| inviato il 10 Agosto 2017 ore 22:07
Una cosa che accade prima o poi a tutti quando ci si approccia per la prima volta alla fotografia è l'irrefrenabile desiderio di avere nel proprio corredo lenti professionali. Ho iniziato con un 28-105mm, un soligor 19-35mm e il classico 50ino di plastica, ora ho un 24-70mm 2.8L, un 70-200mm f4L e un 50mm 1.4. Apprezzo in un certo senso l'essere poliedrici nella fotografia, ma se si parla di ritrattistica o reportage le cose cambiano. Per quanto mi piacciano i vantaggi offerti dai tuttofare, sento che molto spesso le foto perdano di carattere e non vi sia quella scintilla che fa scattare la passione, cosa che sento con un ottica fissa. Forse è dovuto ai colori, la resa dello scatto, o ancora la tridimensionalità data a quello che si riprende, senza contare le distorsioni dato dalla lunghezza focale. Voi vi sentite più da ottica fissa o tuttofare? |
| inviato il 10 Agosto 2017 ore 23:34
Dipende. Se ho tutto il tempo che voglio, allora sono da ottica fissa. Altrimenti è necessariamente tuttofare. |
user120016 | inviato il 11 Agosto 2017 ore 0:31
Distinguiamo le lenti tuttofare dagli zoom ad escursione limitata. Per me un 18-300 è un tuttofare. Un 35-70 già non lo considero tale. Detto ciò, il mio corredo quando esco per il piacere di fotografare, senza fretta e senza necessità di portare a casa lo scatto a tutti i costi, è: 14 mm f/2.8, 24 mm f/1.4, 35 mm f/1.4, 50 mm f/1.4, 85 mm f/1,4 e 135 mm f/2. Se devo fare un evento (matrimoni, eventi sportivi ecc) due corpi macchina con 24-70 mm e 70/200 entrambi f/2.8. In conclusione: per scatti meditati, prime lens tutta la vita. Gli zoom... un male a volte necessario. |
| inviato il 11 Agosto 2017 ore 1:59
Pardon, errore mio, tuttofare è una licenza data solo al 18-300 o al 55-250 e affini, lenti create per non eccellere in nulla ma permettere a chi inizia di catturare più istanti e iniziare a capire dove continuare. Parliamo di zoom e qui nello specifico ho scritto "reportage" e "ritrattistica". È un male necessario? O è la pigrizia insita dentro semplicemente? Se un fotografo è impegnato in un matrimonio è giustificato girare con 2 macchine, la prima appunto con 24-70 e la seconda con 70-200 entrambi 2.8 Questione vuole che una persona preferisce stare a debita distanza e comodamente zoomare e focheggiare. Ragione vuole che sia meglio pensare agli zoom in quanto con 2 corpi si coprono le focali da 24 a 200. Probabilmente pure con 2 ottiche come un 35mm e un 135 si otterrebbe un risultato pregevole (vantaggio dato anche dalle aperture superiori), ma per contro bisogna muoversi. |
user120016 | inviato il 11 Agosto 2017 ore 7:04
Mi riferivo al male necessario quando non puoi muoverti come vorresti o alla rapidità dovuta o quando non puoi muoverti affatto. Mi riferisco ad un teatro o un palazzetto dello sport. Certo se posso muovermi e/o far muovere la modella/modello, allora concordo che lo zoom sia solo pigrizia. P.s. anche con l'uso dello zoom (per vecchia abitudine), mi comporto come se avessi in mano quattro o cinque fissi. Ad esempio, se ho montato un 70-200, mi ritrovo a scattare sempre a 85/105/135/180/200 e difficilmente uso focali intermedie... |
| inviato il 11 Agosto 2017 ore 18:07
Ho entrambe le tipologie di lenti. |
| inviato il 11 Agosto 2017 ore 19:50
Scusate qui non volevo parlare di chi ha, chi non ha o altre cose, tanto nel bene o nel male a parlare sono le tasche Parliamo più che altro di come avendo una scena dove si ha possibilità di scattare sia muovendosi sia da fermi (nessun vincolo o costrizione) si cada nel banale e si scelga per comodità lo zoom, giustificando la spesa di tale lente e la portata focale in essa presente. Al di là di tutto questo, avendo entrambe le tipologie di lente. Quando ho da fare ritratti o reportage, seppur un 70-200 mi intrighi per lo stacco dei piani dati da un escursione focale ampia per mezzobusto o ancora per sfruttare riprese dal basso per evidenziare la distorsione e dare una parvenza di modella "slanciata", se posso scegliere, preferisco crearmi delle grane e usare le gambe per cercare l'inquadratura e comporre di conseguenza. È pertanto vizio di forma e quindi una caratteristica insita a livello individuale o è un evoluzione inevitabile? |
