RCE Foto

(i) Per navigare su JuzaPhoto, è consigliato disabilitare gli adblocker (perchè?)






Login LogoutIscriviti a JuzaPhoto!
JuzaPhoto utilizza cookies tecnici e cookies di terze parti per ottimizzare la navigazione e per rendere possibile il funzionamento della maggior parte delle pagine; ad esempio, è necessario l'utilizzo dei cookie per registarsi e fare il login (maggiori informazioni).

Proseguendo nella navigazione confermi di aver letto e accettato i Termini di utilizzo e Privacy e preso visione delle opzioni per la gestione dei cookie.

OK, confermo


Puoi gestire in qualsiasi momento le tue preferenze cookie dalla pagina Preferenze Cookie, raggiugibile da qualsiasi pagina del sito tramite il link a fondo pagina, o direttamente tramite da qui:

Accetta CookiePersonalizzaRifiuta Cookie

Il Bianco e Nero







avatarjunior
inviato il 14 Dicembre 2016 ore 16:50

@Alex90
A me la persona annerita nella prima foto non piace perché mi risulta innaturale: a prima vista mi sembra una silhouette proiettata sul terreno, poi però si vedono le scarpe e allora capisci che la persona è fisicamente in quel punto.
No, secondo me non funziona.

Nella seconda foto trovo il nero eccessivo e non necessario. Mi rende un senso di bruciato posticcio perché non ha amalgama con le ombre nella parte sinistra del fotogramma.

In generale posso comprendere il tuo discorso sul fatto che il nero ci vada sempre, ma se vuoi aggiungere del nero artificialmente, devi farlo in modo oculato e ragionato. (A mio modesto parere)

user46920
avatar
inviato il 14 Dicembre 2016 ore 17:25

la cultura delle balle vuole che l'Arte, in fotografia, abbia la meglio su qualsiasi logica ... ma appunto, ciò non è così vero!

Le strombolate che tirano sempre fuori i soliti "artistoni" per cui si vorrebbe che la PP e tutte le elaborazioni, mascherature e via dicendo fatte in passato, possano essere oggi la scusa migliore per fare all'immagine qualsiasi boyata si desideri, va solo a tentar di "disintegrare" il fatto che la fotografia non è una pittura o un disegno a carboncino.

Le sudate in camera oscura, le ore di prove e riprove per utilizzare al meglio i filtri davanti all'obiettivo sulle pellicole BN e tutto il resto che ci sta dietro al processo, erano e dovrebbero essere dirette soprattutto per ritrovare almeno il giusto contrasto apparente dei colori e tra i colori .. ovvero, per ritrovare una realtà plausibile alla visione ad occhio nudo.
E questo, almeno come base di partenza per ogni dilettante!

Provate a guardare i BN di Adams, per cercare di capire a che livello non arriverete mai, pistolando senza cognizione i file al PC ... e forse poi potrebbe cominciare, da dentro, una qualche spinta a voler capire cosa sia effettivamente la fotografia (BN o Colore che sia).

Se non si è nemmeno capaci di fare una scala, col proprio strumento musicale, è inutile provare a suonare un brano di Paganini ... magari sbagliandolo ad ogni attacco e poi dicendo che è "la nostra versione!" ...

... sono balle! ... quella è una cagata e basta!


avatarsenior
inviato il 14 Dicembre 2016 ore 17:42

Provate a guardare i BN di Adams

Se tu fai vedere oggi, magari non ad un appassionato fotografo, una stampa ad ok di Adams, ti dice che è fatta al computer.

Questa è la cultura generale dell'immagine oggi.

E cmq sia il digitale si è ispirato al tradizionale aumentandone chiaramente le potenzialità.
La fotografia a carbone esisteva già e la resa la si può trovare in rete
Non vedo perché adesso uno non possa fare un elaborazione che sembra un carboncino. E' chiaro che non deve poi farla passare per una stampa in stile classico.

Lasciamo la libera espressione, anche pittorica. Vedo dei fior fiore di fotografi che fanno reportage o foto di viaggio che, almeno giudicando il contesto in cui sono collocati, sono professionisti affermati, che di realistico ci vedo ben poco. Anzi a volte mi sembra proprio di vedere dei disegni.

