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Precisazione formula dof


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avatarjunior
inviato il 23 Giugno 2021 ore 17:31

Ciao ragazzi ho un dubbio riguardo il calcolo dell iperfocale... H =f alla seconda/N*c , il tutto + f.
Se ho una reflex apsc con obiettivo 24mm, f è 24 o devo convertire la focale in full frame, o devo solo usare il c adatto al circolo di confusione della apsc? So che non mi sono espresso benissimo, avrei usato un immagine ma non so come postarla. Grazie

avatarsenior
inviato il 23 Giugno 2021 ore 18:19

La focale non cambia devi solo inserire nella formula il CdC adatto al formato del supporto sensibile...comunque se cerchi sul web ci sono tanti siti con dei calcolatori di PdC e iperfocale, delle App Android per smartphone e dei piccoli SW gratuiti per Windows.

io uso questo SW (vedi sotto) su Windows che é gratuito, portabile (senza installazione), peronalizzabile e molto efficace.

questa é la pagina web con il link di scaricamento (la piccola icona in alto a destra "Télécharger")
pr.chauveau.free.fr/spip/spip.php?page=article_pgm&id_rubrique=15

e questo é il link diretto di scaricamento
pr.chauveau.free.fr/spip/squelettes/CmptTele.php?file=IMG/zip/ProfCham

inoltre su questa pagina web troverai delle riflessioni e calcoli interessanti sull'adattazione della vecchia regola di PdC ai sensori digitali, putroppo é in francese ma la puoi tradurre con Google...ti metto un'estratto della conclusione "I test che abbiamo appena effettuato ci mostrano chiaramente che il calcolo della profondità di campo nel mondo digitale richiede di tener conto di un valore di cerchio di confusione definito non più in base al formato del film ma in base alla dimensione dei fotositi del sensore moltiplicato per un fattore di 1,5." ...io ho provato a calcolare (col Sw sopra citato) il CdC rispetto alla dimesione (in micron) dei fotositi del sensore ed é molto efficace soprattutto se ingrandisci la foto a schermo 100% o fai stampe giganti guardandole da (troppo) vicino, ma la PdC si trova talmente ridotta che per l'uso normale (stampe 30x40 ma anche oltre se li guardi dalla giusta distanza) sono ritornato alla formula classica basata sulle dimenzioni del film/sensore.
www.cmp-color.fr/pdc.html

avatarjunior
inviato il 23 Giugno 2021 ore 23:22

Grazie mille per la risposta al mio quesito. Certo che una bella ghiera semplice tipo quella dei vecchi obiettivi....

avatarjunior
inviato il 23 Giugno 2021 ore 23:59

In pratica , detta in soldoni, vorrei poter scattare anche senza mettere a fuoco, come facevo con un obiettivo vintage con la scala sulla ghiera. Vorrei poter scattare avendo la massima profondità possibile. Al momento sto utilizzando un canon 24mm pancake

avatarsenior
inviato il 24 Giugno 2021 ore 0:34

Allora calcola l'iperfocale più che dof,

www.cultor.org/pdc/pdc.html
www.ihdf.it/calcolatorepdc//URL]


oppure questo che ha alcuni calcolatori.
www.photopills.com/calculators

avatarsenior
inviato il 24 Giugno 2021 ore 16:54

In pratica , detta in soldoni, vorrei poter scattare anche senza mettere a fuoco, come facevo con un obiettivo vintage con la scala sulla ghiera. Vorrei poter scattare avendo la massima profondità possibile. Al momento sto utilizzando un canon 24mm pancake

non lo so se col 24mm pancake lo puoi fare perché credo che la ghiera di MaF non ha fondo corsa ma gira di continuo e cosi non puoi stabilire una posizione esatta, se no la soluzione é semplice (io faccio sempre cosi con gli obbiettivi non stm) calcoli l'iperfocale metti un bersaglio per fare la MaF e la fotocamera su treppiedi alla distanza iperfocale che hai calcolato (la misuri con un metro dal bersaglio alla fotocamera), fai la MaF in Liveview ingrandendo nello schermo dorsale per avere la massima precisione (é più sicuro ma non indispensabile) e poi una volta che sei sull'iperfocale fai una tacca con un pennarello (o altro) che attraversa la ghiera di MaF e il barilotto dell'obbiettivo, cosi per ritrovare la distanza iperfocale basta re-allileare le 2 tacche e il gioco e fatto...io faccio sempre cosi ma non ho obbiettivi a motore STM, tutti i miei obbiettivi hanno una ghiera di MaF a corsa limitata dalla minima distanza di MaF a l'infinito, e il sistema della tacca funziona benissimo io uso spesso l'iperfocale, puoi anche fare più tacche per diversi diaframmi..

