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La foto e il progetto


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avatarsenior
inviato il 27 Novembre 2021 ore 17:43

Sento spesso affermare da forumisti che ritengo autorevoli, che le fotografie necessitino di un progetto per acquisire spessore e capacità narrativa. Senza un progetto, procedendo disordinatamente “ad minchiam” è difficile cavare fuori qualcosa di significativo dal buco (dal diaframma se preferite).
Sono sostanzialmente d'accordo, tuttavia parecchi “ma” si affollano nella mia mente.
Se una immagine non riesce a parlare da sola è possibile che non sia buona e, per quanto faccia parte di un progetto interessante, che ne giustifica la realizzazione, rimane una brutta foto.
A mio avviso, una foto che ha bisogno di essere spiegata, o inserita in un contesto di progetto, per essere letta o capita è sostanzialmente una foto “mancante”.
Legare troppo una foto al progetto che la sottintende porta poi necessariamente a dover giudicare anche il progetto, non necessariamente interessante.
Se poi anche il progetto deve essere spiegato, buonanotte.
Il progetto non salva le foto che contiene.
Nell'epoca d'oro del rock sono usciti un sacco di album di progetto, i cosiddetti concept album, sostenuti dalle più ammirevoli intenzioni. Molti si sono risolti in una raccolta di brutte canzoni.
Qui un progetto c'è, ed è abominevole. Meglio le foto che contiene.

https://www.amazon.it/Cani-Che-Cagano-Calendario-2022/dp/B096LPWBY2/re

avatarsupporter
inviato il 27 Novembre 2021 ore 18:04

Messaggio forte ma ampiamente condivisibile corredato da un'efficace esempio.
Quoto in toto.

avatarsenior
inviato il 27 Novembre 2021 ore 18:08

Non necessariamente per esprimere buone fotografie è necessario un progetto temporale. Molti bravi fotografi esprimono semplicemente un loro progetto che dura tutta la loro vita fotografica attraverso immagini singole. Sono però fotografi che riescono esprimere bene la loro visione fotografica, la loro autorialità, come va di moda dire oggi.
Tuttavia, darsi dei progetti è molto utile a livello personale, di crescita come stimolo e dal punto di vista creativo. Un progetto impone anche un perimetro, dei limiti, e si sa, l'espressività, la creatività viene fuori meglio quando si trova all'interno di limiti. Inoltre, in molti contesti fotografici ora i progetti sono più apprezzati che le foto singole.
A mio avviso, una foto che ha bisogno di essere spiegata, o inserita in un contesto di progetto, per essere letta o capita è sostanzialmente una foto “mancante”.
Mi permetto di dire che questo concetto oggi giorno è ampiamente superato, Lo si diceva anni fa nei circoli fotografici. Ci sono generi fotografici che necessitano di una chiave di lettura per lo spettatore, una didascalia per esempio, perché la fotografia non da sempre la possibilità di comprendere certi aspetti, il reportage per esempio. Ma è un esempio tra altri. Il word Press Photo ad esempio esprime grandi fotografie ma le didascalie sono indispensabili per comprendere almeno i contesti e spesso anche le motivazioni che stanno dietro alle fotografie, ai progetti.
Inoltre, oggi le attività espressive si stanno intrecciando, mescolando e sempre più vi sono progetti dove sono inserite fotografie, testi o altro

avatarsenior
inviato il 27 Novembre 2021 ore 18:36

Concordo con Gaga, molto spesso. Ma: se si ha una base culturale, talvolta anche nel reportage basta anche solo il luogo, esempio. Siria, Gaza, Kabul esempio, parlando di reportage di guerra luoghi in cui ci siano tensioni politiche, razziali, religiose... "pone dei limiti"; hai centrato il punto, soprattutto in ambito amatoriale. Poi, se bisogna vendere il proprio lavoro cambia un po' il discorso. Come sempre, è tutto relativo...

avatarsenior
inviato il 27 Novembre 2021 ore 18:41

La cosa curiosa è che ci sono autori che hanno praticamente sempre lavorato seguendo un progetto ma che sono ricordati dai più per le foto scattate in modo estemporaneo e senza progetto alcuno.

Poi bisognerebbe anche scindere la cosa in due: chi segue un progetto per propri scopi artistici,di ricerca e/o di reportage e chi invece viene commissionato e quindi pagato per eseguire un lavoro,per raccontare una determinata situazione.

avatarsenior
inviato il 27 Novembre 2021 ore 18:57

Tu pensa a fotografare.
Se c'è un progetto prima o poi se ne uscirà fuori da solo!

avatarsupporter
inviato il 27 Novembre 2021 ore 20:15


Tu pensa a fotografare.
Se c'è un progetto prima o poi se ne uscirà fuori da solo!