Sulle mascherature non mi pronuncio.

avatarsenior
inviato il 14 Dicembre 2016 ore 18:00

Ricette assolute non ne esistono ma penso che ci siano soggetti più adatti di altri al BN e questo bisona saperlo cogliere non necessariamente al momento dello scatto.
Sul piano tecnico, con i sensori moderni partendo dal Raw ( a meno di non aver sovra/sottoesposto di 4-5 stop), in postproduzione, sapendo quel che si vuole e con buona pratica, si possono ottenere quasi sempre BN di elevata qualità. Si dovrebbe solo rispettare la regola di controllare la leggibilità delle ombre così come quella dei bianchi.
Dopo è questione di gusti: chi ama il contrasto elevato ad esempio non otterrà una atmosfera credibile in un bel paesaggio nebbioso. Io utilizzo RawTherapy poi PS e si riesce ad avere un controllo totale del risultato in BN. Altro discorso è quello della stampa e della sua qualità, ma se si consegna un buon file al laboratorio o alla propria stampante i risultati si ottengono.

user80653
avatar
inviato il 14 Dicembre 2016 ore 18:01

Sulle mascherature non mi pronuncio.

Invece sarebbe interessante sapere cosa se ne pensa.
A GiacomoRestelli, ad esempio, non sono piaciute le bruciature che ho applicato sulle mie due foto. Sapere cosa ne pensano gli altri è sempre utile. Io non mi offendo mica, anche se mi si dice che quelle due foto fanno schifo elaborate in quel modo. L'importante è capire perchè una elaborazione piace ad alcuni e ad altri invece no.

avatarsenior
inviato il 14 Dicembre 2016 ore 18:16

Non mi sono pronunciato sulla mascheratura perché credo che sia nella logica collettiva.

E non intendo più o meno mascherato o bruciato come nel tuo caso Alex, perché rientra nell'interpretazione.

Sotto il profilo tecnico invece è di nuovo ispirato alla camera oscura tradizionale, a maggior ragione se consideriamo la più scarsa latitudine di posa/gamma dinamica del digitale.

Personalmente, un tempo facevo tutto con la mascheratura e bruciatura.
Adesso cambiando il metodo di lavoro la utilizzo molto meno, proprio nei casi che serve necessariamente.

Mi sono creato un flusso di lavoro che aumenta i contrasti e l'intensificazione gradualmente, passo passo, partendo da un file estremamente piatto. Questo a quanto pare mi permette di arrivare in fondo in maniera bilanciata sfruttando solo l'esposizione e la gamma dinamica del sensore. Come sai non uso nemmeno il cursore dell'esposizione del SW. Non mi sembra che le mie immagini abbiano bisogno di ulteriori mascherature o bruciature. In alcuni rari casi invece ne ho bisogno.

In conclusione condivido la mascheratura e la bruciatura tanto quanto ogni altro cursore utile come il valore tonale o la curva. E' un lavoro molto più paziente quello del pennello ma è veramente pieno di soddisfazione, poi per chi ha lavorato in camera oscura tradizionale non ne parliamo.

user46920
avatar
inviato il 14 Dicembre 2016 ore 18:39

Se tu fai vedere oggi, magari non ad un appassionato fotografo, una stampa ad ok di Adams, ti dice che è fatta al computer.

Questa è la cultura generale dell'immagine oggi.


... stavo riflettendo sul fatto che molti dei termini usati, vengono spesso interpretati in malo modo e con "poca salina in zucca".

Un esempio tra tutti è il fotoritocco ... termine che deriva dalle parole Luce e Ritocco, ovvero e banalmente: regolazione della luce.
Proprio quello che deve esser fatto per poter presentare una immagine fotografica, chiamandola appunto e propriamente, fotografia.
Lo sviluppo della stampa da negativo ... è, un fotoritocco!

Però, invece, il termine è noto come quella azione che serve per modificare l'immagine a livello formale: il fotoritocco è associato al correggere le forme di una modella, ingrandire il seno, togliere la cellulite, piallarne il volto, ecc.

... è paradossale poi che un software di grafica venga chiamato fotoshop ... è la festa dell'assurdo !!!

e tutto questo succede senza esserne nemmeno consapevoli .. comperiamo le macchinette fotografiche e poi facciamo delle pitture ad inchiostro ... oppure si compera la REFLEX (perchè quella ci vuole, altrimenti non si può fotografare) e poi la si usa praticamente solo nei generi in cui lo strumento peggiore che si possa usare, è proprio una reflex ... ecc.

