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Uomini e animali...quali differenze?


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avatarsenior
inviato il 02 Gennaio 2020 ore 21:29

Il quesito potrebbe essere polemico, ma non è così, vorrei solo capire certi stili di alimentazione e certi comportamenti di protezionismo verso certe specie di animali:

1)- Gli animali vanno protetti in base al loro numero?

2)- In base a quanto ci stanno simpatici?

3)- Per motivi religiosi?

Perché queste domande? Perché vorrei capire dalle vostre risposte, se avrete la voglia di rispondere, il motivo che spinge parte di noi a diventare animalista, vegetariano, vegano, e...respiriano.
Amore per gli animali ed il mondo, diranno in molti.

OK, chiarisco subito che noi uomini facciamo INFINITE PORCHERIE GRATUITE AGLI ANIMALI ED AL MONDO!!!

Ma ho dei dubbi che un'altra specie al posto nostro sarebbe più " BUONA", cioè un'altra specie che avesse la possibilità di essere dominante.

In poche parole il mio rispetto per gli animali ed il mondo finisce quando ho delle necessità per me non evitabili, e capisco che non coincideranno con altri.

Quindi aspetto le vostre opinioni e posizioni, se vi va...




user111807
avatar
inviato il 02 Gennaio 2020 ore 23:22

Tutta la vita sulla terra deriva da un solo organismo e il DNA é lo stesso per tutti gli esseri viventi, la differenza poi l'ha fatta l'evoluzione o l'involuzione e il caso.
Io sono per le leggi della natura e ho il massimo rispetto per tutti gli altri esseri viventi, anche quando sono una fonte di energia per la mia alimentazione.

avatarsenior
inviato il 02 Gennaio 2020 ore 23:54

Io non sono vegetariano ne tanto meno vegano ma cerco di rispettare gli animali optando per scelte il più ecologiche e rispettose per il loro benessere.

Questo passa da prendere uova da galline che passano almeno qualche ora all'aperto al giorno a sgridare se qualcuno prende delle meduse per farle morire sulla spiaggia.

Ecco, sicuramente mi piacerebbe che fosse decisamente più chiaro (espresso magari da un etichetta) come è stato trattato l'animale prima di finire sul banco del macellaio.
Non mi farei nessun problema a spendere di più, per un prodotto, se so che questi soldi hanno portato l'animale a vivere una vita più serena.

avatarsenior
inviato il 03 Gennaio 2020 ore 0:24

OK, quindi voi non vi fate nessun problema, a parte l'etica con cui vengono trattati , di nutrirvi di altri animali... mi piacerebbe sentire il pensiero di un vegetariano, o di un vegano, per capire quali sono i motivi delle sue scelte alimentari.
A parte la dieta, mi piacerebbe che intervenisse anche qualche animalista, per sentire cosa vuol dire per loro essere tali.

user192351
avatar
inviato il 03 Gennaio 2020 ore 5:49

Diciamo che oggi è quasi preferibile la carne di manzo a quella di pollame, per come vengono allevati... Ma in ogni caso, è molto difficile definire dei confini giusti e corretti, dovrebbe essere ricreatie mantenuto un equilibrio naturale (inteso "da natura") con l'ambiente e con gli esseri viventi (ricordo che gli animali si uccidono tra loro per necessità di sopravvivenza, quindi escludere la carne a priori non ha senso, altro conto se questa è una scelta conscia).

user111807
avatar
inviato il 03 Gennaio 2020 ore 6:34

Ok su questo aspetto più o meno possiamo essere tutti d'accordo, Paolo ci chiede forse anche come gestiamo il rapporto còn gli altri esseri viventi , come li consideriamo e se abbiano i nostri stessi diritti di stare o di esistere nello stesso ambiente.
Per esempio io non sopporto le zanzare e se mi assalgono mi difendo e le faccio fuori, oppure a volte mi capita di vedere una fastidiosissima mosca che é caduta in una pozza d'acqua e in questo caso non riesco a rimanere indifferente e la tiro fuori anche se magari non dovrei interferire con il corso naturale delle cose.

avatarjunior
inviato il 03 Gennaio 2020 ore 8:44

In poche parole il mio rispetto per gli animali ed il mondo finisce quando ho delle necessità per me non evitabili, e capisco che non coincideranno con altri.


