| inviato il 06 Dicembre 2019 ore 9:32
Un ottimo articolo di Michele Smargiassi contiene tante interessanti riflessioni o spunti, come spesso accade. L'oggetto della materia viene dal passato, anche lontano, ed è aperto da sempre; al momento anche la vicenda processuale rimane tuttora in corso, aperta verso il futuro. Con rammarico aspetterò facendo il tifo. Ci sono tante discussione sull'arte, sui rapporti tra la fotografia e l'arte, e similari. Ciascuno di noi può preparare l'appello o la costituzione del resistente secondo le proprie opinioni, ma più importante secondo le proprie argomentazioni. Le emozioni ed i mi piace contano poco in appello, a meno non siate fortunati che la maggioranza dei giudici del collegio si emozioni davanti ad un tramonto o un gattino... smargiassi-michele.blogautore.repubblica.it/2019/12/06/tony-gentile-fo |
| inviato il 06 Dicembre 2019 ore 10:04
se ho capito bene i giudici hanno stabilito che si, la fotografia è un opera d'arte frutto dell'ingegno ma in questo caso si tratta di colpo di C.lo per cui il diritto d'autore viene meno. Devo dire che mi trovano d'accordo. |
| inviato il 06 Dicembre 2019 ore 10:56
“ se ho capito bene... „ hai capito male. |
user33434 | inviato il 06 Dicembre 2019 ore 10:59
Bell'articolo, a mio modesto avviso i giudici nella motivazione della sentenza l'hanno fatta un po' fuori dal vaso dimostrando profonda incompetenza. Smargiassi ha ragione nell'evidenziare le inevitabili contraddizioni che emergono dal loro ragionamento e di come riporti l'analisi sull'arte indietro di almeno cento anni. L'oggetto del contendere stimola però una considerazione etica. E' giusto pretendere diritti su un'opera che di fatto raggiunge un valore simbolico che va ben al di là dell'intenzioni dell'autore? Fosse possibile individuare l'autore della melodia di "Bella ciao", sarebbe stato legittimo da parte degli eredi chiedere le royalties? |
| inviato il 06 Dicembre 2019 ore 11:10
bellissimo articolo, non l'avevo visto, complimenti a Smargiassi! il passaggio chiave: "Chiunque avrebbe potuto farla (ma come mai nessun altro l'ha fatta?)." |
| inviato il 06 Dicembre 2019 ore 11:41
“ "Chiunque avrebbe potuto farla (ma come mai nessun altro l'ha fatta?)." „ Questa idea, rispetto a un possibile valore artistico, è però rischiosa. Se il Papa fa qualcosa di straordinario e c'è solo mia cugina col telefonino, probabilmente la foto passerà alla storia e nessun altro l'avrà fatta, ma credo si possa concordare che non per questo si dovrà necessariamente parlare di opera d'arte. Ora, nel caso specifico, non sta a me (o ad altri qui) dire se i giudici abbiano ragione o meno, ma quello che mi pare intendano è in fondo qualcosa del genere. A me pare che, limitandosi all'osservazione della sentenza, la ratio ci sia. Poi resta il fatto che una sentenza esprime una verità processuale specifica, non un vero filosofico, sociale o culturale assoluto. |
| inviato il 06 Dicembre 2019 ore 11:47
Direi che e' un'importantissima foto documento, esistono foto documento che possono essere considerate anche opere d'arte ma non mi sembra questo il caso. Sostanzialmente sono d'accordo con la sentenza ... |
| inviato il 06 Dicembre 2019 ore 11:58
“ Direi che e' un'importantissima foto documento, esistono foto documento che possono essere considerate anche opere d'arte ma non mi sembra questo il caso. „ Per quanto mi riguarda mi concentrerei sul valore di una foto iconica e perchè è divenuta tale. Io non sono un particolare fautore dell'arte in fotografia, anzi. Tuttavia questa foto credo che trascenda il semplice documento. “ Poi resta il fatto che una sentenza esprime una verità processuale specifica, non un vero filosofico, sociale o culturale assoluto. „ Nel diritto civile non è propriamente così. Non deve stabilire se è vero o falso, deve