| inviato il 15 Dicembre 2016 ore 19:26
Rob, non so se ho capito bene, cioè le foto belle che realizziamo sono poche rispetto a quelle che scattiamo? Infatti le foto di stock vengono venduti di brutto, anche a un euro, ma un euro valgono, commercialmente parlando, non nel valore intrinseco dell'immagine. Pochissimi avrebbero la macchina fotografica perché conviene il fotografo non saprei, il fotografo non costa proprio 4 soldi, la giornata lavorativa non è propriamente economica. Poi i listini non vengono esattamente rispettati, un po' come si fa con molti prodotti o servizi; esiste un prezzo di listino, alto, per poi fare uno sconto, che per me sarebbe il prezzo vero più che lo sconto Ti faccio un esempio personale, intorno agli anni 2000 ero un socio Tau Visual che è una delle due associazioni più importanti in italia. Esisteva, immagino esista ancora, la possibilità di fare un esame screening per assegnarsi un livello professionale, i livelli professionali erano 7, codice deontologico e quant'altro, naturalmente ogni livello serviva a dare un valore economico al proprio lavoro, chiaramente le differenza fra il livello 1 e 7 era tipo la differenza che passa fra 1 e 10; che ne so supponi una giornata lavorativa livello 1 = 100 euro + spese tutte. Il livello 7 magari la giornata lavorativa era 1000. Oppure il prezzo della singola fotografia o il forfettario. Non mi ricordo di preciso che anno era quando ho dato l'esame ma non avevo ancora avuto un cliente internazionale, che questa combinazione mi avrebbe aggiudicato, insieme al mio lavoro proposto, il livello 5, quindi mi fu assegnato il livello 4, e ti assicuro che erano già parecchi soldini per una giornata lavorativa intorno agli anni 2000. L'assegnazione del livello veniva data in base al proprio lavoro tecnico/interpretativo per garantire il risultato soddisfacente al potenziale cliente. Non oso immaginare a quali quote siano arrivati adesso. Ma comunque erano rari i casi che riuscivi a tenere il prezzo di listino, si andava sempre di sconti proprio per accalappiare il cliente. Oggi, a parte l'amatore, quello che si deve fare il biglietto da visita con stampato sopra il proprio dehors o la vetrina del negozio, il matrimonio con l'amico amatore e chissà chi altri, c'è ancora parecchia gente che si serve dal fotografo, aziende comprese, di tutti i settori. se vogliamo negli ultimi 20 anni sono scomparsi molti più artigiani, per esempio nell'ambito delle riparazioni di qualunque cosa, rispetto agli artigiani fotografi, per lo meno questi ultimi resistono, altre realtà sono letteralmente scomparse. Newbobolix tu il file dallo a me e non ti preoccupare che non ti costa di più, poi se non ti piace non me lo paghi |
| inviato il 15 Dicembre 2016 ore 19:33
Roberto F era una metafora per dire che se monetizziamo tutto, poche cose convengono, tantomeno la stampa. Ma io che stampo tranquillamente e normalmente il 30x40 e a periodi tanti sforerei di brutto se vado a stampare in fine art fuori.Ho anche un sistema base di profilatura, anche se al tempo costicchiava di più. Nel 2000 avevo la PI anch'io e la tariffa tau lasciava il tempo che trovava. Ora domina la domanda e l'offerta...o sbaglio. ciao rob |
| inviato il 15 Dicembre 2016 ore 19:45