| inviato il 11 Agosto 2017 ore 20:05
Negli anni ho "alleggerito" il mio corredo in modo da portarmi sempre dietro 2 o 3 zoom piu' un ultra luminoso. Non ce la faccio a lasciare a casa una delle 2 tipologie. |
| inviato il 11 Agosto 2017 ore 20:17
io dopo aver sbolognato il 28-80 dalla nikon f65 per un 50 1.4 e aver sbolognato il 70-300 per un 100 micro nikkon ho solo usato ottiche fisse e parlo di 15 anni gia... eccetto una volta che mi prestarono lo zoom fuji 18-55 per un lavoro su alice ecco ma l ho usato solo a 18mm come un fisso ehm |
user120016 | inviato il 11 Agosto 2017 ore 20:19
“ È pertanto vizio di forma e quindi una caratteristica insita a livello individuale o è un evoluzione inevitabile? „ credo sia una questione di abitudini. Anch'io, se non ho vincoli (come ho scritto su) preferisco muovermi con un fisso piuttosto che giocare con lo zoom. A volte mi trovo con lo zoom montato ma, piuttosto che cambiare focale, mi sposto io. Ovviamente tutti quanti qui conoscono gli effetti di cambio di focale e cambio del punto di ripresa nello schiacciamento prospettico. Peraltro, il fatto di dovermi muovere, mi stimola a cercare composizioni differenti e dunque io lo vedo più un vantaggio che non un limite. Ad ogni modo non mi sento di condannare chi, per comodità o per altre ragioni, preferisce viaggiare leggero ed usare solo zoom. |
| inviato il 11 Agosto 2017 ore 20:20
Mah, per ritratti (95% delle foto) uso solo fissi; le altre occasioni - reportage in senso ampio: in genere foto a manifestazioni - le "copro" con un tuttofare (mi si passi questo termine) quale può essere il Nikon 24-120mm f/4. Quindi dice bene chi, come sopra, afferma che dipende dalle occasioni. |
user69293 | inviato il 11 Agosto 2017 ore 20:25
Utilizzo il 5antino solo in condizioni di scarsa luce, per tutto il resto 15-30 2.8 e 70-200 2.8 |
user120016 | inviato il 11 Agosto 2017 ore 20:31
Secondo me il punto non è SE usare o meno lo zoom ma COME usarlo. Se serve solo per non sforzarsi a muoversi, allora a mio avviso diventa deleterio. Se usato con criterio (scegliendo con cognizione che focale usare e poi muovendosi per cercare la composizione migliore) allora ritengo sia un'ottima alternativa alle borse da 20 kg a seguito |
| inviato il 11 Agosto 2017 ore 20:46
sulla ritrattistica si aprono molte questioni che possono far prediligere il fisso o lo zoom. Se la necessità è quella di avere un ampio sfocato la risposta è un fisso molto luminoso. Ma nella ritrattistica c'è un'altra questione alla quale il fisso non può dare risposta. è il linguaggio delle distanze associato all'inquadratura. Se vuoi fare un ritratto da quella distanza e vuoi che l'inquadratura sia quella , per esempio un mezzo busto, non potrai che usare un 62mm per averlo uguale, per ovvi motivi prospettici. www.juzaphoto.com/galleria.php?l=it&t=1791275 Un 24 70, piuttosto che un 70 200, contengono tutte le focali, compreso il 65, il 72, il 115, il 120, ecc... |
| inviato il 12 Agosto 2017 ore 6:04
La questione della prospettiva incide profondamente sullo scatto. Non sarà mai possibile replicare la prospettiva data da un 70-200 a 200mm con un 85mm A tal proposito girava una simpatica gif sul web che mostrava le distorsioni prospettiche da 14mm a 200mm e si evinceva oltre la distorsione prospettica anche una pronunciata ariosità nello sfondo su lenti più ampie e un affollamento e compattezza dello scenario su lenti più lunghe. |
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