ti faccio un'esempio :
appena hai fatto la MaF con precisione su l'iperfocale fai una tacca con un pennarello colorato




poi quando sposti la ghiera per fare altre foto, usare l'AF, ecc.. la tacca si disallinea ma basta riportarla com'era prima in MaF manuale per ritrovare subito l'iperfocale




pero ti ripeto che non so se si puo fare con gli obbiettivi STM perché la ghiera di MaF gira senza fine....puoi provare non si sà mai Sorriso

avatarjunior
inviato il 24 Giugno 2021 ore 22:54

Sei stato veramente chiaro ti ringrazio molto. Avevo pensato anche io a qualcosa del genere ma in effetti con L stm forse non si può ?

avatarsenior
inviato il 25 Giugno 2021 ore 19:09

Dipende, anche se la ghiera di MaF gira di continuo se quando re-allinei le tacche ritrova la distanza prestabilita (che hai misurato come iperfocale) allora funziona, ne caso contrario no, puoi fare una prova incollando dei pezzetti di nastro adesivo invece di marcare le tacche col pennarello cosi se non funziona le puoi rimuovere....putroppo non ti posso dire di più perché non avendo obbiettivi a motore STM o a corsa senza fine non posso provare se questo metodo funziona con questo tipo di obbiettivi.Sorriso

Se non funziona lo puoi "condannare" bloccando la ghiera di MaF all'iperfocale con un pezzetto di nastro adesivo, dopo averlo impostato all'iperfocale con metodo descritto sopra invece di fare la tacca col pennarello incolli la ghiera di MaF e il barilotto dell'obbiettivo con un pezzo di nastro adesivo cosi resta sempre bloccato all'iperfocale (mettilo in posizione MF) ma poi putroppo non lo potrai usare normalmente, diventera un obbiettivo/tappo fotocamera a fuoco fisso....io l'avevo fatto con un vecchio 18-55 IS con l'AF guasto l'avevo "condannato" con lo scotch a 18mm f/16 avevo tutto a fuoco e usavo la fotocamera come una kodak instamatic a fuoco fisso per le foto di Street e mi sono divertito un sacco con questo obbiettivo, la sola preoccupazione era d'inquadrare e scattare senza nessuna latenza allo scatto ed essendo sicuro che tutto fosse a fuoco....divertentissimo e utilissimo, ma se puoi risolvere con la tacca é molto piu polivalente ed elegante come soluzioneSorriso

avatarjunior
inviato il 26 Giugno 2021 ore 0:12

;-)

avatarsenior
inviato il 26 Giugno 2021 ore 8:57

......................ma ce ne fosse stato uno, uno che uno, uno solo abbastanza competente da mettere nel calcolo della profondità di campo il parametro più importante per calcolarla, ossia formato geometrico dell'immagine finita!

Senza definire prima dello scatto quella dimensione geometrica, tutte i calcoli sono del tutto inutili, è aria fritta, e della miglior specie, il parametro fondamentale quando si parla di profondità di campo, è la dimensione dell'immagine finita.

La stessa foto può essere bella nitida vista in dimensione francobollo, 2 cm x3 cm, e completamente sfocata vista in dimensione 2 m X 3m.

Della gente compra attrezzature costose e poi non sa manco regolare la Profondità di Campo che gli ci vuole per una fotografia: annamo bbene!

avatarsenior
inviato il 26 Giugno 2021 ore 10:31

......................ma ce ne fosse stato uno, uno che uno, uno solo abbastanza competente da mettere nel calcolo della profondità di campo il parametro più importante per calcolarla, ossia formato geometrico dell'immagine finita!

