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Uzbekistan, diario di viaggio


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Uzbekistan, diario di viaggio, testo e foto by _Axl_. Pubblicato il 02 Gennaio 2022; 44 risposte, 4470 visite.


"Corri cavallo, corri ti prego fino a Samarcanda io ti guiderò, non ti fermare, vola ti prego corri come il vento che mi salverò!"

Ci sono luoghi al mondo il cui solo nome evoca lontanzanza, esotismo ed avventura.
Timbuctù in Mali, Machu Picchu in Perù e, appunto, Samarcanda in Uzbekistan città che si trova proprio nel mezzo della Via della Seta, nel cuore del tragitto che i mercanti percorrevano per andare dalla Cina all'Europa ed il cui etimo significa nell'antica lingua sogdiana "fortezza di pietra".

L'Uzbekistan è un viaggio a me molto caro perchè è stato l'ultimo mio viaggio al di fuori dei nostri confini.
Correva l'anno 2019 e mai, dico mai, avrei immaginato che potessimo vivere quel che, da febbraio 2020, abbiamo vissuto, una pandemia di livello mondiale che ha fermato il nostro viaggiare ma non lo scorrere del tempo.

E' un Paese meraviglioso, dove ho lasciato il cuore e dove ho trovato enie e colori frutto di milleni di contaminazioni e scambi culturali, conquiste e invasioni, Oriente e Occidente.













Giorno 1
Sveglia prestissimo, non voglio perder tempo!
E' Taškent, la Capitale, ad accogliermi nel mio primo giorno in questo meraviglioso Paese: la città cambia il suo volto il 25 aprile del 1966 quando viene sconvolta da un terremoto. Tra la fine degli anni '60 e '70 il governo sovietico avvia, allora, impoenti lavori di restauro e ricostruzione che ne mutano l'aspetto.




Da antica città Uzbeka a moderna Capitale di una Repubblica Socialista inserita nell'URSS: nascono enormi viali e palazzoni in stile Sovietico ma, anche, spelndide fermate della Metropolitana che celebrano le conquiste dell'allora Superpotenza come, nel caso della stazioen di di Kosmonavtlar, quella dello spazio:










O come questa che appare essere come una Cattedrale!




Con il crollo del regime Sovietico l'Uzbekistan si riappropria del suo glorioso passato e riscopre figure rigorosamente bandite dal comunismo come quella del suo più glorioso condottiero, Amir Temur ossia, il temutissimo Tamerlano che tra la fine del 1300 e l'inizio del 1400 conquistò larga parte dell'Asia centrale e occidentale, fondando l'Impero timuride.




Ma Taškent è, prima di tutto, ai miei occhi la sua gente, i suoi mercati così, ad ora di pranzo, mi reco al Chorsu Bazar il principale mercato della città, in parte coperto e in parte scoperto.
Vi si trovano merci di ogni tipo dove pranziamo con frutta, e si Samosa locali, pane e triangolini di pasta fritta con ripieno di carne.
Solo in questa occasione li troverò anche con lo squisito ripieno alle patate.
Immancabili gli spiedini di carne ed i pane sempre fresco e fragrante!










A seguire mi dirigo verso Piazza Khast Imom, il centro religioso della Capitale.
Gli edifici più antichi, o più restaurati di Tashkent sono qui: Madrasa Barak Khan, la Moschea Tellya Sheikh, il Mausoleo del XVI secolo di Abu Bakhar Mohammed Kaffal Shashi e la Biblioteca Moye Mubarek, localizzati all'interno di un grande giardino curatissimo e fiorito.
Nella Biblioteca Moye Mubarek, oggi museo, si trova una delle 3 copie più antiche del mondo del Corano, il Corano Uthman (Osman), scritto in lingua sufi, e in piccole stanze laterali sono conservate le traduzioni del Corano in tutte le lingue del mondo.




Alle ore 15:00, dopo un veloce spuntino, parto alla volta di Samarcanda dove arrivo alle ore 19.30, dopo 350 KM di di una strada alla data in cui l'ho visitata io, non in buone condizioni.
Il percorso si svolge tra campi coltivati, piccoli villaggi, ma non ha punti di grande interesse.

Sono felice, è la mia prima notte nella magica città, è la mia prima notte a Samarcanda!

Non resisto e così, prima di andare a dormire, mi reco al Registan (letteralmente "luogo di sabbia".
La Piazza è incorniciata da tre Madrase (scuole islamiche): la Madrasa Ulugh Beg (1417-1420), la Madrasa Tilya-Kori (1646-1660) e la Madrasa Sher-Dor (1619-1636).