Mi piace il punto di vista, uno stile che diventa progetto.

avatarjunior
inviato il 27 Novembre 2021 ore 20:38

Scusate ma bisogna per forza avere un progetto? Io faccio solo foto e basta, quando esco vedo, guardo e se mi piace fotografo. Non mi tiro tante menate e se devo spiegare una mia foto per far capire il mio punto di vista non mi sento un fotografo fallito. Questo naturalmente è prettamente il mio punto di vista. Ciao e buona serata a tutti.

avatarsenior
inviato il 27 Novembre 2021 ore 20:47

Sono due direzioni diverse.
Quando il fotografo è di livello producono entrambe grandi cose.
Anche con una sola foto si può raccontare un mondo.

avatarsenior
inviato il 27 Novembre 2021 ore 20:50

Luca mi é capitato una volta di sentire questo discorso fa un importante fotografo.
Lui spiegava come la scelta delle foto deve essere funzionale alla sequenza e che spesso se una foto é a livello troppo alto rispetto alle altre conviene escluderla.
E che a volte una foto poco significativa sola in realtà ha senso nella sequenza
Lavorare per progetto con un ordine in testa secondo me é molto diverso rispetto a pensare al singolo scatto

avatarsupporter
inviato il 27 Novembre 2021 ore 20:50


Sono due direzioni diverse.
Quando il fotografo è di livello producono entrambe grandi cose.
Anche con una sola foto si può raccontare un mondo.


Quoto in toto.

avatarsenior
inviato il 27 Novembre 2021 ore 21:20

Il problema non é MAI quanto sono buone le foto, ma quanto ti PAGANO per quelle.

avatarsenior
inviato il 27 Novembre 2021 ore 21:38

In questi giorni sto pensando di fare un fotolibro di una trentina di foto da regalare agli amici per natale. Il tema conduttore, il progetto, è molto semplice: sono tutte foto fatte durante la passeggiata che faccio al mattino, (quando posso), sempre alla stessa ora, sempre negli stessi posti, da un paio d'anni a questa parte.
Selezionando le foto mi sono reso conto che sembrano fatte da almeno tre o quattro persone diverse: ci sono paesaggi, foto di piante e fiori, foto di uccelli, di insetti, di alberi e cose così. In alcune il soggetto sta su sfondo scuro, altre su sfondo chiaro, molte sono fatte col tele ma qualcuna col 50mm e alcune sono panoramiche di varia larghezza.
Questa eterogeneità può anche essere divertente, ma inizio a trovarla un po' dispersiva, e a pensare che se invece provassi a fare solo foto di un certo tipo (solo animali o solo paesaggio o solo fiori) e riuscissi a dare una qualche omogeneità formale (per esempio tutti sfondi scuri, oppure tutti chiari, o solo foto in hight key o in low key) forse il risultato finale, il libro, risulterebbe dotato di un maggior carattere.
Nel mettere insieme le foto ne ho anche scartate alcune che pure mi piacevano, ma non riuscivo a inserirle in modo convincente nella sequenza delle immagini.
Quindi mi pare di aver capito che sì, il progetto è importante. Specialmente per me: di foto veramente di alto livello non mi pare di riuscire a farne, però ho un certo numero di scatti che sono gradevoli. Inseriti un una sequenza appropriata si valorizzano, mentre da soli appaiono come foto non brutte, ma un po' mediocri.

avatarsenior
inviato il 27 Novembre 2021 ore 21:41

Ogni fotografo probabilmente ha modi di lavorare leggermente diversi dall'altro. Però una cosa accomuna tutti quelli che vogliono poi esporre il proprio lavoro. Quando devi fare l'editing per scegliere le foto di un'esposizione o di un portfolio devi raccogliere e mettere in sequenza o in gruppo foto che abbiano un legame, visivo o narrativo. Qui si vede la differenza tra chi sa e chi non sa fotografare. L'esposizione del dilettante darà l'impressione, come disse un mio amico commentando una mia raccolta di foto, di essere di fronte alle foto allegate alle recensioni di attrezzature fotografiche, dove il recensore piglia la macchina e per uno o qualche giorno si aggira a fare foto scattando a destra e a manca. Se non hai una 'personalità' fortissima credo che avere in mente un progetto ti aiuti e ti disciplini. Beninteso, il progetto non nasce mettendosi il cappello da pensatore e sedendosi a tavolino. Credo, almeno così avviene nel mio caso, che il progetto a volte nasce scattando, l'idea si delinea meglio facendo, da una o due foto che pensiamo siano buone nasce l'idea di un percorso, poi magari si aggiusta il tiro.

avatarsenior
inviato il 27 Novembre 2021 ore 21:46

Ho scritto quanto sopra senza avere letto il commento di Miopiartistica che sembra appunto confermare l'idea che mi sono fatto



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