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Per doverosa conoscenza


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avatarjunior
inviato il 13 Maggio 2019 ore 21:16

Se ne e' parlato e straparlato ma meglio ricordarlo



avatarsenior
inviato il 13 Maggio 2019 ore 21:57

L'avevo già visto, ma è sicuramente un video ben fatto ed interessante

avatarsenior
inviato il 14 Maggio 2019 ore 3:27

Ma contiene parecchi errori...

avatarjunior
inviato il 14 Maggio 2019 ore 7:28

Si ho visto che ha anche sbagliato a dare le percentuali,diceva numeri che non corrispondevano al diagramma a spicchi.
Pero il messaggio che vuole far passate è corretto e giusto, e cioè che oggi si creano troppi falsi miti.
Per altri errori tecnici invece illuminaci pure Raamiel!

avatarsenior
inviato il 14 Maggio 2019 ore 7:43

A dire il vero, vedendo il video mi sono reso conto che effettivamente possono esistere i colori "Canon" o "Sony" non correggibili. Ed ero convinto del contrario fino ad oggi Eeeek!!!

avatarsenior
inviato il 14 Maggio 2019 ore 8:07

Ci saranno pure degli errori, come quella svista dove ad un certo punto ha dato delle percentuali diverse da quelle che comparivano nel filmato, però il concetto è molto chiaro e mi sembra giustissimo.
La penso come lui: pippe mentali, almeno per chi come me si ritiene un appassionato di fotografia e non di macchine fotografiche.

user120016
avatar
inviato il 14 Maggio 2019 ore 8:34

È un discorso che affonda le radici ai tempi della pellicola. Ancora oggi, se voglio colori molto saturi uso una velvia, se preferisco un incarnato delicato uso la portra o la astia... e poi con i filtri dell'ingranditore o con i tipi di carta, intervengo in fase di stampa. La gestione ''personale'' del colore è sempre esistita ed ogni buon fotografo dovrebbe essere in grado di gestirla indipendentemente dalla macchina che usa. Che poi oggi la chiamino ''color science'' secondo me è solo una questione mediatica. L'importante, a mio avviso, è conoscere le potenzialità della gestione dei colori, ed usarla con cognizione di causa. Capisco che a molti piaccia il ''file pronto'' senza troppi sbattimenti e ci sta, ma non vorrei che, continuando ad avere sempre la pappa masticata, alla fine si dimentichi o peggio ancora non si impari a conoscere la gestione dei colori.

avatarsenior
inviato il 14 Maggio 2019 ore 10:17

In quel video c'è un poco di confusione.

La fase di demosaicizzazione è distinta e separata dalla caratterizzazione; il profilo colore non da nessuna informazione sul come un raw debba essere demosaicizzato, non è il suo compito.

Inoltre nessun brand progetta il CFA (il filtro colore) per ottenere un grading, non avrebbe senso e introdurrebbe solo problemi. Un buon CFA deve offrire la massima separazione di segnale nella massima pluralità di illuminanti; cioè deve poter conservare l'informazione sulla differenza di campioni colore molto simili tra loro esposti in più condizioni diverse.

Il profilo colore caratterizza le coordinate grezze del raw dopo la demosaicizzazione. Ci sono tanti profili colore "Adobe Standard" per quante sono le fotocamere supportate, ma nessuno di esso tiene in conto la variante ISO. Tutti i profili sono calcolati per l'ISO nativo del sensore e solo per quello.

Il color grading specifico di ogni marchio viene codificato nel profilo di caratterizzazione, non ha relazione diretta con il CFA. Cambiando il profilo il color granding può essere annullato o modificato a piacere.

