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avatarsenior
inviato il 27 Agosto 2016 ore 1:28

È sicuramente vero che la camera chiara ti permette ogni genere di manipolazione sull'immagine grezza, ma come giustamente dici anche tu, la foto in b/n va pensata e poi scattata per il b/n.

Se un'immagine a colori considerata debole, riesce meglio in b/n, probabilmente sarà perchè volontariamente o no, è stata composta in un modo più adatto al b/n che al colore.
Le volte che ho cercato di "riciclare" un'immagine a colori in una monocromatica, se possibile ho ottenuto un risultato ancora peggiore.

Sono così distanti i due mondi e i due modi di comporre, che non c'è coincidenza possibile. O l'una o l'altra.

avatarsenior
inviato il 27 Agosto 2016 ore 2:37

È sicuramente vero che la camera chiara ti permette ogni genere di manipolazione sull'immagine grezza, ma come giustamente dici anche tu, la foto in b/n va pensata e poi scattata per il b/n.


Questo è un punto importante comunque...
Già c'è stata qualche discussione in merito, con risvolti polemici (anche per incomprensione credo) che mi auguro non si ripetano... Sorriso
Chiarendo sempre che si tratta di punto di vista e non di verità, e ricordando che nessuno vuol far cambiare idea a nessuno Cool

Parlando di post produzione, nell'intervento precedente, non mi riferivo alle manipolazioni "violente" che l'informatica consente con facilità.

Diciamo che mi riferivo a quegli interventi che potremmo definire di normale pratica di camera oscura, nulla più nulla meno, che semplicemente possono oggi essere effettuati in modo più semplice, efficace e preciso.

Filtri colore: prima era il "rosso", oggi è il "grado di rosso" preferibile (l'avessi avuto, l'avrei usato anche trent'anni fa).
Contrasto: gestibile con un'accuratezza ieri impensabile.
Luminosità: idem.
Mascherature selettive: anche qui, più semplicità e potenzialità, con conseguente risultato assolutamente preciso.
Viraggi: ieri limitati da quel che i chimici in relazione alla carta consentivano, oggi dosabili al meglio in ogni variante.

Nulla quindi che sia più "manipolante" di ieri in modo decisivo, concettuale.
Solo, più gestibile, con potenzialità decisamente diverse (e lo stesso per tempi e costi).

I piani sono quindi due e diversi, anche se spesso si tende a sovrapporli (per errore o strumentalmente).

Uno riguarda la post come semplice parte ineludibile di un processo (come già lo definiva un secolo fa E. Weston) che porta all'immagine definitiva e stampata.
In questo caso, come giustamente dici Massimo, la parte precedente del processo, ovvero pensiero e scatto, devono già esserci ed essere sufficientemente buoni.

L'altro piano riguarda invece la post come elemento stravolgente, che aggiunge e toglie pesantemente, snatura, ricrea lo scatto ben al di la di come era nato. La post come "agire autonomo" cioè, che quasi prescinde da quel che si è scattato, in cui il "pensiero" nasce praticamente davanti al computer.

Ecco: io credo che si tratti di due cose molto differenti, anche se sempre di PP si parla.
E di conseguenza, di due approcci diversi, praticamente antitetici.

Ovviamente, senza giudizio e senza posizioni integraliste, ma solo considerando la cosa, che non credo sia irrilevante rispetto a quel che si produce.

In definitiva, come la si giri poco importa, il bianconero penso resti questione di approccio, prima che di tecnica....

avatarsenior
inviato il 27 Agosto 2016 ore 9:49

Francesco.merenda - In definitiva, come la si giri poco importa, il bianconero penso resti questione di approccio, prima che di tecnica....