Io credo che il problema relativo alla stampa perfetta o quasi perfetta è una cosa che riguarda maggiormente un server di stampa più che l'utente finale. Il motivo è che spesso i file elaborati e non, hanno aspettative che non coincidono con il risultato finale sperato proprio per le scarse conoscenze nel rapporto che c'è tra visione a monitor e stampa ed a tentare di risolverli, ci deve pensare poi il server con la collaborazione dello stesso utente. Ma quanti fanno così? Diverso è se le foto saranno stampate personalmente, dove si ha tutto il tempo di capire, testare ed imparare come avere una stampa quanto più vicina a quello che si desideri sia il risultato finale. Anche qui ci vuole una base di conoscenza sulla stampa ma probabilmente il risultato di una stampa personale può compiacere maggiormente, dopo averci sudato un po per arrivarci. Se così non fosse allora nessuno stamperebbe più in proprio, scoraggiati da quel che sembra prospettarsi come il regno della stampa a favore dei soli pochi eletti che ne conoscono la metodologia. Non necessariamente per giocare a tennis bisogna essere dei numeri uno, ma ci si può comunque divertire. Non necessariamente per realizzare pietanze appetitose bisogna essere chef. L'importante però è sapere che se non si è soddisfatti del proprio operato realizzato 'in casa' è perché serve un qualcosa in piu.O si è contenti e compiaciuti di quel che si realizza con i propri mezzi e possibilità, o si deve necessariamente capire come oltrepassare lo scoglio, con l'aiuto di chi ne sa di piu riguardo le procedure di stampa non alla portata di tutti. Proprio perché non tutti hanno un laboratorio e sono interessati a come dover stampare bene anche risolvendo per quel che possibile, le problematiche di utenti non addetti ai lavori. Inutile cercare un livello di foto straprofessionale se si utilizza a casa una stampante a 4 inchiostri Cymk dalla gamma limitata. Si possono avere tutte le conoscenze del mondo ma i risultati saranno contenti. Quindi ci può essere comunque soddisfazione. Quanta dipende dalle aspettative e dal grado di bravura nell'utilizzare mezzi buoni ma limitati. ...Scusate il post 'leggermente' prolisso. |
| inviato il 15 Dicembre 2016 ore 19:59
Non sbagli Rob. Il tariffario lascia il tempo che trova come in tanti altri settori. Forse in quello fotografico maggiormente perché ci si svendeva di più. Scandaloso quanto il cliente tirava sul prezzo Ma se eri un Tau Visual sai anche a cosa serviva e come utilizzarlo. In primis serviva ad avere una certa credibilità perché tu, almeno io, arrivavo dal cliente con tanto di tariffario stampato a mò di catalogo Tau Visual, e già il potere contrattuale del cliente si intimidiva. Sono piccoli accorgimenti che servono a mostrare la tua professionalità, in più se farcisci il tutto con le parole completi l'opera. Io devo dire che mi è servito, perché se intimidisce il potere contrattuale del cliente, al fotografo invece dava una certa sicurezza nel proporlo. La stessa tessera di riconoscimento, se ricordi lasciava il tempo che trovava, ma tante porte me le ha aperte usandolo come pass. Io l'ho avuta anche d'oro perché ero socio sostenitore, quindi faceva ancora più fico Insomma Tau visual per quel che mi riguarda è un ottimo riferimento per il settore. Comunque i listini esistono e il motivo lo conosciamo tutti, sarebbe come dire a qualunque prestatore d'opera che la sua tariffa lascia il tempo che trova. |
| inviato il 15 Dicembre 2016 ore 20:25
prima di arrivare a "discussione chiusa causa 15 pagine"... secondo il parere di chi stampa a casa, qual'è la stampante A4 "minimo sindacale" per stampare decentemente B&N in casa ? Roberto non dirmelo due volte che ne approfitto... |
| inviato il 15 Dicembre 2016 ore 20:39
Epson SC-P 400 o SC-P 600. È il minimo per avere soddisfazioni. |
| inviato il 15 Dicembre 2016 ore 21:10
New non te lo ripeto allora A meno che non si tratta di un certo numero di stampe, altrimenti lo sbattimento è notevole per una stampa, non so di dove sei ma andrebbe a rischio di fare il giro di mezza Italia. Non sono un grosso laboratorio con tutto quello che ne consegue, ma piccolo artigiano che collabora con piccoli artigiani. Se c'è da fare un certo numero di stampe ci si organizza. Prima che finiscono le pagine buttiamo dentro ancora un po' di Bn.
