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Primavera in Dolomiti


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avatarjunior
inviato il 21 Ottobre 2019 ore 14:11

Salve, sto programmando e organizzando un viaggio , probabilmente in solitaria, toccando varie location in Dolomiti per la primavera del prossimo anno e vorrei avere qualche consiglio. Lo scopo è quello di riprendere i luoghi in piena fioritura, vallate verdeggianti e colori accesi a valle e a tratti innevati. In alta montagna, invece, con presenza di un po' di neve. So già che tutto dipenderà dai primi scioglimenti della neve, da quando inizieranno i primi caldi...diciamo che già dalla seconda settimana di maggio e la prima di giugno potrei trovare queste condizioni? Dormirò in tenda, a volte in campeggio, a volte in quota. Voi come vi organizzereste?

avatarjunior
inviato il 21 Ottobre 2019 ore 16:11

Ciao Daneiele. La primavera sulle Dolomiti arriva in momenti diversi a seconda della quota. A inizio giugno salvo eventi particolari la neve è sciolta nelle vallate e fino ai passi, garantendo l'accesso a tutte le location fotografiche classiche. E' un buon periodo per fotografare la fioritura e i laghi che dopo il disgelo sono carichi di acqua. I rifugi aprono solitamente a metà giugno. Quali altre informazioni ti interessa sapere?

avatarjunior
inviato il 21 Ottobre 2019 ore 17:56

Grazie, i rifugi non hanno il mio pieno interesse poiché, come accennavo prima, la mia intenzione è quella di vivere un'esperienza "wild" il più possibile...certo in caso di emergenza potrebbero far comodo come punto d'appoggio.

Ad esempio, vorrei sapere, in base alla vostra esperienza, quale "attrezzatura da escursionista" vi portereste dietro per qualsiasi evenienza oltre a quelle base come un Garmin, cordino d'emergenza, doppio paia di calzini, viveri, tenda ecc...spero di poter soggiornare almeno 10 giorni. Che temperatura minima potrebbe esserci ad una quota di 2500 metri e oltre? Può rivelarsi utile uno "scaldino a benzina"? Ho letto di questi aggeggi che non emettono odori nocivi e non sono pericolosi.

avatarjunior
inviato il 21 Ottobre 2019 ore 19:03

Hai già esperienza di giri in montagna da solo? In tenda con pernottamenti sopra i 2000 metri? Come pensi di fare per 10 giorni di viveri?
Detto questo, se l'obiettivo è quello di "riprendere i luoghi in piena fioritura" posso solo consigliarti di posticipare il giro da metà giugno in avanti. Ogni specie fiorisce al suo momento, ma il clou è tra fine giugno ed inizio luglio. Tra l'altro a maggio in quota c'è di solito ancora parecchia neve sui versanti non esposti a sud.

avatarsenior
inviato il 21 Ottobre 2019 ore 19:56

Grazie, i rifugi non hanno il mio pieno interesse poiché, come accennavo prima, la mia intenzione è quella di vivere un'esperienza "wild" il più possibile...certo in caso di emergenza potrebbero far comodo come punto d'appoggio.
Ad esempio, vorrei sapere, in base alla vostra esperienza, quale "attrezzatura da escursionista" vi portereste dietro per qualsiasi evenienza oltre a quelle base come un Garmin, cordino d'emergenza, doppio paia di calzini, viveri, tenda ecc...spero di poter soggiornare almeno 10 giorni. Che temperatura minima potrebbe esserci ad una quota di 2500 metri e oltre? Può rivelarsi utile uno "scaldino a benzina"? Ho letto di questi aggeggi che non emettono odori nocivi e non sono pericolosi.


Daniele, in tutta franchezza, leggendo questo tuo post ho la classica impressione del "passo più lungo della gamba".

Il tuo mi sembra un bellissimo proposito che richiede però una certa esperienza pregressa.
Ma sulle Dolomiti puoi comunque fare cose bellissime dal punto di vista fotografico, iniziando da cose più semplici.

Se penso ai prati fioriti, mi viene in mente ad esempio l'alpe di Siusi. Però qui puoi vedere la situazione della neve a giugno 2019 nel vicino rifugio Demetz sul Sassolungo... ce n'era giusto un po'...
www.altoadige.it/cronaca/rifugi-sotto-metri-di-neve-ore-per-liberarli-

avatarsenior
inviato il 21 Ottobre 2019 ore 20:33

Come ti hanno già detto, difficile prevedere le condizioni a cavallo tra metà maggio e inizio giugno.. Potresti essere costretto a rimanere a bassa quota se cerchi fioriture e prati verdi.

avatarjunior
inviato il 22 Ottobre 2019 ore 8:57

Leggendo la frase sullo scaldino a benzina mi viene da pensare che tu non abbia alle spalle un grande esperienza di bivacco con la tenda, quindi meglio se valuti con attenzione i percorsi da affrontare. Se la tua intenzione è quella di fare dei pernottamenti a spot (qualche notte con rientro a valle nel mezzo), scegliendo attentamente le mete non ci sono problemi. Ma fare 10 giorni di trekking con tutta l'attrezzatura sulle spalle è appannaggio di escursionisti particolamente esperti, e non lo dico assolutamente con l'intento di sminuirti perché anche io non sarei preparato per affrontare esperienze di questo tipo.