Lo spettacolo è rovinato dall'allestimento per l'imminente International Folklore Festival che, ahimè, si svolgerà proprio ad agosto 2019.




Giorno 2
La sveglia è sempre di buon mattino, già alle 08:30, mi metto in viaggio verso il mercato domenicale di Urgut dove arrivo dopo circa 40 minuti necessari a percorrere i circa 40 km di strada.
Il mercato, che è bene visitare di domenica, è un'ottima occasione di vedere uzbeki, tajiki, kyrghisi tutti insieme.










Non c'è (quasi) nulla da comprare, non c'è artigianato ma merci (spesso di importazione) per i locali.
Ma è estremamente affascinante vedere il crogiolo di etnie che popolano l'Uzbekistan intente nei loro affari.
Ci sono proprio tutti i venditori di cibo locale, fornai, piccoli banchetti che cuociono gli spiedini, quelli che vendono Samosa con carne e verdure o altri tipi di cibo, o che mangiano seduti a lunghi tavoli di legno e noi, di buon grado.
Compro, quindi, samosa, pane, zuppe e mi siedo volentieri accanto a loro per consumare il mio pranzo.

Una volta pranzato e visto in lungo e in largo il mercato riparto per Samarcanda dove visiterò il Vecchio Quartiere Ebraico.





Giorno 3
La giornata è, interamente, dedicata a Samarcanda.
La città è stata fondata nell'VIII secolo ac. ed è stata per un millennio crocevia della Via della Seta. Distrutta da Gengis Khan nel 1220 fu ricostruita da Tamerlano, che ne fece la propria capitale, nel 1370.

Il primo sito che visito è la strepitosa necropoli di Shakh-i-Zinda.
Il complesso comprende lo spettacolare Viale dei mausolei e altri edifici rituali dei secoli IX-XIV e XIX.
Il nome Shah-i-Zinda significa "Tomba del re vivente" ed è collegato con la leggenda che Kusam Ibn Abbas, il cugino del profeta Maometto sia stato sepolto lì.
Il complesso Shakh-i-Zinda si è formato in più di nove secoli (dal XI al XIX) e ora include più di venti superbi edifici.













A seguire, mi reco all'Osservatorio e al memoriale di Ulug Bek, nipote di Tamerlano, e all'annesso museo molto conosciuto fino all'800 anche in occidente come astronomo e scienziato.
L'osservatorio era originariamente di 3 piani di cui rimane purtroppo solo la parte più bassa e una parte dell'astrolabio.

L'Osservatorio è interessante ma nulla a che vedere con la sontuosa Bibi-Khonym Mosque, uno dei più importanti monumenti di Samarcanda.
Dopo la sua campagna indiana nel 1399 Tamerlano decise di intraprendere la costruzione di una moschea gigantesca nella sua nuova capitale, Samarcanda. La moschea è stata costruita usando la ricchezza saccheggiata durante la sua conquista dell'India. Quando Tamerlano tornò dalla sua campagna militare nel 1404 la moschea era stata quasi completata.
Nel XV secolo è stata una delle più grandi e più belle moschee del mondo islamico. Alla metà del XX secolo era ridotta a un rudere grandioso, a seguito dei crolli dovuti al terremoto del 1897, ma, ora, è stata in gran parte restaurata. Secondo la locale tradizione se una donna cammina carponi sotto il piedistallo del Corano che si trova di fronte alla facciata, avrà molti figli.




Raggiungo quindi il Registan che con le 3 Madrasse Ulugbek, Sher Dor e Tillya Kari Madrasah è considerata una delle piazze più belle e straordinarie di tutto il mondo: la Madrasa di UlugbeK, guardando la piazza è quella a sinistra, la più antica, la Madrasa Tillya Kari, guardando la piazza è quella centrale e la Madrasa di Sher Dor, del leone, guardando la piazza è quella a destra.

Il luogo è un incanto senza fine.











A impressionarmi di più è stata la Madrasa di Tilla Kari con i suoi incredibili interni dorati.










Proseguo, quiondi, con il Gur-Emir Mausoleum che ospita le tombe di Tamerlano (Timur) e dei suoi discendenti.
La stanza d'oro dove è posta la tomba di Tamerlano è meravigliosa. Il grande condottiero è sepolto sotto un sarcofago di giada verde scura vicino a quello del suo maestro spirituale.
Il mausoleo è sormontato da una bellissima cupola dorata con 63 scanalature, tante quanti gli anni di Maometto.
La guida ci racconta che l'archeologo sovietico che aprì la cripta nel 1941 trovò sulla tomba di Tamerlano la seguente iscrizione: “chiunque aprirà questa tomba sarà sconfitto da un nemico più terribile di me”.
Poiché il giorno dopo la scoperta Hitler attaccò l'Unione Sovietica, la cripta venne richiusa e mai più violata.








