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Nebulosa di Orione come non l'abbiamo mai vista


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avatarsenior
inviato il 13 Luglio 2016 ore 23:29

Grazie all'HAWK-I:

www.eso.org/public/images/eso1625a/

qui in hd:






non è bellissima?

avatarjunior
inviato il 13 Luglio 2016 ore 23:59

Sembra quasi un dipinto!

avatarjunior
inviato il 14 Luglio 2016 ore 14:40

domanda, magari stupida.

ma per fare questo tipo di foto (al di là del citato megascopio) che tipologia di fotocamera/sensore viene collegato? si parla di una ripresa ad infrarosso ma non capisco se è in riferimento al telescopio o alla fotocamera utilizzata!

non mi sono mai interessato alla fotografia in infrarosso ma da quello che ho visto si ricavano solo alcune bande di colore dall'immagine giusto? in questa foto però si percepiscono praticamente tutti i colori con diverse sfumature come hanno fatto?

parlo da completo ignorante in materia astronomica e di fotografia ad infrarosso!

user81826
avatar
inviato il 14 Luglio 2016 ore 14:58

Bè, si, molto bella

avatarsenior
inviato il 14 Luglio 2016 ore 15:01

Spettacolare a dir poco!

avatarsenior
inviato il 14 Luglio 2016 ore 22:33

"domanda, magari stupida.

ma per fare questo tipo di foto (al di là del citato megascopio) che tipologia di fotocamera/sensore viene collegato? si parla di una ripresa ad infrarosso ma non capisco se è in riferimento al telescopio o alla fotocamera utilizzata! "

La domanda NON è affatto stupida!

La fotocamera ed il relativo sensore operano su luce invisibile, luce ad onda lunga, infrarossa, operano su luce NON riflessa come le normali macchine fotografiche o telecamere, ma registrano la luce emessa direttamente dal soggetto, e la convertono in un segnale TV manipolato da un computer che associa i colori alle diverse frequenze della luce registrate dal sensore.

L'Universo è in espansione, e le galassie lontane dalla nostra, la Via Lattea, si allontanano: maggiore è la distanza da noi, più alta è la velocità con la quale si allontanano.

Allontanandosi da noi ed emettendo luce, luce in gran parte visibile come la nostra Galassia, sono soggette al'Effetto Doppler e la luce da loro emessa, essendo in allontanamento, si abbassa in frequenza: la luce che emettono cambia colore ed assume il colore delle basse frequenze luminose, ossia diviene rossastra, vira sul rosso, Red Shift, lo scopri un astronomo di nome Hubble.

Se le galssie si allontanano molto veloci e sono molto lontane, il viraggio sul rosso della luce da loro emessa è imponente, è la luce emessa da quella galassia ha molte componenti che non sono più visibili, essendosi abbassata molto la frequenza luminosa, e dunque emettono molta della loro luce nell'Infrarosso Vicino, da 0,7 micron a circa 2 micron (ci sono diverse bande).


Anche la Via Lattea ha emissione di parte della sua luce nell'infrarosso, ma la percentuale di luce infrarossa nelle galassie in allontanamento è maggiore di quella della Via Lattea, proprio per il loro Red Shift.

Quella luce infrarossa invisibile, si vede con un Visore Termico Infrarosso, ossia con una telecamera che opera in quella banda luminosa, tramite un sensore, obiettivo etc, pari pari come una macchina fotografica, che però NON vede luce riflessa da un corpo, come fa la fotocamera nostra, ma vede luce emessa direttamente dal soggetto, per emissione quantica del Corpo Nero che emette energia di una determinta lunghezza d'onda in funzione della sua temperatura che è superiore allo zero assoluto ( circa - 270 C)

Dato che, in pratica, il Visore Termico Infrarosso vede onde termiche, vede il calore di un corpo, il soggetto inquadrato, che ha una sua temperatura, per migliorare il rapporto segnale - rumore, si raffredda il sensore, di solito sui - 200 C.