Non c'è la minima voglia di farsi una cognizione !!! .. l'unico stimolo è produrre qualcosa per autocelebrarsi come un minkia di artista ... che poi non riesce nemmeno a comprendere la differenza tra una "sorgente di luce" (Sole) ed un "corpo nero" (Luna).

Il BN in fotografia è la base o almeno dovrebbe esserlo, per ciò che riguarda la LUCE (FOTO) ... ma senza cognizione di causa, cosa si vuole pretendere?

Per forza poi usciranno solo delle cacate insulse ... almeno a livello tecnico!


Non vedo perché adesso uno non possa fare un elaborazione che sembra un carboncino.

non hai capito un mazzo!

chiunque può fare ciò che vuole ... ma non tutti (e sono la maggior parte) potranno dire il perché lo hanno fatto.
La mia verità è che lo strumento (in questo caso l'insieme macchina + sw per sviluppare ecc ecc) vada padroneggiato. Il risultato che si ottiene diventa quindi una conseguenza.

avatarsenior
inviato il 14 Dicembre 2016 ore 18:52

Sono del parere che la PP ed in particolare il BW siano il valore aggiunto allo scatto e non il valore dello scatto.
La foto deve avere grande forza di suo e poi la PP deve migliorarla. Ogniuno poi si inventa come, ma il punto di arrivo deve essere già sulla testa!
Per cui bisogna investire in "percezione" di BW e poi qualche strumentino ti porterà al tuo risultato.
Io sono per le cose relativamente semplici, e anche se alle scorciatoie non ci credo accetto tutto quello che mi aiuta...
In CO ero un disastro, bisognava essere farmacisti e perfezionisti, l'informatica mi ha ridato una chance.


ciao
rob;-)

avatarsenior
inviato il 14 Dicembre 2016 ore 18:58

@Alex90.

De gustibus non est disputandum.

Con questa premessa, a me la foto con la ragazza nero carbone non mi piace affatto, sembra un fotomontaggio, e l'altra col ragazzo che cammina, più chiaro, c'è comunque vicina.

Il cornicione e quel pezzetto di muro sulla destra, sempre in quella foto, a me danno veramente fastidio e secondo me rovinano definitivamente l'immagine, anche se questo non riguarda la presenza del nero.

Nel nero che non riesce a leggere, l'occhio ci si ferma e cerca di leggerci qualcosa: se non ci riesce, quella macchia nera la cataloga come elemento di disturbo perché del tutto innaturale, e la rifugge, gli dà noia e......con piena ragione!.

Il motivo è che nella vita quotidiana, tu non vedi mai nulla di nero illeggibile in quello che guardi, il nero assoluto nel mondo reale non esiste, nemmeno le ombre di notte sono abbastanza nere da non leggerci.

Io sono di scuola americana come stampa: voglio che la foto sia tutta leggibile, che sia il più possibile 3D, ed il nero tappato, ripeto, necessario, serve solo a mettere in evidenza i grigi molto scuri, e ricopre un parte trascurabile dell'immagine, salvo, ovviamente, casi eccezionali.

Le foto molto contrastate sanno molto di fotocopia, sono sempre piatte, mai vive e zone estese di nero tappato ammazzano irrimediabilmente l'immagine.

Poi ognuno fa quello che vuole, ma se uno va a vedere mostre serie, alla Salgado tanto per capirci e per avere un punto di riferimento comune, vede che il nero tappato non esiste praticamente mai.

Salgado è francese come formazione fotografica e le stampe gliele fa un francese, Dominique Granier, ma quella è la tipica scuola americana, tutto leggibile, ma in stampa ci DEVE essere tutto, dal bianco al nero.

Le foto di Salgado di contenuto forte, a volte tremendo (vedasi il lavoro degli anni '80, "Works" e le sue immagini della guerra civile del Sael, ed altro) e foto simili chiaramente non le puoi fare in tono alto: sono contrastate un po' più del normale, perché quel contrasto rafforza il contenuto: sempre e comunque, anche nel loro contrasto un po' alto, mantengono la piena leggibilità ovunque.

user80653
avatar
inviato il 14 Dicembre 2016 ore 18:58

Ho capito, Roberto.
Effettivamente per me è difficilissimo abbandonare la mentalità da camera oscura, tant'è vero che ancora oggi, col digitale, opero come facevo in analogico. In tuo modo di elaborare è certamente più "moderno" ed efficace ma presuppone conoscenze che io decisamente non ho e dunque sono costretto a continuare col vecchio metodo e con la vecchia mentalità.
Ho la fortuna di essere un semplice dilettante e dunque di non avere un cliente o un pubblico da soddisfare, all'infuori di me.