Giorno 4
Giornata di trasferimento e lunga tappa verco Bukhara.
Si parte presto da Samarcanda e, lungo la strada, mi fermo a Shakrisabz dove mi fermo un paio un paio d'ore per la visita al Portale del palazzo Ak-Sarai, la Kok-Gumbas mosque, Khazret-Imam Mosque e il Mausoleo Gumbazi-Seidan.
Molto belli sia i mausolei che il Portale del palazzo Ak-Saray, uno dei pochi monumenti non ricostruiti, che ci fa capire l'imponenza e la magnificenza del palazzo d'estate di Tamerlano.
E' tutto all'interno di un parco che, ahimè, ha preso il posto tra il 2014 e il 2016 degli antichi quartieri che sorgevano intorno ai citati monumenti, un vero peccato, dato che le vestigia del passato si trovano, ora, isolate, tra un pur ordinatissimo verde.




L'arrivo nella splendida Bukhara non consente che una splendida birra ghiacciata e una cena Uzbeka.




Giorno 5
A Bukhara il primo monumenot che ci aspetta è il Mausoleo di Ismail Samani, costruito in mattoni nel 905 come il luogo di riposo di Ismail Samani e chiamato all'epoca “La perla dell'Est”, è considerato uno dei lavori più apprezzati di architettura dell'Asia Centrale.
Al momento dell'invasione di Gengis Khan il santuario era sepolto dal fango delle inondazioni e quando le orde mongole raggiunsero Bukhara il santuario fu, così, risparmiato dalla loro distruzione.
Il sito fu riscoperto solo nel 1934 dagli archeologi sovietici e furono necessari due anni per lo scavo.
Nel periodo sovietico la piazza fu, ahimè, liberata dalle numerose tombe presenti in modo da riordinarla.
Nel Mausoleo sono presenti elementi buddhisti, zorastriani e islamici.




A seguire mi reco al vicino Mausoleo di Chasma Ayub iniziato nel XII e finito nel XVI secolo. Costruito in stile turkmeno e dispone di una cupola a forma conica, poco comune a Bukhara, fatta aggiungere da Tamerlano.




Proseguo, quindi, verso l'Ark, la cittadella fortificata circondata da mura color ocra, la costruzione più antica che domina la città vecchia di Bukhara, era la residenza del locale Emiro che venne distrutta dall'armata di Gengis Khan e pesantemente bombardata nel 1920 dall'Armata Rossa.
L'ingresso cerimoniale nella cittadella è incorniciato da due torri del XVIII secolo e una rampa di scale conduce attraverso un portale e un lungo corridoio coperto alla moschea del venerdì. Il corridoio coperto offre l'accesso ai magazzini e alle celle della prigione, dove venivano tenuti in bella vista i galeotti.




La tappa successiva è lo straordinario Kalyan Complex, un complesso religioso situato nella parte storica della città intorno al gigantesco minareto Kalyan, con la moschea Kalyan a destra del minareto e la Madrasa Miri Arab a sinistra.




Andando verso Lyaby-Hauz passiamo dai 3 Bazar di Khiva: Tok-i-Zargaron, bazar dei gioiellieri, Tok-i-Telpak Furushon, bazar dei cappellai, e Tok-i-Sarrafon, bazar dei cambiavalute.





Giorno 6
Gioranta dedicata ai dintorni di Bukhara.

La prima tappa è al Bakhautdin Naqshband Mausoleum dedicato al santo sufi fondatore nel XIV secolo dell'omonimo ordine mistico, destinato a diventare uno dei più importanti dell'intero mondo musulmano.

A seguire visito la residenza estiva degli ultimi emiri di Bukhara, il Palazzo Sitorai Mokhi Khossa “dove la Luna si incontra con le stelle”, un bellissimo palazzo che si ispira all'architettura occidentale, sia all'esterno che all'interno, in cui si trovano sale di stile diverso, tra cui si riconoscono anche influenze Art Nouveau.
Ci sono anche molti padiglioni, giardini, parchi e un harem con piscina in cui l'emiro, dal suo baldacchino sfarzoso, sceglieva le concubine per la notte. Purtroppo l'harem si può vedere solo da fuori.




Visitiamo, a seguire, la necropoli Chor Bakr, un cimitero di mausolei chiamato anche "città dei morti" del XVI secolo.