determinare se si ha torto o ragione, ed accogliere l'una o l'altra tesi. I fatti processuali penso siano pacifici. La legge ha il compito, la funzione, ed il ruolo di oggettivare. La motivazione (riportata nell'articolo) dovrebbe esplicare i passaggi logico giuridici che hanno deciso l'applicazione al caso concreto delle norme generali ed astratte, valevoli per tutti i casi. Se sono contraddittorie, illogiche, o hanno interpretato male, lo valuteranno e decideranno altri giudici. I giudici decidono secondo la legge, non secondo me, te, loro. Si chiama certezza del diritto. Al di la della decisione finale, che potrà essere sempre assunta con segno più o meno (si è opera fotografica no è semplice fotografia, con le conseguenze che derivano), sono le motivazioni espresse in sentenza (ed estratte nell'articolo seppur parzialmente) che sono incongruenti ed illogiche (secondo me ma anche con una certa oggettività), ed è su questo che saranno chiamati a valutare i giudici di appello. |
| inviato il 06 Dicembre 2019 ore 11:59
Proviamo a non farci distrarre dalla parola "arte". Il concetto operistico è astratto e risiede non tanto nell'unicità del documento, ma piuttosto nel linguaggio utilizzato. Per fare un parallelo cinematografico. Quanti registi hanno descritto la guerra? Eppure Malick ("La sottile linea rossa") e Nolan ("Dunkirk") me hanno fornito un punto di vista assolutamente operistico. |
| inviato il 06 Dicembre 2019 ore 12:03
come recita la sentenza trattasi di puro C.lo. "Dubita questo collegio che tutte queste considerazioni fossero nell'animo ovvero nell'intenzione del fotografo a priori, cioè mentre riprendeva la scena amicale rappresentata nella fotografia; né d'altronde, presumibilmente, questa fotografia avrebbe assunto il valore simbolico odierno se i soggetti ivi rappresentati non fossero tragicamente morti per mano mafiosa" |
| inviato il 06 Dicembre 2019 ore 12:04
“ I giudici decidono secondo la legge, non secondo me, te, loro. „ Allora a cosa servono appelli e cassazioni Mirko? Ce lo vedi un mondo in cui ogni legge non abbia il benché minimo margine di interpretabilità? Se la legge diversifica (in termini di durata dei diritti) foto d'arte e no, è evidente che un tribunale deve tentare di determinare se abbia certi requisiti o meno e tentare il massimodell'oggettività, ma nei limiti del possibile. Se esistesse oggettività assoluta, ogni processo per calunnia durerebbe 30 secondi e sarebbero tutti felicissimi... |
| inviato il 06 Dicembre 2019 ore 12:05
“ Nel diritto civile non è propriamente così. Non deve stabilire se è vero o falso „ Ho semplicemente usato la definizione di Gherardo Colombo quando indica il limite del risultato di un procedimento... |
| inviato il 06 Dicembre 2019 ore 12:06
“ Allora a cosa servono appelli e cassazioni Mirko? „ Servono a controllare che la legge sia stata correttamente applicata al caso concreto dal giudice di grado inferiore. E lo controllano attraverso le motivazioni che sono scritte nelle sentenze. “ Ho semplicemente usato la definizione di Gherardo Colombo quando indica il limite del risultato di un procedimento... „ Si riferisce al processo penale. Non è qui il caso di approfondire ma sono due sistemi processuali con presupposti, svolgimenti e finalità molto diverse. |
| inviato il 06 Dicembre 2019 ore 12:10
Ok Mirko. Nessuna interpretazione. Allora dimmelo tu, oggettivamente e definitivamente: è arte o no? Che durata di diritti ci vuole? Così poi siamo sereni e non se ne parla più |
| inviato il 06 Dicembre 2019 ore 12:11
“ Si riferisce al processo penale. „ No. Si riferiva alla differenza tra processi e verità storiche. Ma invece di polemizzare stabilmente sulle parole, scegli tu il termine che preferisci. Per me è ininfluente |
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