Sono abbastanza d'accordo con questa tua affermazione, ma penso lo siano in molti. La parte veramente difficile è proprio definire quali sono le proprie " necessità "... quanto è effettivamente irrinunciabile e quanto no

Io dalla mia, non ritenendo in assoluto sbagliato mangiare animali, mi comporto in maniera simile a Peda. Consumo carne e pesce in maniera morigerata e quando lo faccio compro comunque solo cose certificate biologiche o similari, che dovrebbero (la certezza non c'è mai) garantire un certo tipo di alimentazione e di allevamento dell'animale.
Idem con patate per tutti gli altri prodotti (carta igienica riciclata, saponi naturali etc...) per il discorso ambientale.

Qui però torniamo al discorso delle "necessità non evitabili". Io facendo la spesa così spendo circa il triplo di quanto non spenderei orientandomi invece su prodotti in offerta o cose simili.
Con il lavoro attuale, i buoni pasto miei e della mia compagna, ce lo possiamo permettere senza rinunce... ma quando eravamo in stage a 500 euro al mese non lo facevamo di certo...

In ogni caso io ritengo che il problema alla radice è che siamo troppi. Posso anche comprarmi la carne al triplo del prezzo proveniente da allevamenti controllatissimi, ma se volessimo applicare questa politica a tutta la popolazione, allora non ci sarebbe abbastanza carne per tutti... e se vietassimo la carne allora le mostruosità, per sfamare tutti, le dovremmo fare sul territorio per produrre abbastanza verdura/grano o quello che sia...

avatarsenior
inviato il 03 Gennaio 2020 ore 8:55

Io mi limito a praticare il miglior rispetto ideale e pratico che mi è accessibile dal mio stile di vita e capacità finanziaria. Per il resto è una questione senza soluzione perché l'umano vive ai costi della natura e non potrebbe altrimenti considerata la sua debordanza numerica. Anche il vegano o il vegetariano non vivono una scelta pura dal punto di vista etico perché demandano gli oneri tecnici e morali agli altri, che gli forniscono un agio strutturale, considerato che essi e l'umanità in genere sono costretti a cibarsi della carne per sopravvivere. Mia figlia è vegetariana e talvolta ne abbiamo discusso trovando un "armistizio" nella quadra che vegano o vegetariano e una remora morale o salutistica accessibile al singolo e non può concernere una questione di gestione alimentare generale.

avatarsenior
inviato il 03 Gennaio 2020 ore 10:20

Concordo Serpico, il problema è che siamo troppi e questo porta ad usare intensivamente ogni cosa, dalle risorse naturali agli animali per cibarsi.

Inoltre come detto da te, la possibilità di essere più "green" è arrivata solo negli ultimi 4 anni proprio grazie ad un "agio" economico.

@Walther in realtà per le galline ci sono vari tipi di allevamento che vengono ben specificati nelle confezioni, gli allevamenti in gabbia e a terra sono fortemente stressanti per le galline, gli spazi a galline sono ridottissimi e inoltre vengono forzate a produrre di più con l'uso di luci artificiali.
Gli allevamenti bio invece offrono molto più spazio a gallina, inoltre ogni giorno passano 2 ore all'aperto e non vengono stressate con luci artificiali.
Vero che le uova bio costano di più ma visto che le uova costano in generale poco parliamo sempre di pochi spicci quindi è un piccolo sforzo che quasi tutti possiamo fare.