Rientrato a Bukhara visito lo splendido Char Minar, la Madrasa delle 4 cupole turchesi e con il nido di cicogna finto (terribile…).
Sul Mausoleo si può salire attraverso una negozio posto all'interno dello stesso che, purtroppo, ha preso il posto della funzione originaria.




Pomeriggio libero per relax e, alle 18:00 ci dirigiamo all'Hammam Bozori Kord (per 150.000 sum, circa 15 euro, è possibile pagare in $ o €), uno dei più vecchi dell'Asia Centrale costruito nel XIV secolo che avevamo prenotato, tramite la guida, il giorno prima.
Sono 2 hammam diversi, uno per uomini e uno per donne.
In quello per donne ci sono inservienti donne, in quello per uomini ci sono inservienti uomini.
Dura più di 1h (in quello delle donne ci sono 2 inservienti che servono in contemporanea 8 persone).

Bukhara la sera è un incanto.




Giorno 7
Giornata di trasferimento verso Khiva.
Partenza alle 07:00.
La strada è veramente un disastro, soprattutto nella prima parte: è un susseguirsi continuo di buche che obbligano a continui rallentamenti e gimkane.

Sulla strada visita alle antiche fortezze nel deserto di Ayaz Kala e Toprak Kala.
Non rimane granché delle fortezze, solo le fondamenta di mattoni crudi. Il bello è il contesto desertico all'interno del quale sono inserite.




Arrivo ad Ayaz Kala alle 13:15, pranziamo quindi nelle Yurte (zuppa vegetale e bollito di carne).




Alle 14:45, a piedi, ascendiamo a ciò che rimane della fortezza.
In 15 minuti raggiungiamo le mura e inizio, con una guida locale, il tour.

Una volta a Khiva mi reco al mio Hote, lo nostro strepitoso Hotel Orient Star, una perla, all'interno di una ex Madrasa, un luogo che cambierà in meglio, enormemente in meglio, il mio viaggio in Uzbekistan.
L'hotel si trova dietro l'immenso Minareto Kelta Minor ricoperto di piastrelle turchesi. Secondo il progetto originale doveva essere il più alto del mondo ma alla morte del Khan ne fu interrotta la costruzione e quindi fu abbandonato prima di essere ultimato.
E' più tozzo che alto, ma ha indubbiamente il suo fascino, rivestito di maioliche turchesi che risplendono al sole.





Giorno 8
Khiva è una perla incredibile, il suo centro è stato preservato da macchine e sporcizia ed è tenuto benissimo.







Di buon mattino inizio con l'ascesa al minareto Kodja (il più alto di Khiva) per ammirare la città dall'alto.

La visita all'interno della città vecchia inizia dalla Madrasa del Khan Mohammed Amin, oggi bellissimo Hotel.
Sulla piazza antistante si trova la statua di Al-Khorezmi, noto in Occidente come Algorithm, inventore dell'algebra, nativo di Khiva.

Andiamo poi al Kunya-ar (Korinishona, Winter & Summer Mosque and Ak-shikh-bobo) il “vecchio castello”, la fortezza e residenza dei khan di Khiva.




Proseguiamo con la visita della Muhammad Rakhim Khan Madrasah (dove c'è ora un museo) e al Pakhlavan Mahmud Mausoleum, eretto in onore dell'eroe Pahlavon Mahmud, poeta, filosofo e combattente, divenuto santo protettore di Khiva.




Vediamo poi passando Minaret and Madrasah of Islam-Khodja (sul minareto saliremo la mattina successiva), gli edifici più recenti della città vecchia di Khiva, risalenti all'inizio del XX secolo. Il minareto è considerato il simbolo di Khiva, maestoso con le sue alternanze di mattoni cotti color sabbia e strisce orizzontali di maioliche smaltate.

Visitiamo, quindi la Moschea Juma, o Moschea del Venerdì. Ci accoglie una grande sala con ben 218 colonne di legno di olmo intagliato che ne sorreggono il tetto, alcune risalenti all'epoca dell'edificio originario, altre provenienti dall'India.




Ritorniamo poi verso la Moschea Juma per salire sul minareto da cui osserviamo il panorama della città. E' bello, ma troppo alto, meglio quello che vedremo dalla torre di guarda del Kunya-ark.

Sono le mura di Khiva al tramonto l'obiettivo della giornata, il sogno che ambisco.







Poco prima del tramonto ci dirigiamo, quindi, verso la torre di guarda del Kunya-ark dove saliamo e restiamo incantati dalle infinite sfumature giallo-ocra delle mura di paglia e fango che ci circondano. Al variare della luce del sole che verso il tramonto diventa sempre più calda, i colori delle mura che sembrano degli orli di pizzo e il panorama della città lasciano senza fiato.