La "Color Science" non la fanno i produttori di fotocamere e nemmeno quelli di sensori; la Color Science la fanno organi internazionali come il CIE, ICC, OSA, ecc.. Sono ricerche pubbliche che poi vengono sviluppate in standard industriali condivisi.
Canon, Nikon, Sony, Fuji... tutti si adeguano a questo; la Color Science è per tutti la stessa. Si limitano allo sviluppo tecnologico, ma i modelli di base devono per forza essere condivisi e comuni.

avatarjunior
inviato il 14 Maggio 2019 ore 10:27

Grazie raamiel!
Vorrei approfittarne per chiederti una cosa.
Tempo fa lessi un test-articolo che spiegava che tra un obbiettivo e l'altro le differenze reali di colore restituito sono minime ed impercettibili, mentre sempre piu spesso si legge "quell'obbiettivo ha dei colori bellisimi".
Ma tra un obbiettivo e l'altro non cambia solo la curva applicata dalla fotocamera (o dall'obbiettivo) via software interno?

avatarsenior
inviato il 14 Maggio 2019 ore 10:35

Nessuna lente ha trasmittanza neutra; quindi altera il colore come un filtro.
I profili di caratterizzazione sono sempre calcolati con la coppia sensore/lente di riferimento.
Nel caso ad esempio di una fotocamera Sony si considera che l'ottica montata sopra sia essa stessa una Sony.

Per semplicità si considera che tutte le ottiche dello stesso brand, perlomeno quelle prodotte in un certo arco temporale, abbiano una trasmittanza accettabilmente simile da non dover richiedere un ricalcolo del profilo di caratterizzazione.

Quando invece si usano ottiche di terze parti si introduce nel sistema una variabile aleatoria in cui il profilo diviene meno valido dal punto di vista colorimetrico.
Talvolta questo effetto è anche gradevole, in altri casi meno... ma può essere corretto costruendo un profilo ad hoc.

avatarsenior
inviato il 14 Maggio 2019 ore 10:53

Ha senso parlare di timbrica cromatica se si adopera la pellicola, laddove cioè a parità di supporto di registrazione riavrai dei colori addebitabili alle lenti in uso e, pertanto, non modificabili a posteriori; in ambiente digitale invece, laddove cioè puoi modificare quello che vuoi a piacimento, quindi anche i colori, continuare a parlare nei termini di resa cromatica tipica di Tizio o di Caio ha davvero nessun senso!

avatarsenior
inviato il 14 Maggio 2019 ore 11:09

Basterebbe pensare alla differenza di resa tra una Sony e una PhaseOne su C1.

Entrambe montano sensori Sony con CFA prodotti da Sony (fa caso a parte il dorso Trichromatic); quindi sensori molto simili seppur di formato diverso, ma corredati di profili molto diversi.
Nel caso di Sony viene fornito un solo profilo Generic; della serie il convento passa questo, accontentati. Qualità abbastanza oscena e in ogni caso tiene conto di un solo illuminante.
Nel caso della PhaseOne ci sono tutti i vari profili, Daylight, Flash, Tungsten, Portrait... e sono tutti profili molto curati.

Ovviamente PhaseOne non ha molto interesse a promuovere fotocamere non sue; però potrebbe anche sforzarsi un pochino di più...

avatarsenior
inviato il 14 Maggio 2019 ore 11:44

Perché dovrebbe farlo ... in fondo anche quello, in potenza, è un motivo di preferenza di una fotocamera rispetto a un'altra ... insomma anche questo è un motivo di distinzione e caratterizzazione, è un po' come la resa tipica di ogni pellicola all'epoca della fotografia chimica ecco.

user120016
avatar
inviato il 14 Maggio 2019 ore 21:48

Il vero problema è se cerchiamo colori fedeli o colori gradevoli. Perché non sempre le due cose coincidono. E mentre i colori fedeli sono un dato oggettivo, la gradevolezza di un colore varia da soggetto a soggetto. Per cui, ribadisco, bisogna che ciascun fotografo abbia ben in mente cosa cerca e come ottenerlo. Se parliamo di foto argentica, con la scelta della giusta emulsione. Se parliamo di foto digitale con il lavoro in editing sui files grezzi. Tenendo ben presente che le variabili introdotte da lente e sensore sono trascurabili e comunque modificabili in seguito.

Che cosa ne pensi di questo argomento?


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