Sono Visori Termici Infrarossi Criogenici, c'è un generatore criogenico che raffreffredda il chip di silicio sul quale è stato stampato il rivelatore, di solito un Telluride di Cadmio/Mercurio.

Il telescopio che ha scattato quella immagine ha un Visore Infrarosso Criogenico, l'HAWK - I che lavora nell'Infrarosso vicino, e lavora su più di una banda:

www.eso.org/sci/facilities/paranal/instruments/hawki.html

ed il rivelatore di quel trabiccolo lì, lo fa la Rockwell, USA, mentre in Europa che fanno quei sensori lì ci sono diverse aziende, le più importanti sono c'è la SOFRADIR francese e l'Italiana SELEX ES, oggi Finmeccanica, in uno stabilimento che ha in U.K.

L'immagine che il visore termico tira fuori, è una conversione nel visibile di luce invisibile infrarossa, e di solito il Visore sputa fuori un segnale televisivo normalissimo, a standard TV, coi colori artificiali, associati dal software ai diversi valori termici della luce che impatta sul sensore.

Con quei trabiccoli lì, che operano però nell'infrarosso remoto, in bande assai più lunghe del visibile e dell'infrarosso vicino si vede benissimo, incredibilmente bene nel buio più assoluto.

La radiazione termica di quelle bande così lunghe, NON cela fa a passare nel vetro ottico e dunque gli obiettivi, anche zoom, di quei visori lì, sono fatti con lenti di metalloidi, tipo il germanio, roba che sembra ed è dura come l'alluminio.

Per l'infrarosso vicino invece, il vetro basta, anche se è un pochino diverso dal normale vetro ottico.




avatarsenior
inviato il 15 Luglio 2016 ore 0:01

domanda, magari stupida.

ma per fare questo tipo di foto (al di là del citato megascopio) che tipologia di fotocamera/sensore viene collegato? si parla di una ripresa ad infrarosso ma non capisco se è in riferimento al telescopio o alla fotocamera utilizzata!

non mi sono mai interessato alla fotografia in infrarosso ma da quello che ho visto si ricavano solo alcune bande di colore dall'immagine giusto? in questa foto però si percepiscono praticamente tutti i colori con diverse sfumature come hanno fatto?


Ciao. No la domanda non è stupida.
Come ho già spiegato in altri post, "infrarosso" è un termine generico per indicare tantissime lunghezze d'onda generalmente più lunghe (quindi minori frequenze ed energie dell'onda elettromagnetica).
Le foto come quella qui postata hanno colori visibili all'occhio umano che fanno riferimento a frequenze nel vicino infrarosso o in parte nel visibile.
La nebulosa di Orione è una cosiddetta regione HH (Haro-Herbig) ovvero ad emissione debolmente luminosa. In realtà la NdO è particolarmente luminosa. Ha anche una forte componente di riemissione della particolare lunghezza d'onda alfa-idrogeno, sita a 656 nm. (Ti ho dato alcuni nomi e input, ti chiedo, se interessato, di approfondire su wikipedia o siti simili di appassionati visto che già li c'è scritto tanto e meglio di quanto potrei fare io in poco tempo, altrimenti non scriverei un post ma un libro ;-))

Parliamo ora della tecnologia:
il silicio, al contrario dell'occhio umano, è in grado di vedere nel vicnio infrarosso fino a lunghezze d'onda di circa 900-1000 nm (circa fotoni di energia di 1,1 eV). Inoltre più si avvicina a queste lunghezze d'onda maggiore è l'efficienza di conversione del silicio.



host image

L'immagine qui sopra mostra l'efficienza quantica di conversione luce-segnale del sensore di una 40D (e di alcuni altri sensori).
Come puoi vedere il rosso normale va verso lo zero all'aumentare della lunghezza d'onda proprio per ridurre la sensibilità del silicio al rosso, fino ad annullarsi per non mostrare falsi colori prodotti dall'infrarosso, normalmente non interessanti all'occhio umano.
Se vuoi vedere il segnale IR di un sensore tipo quello della fotocamera ti rimando ad un semplicissimo esperimento: attiva la fotocamera del tuo cellulare ed inquadra, guardando a schermo, il led frontale di un telecomando tipo quello della tv o del climatizzatore. Lo vedrai illuminarsi (di un generico bianco) tramite lo schermo mentre tu non vedrai niente. Cool