Detto questo, riguardo l'attrezzatura, lascia stare qualsiasi tipo di scaldino e procurati un sacco a pelo con T comfort di almeno 0-5 gradi e soprattutto un buon materassino che in quota fa la differenza. La tenda la hai già?

Per quanto riguarda le location i luoghi classici da affrontare in tenda sono i soliti: Tre Cime, Seceda, Alpe di Siusi, i vari passi ecc. Ricordati sempre che il bivacco è tollerato solamente dal tramonto all'alba e se non ti piazzi vicino a rifugi e baite

avatarsenior
inviato il 22 Ottobre 2019 ore 11:32

Suggerisco solo di avere sacco a pelo con T comfort inferiore a 0 gradi. A metà maggio basta un po' di vento per rendere la notte in tenda particolarmente fredda..

avatarjunior
inviato il 22 Ottobre 2019 ore 11:54

Suggerisco solo di avere sacco a pelo con T comfort inferiore a 0 gradi. A metà maggio basta un po' di vento per rendere la notte in tenda particolarmente fredda..


Dipende davvero tanto dai casi. Io a volte ho avuto caldo ad aprile e ho battuto i denti in piena estate. Ora ho trovato la quadra con un sacco in piuma con comfort 5° (limite 0°) e un sacco lenzuolo isolante che garantisce circa 10° di tenuta in più da usare in caso di necessità. In questo modo copro tranquillamente tutte le situazioni da primavera ad autunno inoltrarto, senza spingermi mai oltre i 2200-2500.

avatarsenior
inviato il 22 Ottobre 2019 ore 16:55

Corretto Alchenick, suggerivo quello perché meglio avere caldo che freddo quando si è in media-alta quota nel nulla :-P

Interessante il sacco lenzuolo, mi sai indicare che marca è? Funziona bene?

avatarjunior
inviato il 22 Ottobre 2019 ore 17:03

Interessante il sacco lenzuolo, mi sai indicare che marca è? Funziona bene?


Volentieri, io ho preso il Sea To Summint Reactor Extreme che pesa circa 300 gr e dalle specifiche dovrebbe aumentare la temperatura comfort di 15° ma secondo me sono meno. E' praticamente un sacco lenzuolo di un materiale simile al pile, volendo lo si può usare anche da solo in rifugio

avatarjunior
inviato il 22 Ottobre 2019 ore 18:19

Intanto grazie a tutti per le risposte...Ho già esperienza di uscite in solitaria in montagna, ma sulle Dolomiti non in tenda, o almeno per quel che riguarda le altitudini over 2000. È giusto quello che ha detto Alchenick in merito a "pernottamenti spot" mirando a mete precise, naturalmente non posso caricarmi viveri per due settimane oltre a tenda, sacco a pelo, attrezzatura fotografica ecc.
È vero che non sono un grande esperto, e per questo non vado a cercare escursioni che richiedono una preparazione tecnica elevata.
Vorrei sostituire i miei attuali sacco a pelo e tenda: come sacco pensavo ad un Ferrino Lightech 1000 (forse troppo? Un 800 va bene?) e per la tenda sono ben accette alcune idee...inoltre volevo abbinarci un tappetino isolante Thermarest Neoair xlight (si forano/rompono facilmente? Sarebbe meglio un classico tappeto da yoga?).

Per rispondere anche al resto delle vostre gentili informazioni: sono già stato sulle Dolomiti proprio nel periodo di fine giugno e inizio luglio nel 2012, e di "colori" ne ho visti ben pochi (e anche di neve in quota)...sicuramente come avete già scritto in tanti il tutto dipende da anno in anno, a volte le stagioni anticipano a volte posticipano. Vorrei trovare il giusto compromesso tra bella fioritura in vallate e non poca (ne troppa) neve in quote più elevate. Vedrò il prossimo anno con l'avvicinarsi della stagione.

Ad ogni modo è consigliabile portare con sè, durante le escursioni (specialmente se si intende arrivare almeno i 2200-2500) un paio di ciaspole? Oppure sarebbe inutile? Ricordo la via semi-attrezzata, nel 2012, per arrivare alle Torri del Vajolet, dove di neve c'è n'era un bel po' ma praticamente le ciaspole erano inutilizzabili per affrontare la scalata e poi la relativa discesa...

avatarsenior
inviato il 22 Ottobre 2019 ore 18:55

Ti direi che le ciaspole sono tendenzialmente inutili nel periodo in cui vuoi andare tu, considerando anche le quote indicate.. Ma come per le altre domande, difficile dare risposte certe al 100% dato che le condizioni possono essere molto variabili di anno in anno (e banalmente cambiano notevolmente solo passando da un versante esposto a sud ad un versante esposto a nord).

Per fare un esempio, potresti dover aver bisogno di avere i ramponi a metà maggio con determinate temperature/esposizioni/condizioni della neve/altitudini..

avatarsenior
inviato il 22 Ottobre 2019 ore 19:07

In linea di massima devi attendere che la stagione permetta l'apertura dei rifugi. A quel punto, i migliori consigli sullo stato del sentiero, la quantità e le condizioni della neve, temperatura, ecc. sono proprio i gestori a darteli.

È più facile che sia da ramponi che da ciaspole.


avatarsenior
inviato il 22 Ottobre 2019 ore 19:22

Aggiungo anche che sentieri che in estate sono molto facili, in condizioni con neve/ghiaccio possono essere molto insidiosi..

Che cosa ne pensi di questo argomento?


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