avatarjunior
inviato il 03 Gennaio 2020 ore 10:44

Che siamo in troppi e quindi se non si fa' un allevamento/coltura intensiva non ce la facciamo ad avere abbastanza cibo non è vero.
Statistiche dicono che a livello mondiale produciamo 3 volte il fabbisogno, avendo molti amici che lavorano in agricoltura e allevamento confermo assolutamente lo spreco esistente.
Ma ci sono tanti che soffrono la fame, ed anche tanti paesi che soffrono il sovrappeso, adesso anche l'Italia.
Il problema è l'equilibrio.
In campo alimentazione, una dieta equilibrata prevede un consumo di verdure/carne/pesce ripartite nell'arco della settimana che sarebbe facilmente sostenibile, ma è la mancanza di equilibrio che porta a mangiare troppa carne e troppo frequentemente e in troppa quantità.
Poi se ci metti la spregiudicatezza di qualcuno che per guadagnare di più dal suo commercio è disposto a fare cose moralmente discutibili (parlavate di allevamenti dove le condizioni degli animali si possono definire fargli una violenza gratuita) in questo caso è l'amore per il denaro di alcuni che degrada il sistema e noi piccoli ci possiamo fare poco.
Sono disgustato da quanto costa il cibo nella grande distribuzione, perché conosco quanto lo pagano ai miei amici coltivatori/allevatori; d'accordo che la lavorazione e trasporto costano ma vi sembra possibile che un mazzo d'aglio di qualità pulito e legato a mazzetto vi costi anche 8€Kg mentre il contadino ne ricava 0,15€Kg???
I miei amici hanno smesso di produrlo perché non pagavano le spese; quindi sicuramente i commercianti ne avranno comprato di più dall'estero, specialmente in quei paesi dove costa poco (tutto carne e pesce e verdure) perché si sfrutta il lavoro di altre persone come fossero "schiavi" anche se la schiavitù dovrebbe non esistere, quindi è vero che siamo la specie dominante sugli animali, ma alcuni dominano in maniera brutale su alti loro simili diventando a mio avviso delle "bestie" nel senso brutto della parola.
Per quelli che sono vegetariani, non mi esprimo, sono scelte personali; io personalmente non la faccio perché ritengo che non sia realmente sostenibile, almeno il mio fisico ha bisogno di un apporto equilibrato di carne e pesce, una volta si parlava di dieta mediterranea?!?!?
In generale sono contrario ai cibi troppo lavorati, non sto parlando di ricette elaborate, ma delle basi alimentari che per raggiungere lo status di cibo vengono lavorati molto subendo molti processi.
In ogni caso, massimo rispetto alla libertà individuale di scelta, fino a che questa libertà non lede i miei diritti personali.

avatarsenior
inviato il 03 Gennaio 2020 ore 11:13

Eh, lo so che 2 ore d'aria sono poche ma sempre meglio che niente Triste

@Allansavigni, si ero a conoscenza di quanto cibo si spreca, il problema è che pensare ad una distribuzione equa delle risorse è pura utopia.
8 miliardi di persone non incidono in maniera negativa solo per quanto riguarda il cibo ma proprio su tutto il pianeta, togliendo risorse a questo pianeta e spazio ad altri essere viventi, questo porterà ad un erosione abbastanza veloce della Terra e infine anche ad una riduzione della popolazione.
Per questo vorrei un ridimensionamento (anche abbastanza drastico) della popolazione mondiale, ovviamente agendo sul controllo delle nascite dei prossimi anni.

user111807
avatar
inviato il 03 Gennaio 2020 ore 12:22

Peda anche se ancora non si vede il risultato la popolazione mondiale é già al suo culmine, ora anche nei paesi dove si facevano più figli c'è un rallentamento e tra poco non riusciranno a controbilanciare il deficit di nascite dei paesi più ricchi, la Cina già da tempo é al livello dei paesi europei malgrado abbiano tolto l'obbligo del figlio unico.

avatarsenior
inviato il 03 Gennaio 2020 ore 13:33

Mia figlia è vegetariana e talvolta ne abbiamo discusso trovando un "armistizio" nella quadra che vegano o vegetariano e una remora morale o salutistica accessibile al singolo e non può concernere una questione di gestione alimentare generale.


