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La trasmissione aerea, cioè in sospensione, è la più temuta modalità di contagio degli epidemiologi. Significa che le distanze di sicurezza rispetto alla sola trasmissione per droplet si allungano notevolmente, che si può essere infettati solo passando dove è transitato un infetto, che si può trasmettere lungo condotte di aerazione, che su un mezzo di trasporto è facile contagiarsi anche a distanza. Non sorprenderebbe quindi che all'interno di una nave da crociera il virus abbia contagiato una moltitudine di persone anche tenute in parziale isolamento.
Incubazione asintomatica fino a 28 giorni, resistenza su superfici di 5-9 giorni, trasmissione da contatto, droplet e feci, sospetto contagio da individui asintomatici e sospetta trasmissione via aerea, manca solo che i guariti diventino portatori sani e avremmo di fronte il virus più stronxo della storia dell'umanità.
vorrei dire che nonostante questa nuova scoperta, ovvero che il covid-19 si trasmette anche per via aerosol, non significa affatto che la singola particella di aerosol ti infetta. uno dei requisiti fondamentali perchè l'infezione avvenga è la carica. Per carica (carica batterica in caso di batteri, cariva virale in caso di virus) si intende il numero di microrganismi che partecipano all'"assalto".
La carica virale è determinante. Facendo riferimento alla singola particella di aerosol supponiamo che (sparo un n° a caso) ogni particella contenga 10 virus. Non è che se te la respiri ti ammali necessariamente.
Statisticamente occorre una certa carica per ottenere un infettato.
Potremmo dire per es. che una persona, statisticamente si ifetta all'incontro con il millesimo virus, perchè sempre statiticamente i precedenti 999 vengono distrutti dalle barriere, come il lisozima ed altre.
Questo significa anche che in alcune circostanze particolarmente sfigate ci si può ammalare anche per quell'unica particella di aerosol, o in casi fortunati che neanche 10.000 particelle di aerosol ti faranno infettare. Però, statisticamente, con 100 particelle ti infetti con una casistica del 50% (ripeto, sempre numeri a caso per fare un es.)
Quindi il succo del discorso è che anche se la trasmissione per via aerosolica rende più semblice la trasmissione, resta comunque invariato il concetto di CARICA virale (caro all'epidemiologia), necessaria per infettare.
infatti, nella sanificazione di alcuni ambienti mediante disinfettanti, non si parla di "sterilizzazione dell'ambiente", molto difficile da ottenre. Ma di diluizione della carica.
credo che in questo momento sia difficile anche sapere quando il ricercatore 29enne ricoverato allo Spallanzani, che sta decisamente bene, possa essere rilasciato. Quindi non si sa ancora quanto una persona ci mette a guarire e a scrollarsi di dosso il virus. Temo che rispondere quindi non sia facile.
Normalmente aver avuto un contatto con un virus e aver vinto la malattia senza morire, significa avere una risposta anticorpale specifica particolarmente reattiva. Non è necessario alle plasmacellule la lettura di un NUOVO codice per costruire gli anticorpi. Il codice esiste già in memoria del sistema immunitario, e la reazione immunitaria parte subito in modo agressivo verso i virus che tentano l'approdo.
Questo varrebbe (sto usando il condizionale eh) per chi ha fatto la malattia.
Non necessariamente deve valere per i vaccinati. In presenza di un vaccino, il quale è concentrato di alcuni antigeni del virus ma non necessariamente di tutti, all'avvento di una anche piccola mutazione, può accadere che il vaccino risulti inefficace.
è il motivo per cui spesso ci si vaccina contro l'influenza e la si becca lo stesso.
un buon vaccino lo si otterrebbe iniettando un virus perfetto ed esternamente completo, ma internamente completamente depotenziato.
ci sono casi di malattie virali che ritornano... l'herpes per esempio.
nella varicella, una volta superata, il virus non abbandona l'ospite. a volte quindi può ritornare. Il "fuoco di sant'antonio" nulla sarebbe che una nuova forma di varicella che tende ad aggredire soprattutto il decorso dei nervi, specialmente costali, che ritorna di solito in età più avanzata.
“ vorrei dire che nonostante questa nuova scoperta, ovvero che il covid-19 si trasmette anche per via aerosol, non significa affatto che la singola particella di aerosol ti infetta. „
Già, ma non è questione di singoli casi, ma di probabilità statistiche di diffusione di una epidemia e di sistemi di contenimento da adottare. Con una trasmissione in sospensione, se confermata, io non avrei tenuto 3.000 persone confinate su una nave da crociera.
ore 7:25 ufficiale totale infetti 75.727 . ufficiale totale morti 2.128 un incremento rispetto a ieri dell' 5,5%.
i grafici denotano una tendenza ribassista tranne negli altri paesi.
Diamond Princess 621 contagiati rispetto a ieri che erano 542, con un incremento di infettati del 15% in un giorno. compaiono 2 morti ed un ricoverato. alcuni passeggeri lasciano la nave dopo 14 giorni di quarantena.
Sulla cnn è apparsa una notizia che conferma la possibilità di contagio da individui asintomatici, aggiungendo che potrebbe essere, purtroppo, sullo stesso piano di quella da individui con sintomi.
2 hr 43 min ago Coronavirus patients can have similar “viral load” whether or not they show symptoms Researchers in China are saying that people with the novel coronavirus may have the same viral load -- or amount of virus in their body -- whether or not they are actually showing symptoms of illness. In a letter published in The New England Journal of Medicine, the researchers describe how they monitored viral loads of the virus in samples taken from the nose and throat of 18 patients: nine men and nine women ranging in age from 26 to 76 in Zhuhai, in China's Guangdong province. Their analysis showed that the 17 patients with symptoms had a similar viral load in tests to the one patient who had no symptoms.
Stessa carica virale significa che la capacità di trasmissione è la stessa, con l'unica differenza (aggiungo io) che un individuo asintomatico magari non tossisce o starnutisce, quindi teoricamente diffonde meno il virus intorno a se. E' una pessima notizia comunque, gran parte delle misure di contenimento attuali sono basate sulla misurazione della temperatura, che a questo punto potrebbero essere molto meno efficaci di ciò che si pensa.
Sembra che anche la decisione cinese di mettere intere metropoli in quarantena non sia stata molto saggia: intere famiglie si sono contagiate fra loro, e probabilmente il numero reale dei colpiti è molto più grande di quanto presunto fino ad ora:
Quando suo padre ha mostrato i primi sintomi, a metà gennaio, il 55enne Chang Kai ha disperatamente cercato di farlo ricoverare in uno degli ospedali della città, senza successo. Non c'erano più letti disponibili. Ha dovuto riportarlo a casa, secondo quanto previsto dalle norme in vigore, prendendosi cura di lui in prima persona, ma esponendo tutta la famiglia al contagio. Il giorno della morte del padre, il 28 gennaio, la madre era già malata. Il giorno della morte della madre, il 2 febbraio, erano già malati lui e la sorella.
Quindi un asiatico anziano in 13 giorni dalla manifestazione dei sintomi è morto.
i due cinesi allo Spallanzani sono infetti dal 23 gennaio o prima, sono malati dal 30 gennaio e dopo 13 giorni dai sintomi, cioè l'11 febbraio stavano molto male.
Si direbbe quindi che dalla manifestazione dei sintomi si rischia la morte in 2 settimane. Se le superi e non hai organi troppo danneggiati supereresti la malattia?
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