Per il colore è lo stesso e sicuramente più complesso.

avatarsenior
inviato il 27 Agosto 2016 ore 10:07

Non é il colore che più complesso, sono le condizioni che giustificano lo scatto a colori che sono più rare...almeno per chi non le và espressamente a cercare avendo già deciso a priori che vuole fare del colore

avatarsenior
inviato il 27 Agosto 2016 ore 10:22

Leo45, il messaggio trasmesso dal BN è più semplice (Selettivo), nel colore il messaggio è più complesso ed anche gli elementi di disturbo sono maggiormente presenti.
Di conseguenza se parliamo del progetto dell' immagine le difficoltà sono maggiori.
Va ovviamente tenuto conto che quando si parla di fotografia si parla di: ritratto, paesaggio, reportage, giornalismo, studio, etc. etc. e che le "Azioni" che portano all' immagine possano essere le più disparate. Comunque concordo pienamente con quanto espresso da Francesco che dice che l'immagine nasce da un' progetto fin dallo scatto. Credo oggi sia comune in molti generi fotografici, che chi scatta pensi a tutte le fasi successive che portano all' immagine finale indipendentemente dal fatto che lo si faccia a colore o in bianco nero

avatarsenior
inviato il 27 Agosto 2016 ore 10:39

Ma perchè esiste anche la fotografia a colori? MrGreen
Il Bw è talmente un sentire intimo, una visione personale, un'essere che se non abita in te non puoi ospitarlo ogni tanto, diciamo che è vero amore incondizionato che come la monogamia è una scelta non dettata da fattori esterni, ma da sentimenti interni.
buon BW a tutti

Ciao
rob

ps:io parlo di bw, ma le stesse cose uno può provarle anche con il colore.....forse ;-)

avatarsenior
inviato il 27 Agosto 2016 ore 10:46

Colore, b/n; se poi realmente uno sia più difficile dell'altro non saprei.
Alla fine è una questione di predisposizione. Chi ama il colore, avra vita facile a gestire saturazioni e tonalità, chi ama il b/n, la forma pura e le implicazioni della luce.
Chissà se Fontana ha mai scattato in b/n...

avatarsenior
inviato il 27 Agosto 2016 ore 10:59

Leo45, il messaggio trasmesso dal BN è più semplice (Selettivo),


Dipende per cosa intendi per più semplice,...non basta fare del B&N per avere un tasso di riuscita foto più importante che a colori. Che poi il colore si aggiunge come difficoltà supplementare, sara pure vero...ma allo stesso tempo semplifica altri criteri che sono essenziali in B&N. E in tutti casi per il lettore Lambda, credo che sia il colore che sia di lettura più facile..lo constato molto spesso, quando faccio ritratti pensati e voluti in B&N (per me magnifici) di amici, nipoti e parenti...e sistematicamente la risposta é la stessa...non ce l'hai a colori...come se senza colore la foto fosse incompleta?MrGreen

avatarsenior
inviato il 27 Agosto 2016 ore 10:59

Chissà se Fontana ha mai scattato in b/n...


penso che agli inizi sia stato obbligato vista la sua carta di identità.

ciao
rob

avatarsenior
inviato il 27 Agosto 2016 ore 11:30

"penso che agli inizi sia stato obbligato vista la sua carta di identità..."

Perché le tue, le scatti da te? MrGreen

avatarsenior
inviato il 27 Agosto 2016 ore 11:42

Perché le tue, le scatti da te?


no mi faccio assistere, usurfruisco dei benefici della legge 180 da quando ho cominciato a dire che vedo il mondo in bianco e nero!:-P
ciao
rob

avatarsenior
inviato il 27 Agosto 2016 ore 12:20

Trovo la discussione appassionante, ho evitato interventi fino ad ora perchè mi rendo conto che forse dirò cose scontate dato che stiamo parlando tra appassionati e non tra semplici "curiosi" di queste faccende...

Sono d'accordissimo con quanto esposto da Francesco nei sui interventi.
Per come la vedo io, e per come sono stato "educato" a leggere le fotografie sin da piccolo da mio padre che era fotografo oltre chè appassionato di Fotografia fino al midollo, il b/n richiede un approccio allo scatto molto diverso rispetto a quello a colori, ma credo che su questo punto siamo più o meno tutti d'accordo..

La conseguenza diretta di quanto sopra, nella mia opinione, è che anche la lettura che ne deriva non può essere la stessa e deve essere in un certo modo "riadattata".

Certamente il discorso deve e può essere applicato a chi scatta con cognizione di causa (che sia a colori o che sia in bianco e nero) e non a chi cerca di "salvare" una foto sbagliata con una semplice conversione altrimenti perderemmo velocissimamente il punto del discorso. E' innegabile che molte persone affrontino in bianco e nero con questo "spirito", ed è altrettanto innegabile che la colpa sia anche dei fruitori di tali scatti che non si accorgono della "mezogna" insita in questo atteggiamento.