Ulisse, appunto questo sarebbe interessante, le vere motivazioni per cui si diventa vegetariani o vegani, non per giudicare, lo scopo del 3D, e non solo di questo è di confrontarsi e capirsi.
Finora mi sembra che siamo tutti più o meno con le stesse opinioni...
Vorrei capire le ragioni, per esempio di chi mangia prodotti derivati dalla soia, tofu, eccetera, se si è mai domandato il valore nutrizionale di questi alimenti e quante lavorazioni questi prodotti subiscono, siamo sicuri che siano più salutari dei comuni alimenti come carne, uova, latte,verdure?
Ovviamente questi non sono più come nella "vecchia fattoria", i volumi di produzione richiesta non permettono più quello stile di vita purtroppo...
Poi se ci metti la spregiudicatezza di qualcuno che per guadagnare di più dal suo commercio è disposto a fare cose moralmente discutibili (parlavate di allevamenti dove le condizioni degli animali si possono definire fargli una violenza gratuita) in questo caso è l'amore per il denaro di alcuni che degrada il sistema e noi piccoli ci possiamo fare poco.
Sono disgustato da quanto costa il cibo nella grande distribuzione, perché conosco quanto lo pagano ai miei amici coltivatori/allevatori; d'accordo che la lavorazione e trasporto costano ma vi sembra possibile che un mazzo d'aglio di qualità pulito e legato a mazzetto vi costi anche 8€Kg mentre il contadino ne ricava 0,15€Kg???
I miei amici hanno smesso di produrlo perché non pagavano le spese; quindi sicuramente i commercianti ne avranno comprato di più dall'estero, specialmente in quei paesi dove costa poco (tutto carne e pesce e verdure) perché si sfrutta il lavoro di altre persone come fossero "schiavi" anche se la schiavitù dovrebbe non esistere, quindi è vero che siamo la specie dominante sugli animali, ma alcuni dominano in maniera brutale su alti loro simili diventando a mio avviso delle "bestie" nel senso brutto della parola.

Allansavigni: sono completamente d'accordo con te!

avatarsenior
inviato il 03 Gennaio 2020 ore 14:57

@Paolostok
questione aperta la tua, forse volutamente non entri nello specifico di un settore dell'ampio argomento e lo capisco benissimo.
Provo a dire la mia.
. il titolo divide tra uomini e animali, lasciando l'idea fallace d'una separazione. L'uomo è un animale.
. le domande poste sono ovviamente antropocentriche, ma alcuni animali possono rientrare nel gruppo dei "senzienti", nel gruppo di chi ha una coscienza di sè.

Da queste prime due considerazioni ne discende che non è una questione di "noi e loro" essendo noi parte di loro, ma anche che gli animali non sono tutti uguali dal punto di vista della coscienza, o anche dal punto di vista del comportamento.

Si propone quindi la questione del " di che sto parlando? "
infatti, potrei già aver sbagliato nel dire io e loro , ma potrei sicuramente sbagliare paragonando tanto il topo ad il maiale, tanto l'ameba all'uomo, e siamo sempre dentro il regno animale.
Così arriva colui che artificiosamente dice che se camminando in un prato ammazzi le formiche puoi ammazzare una mucca per mangiarla, fino a estremizzazioni divergenti che potranno farci impazzire giustificando il cannibalismo dal momento che quando battiamo le mani ad uno spettacolo sicuramente amazziamo qualche protozoo. Cool

Difficile quindi poter dialogare a senso, se non prendiamo a priori le giuste misure degli argomenti. Quasi quasi, un agire a sentore ci renderebbe + intelligenti.

ora proviamo a capire cosa è un uomo, prima di tutto dal punto di vista phylogenico.

L'uomo è un animale che condivide assieme ad altre quattro specie una vicinanza genica. Si tratta di primati senza coda, proprio come noi, e sono gli scimpanzè, i gorilla, gli ilobati (gibboni e siamangi) e gli oranghi.
Ma vicini in che senso?
La vicinanza si misurerebbe correttamente in generazioni, ma è un po' difficile farlo.
Se la vicinanza la vogliamo misurare in tempo, possiamo dire che rispetto a 4 miliardi di anni di vita sul Pianeta, siamo distanti solo, all'incirca, 20 milioni di anni, (non in modo uguale per i 4 parenti).
è come guardare un metro, dove al punto zero c'è l'inizio della vita e a 99,5 cm noi umani e le scimmie prima citate siamo un tuttuno, indistintamente.
Potrebbe sorprenderci che alla misura 95cm non c'è distinguo tra noi, un topo, una maiale, un pipistrello, un cane.
_______________________________________

L'uomo biologico e l'uomo etico, è lo stesso uomo ma parliamo del primo.

