Dati di scatto: Canon EOS 7D, Canon EF 180mm f/3.5 L USM, 1/80 f/11, iso 100, treppiede. Val Nure, Italia. Dopo un lungo inverno, la primavera è finalmente tornata, e io sono tornato nei campi per uno dei miei generi fotografici preferiti: la macro! Quest'anno avevo un motivo in più per aspettare la stagione macro: ero davvero curioso di provare la mia Canon 7D per questo genere di foto. La prima cosa che ho notato è 1 kg in meno nella borsa fotografica - la 7D è molto più leggera della 1DsIII che usavo in precedenza, e con la nuova reflex non porto con me i moltiplicatori 1.4x e 2x durante le escursioni macro, quindi ho meno peso e ingombro. Con la 1DsIII a volte la focale 180mm non era abbastanza, quindi utilizzavo i TC 1.4x e 2x per ottenere un 250mm o 360mm, mentre con la 7D c'è già un "fattore di moltiplicazione 1.6x", quindi la necessità dei moltiplicatori di focale è molto diminuita. Un altro vantaggio di fotograre senza TC è una migliore qualità d'immagine: anche se il 180mm Macro è molto buono anche col TC 2x, senza TC si ottiene veramente il massimo.
La qualità d'immagine della 7D è un argomento controverso, ma a mio parere è abbastanza semplice: la 7D ha la più alta densità di pixel di qualsiasi APS-C attualmente in produzione (Aprile 2010), quindi vi servono buone tecniche e buoni obiettivi. Ottiche di qualità mediocre, piccoli errori di messa a fuoco, tempi di scatto inadeguati, diaframmi troppo chiusi o troppo aperti, movimenti del fotografo o del soggetto, moltiplicatori di focale, ecc. possono ridurre la qualità d'immagine sulla 7D molto più facilmente che sulle altre reflex, quindi bisogna fare un pò più attenzione. Per quanto riguarda la macro, ci sono alcune cose da considerare riguardo la 7D. Prima di tutto, vi consiglio un buon treppiede - io utilizzo il Manfrotto 055 WNXB col la testa a cremagliera Manfrotto 410. Una cosa positiva sulla 7D è che non serve più il sollevamento specchio: se attivate il Silent Shooting Mode 1 o Mode 2, potete scattare direttamente dal live view (ovviamente utilizzando telecomando o autoscatto) e non avrete problemi di vibrazioni create dallo specchio. Questo non era possibile con la 1DsIII, a causa del suo diverso tipo di live view - questa cosa è spiegata dettagliatamente nell'articolo "live view e sollevamento specchio":
www.juzaphoto.com/article.php?l=it&article=4 Cercate di non utilizzare i moltiplicatori di focale, se possibile; scattate alla sensibilità ISO più bassa che possiate selezionare senza il rischio di avere una foto mossa (cerco di usare sempre ISO 100, ma se è davvero necessario alzo la sensibilità fino a un massimo di ISO 1600) e... fate attenzione al diaframma! Con la 7D, l'effetto della diffrazione è più visibile che con altre reflex; mentre con la 1DsIII i miei classici "diaframmi per la macro" erano f/11 e f/16, con la 7D cerco di scattare a f/8 o f/11, per evitare la perdita di dettaglio dovuta alla diffrazione. L'APS-C ha 1 stop di profondità di campo più rispetto al fullframe, quindi i risultati sono pressapoco pari: con la 7D a f/11 avete la stessa nitidezza e profondità di campo della 1DsIII a f/16.
Infine, eccovi alcuni ritagli al 100% dalla foto precedente e da altre macro scattate con la 7D e col Canon 180 Macro!