno conosciute, inclusa la curvatura di campo, e per vederla realmente, basta fotografare un prato con l'erba ed usare Photoshop, filtro Trova i Bordi |
| inviato il 15 Settembre 2023 ore 19:55
X Riccardo.asselta :
ho un 28mm ZE/ZF.2 Distagon T* 28mm f/2 ,che ha come caratteristica proprio la curvatura di campo.
Un bellissimo obiettivo......
Un saluto |
| inviato il 15 Settembre 2023 ore 20:19
X Riccardo.asselta
Bravo, è proprio vero, ogni lente ha le sue peculiarità che la rende unica (parlo di vecchie ottiche) nella loro personalità +/- pronunciate (ci sono lenti che se pure uscite dalla stessa fabbrica, danno risultati un po' diversi, ora nell'era della costruzione chimica sono praticamente tutte uguali). |
| inviato il 15 Settembre 2023 ore 20:46
Ovviamente d'accordo con @Alessandro Pollastrini e anche @Ariete57, occorre conoscere bene la propria attrezzatura per utilizzarla al meglio; e, spesso, ci vuole un po' per conoscerla bene. Gli automatismi anche vanno conosciuti e dominati, tranne nel caso si fotografi a raffica e come viene viene. Altrimenti, certe caratteristiche se dominate in modo consapevole possono offrire possibilità in più. Ma spesso certi automatismi vanno anche ignorati; nelle foto di paesaggio quasi sempre niente AF, impostazione manuale, niente IBIS, cavalletto, telecomando, lettura spot, etc |
| inviato il 15 Settembre 2023 ore 21:23
La mia posso dire di conoscerla all' 80% dopo 9 anni di uso. E proprio per questo non mi passa per il cervello di prendere qualcosa di più recente. Qua do non funzionerà allora aggiorno al modello successivo e ricomincio da capo |
| inviato il 15 Settembre 2023 ore 21:43
Durden, probabilmente il tuo è l'atteggiamento più saggio! Io dopo 8 anni ho affiancato alla reflex una ML, un po' per il contenimento pesi un po' per esplorare il nuovo mondo e per la curiosità di affrontsre nuove logiche anche cambiando brand cosa che a volte può portare nuovi stimoli: un po' è anche successo, ma non so quanto sia stato giusto. |
| inviato il 15 Settembre 2023 ore 22:43
“ Io dopo 8 anni ho affiancato alla reflex una ML, un po' per il contenimento pesi un po' per esplorare il nuovo mondo e per la curiosità di affrontsre nuove logiche anche cambiando brand cosa che a volte può portare nuovi stimoli: un po' è anche successo, ma non so quanto sia stato giusto. „
Claudio io ho fatto il contrario, dopo la reflex ho fatto il passaggio a mirrorless, ma non è scattato il feeling e sentivo, per il mio modo di fotografare di non utilizzarla neanche al 50% delle sue potenzialità e allora ho fatto un passaggio indietro, non qualitativo, ma di essenzialità. Rotellina ISO, diaframmi, tempi e maf manuale, ho scelto Leica M10. |
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