L'uomo biologico è giustificato a mangiare carne?
L'antenato, circa 10 milioni di anni fa stava sugli alberi e somigliava più ad un gibbone o un siamango rispetto alle somiglianze con lo scimpanzè (con cui siamo + vicini). Mangiava esclusivamente frutta, forse ogni tanto cavallette o altri insetti.
circa 6 milioni d'anni fa il mare di alberi in cui viveva si è diradato, tanto che se prima, per passare da un albero all'altro non doveva scendere ora DEVE farlo.
In Africa il diradamento della foresta continuerà ad aumentare e in parallelo anche i passi degli antenati (che per inciso, non hanno MAI camminato a 4 zampe come gli scimpanzè ma erano fin da subito bipedi come lo sono i gibboni moderni).
Era il tempo dell'esplorazione al suolo, non solo frutti ma anche erbe, finghi, piccoli animali.
Da li a poco l'antenato si armerà di bastoni atti a difendersi ma anche ad offendere e cacciare.
Nel periodo attorno ai 2 milioni di anni fa l'antenato era uno scimmione carnivoro.
è esistito anche un erbivoro (non antenato), come un gorilla bipede camminatore, ma si è estinto per la grossa pancia da erbivoro e per la frequente evacuazione da erbivoro che nella savana funziona solo per chi sa correre a 4 zampe ma non per chi ne ha due e neanche tanto progredite.
Il percorso dell'antenato è continuato passando da una dieta tutta frugivora, ad una quasi totalmente carnivora, adesso per tornare onnivoro.
L'uomo moderno è predisposto per vivere con diete totalmente carnivore (inuit) o totalmente vegetali (uomini del caldo).
Abbiamo un potenziale di adattabilità enorme grazie al nostro passato di animali a diete diversificate.
Oggi l'uomo può vivere mangiando o non mangiando carne, e la carne, biologicamente parlando è animale, quindi è vitello, coniglio, cozze, uova, gelatina di pesce, ecc..., purchè non elimini il gruppo B con una pulizia eccessiva degli alimenti. Nel tal caso servono integratori.
Questo è un discorso + valido per gli adulti e gli anziani.
I bambini necessitano di alimenti animali, specie se lo svezzamento è innaturale, come sempre avviene nella nostra società dove trovare un bambino che succhia ancora il seno a 4 anni è ben difficile.

Diciamo quindi che l'uomo moderno è un animale che è in grado di vivere bene con un'alimentazione quasi totalmente vegetale, ma che necessita per motivi sociali di cibo animale nella prima parte della sua vita, ed in casi di scarso adattamento alla dieta completamente vegetale.

Cosa significa agli effetti pratici?
che un umano può vivere benissimo mangiando come unico cibo animale due porzioni di pollo, 3 uova, un litro di latte, 2 etti di latticini, AL MESE, e tutto il resto di provenienza vegetale. Questa è la misura reale media dei nostro bisogno di cibo animale, includendo in tale misura tutte le età degli umani, nella media.


Esiste anche un uomo etico sociale, che si forma ancor prima di nascere ed è tale già nel grembo materno. Il neonato nasce già con il suo patrimonio di interazioni con la madre. Piange, ride, è un groviglio di emozioni.
Il cane ed il gatto in Svizzera si può mangiare, non c'è una legge che lo vieti.
Un uomo difficilmente mangerà il sanbernardo che gli ha portato la bottiglietta di brandy mentre stava sotto una valanga.
I cani sono animali che hanno la caratteristica di poter salvare vite umane, ma in Svizzera ed in Cina non è reato mangiarli.
Vi scrivo mentre il mio adorato gatto mi tiene compagnia addosso a me, mentre controlla ciò che scrivo, e mentre sto digerendo lo zampone di capodanno.

La parte etica ed emozionale dell'uomo è + contraddittoria di quella biologica perchè le emozioni fanno a botte con la logica restituendo un condimento unto di irrazionalità.



user111807
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inviato il 03 Gennaio 2020 ore 17:01

Ooo complimenti.

La parte etica ed emozionale dell'uomo è + contraddittoria di quella biologica perchè le emozioni fanno a botte con la logica restituendo un condimento unto di irrazionalità.

Questo visto dalla parte dell'uomo.


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