| inviato il 24 Febbraio 2017 ore 10:31
Per gli amanti della fotografia analogica o per chi fosse semplicemente curioso vi riporto il link ad un progetto in fase embrionale ma comunque con l'ormai assoluta certezza di vedere la luce.
Il tutto è gestito interamente da un mio caro amico Designer che ne ha curato, per conto di una azienda italo-svizzera, la fase di ideazione, creazione e comunicazione.
Credo esistesse qualcosa di simile negli anni '70 ma comunque vale la pena dargli un occhiata 
www.kickstarter.com/projects/2017788873/lab-box-the-first-multi-format |
| inviato il 24 Febbraio 2017 ore 10:52
Buongiorno C4pa,
avevo già visto il prototipo sul sito di Ars Imago. Non ricordo se negli anni 70 esistesse qualcosa del genere, io ho sempre usato il metodo tradizionale della tank ed avendo la fortuna di avere un locale solo per la camera oscura non ho mai avuto problemi, soprattutto di oscuramento. Il progetto però mi piace, anche perché, pur non abbandonando il digitale, sto ritornando anche all'analogico. L'unico punto critico, secondo me, è lo sfilare la pellicola 35 mm. senza aprire il caricatore. Bisogna fare molta attenzione a non far depositare nulla sui feltrini di tenuta della luce altrimenti si rischia di rigare la pellicola. Purtroppo è successo.
Grazie dell'informazione e tienici al corrente.
Saluti.
Graziano. |
| inviato il 24 Febbraio 2017 ore 19:46
È anche nella newsletter odierna di KS:
Giusto qualche giorno fa chiedevo lumi sugli spazi da allestire in casa per per lo sviluppo, questo marchingegno potrebbe risolvermi tutti i problemi. |
| inviato il 24 Febbraio 2017 ore 20:38
Caspita, mi sembra una grande idea e mi rende orgoglioso il fatto che l'abbiano partorita dei ragazzi italiani.
Mi chiedo se i liquidi di sviluppo, siano gli stessi del metodo classico, magari è scritto e non l'ho visto. |
| inviato il 25 Febbraio 2017 ore 10:25
I liquidi da quello che ho capito sono gli stessi...alla presentazione mi hanno fatto vedere anche un prodotto unico con fissante incorporato (perdonatemi eventuali imprecisioni ma non sono molto esperto ).
Per il mercato americano invece pare abbiano trovato una soluzione alternativa con prodotti granulari (a base di caffè) che vanno sciolti in acqua.
Hanno dovuto adottare questo sistema per gli USA per superare alcune complicazioni legali. |
| inviato il 25 Febbraio 2017 ore 11:28
È sì una grande idea, ma l'hanno avuta i tedeschi dell'Agfa 40-50 anni fa almeno, quando fecero la Rondinax, di cui ho uno splendido esemplare perfettamente funzionante. La mia è per 35 mm, ma credo che esista anche per 120, anche se non ne sono sicuro, mentre questo rifacimento dovrebbe essere doppio formato.
Il metodo di sviluppo è esattamente identico, con gli stessi chimici: invece di agitare, "giri la ruota"!
Comunque basta dare un'occhiata su eBay...
www.juzaphoto.com/galleria.php?t=2228564&l=it |
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