avatarsenior
inviato il 14 Dicembre 2016 ore 19:05

Ho capito, Roberto.
Effettivamente per me è difficilissimo abbandonare la mentalità da camera oscura, tant'è vero che ancora oggi, col digitale, opero come facevo in analogico. In tuo modo di elaborare è certamente più "moderno" ed efficace ma presuppone conoscenze che io decisamente non ho e dunque sono costretto a continuare col vecchio metodo e con la vecchia mentalità.
Ho la fortuna di essere un semplice dilettante e dunque di non avere un cliente o un pubblico da soddisfare, all'infuori di me.


e dove sbagli....da nessuna parte, il valore aggiunto del PC rispetto alla CO è nel dettaglio della PP puoi veramente modificare particolari.Ma se sviluppavi e stampavi così e così ora con un mimimo di impegno puoi fare molto di più. Certo un monitor sufficiente ti ci vuole, ed un sw pure.
Quello che purtroppo bisogna fare è sapere cosa fare alle foto, il come si trova....;-)


ciao

ps:ottimo l'intervento di Pollastrini ;-)

avatarsenior
inviato il 14 Dicembre 2016 ore 19:09

Io ho stampato a pellicola per decenni, con maschere su vetro, spatoline, etc, a volte a fare un buon 30X 40 cm ci volevano 3 dopocena.

Passare dalla Camera Oscura ad un programma di grafica serio, tipo Photoshop, ti fa andare in discesa, al massimo: penso sia come andare letto con Miss Universo dopo aver passato anni con una vecchietta, tanto per rendere l'dea.

avatarsenior
inviato il 14 Dicembre 2016 ore 19:12

avevo un CO da fare invidia a molti due ingranditori per vari formati colore e BW una sviluppatrice in linea dry to dry della durst bacinelle fino al 50x70 pagato il tutto in lire milioni, non torno indietro neanche 1 min dalla mia pro3800 per la CO..

avatarjunior
inviato il 14 Dicembre 2016 ore 19:15

personalmente preferisco il b/n al posto dei colori, ma non sono mai riuscito a svilluppare una tecnica... vado sempre a occhio e purtroppo non sono mai in grado di replicare un b/n sullo stesso raw a distanza di 24h MrGreen. in alcuni casi serve molto contrasto in altri un po meno....ma la vera magia e nelle sfumature.

avatarjunior
inviato il 14 Dicembre 2016 ore 19:17

Mi sono creato un flusso di lavoro che aumenta i contrasti e l'intensificazione gradualmente, passo passo, partendo da un file estremamente piatto. Questo a quanto pare mi permette di arrivare in fondo in maniera bilanciata sfruttando solo l'esposizione e la gamma dinamica del sensore. Come sai non uso nemmeno il cursore dell'esposizione del SW. Non mi sembra che le mie immagini abbiano bisogno di ulteriori mascherature o bruciature. In alcuni rari casi invece ne ho bisogno.


Roberto se hai voglia e tempo sarebbe interessante se tu potessi approfondire un po' il tuo flusso di lavoro anche senza entrare troppo nel dettaglio...
grazie
Roberto

RCE Foto

Metti la tua pubblicità su JuzaPhoto (info)



Questa discussione ha raggiunto il limite di 15 pagine: non è possibile inviare nuove risposte.

La discussione NON deve essere riaperta A MENO CHE non ci sia ancora modo di discutere STRETTAMENTE sul tema originale.

Lo scopo della chiusura automatica è rendere il forum più leggibile, soprattutto ai nuovi utenti, evitando i "topic serpentone": un topic oltre le 15 pagine risulta spesso caotico e le informazioni utili vengono "diluite" dal grande numero di messaggi.In ogni caso, i topic non devono diventare un "forum nel forum": se avete un messaggio che non è strettamente legato col tema della discussione, aprite una nuova discussione!





 ^

JuzaPhoto contiene link affiliati Amazon ed Ebay e riceve una commissione in caso di acquisto attraverso link affiliati.

Versione per smartphone - juza.ea@gmail.com - Termini di utilizzo e Privacy - Preferenze Cookie - P. IVA 01501900334 - REA 167997- PEC juzaphoto@pec.it

www.juzaphoto.com - www.autoelettrica101.it

Possa la Bellezza Essere Ovunque Attorno a Me