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Il Bianco e Nero







avatarsupporter
inviato il 09 Dicembre 2016 ore 8:56

Perché non è oggetto di discussione, serve una gamma ampia e basta. Non è soggettiva ma oggettiva.

avatarsenior
inviato il 09 Dicembre 2016 ore 9:10

serve una gamma ampia e basta.


Vallo a dire a a Giacomelli Sorriso

avatarsupporter
inviato il 09 Dicembre 2016 ore 9:27

Sisi, leggi prima, per certi generi. Anche io amo solo bianco e solo nero...

avatarsenior
inviato il 09 Dicembre 2016 ore 9:29

Per leggere prima mi devo alzare prima dal letto Sorriso

avatarjunior
inviato il 09 Dicembre 2016 ore 9:48

Nel b/n ognuno fà quello che li pare, come ritengo giusto. Quello che conta è il risultato finale. Non ci devono essere regole strette da osservare, altrimenti la personalità del fotografo va a farsi benedire. Un eccesso di tecnicismo è assurdo, perchè quello che conta è il risultato finale che il fotografo voleva. A qualcuno una foto può non piacere ma questo non significa assolutamente niente. I pareri si possono ascoltare, ma a volte l'interlocutore è uno che non capisce niente di fotografia. Bisigna mantenere la propria personalità ed i propri gusti ed ascoltare con moderazione le critiche. Chi è d'accordo con me?

avatarsenior
inviato il 09 Dicembre 2016 ore 9:59

Io posso anche essere d'accordo con te Enzo, ma vallo a dire a Giancarlo Vaiarelli.

Sul fatto che l'interlocutore può non essere esperto di fotografia ci sta, ma il suo inconscio gli fa apprezzare un buon risultato piuttosto che uno scadente, magari tecnicamente non capisce il perché ma l'armonia, la presenza che trasmette un immagine ben fatta fa la differenza. Se poi l'immagine è drammatica cambia poco perché è quello che in quel momento si vuole trasmettere, ma sempre ben fatta deve essere, come dici te giustamente compresa l'interpretazione personale ed il risultato finale.

Regole strette, tecnicismi senza l'esagerazione che sottolinei sono d'obbligo perché il fotografo, forse forse, prima di essere un autore, è un tecnico, o forse viceversa, ma cambia poco.

avatarsenior
inviato il 09 Dicembre 2016 ore 10:00

Io personalmente ho un mio metodo , ultimamente me ne infischio un po' della presentazione a monitor ma sviluppo in previsione della stampa mantenendomi nel range 240/20 tanto salvo casi particolari la stampante non riesce a rappresentare gli estremi .......
mi concentro quindi su uno sviluppo atto ad ottimizzare la massima visibilità all'interno di una gamma ridotta .

avatarsenior
inviato il 09 Dicembre 2016 ore 10:17

Ottenere un buon contrasto e densità per una buona stampa con gamma ridotta non è facile.
Sarebbe sempre interessante proporre il proprio esempio di quel che si sostiene.

Lo dico ma io la vedo come te Rednaxela1978. Questo è utile anche per lo stampatore perché gli dai un margine di correzione tirandola più su se è il caso, perché spesso lo stampatore è costretto a tirarla un po' giù. E in un immagine diciamo finita, è meglio andare avanti con i contrasti che non tornare indietro.

avatarsenior
inviato il 09 Dicembre 2016 ore 10:19

D'accordo con Enzo . È uno che sa quello che dice oltretutto fa un bn eccezionale, ho moltissimo da imparare da lui.

avatarsenior
inviato il 09 Dicembre 2016 ore 10:29

In effetti il discorso sul "qual'è la via più indicata per voi per avere un risultato degno e davvero valido?" non può prescindere da cosa si considera degno e davvero valido.

Poco sopra si è calato l'asso Giacomelli. Piace? Non piace? E Salgado? Sono pressochè antitetici nel risultato, e poi c'è anche un fiorente filone di immagini a basso contrasto...

Personalmente a me piace guardare immagini con molta variazione nei mezzi e nei quarti di tono ma, come dicevo, è personalissimo....


avatarsupporter
inviato il 09 Dicembre 2016 ore 10:32

D'accordo con Enzo e vado subito a dare un occhio alle sue !
Passo.

avatarsenior
inviato il 09 Dicembre 2016 ore 10:41

Non rimarrai deluso.

avatarjunior
inviato il 09 Dicembre 2016 ore 13:12

Grazie a tutti . Sono intervenuto perchè da una vita faccio solo b/n e mi sono fatto una mia idea di come si possa arrivare all'astrazione (perchè il b/n è un'astrazione) togliendo il superfluo. E' tecnica, è vero ma la cosa più importante è l'idea. L'idea è alla base di tutto il procedimento. Si può andare per tentativi, provare ad essere poco obbedienti alle regole (ma chi fa le regole?), quello che conta è il risultato che hai in mano. Ci vuole anche autostima e saper selezionare le scontatissime critiche che, guarda caso, non sono mai costruttive. Ci vuole, a volte, anche coraggio. Auguri a tutti quei fotografi che amano il fascino unico del b/n

avatarsenior
inviato il 09 Dicembre 2016 ore 13:23

Enzo
nelle tue gallerie noto una grande differenza tra il passato e il presente , stampavi tu i negativi ? Ora come lavori ? In digitale ? Se si come procedi ? Sorriso

user46920
avatar
inviato il 09 Dicembre 2016 ore 13:51

Perché non è oggetto di discussione, serve una gamma ampia e basta. Non è soggettiva ma oggettiva.

forse ora ho capito, grazie ;-)

... ma allora resta cmq il fatto che la gamma dinamica della scena, nonostante sia estremamente ampia ed inopinabile, debba poi rientrare verosimilmente in quella dell'occhio umano (che è inferiore), poi in quella del sensore (sempre più ristretta) e poi in quella della stampa/proiezione (definitivamente la più ristretta di tutto il processo).

Per cui il processo necessita necessariamente di una compressione che non sempre è desiderabile avere (quindi perde di oggettività) e quasi mai è possibile avere tutta la gamma dinamica della scena in un solo frame.

Questo mi pare che sia proprio l'oggetto, o parte dell'oggetto, della discussione ... i mezzi toni nel BN e la loro distribuzione , contribuiscono notevolmente alla sensazione della rappresentazione fotografica della scena ripresa. Credo siano le basi della fotografia, anche a colori (o almeno, dovrebbero esserlo per tutti).

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