Ma perché é talmente ovvioSorriso, fà parte del calcolo del CdC cosi come la distanza da cui si guarda l'immagine stampata, per questo dicevo che malgrado molti rimettano in causa il metodo di calcolo del CdC (Cerchio di Confusione) introducendo altri fattori come le dimensioni dei fotositi del sensore, ecc...in condizioni "normali" (quelle per cui é stata concepita e che é marcata nei barilotti degli obbiettivi) la regola é ancora valida, evidentemente se guardi una stampa 40x60 da 3 cm. la regola va a farsi fott....MrGreen

PS: per avere il cuore in pace tempo fà ho contattato l'assistenza Canon per sapere se le tacche di PdC che marcano sugli obbiettivi sono calcolati secondo la regola "classica" o sono adattati al digitale, mi hanno risposto che era un problema "spinoso" ma che utilizzano ancora il metodo di calcolo classico come ai tempi dell'analogico perché giustamente nelle condizioni previste (e che mi sembrano ancora d'attualità...che senso ha guardare una stampa gigante da 3 cm. perdendo di vista l'immagine intera?) funziona sempre...che poi la PdC non esista realmente, che solo il piano di MaF sia a fuoco e che tutto questo siano solo convenzioni basate sull'approssimazione della vista umana applicate all'uso pratico della fotografia é pure ovvio.

avatarsenior
inviato il 26 Giugno 2021 ore 11:16

"..sono calcolati secondo la regola "classica" o sono adattati al digitale.."

Quando si parla di MaF, PdF, Iperfocale o altro, non esiste alcuna differenza tra pellicola e digitale, assolutamente nulla, perché la dimensione geometrica dell'immagine finale la puoi variare, variando l'ingrandimento, sia a pellicola che in digitale.

Da quello che scrivi tu, io ho la netta sensazione che tu non sappia calcolare la dimensione geometrica delle immagini digitali ai vari ingrandimenti, altrimenti non facevi alla Canon quella domanda priva di senso lì.

Ad esempio, vista al 32,54 % quanto è geometricamente grande l'immagine di una Canon 5D MKIV?

Comunque, le marche di PdC che sono incise sugli obiettivi buoni, per convenzione internazionale, sono relative ad immagine finita di formato A4, 20 x 30 cm, osservata, sempre per convenzione internazionale, da un occhio di potere risolutivo medio da una distanza di 30 cm.

Se cambi la dimensione dell'immagine finita, bisogna tenerne conto regolando il fuoco ed il diaframma dell'obiettivo per avere la PdC necessaria, io sugli A3, che sono più grandi degli A4 come dimensione, mi regolo con la marca del diaframma più apert, se uso ad esempio F8, imposto fuoco e PdC sull'ottica usando la marca di F 5,6

avatarsenior
inviato il 26 Giugno 2021 ore 16:46

Quando si parla di MaF, PdF, Iperfocale o altro, non esiste alcuna differenza tra pellicola e digitale, assolutamente nulla, perché la dimensione geometrica dell'immagine finale la puoi variare, variando l'ingrandimento, sia a pellicola che in digitale.

Si l'abbiamo capito Alessandro, grazieSorriso

Se cambi la dimensione dell'immagine finita, bisogna tenerne conto regolando il fuoco ed il diaframma dell'obiettivo per avere la PdC necessaria, io sugli A3, che sono più grandi degli A4 come dimensione, mi regolo con la marca del diaframma più apert, se uso ad esempio F8, imposto fuoco e PdC sull'ottica usando la marca di F 5,6


Qui ho l'impressione (per non dire la certezza) che sei tu che non hai capito beneSorriso, la regola dice che la PdF vale per qualsiasi formato se la foto é osservata a una distanza di almeno la diagonale del formato della stampa quindi che sia in A5, A4, A3, ecc...non é la PdF e il diaframma da usare che cambia ma solo la distanza di osservazione della foto....la regola del CdC/PdC non é legata a un formato preciso basta osservare la foto alla giusta distanza per che l'occhio si ritrovi nella stessa identica situazione l'accomodazione (cioé confonde un cerchio con un punto).

un'esempio concreto una immagine stampata in 30x40cm va osservata da 50cm (diagonale), un'immagine 40x60 va osservata da 72cm, un'immagine di 70x150cm. va osservata da 156cm., ecc...in tutti queste casi la situazione di accomodazazione dell'occhio (CdC) sarà identica

avatarsenior
inviato il 27 Giugno 2021 ore 6:00

"Qui ho l'impressione (per non dire la certezza) che sei tu che non hai capito bene...

