| inviato il 20 Novembre 2019 ore 23:57
Ciao a tutti! come da titolo scrivo questo post per chiedervi qualche info/parere in merito. Ho acquistato due obiettivi vintage Nikkor Ai-s, il 28mm 2.8 ed il 50mm 1.4; li uso principalmente su full frame (Nikon D700), con la possibilità di usarli qualche volta anche su aps-c (D7200). Non essendo abituato a questo tipo di obiettivi vintage, li sto ancora testando cercando di carpirne a pieno le potenzialità..essendo abituato perlopiù ad obiettivi molto più recenti e moderni (es. serie G). Oltre alla evidente differenza riguardante l'assenza di autofocus (alla quale man mano mi ci sto abituando), quali sono secondo voi le ulteriori varianti di cui tenere conto quando si scatta? (es. tempo fa trovai una discussione in cui si affermava che questi obiettivi su reflex moderne non vanno molto d'accordo con l'esposizione Matrix, non so se effettivamente vero o no). Chiedo pareri/consigli d'uso |
| inviato il 21 Novembre 2019 ore 15:05
Nessuno? |
| inviato il 21 Novembre 2019 ore 15:46
Ciao, Hai preso 2 ottimi obiettivi. Da quanto ho visto su d700 confermo che gli ai/ai-s non vanno d'accordo con l'esposizione matrix...ma la cosa migliore è valutare da te facendo le tue prove. L'aspetto più critico credo sia cmq la maf, sopratutto su soggetti in movimento, si puo' cercare di prevedere anziché inseguire. In ogni caso non va dimenticato che il "pallino" della maf è "di conferma". |
| inviato il 21 Novembre 2019 ore 15:59
Ho anche io degli ai-s, su D700 e D800 mi danno grande soddisfazione. Ricordati di settare nel menù apposito della fotocamera i valori nella voce obiettivi senza CPU in modo che l'esposimetro possa lavorare correttamente. |
| inviato il 22 Novembre 2019 ore 1:23
Belle lenti che sicuramente non esprimono il loro potenziale castrate da un utilizzo su reflex. Su mirrorless full frame te le godresti decisamente di più ( messa a fuoco più semplice e calcolo dell'esposizione sempre perfetto ). Problemi a parte la nitidezza ovviamente bassa a TA che necessità di qualche trucco in PP, i Nikon ai-s non ne hanno. Per il prezzo credo che ora come ora siano un ottimo acquisto per chi non teme la messa a fuoco manuale. |
| inviato il 22 Novembre 2019 ore 13:48
Ciao e benvenuto nel club delle ferraglie AI Un giorno acquistai per pochi soldi una D200 e 2 vecchi AI: dopo poco vendetti tutto il mio parco macchine ed ottiche Canon e mi portai a casa una D700 e altre lenti AI. Per me sono come una droga: maneggiare quelle lucenti Cadillac tutte ferro e vetro non ha prezzo ! Sono eterne, facili da smontare e pulire, e terribilmente sexy da usare e vedere. Usandole ho osservato che: 1) i colori sono pastellosi, la resa morbida e i contrasti attenuati 2) producono dei bei flares e cali di contrasto in controluce 3) per la messa a fuoco manuale dopo un po' di allenamento la situazione migliora parecchio, a parte gli f 1,4, dove basta respirare per cannare tutto ( ho il nikkor-s 1,4 ) 4) piu' che la foto in se', e' il fatto di usarli !!! 5) te li tirano dietro per quattro soldi e se hanno muffe non e' detto che sia un fatto negativo: ne ho uno invaso da filamenti bianchi che da' sfumature bellissime ai miei scatti |
| inviato il 22 Novembre 2019 ore 22:56
“ ne ho uno invaso da filamenti bianchi che da' sfumature bellissime ai miei scatti „ . . . adesso che mi viene in mente ho un sigma 28 mm f2.8 attacco OM manual focus il quale ha una leggera muffa a pallini sulla parete interna della lente frontale. Produce una leggerissima velatura sull'immagine finale. Mi è venuta perfino la tentazione di comprare un'ottica EF anziana di basso costo e graffiare pesantemente con un estro d'autore la lente frontale, in modo da imprimere agli scatti un marchio o se vuoi un sigillo d'autore inconfondibile. Jacopo cosa ne pensi di questa mia idea ? potrebbe funzionare o i graffi frontali sarebbero poco influenti sullo scatto finale, mi viene il dubbio se forse è meglio graffiare quella posteriore lato sensore. |
