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Weston, quello che ha capito per primo la fotografia


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avatarjunior
inviato il 28 Febbraio 2017 ore 17:54

Ogni tanto, per fortuna, si smette di parlare di utensileria fotografica spostando l'attenzione non sulla qualità di un obiettivo o il numero dei pixel della nuova reflex, ma sulle qualità dei fotografi che hanno fatto la storia della fotografia. Non ne parla mai nessuno, per questo vorrei tanto che si potesse pensare a E.Weston, quello che ha scoperto il potenziale della fotografia come linguaggio artistico autonomo. Prima di lui la fotografia si sollazzava ad imitare la pittura. Con lui è incominciate la grande rivoluzione, quella che ha dato alla fotografia l, imput per andare avanti da sola per esprimere qualcosa di diverso dalla pittorialità. E' stato grande, ma ora pochissimi ne parlano.

avatarsenior
inviato il 28 Febbraio 2017 ore 18:26

Di weston è il più bel nudo femminile, quello di Tina Modotti

avatarsenior
inviato il 28 Febbraio 2017 ore 19:34

Il più bel nudo di sempre per me è quello di Charis Wilson ( edward-weston.com/wordpress/wp-content/uploads/2015/01/Nude-1936-227N. )! Comunque non direi proprio che ora solo pochissimi ne parlino. Tra l'altro credo di aver citato più volte qui sul forum il suo fondamentale articolo "Seeing Photographically".

edward-weston.com/edward-weston/

avatarjunior
inviato il 28 Febbraio 2017 ore 20:55

Si resta incantati davanti ad una stampa a contatto di Weston. Sono immagini impareggiabili. Impossibili da realizzare oggi. Fotografava con banco ottico formato 20X25 cm e stampava solo a contatto. La gamma dei grigi è completa ed i bianche e neri sono puri. Impossibile fare qualcosa di simile con le nostre moderne tecnologie.

avatarsenior
inviato il 28 Febbraio 2017 ore 21:23

Si resta incantati davanti ad una stampa a contatto di Weston. Sono immagini impareggiabili. Impossibili da realizzare oggi. Fotografava con banco ottico formato 20X25 cm e stampava solo a contatto. La gamma dei grigi è completa ed i bianche e neri sono puri. Impossibile fare qualcosa di simile con le nostre moderne tecnologie.


E sempre lì si va a finire... Il tuo incipit mi era piaciuto molto di più:

Ogni tanto, per fortuna, si smette di parlare di utensileria fotografica spostando l'attenzione non sulla qualità di un obiettivo o il numero dei pixel della nuova reflex, ma sulle qualità dei fotografi che hanno fatto la storia della fotografia.

avatarsenior
inviato il 28 Febbraio 2017 ore 22:00

Vista la "sensualità" che si sprigiona dei suoi peperoni e foglie di cavolo, non c'è da meravigliarsi che anche i suoi nudi rimangano quasi leggendari.

avatarjunior
inviato il 28 Febbraio 2017 ore 22:06

Alcune foto realizzate con tecniche ormai superate hanno un valore che va giudicato pensando al tempo in cui questa tecniche erano le uniche a disposizione. I risultati sono tuttaltro che disprezzabili. Oggi facciamo altre cose con tecniche nuove che danno risultati diversi. Se abbiamo il coraggio e la serenità per fare paragoni dobbiamo, credo, avere la consapevolezza che cose buone possono essere realizzate anche con tecniche che oggi giudichiamo obsolete. Non è una nostalgia delle pellicola come qualcuno potrebbe supporre, ma la presa di coscienza che i capolavori, quelli che lasciano il segno, vanno giudicati per quello che rappresentano senza pregiudizi tecnologici.

avatarsenior
inviato il 28 Febbraio 2017 ore 23:21

Vero solo che alla fine non si sta parlando della sua fotografia ma di tecnologia.
Tornerei su tuo post iniziale e resterei come da te suggerito a parlare del valore che le sue foto hanno avuto

avatarsenior
inviato il 01 Marzo 2017 ore 8:38

Vorrei tornare un attimo sul mio intervento precedente. In alcune sue foto, Weston ritrae un peperone stravolgendone completamente il senso di lettura, il significato visuale, e presentandolo in modo che richiami immediatamente alla mente un busto umano in avvitamento, una statua spezzata o incompiuta, quasi uno dei "Prigioni" di Michelangelo. In altre immagini presenta foglie di cavolo così "fashion" da fare concorrenza alle foto che compaiono sulla copertina delle principali riviste di moda.
Indubbiamente Weston si avvale di un espediente "tecnologico" per raggiungere questa "trasfigurazione" degli oggetti che ritrae: l'uso del BN. Ma è ancor più vero che questa trasfigurazione è già nella sua mente ancor prima di preparare il set per quello scatto.
Weston, cioè, utilizza sicuramente (e con maestria) tutto ciò che la tecnologia del suo tempo gli mette a disposizione, come avrebbe fatto un qualunque professionista ben preparato, ma la sua vera grandezza consiste nell'aver saputo guardare oltre le cose, guardare con "gli occhi della mente", cioè saper cogliere quello che la sua immaginazione e cultura gli suggerivano al di là della pura e semplice fisicità degli oggetti osservati.

avatarjunior
inviato il 01 Marzo 2017 ore 11:02

Proprio per queste cose lo considero grande. Per la sua capacità di andare oltre la semplice visualizzazione oggettiva. Per questo lo considero il vero primo fotografo per la dignità che ha saputo dare a questo mezzo espressivo che non ha bisogno di rifarsi alla pittura, rompendo quell'equivoco che ha ritardato alla fotografia di essere condiderata una cosa nuova, con delle potenzialità che nessuno prima di lui aveva sperimentato. Credo sia stato il primo a vedere le cose con l'occhio nuovo del fotografo che non è cosa da poco. Mi ricordo, da ragazzo, un suo fotolibro trovato nella biblioteca americana della mia città su "Point Lobos" Indimenticabile la sua interpretazione della natura su questo posto in California. Posto inesplorato visto che nessuno dopo di lui ci si è avventurato.

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