Su questo sono abbastanza rigido nelle mie idee, uno scatto in bianco e nero DEVE essere stato pensato in bianco e nero. Ciò non significa chiaramente che non possa essere bellissimo anche uno scatto originariamente pensato a colori, tutt'altro, però per me personalmente è importante il PERCHE' si fanno le cose e non solo cosa si ottiene alla fine di tutto il processo di creazione.

Questa mia posizione in un certo senso intransigente è direttamente legata al "perché scatto foto" (non vorrei allargare troppo il discorso ma per me le due cose sono davvero strettamente legate): per me il Dio consacrato non è il mero risultato, ma è il come ci sono arrivato, la strada che ho fatto per arrivarci.

Se prendiamo questo come assunto, risulta abbastanza facile capire che la soddisfazione parte già dall'idea di uscire a scattare, passando per il cosa e come e con cosa (anche questo fa parte sia della soddisfazione sia della piacevolezza dell'atto in sè) fino a poi, certamente, arrivare alla fase finale che è la post produzione e stampa o quanto altro.
Contariamente a tanti che non danno affatto importanza alla cosiddetta esperienza di scatto (il mezzo..) ma solamente al risultato finale (quante migliaia di volte ho letto anche in questo forum che l'unica cosa che conta è il risultato finale), io vedo tutto questo processo creativo come un unico blocco formato da imprescindibili fasi intermedie, ognuna delle quali inscindibile dalle altre.

Va da sé quindi che la previsualizzazione (quindi anche la visione in bianco e nero o a colori) di ogni scatto è un pilastro irrinunciabile per me, per come riesco io a trarre soddisfazione dallo scattare fotografie.
Scattando io prevalentemente in bianco e nero, se ne deduce che cerco sempre le luci le ombre i colori adatti a diventarlo.

Sarebbe interessante fare un piccolo esperimento: prendere la nostra abituale macchina ed uscire "imponendoci" per un giorno di fotografare esclusivamente a colori, ed il giorno dopo di scattare direttamente ed esclusivamente in bianco e nero, e valutare non solo i risultati finali ma anche "come" ci siamo arrivati.. vale a dire analizzare le differenze di pensiero occhio ed approccio che le due giornate hanno richiesto.
Potrebbe esser emolto istruttivo.

Scusate se mi sono dilungato e se alcuni concetti sono un pò fumosi, ho forse messo troppi punti..


avatarsenior
inviato il 27 Agosto 2016 ore 13:15

No che fumosi, quello che dici per me é sempre (da quando ho cominciato il labo foto a 14 anni con mio zio) stato evidente, ma fai bene, non si ripete mai abbastanza per quelli che non vogliono intendereSorriso..domando solo di essere esonerato dall'esperienza di scattare un giorno a colori e l'altro in B&N col motivo che lo faccio già sempre...non un giorno si e uno no, ma in funzione dei progetti che voglio realizzare...é si perché già prima di uscire con la macchina fotografica ho già un'idea di quello che voglio fare...normale no?Sorriso

avatarsenior
inviato il 27 Agosto 2016 ore 13:44

Gianni Berengo Gardin in un'intervista che si trova anche su youtube da la sua versione.....

ciao
rob

avatarsenior
inviato il 27 Agosto 2016 ore 14:24

Leo, chiaramente non mi riferivo a chi già approccia la fotografia a colori e quella in bianco e nero in due modi differenti.. è un esperimento che potrebbe essere interessante per coloro i quali dichiarano "odio" per il bianco e nero o che lo considerano una roba da alternativi .

Anche io chiaramente scatto anche a colori, anche se raramente.. mi rendo conto però che le occasioni riguardano spesso o direi esclusivamente "foto ricordo"..

Ovviamente quanto ho scritto non è da interpretarsi come "scatto direttamente in bianco e nero in camera", con "scatto a colori" voglio dire che già in partenza so che il risultato non sarà mai convertito in bianco e nero.

A scanso di equivoci.

Che cosa ne pensi di questo argomento?


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