| inviato il 22 Novembre 2019 ore 23:08
“ potrebbe funzionare o i graffi frontali sarebbero poco influenti sullo scatto finale „ . . . o trovato forse le risposte proprio qui sul forum, i graffi sulla lente frontali anche se ben visibili non producono effetti o quasi sulla foro finale, mentre se si fà un fuori fuoco ad effetto di notte con luce quasi frontale all'ora i segni vengono proiettati sullo scatto. Se invece si graffia o anche solo si sporca la lente posteriore l'effetto diventa diventa + rilevante. DEVO PRENDERMELA CON LA PRIMA LENTE LATO SENSORE. |
| inviato il 22 Novembre 2019 ore 23:12
“ Graffiare dolosamente le lenti... „ . . . si ma solo un curioso esperimento per generare effetti particolari solo su lenti vecchie da max 50€ o meno. me ne guarderei bene dal danneggiare i miei canon L o i sigma art. |
| inviato il 23 Novembre 2019 ore 0:06
“ Belle lenti che sicuramente non esprimono il loro potenziale castrate da un utilizzo su reflex. „ Peccato che sono state proprio progettate per essere usate sulle reflex...un fotografo deve sapere usare la messa a fuoco manuale e calcolare l'esposizione... |
| inviato il 23 Novembre 2019 ore 12:48
In realta' quando ho visto la muffa che avanzava mi sono parecchio disperato, visto che si trattava del monumentale nikkor 50-300 f4.5 prima serie, un mostro da 2,4 kg e 20 lenti dai cinematismi incredibilmente complessi ... smontarlo sarebbe stato un suicidio assicurato. Poi, dopo qualche scatto di prova e 3 litri di camomilla ho riconsiderato la faccenda. La muffa e' cresciuta in una delle lenti interne del nocciolo ottico. Per cui il suo effetto e' a meta' strada tra i graffi frontali e posteriori citati da Cirillo. Per non eseguire un attacco distruttivo si puo' percorrere un'altra strada. Cercando un obiettivo con le lenti posteriori facili da smontare e separare, si potrebbe inserire e serrare tra l'ultimo doppietto non collato posteriore alcuni filamenti di quel materiale sintetico che imbottisce i pelouche. Simula bene le ramificazioni che ho nel 50-300 ed e' reversibile e modificabile a piacere. Sperimentai una tecnica simile ma piu' semplificata con il 43-86: inserii alcuni filamenti di tal materiale tra la lente anteriore ed il filtro uv da 52, il risultato fu interessante, ma piuttosto grossolano; ritengo sia piu' raffinata la strada del doppietto posteriore, anche se maggiormente laboriosa. |
| inviato il 23 Novembre 2019 ore 14:22
“ Per non eseguire un attacco distruttivo si puo' percorrere un'altra strada. Cercando un obiettivo con le lenti posteriori facili da smontare e separare, si potrebbe inserire e serrare tra l'ultimo doppietto non collato posteriore alcuni filamenti di quel materiale sintetico che imbottisce i pelouche. Simula bene le ramificazioni che ho nel 50-300 ed e' reversibile e modificabile a piacere „ Jacopo . . . grazie del suggerimento ottima idea, ci rifletto. E pensare che avevo una vecchia ottica sigma che ho venduto la quale sarebbe stata perfetta per qualche esperimento. Adesso che ci penso ho pure questo obiettivo, della LOMO, dotato di sagome del diaframma intercambiabili shop.lomography.com/it/lenses/daguerreotype-achromat-art-lens/daguerre potrei fabbricarmi delle sagome più sottili di spessore, appaiate in modo da interporvi i materiali che citavi prima per creare appunto degli effetti particolari. |
| inviato il 23 Novembre 2019 ore 14:52
Buona idea ! Sembra parecchio divertente come obiettivo: ha qualcosa in galleria ? |
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