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user80653 | inviato il 15 Dicembre 2016 ore 21:34
Se non ho frainteso il sistema di stampa che procura meno grattacapi e che è maggiormente accessibile a chi ha scarse conoscenze tecniche in materia è la stampa presso laboratorio on-line. Io direi, prima di chiudere, che potrebbe essere interessante aprire una discussione del tipo "nozioni di base per la stampa BN presso laboratorio" nella quale chi ha esperienza può illustrare le cose fondamentali da sapere (e da fare) prima dell'invio di un file al laboratorio, ad esempio come dovrebbe presentarsi l'istogramma ideale, che intensità deve avere lo sbarpening, se il contrasto deve essere basso o alto, se è preferibile una carta lucida o opaca, le cose da evitare assolutamente e così via. Nozioni di base, come dicevo, non approfondimenti ipertecnici. Il tutto concentrato sul solo BN. Io, da massimo incompetente, non sono in grado di aprirla e introdurla una discussione simile. Se qualcuno vuole farlo può lasciare qui il link alla discussione. |
user80653 | inviato il 15 Dicembre 2016 ore 21:39
Roberto Non ti dico la mia impressione sulla tua ultima foto postata altrimenti stavolta te la fai addosso tu. |
| inviato il 15 Dicembre 2016 ore 21:56
Ah, mi fa piacere E' utile il tuo intervento perché io non sono del tutto convinto. Mi pare sempre che manchi qualcosa. E' stata scattata nel 2008 con la 30D ed è da allora che mi sembra che manca sempre qualcosa, ogni tanto la rifaccio. In questa interpretazione devo dire che il passaggio progressivo dei piani ha molta presenza, quasi si respira l'aria salina, quasi si vede. Arriva il tuo Iridient a fine anno con 25% di sconto. |
| inviato il 16 Dicembre 2016 ore 10:22
Roberto, secondo me, manca di stacco tra acqua e cielo... Troppo simili come tonalità |
| inviato il 16 Dicembre 2016 ore 10:41
Laboratori on line fine art ce n'è sono. Ne ho conosciuti di molto competenti anche su juza, utenti che hanno lab.Telefoni parli con lo stampatore spedisci le immagini con un profilo adeguato, loro le valutano e ti dicono che aggiustamenti eventualmente apporre per le prox stampe... Se poi hai bisogno di capire come fare la PP ci sono decine di tutori al in rete. Ciao Rob |
| inviato il 16 Dicembre 2016 ore 11:26
Conte, tu hai anche ragione, ma come vedi la densità e tinta sono molto simili. Allora io chiedo non è che per caso mancava il colore?
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| inviato il 16 Dicembre 2016 ore 12:02
Roberto, Secondo me, se si parla di bianco e nero, il colore non c'entra... Ragiono sulle forme, le luci e le le ombre. Ma sono avvantaggiato di partire dal rullino che bianco e nero è e bianco e nero mi da. Io la avrei elaborata tenendo una tinta piatta sul mare e tirando fuori tutto il possibile dalle nuvole del cielo facendole diventare le protagoniste dell'immagine, in contrapposizione al bianco della schiuma sulla strada. Ma è solo un parere personale per darle più carattere... |
user80653 | inviato il 16 Dicembre 2016 ore 13:03
Io la penso in altro modo e cioè che quando una foto è "buona" bisogna fare pochi interventi. Se si tenta di trasformare la foto "buona" in una foto "bella" si finisce col sciuparla. La foto di Roberto mi piace così, sia in BN che a colori. Se proprio dovessi tirar fuori una pignoleria suggerirei di cancellare col timbro clone il riflesso del palo in basso a sinistra. Dopo di che manca solo una cosa: salva. |
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