Questo viaggio mi è rimasto nel cuore, i suoi abitanti sono meravigliosi, la sua arte è tra gli pogei dell'architettura islamica e poi, finalmente ... ho visto Samarcanda!







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avatarjunior
inviato il 02 Gennaio 2022 ore 19:10

Bellissimo reportage.un sogno andarci...
Complimenti

avatarsupporter
inviato il 02 Gennaio 2022 ore 19:18

Grazie mille Raffaele, è un viaggio meraviglioso che ti consiglio davvero di intraprendere il prima possibile perchè, ancora, è una meta turistica non troppo battuta.
Quando la pandemia te lo consentirà io ti suggerisco di andare dal ponte del 25 aprile sino a fine settembre.

Io sono stato ad agosto stagione di caldo molto molto secco e, quidni, ben sopportabile.

In compenso la stagione non prevede un solo giorno di pioggia e/o nuvole.

Per qualsiasi dubbio chiedi pure!

avatarjunior
inviato il 03 Gennaio 2022 ore 3:17

Grandiose costruzioni; bel viaggio.

avatarsupporter
inviato il 03 Gennaio 2022 ore 7:52

Hai perfettamente ragione Platypus, sono costruzioni grandiose!
Sono rimasto impressionato in particolare dall'immensità dei piloni (unico manufatto rimasto) del Palazzo di Tamerlano a Shakrisabz ma, anche, dalla stupefacente bellezza di Khiva!

avatarsenior
inviato il 03 Gennaio 2022 ore 8:43

Grazie della condivisione. Troppo spesso abbiamo una visione eurocentrica della civiltà.

avatarjunior
inviato il 03 Gennaio 2022 ore 9:48

Complimenti, ottimo reportage e fotografie di grande impatto!!

avatarsupporter
inviato il 03 Gennaio 2022 ore 10:28

Grazie mille ragazzi!

Sono molto contento Mlm79 che le foto ti siano piaciute, è stato un viaggio, anche sotto questo punto di vista, davvero appagante!


avatarjunior
inviato il 03 Gennaio 2022 ore 20:07

Complimenti, uno spettacolo.

avatarsenior
inviato il 03 Gennaio 2022 ore 23:05

Viaggio da lasciare a bocca aperta. Tutti i ritratti son veramente molto belli soprattutto quello del bimbo con i 2 orecchini. L'ultima foto riproduce una bellissima silhouette come piacciono a me. X il resto che dire...la lettura suscita solo nei pensieri ed emozioni. Beato te

avatarsupporter
inviato il 03 Gennaio 2022 ore 23:34

Grazie mille Zanzi!
Sono felice se questo racconto di viaggio ti sia piaciuto!
E' un Paese che ti consiglio davvero di visitare!

avatarsenior
inviato il 03 Gennaio 2022 ore 23:45

Complimenti, ottimo resoconto e belle foto. Bravo!

avatarsupporter
inviato il 04 Gennaio 2022 ore 12:23

Molto bello l'articolo (è quasi un suggerimento di viaggio) e bellissime le foto, i ritratti, le architetture... complimenti

avatarsupporter
inviato il 04 Gennaio 2022 ore 12:25

Complimenti, ottimo resoconto e belle foto. Bravo!

Ti ringrazio davvero Leo!

avatarsupporter
inviato il 04 Gennaio 2022 ore 12:27

Molto bello l'articolo (è quasi un suggerimento di viaggio) e bellissime le foto, i ritratti, le architetture... complimenti

Ah sì Edecapitani! Mi auguro proprio che sia un suggerimento che raccoglierai!
Devo dirti che sono stato davvero felice del viaggio che ho fatto, è stato meraviglioso visitare una tale quantità di meravigliose architetture islamiche, davvero meraviglioso!

Il viaggio è molto semplice e sicuro, la gente accogliente, il cibo ottimo e la birra ghiacciata!


avatarsenior
inviato il 04 Gennaio 2022 ore 13:32

Molto belli i ritratti che hai colto. Sugli edifici tante linee cadenti, che però sono gradevoli, comunque molto corrette sull'orizzonte.
Visitai l'Uzbekistan, oltre 10 anni fa, in transito tra il Kazakhstan ed il Turkmenistan.
Mi colpì tanto la ricostruzione sistematica dei monumenti antichi, però devo dire che sono stati realizzati in modo fedele ed assolutamente coreografico.
Anch'io in agosto e soffrii molto caldo, oltre 40 gradi e conseguenze diciamo così fisiologiche.
Però indubbiamente, ne valeva la pena ;-)





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