...un'immagine 40x60 va osservata da 72cm, un'immagine di 70x150cm. va osservata da 156cm., ecc...in tutti queste casi la situazione di accomodazazione dell'occhio (CdC) sarà identica"

Ho capito bene solo che io per le stampe fino all'A2 considero la distanza di osservazione costante, i soliti 30 cm, non solo per non complicare le cose ma soprattutto per essere aderente alla realtà delle cose, almeno fino al formato A2: oggi la gente le stampe maneggiabili le guarda da molto vicino, e c'è poco da fare, la distanza di osservazione in pratica è la lunghezza del naso.

Frequento Fotoclubs e mostre fotografiche, e quella è la realtà delle cose.

Solo con le stampe fisse e grandi attaccate ai muri ed inamovibili, dall'A1 in su, ancora più grandi, la gente le guarda da lontano, ma tutto il resto, le stampe da osservazione e da mostra incorniciate ed amovibili e fino al formato A2, circa, la gente le guarda da molto vicino

Questo ha dei risvolto molto pratici, sia in scatto, con la PdC e la MaF, che ci vuole perfetta, ma anche in fotoritocco: lo sharpening va dato in forma moderata per le stampe fino all'A2, e molto più marcato per le altre, quelle da muro, perché la gente le guarda più da lontano.

avatarsenior
inviato il 27 Giugno 2021 ore 9:47

No ma se esci dalla regola guardando un A2 à 30cm.
é inutile che stiamo a discutere di CdC, PdC, ecc..gia che sono convenzioni sull'approssimazione della visione umana ma se in più li arrangi a modo tuo facendo un'approssimazione dell'approssimazione adattata ai tuoi gusti là veramente non ha alcun sensoSorriso...a 'sto punto ti consiglio di provare la regola che include le dimensioni dei fotositi del sensore (ho messo il link sopra e c'è anche un calcolatore dedicato) che almeno fa una certa unanimità fra gli specialisti, è precisa, ha un certo fondamento ed è ripetibile e trasponibile a tutte le situazioni, purtroppo la PdC se ne trova così ridotta che non so se ne vale più la pena ....poi ti puoi inventare tutte le regole che vuoi, dopotutto è la tua esperienza se ti fa piacere e provando empiricamente sei soddisfatto del tuo metodo...continua MrGreen

Pero levami una curiosità, guardando un A2 da 30cm non vedi neanche la foto intera nel suo insieme, che senso ha?...io posso capire qualcuno che guarda una pittura da vicino per vedere la trama, le pennellate del pittore, gli strati della pittura, ecc...ma in una foto stampata a che serve a parte fare dei test per la qualità degli obbiettivi, fotocamere, qualità della stampante, ecc...?....a niente! non ha senso, ua foto deve essere vista nella sua totalità e guarda caso la distanza che ti permette di avvicinarti di più senza perdere di vista la totalità della foto e la diagonale del formato di stampa....non é che l'hanno scelta a caso per stabilire la regola del CdCSorriso

Un esempio fatto col software portabile (non richiede nessuna installazione) di cui parlo sopra (ho messo anche il link della pagina web che spiega il metodo di calcolo e permette di scaricare il SW):
A sinistra il calcolo standard del CdC per il formato 24x36 e a destra il calcolo riveduto tenendo conto delle dimensioni dei fotositi (in micron) della mia fotocamera, come si puo vedere nel calcolo a destra la PdC é ridotta quasi per 3 al punto che diventa insignificante di usarla (infatti dopo aver fatto numerosi test questo tipo di calcolo lo uso molto raramente quando ricerco la massima precisione), pero posso dire che questo tipo calcolo che tiene conto dei fotositi é molto preciso e ripetibile in tutte le situazioni e dimensioni di stampa e anche facendo un test a schermo 100%, personalente come ho una visione creativa (per non dire artisticaSorriso) della fotografia la regola classica mi và benissimo perché le foto le guardo nel loro insieme in intero ed é il loro contenuto che mi interessa e non le qualità tecniche o le linee per millimetro....ma che so per certi usi scientifici o altre utilizzazioni che richiedono di ingrandire fortemente la foto estraendo e analizzando i dettagli o anche per coloro che vogliono auto-compiacersi della qualità della loro attrezzatura (é perfettamente legittimo) il metodo di calcolo a destra puo essere utile e in tutti i casi é il metodo di calcolo del CdC attualmente più avanzato e riconosciuto...forse ti potra interessareSorriso.




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