Per la fotografia astronomica invece si fanno modifiche per massimizzare la sensibilità al rosso, pur tagliando una parte dell'infrarosso.
Nella modifica full spectrum invece si toglie il filtro, lasciando al sensore la capacità di leggere tutta la luce che è ingrado di catturare.

Guarda a questa pagina i grafici di alcune modifiche fattibili alle camere reflex con schema bayer.
Le modifiche baader e super uv-ir cut sono specifiche per astrofotografia ma troncano la sensibilità del sensore tra 680 e 700, mentre la full spectrum le fa passare tutte.

Naturalmente devi ricordarti che queste modifiche lavorano solo sul sensore bayerizzato. Quindi un fotodiodo sensibile al verde o al blu non avrà alcun beneficio da questa cosa. Solo i fotositi sensibili al rosso ne sono influenzati (quindi lavoriamo su 1/4 del totale). Per questo chi lavora stabilmente su queste cose preferisce utilizzare dei ccd dedicati, spesso molto più efficienti dei cmos delle fotocamere standard, e privi di filtro bayer.
Alle fotocamere modificate full spectrum e ai ccd per ottenere poi quello che si vuole (una particolare lunghezza d'onda) si applicano degli appositi filtri che lasciano passare un'apposita lunghezza d'onda (a volte sono molto costosi a seconda di quanto stretta è la banda passante, indice anche di qualità).
Se usi una fotocamera full spectrum senza filtri con una normale ottica potresti incontrare qualche problema nella messa a fuoco, in quanto la rifrazione (causa di alcune aberrazionni ottiche tipo quella cromatica) dipendono appunto dalla lunghezza d'onda. Lunghezze d'onda diverse possono focalizzare in punti diversi. Se una lente normale viene testata ad esempio per il range 680-400, aprire ad un range molto più esteso, ad esempio fino a 900-1000nm potrebbe rendere difficile mettere a fuoco, con il sistema di messa a fuoco che si trova non più un piano più o meno uniforme una una serie di piani (un parallelepipedo di fatto) in cui sono a fuoco lunghezze d'onda diverse (naturalmente questo usando diaframmi molto aperti e nel caso la profondità di campo sia ristretta, se fai foto con un grandangolo dove tutto è a fuoco comunque il problema non si pone). Se vuoi fotografare un fiore con le componenti da IR a UV può essere un problema farlo senza filtri.

avatarsenior
inviato il 15 Luglio 2016 ore 8:18

Occhio che fotografando l'invisibile, frequenze invisibili all'occhio, se la fotocamera poi te le mostra, ha fatto essa una conversione di frequenza con criteri che il progettista ha deciso di adottare.

E poi quelle immagini lì NON si possono fare coi normali sensori da fotografia, sia CMOS che CCD, perché:

- non lavorano in bande dell'infrarosso vicino, tipo i 2 micron ed oltre

- ma soprattutto sono orbe di brutto, per non dire cieche come talpe, hanno portate estremamente basse, irrisorie, anche in quella misera banda di IR vicino che riescono a vedere, e sono estremamente orbe perché hanno un rapporto segnale/rumore di schifo, non avendo il sensore raffreddato a temperature criogeniche.

Non avendo il sensore raffreddato, le differenze di temperatura rivelabili (sono onde termiche) sono veramente rozze, grosse, con portate dunque irrisorie.

Le varie immagini che si vedono a giro di astrofotografia, fatte con fotocamere amatoriali modificate o meno, ed anche dedicate, tipo la D 810 A, anche belle ed accattivanti, non forniscono informazioni significative, degne di questo nome, perché sono orbe nelle bande di emissione del Red Shift delle Galassie e Nebulose lontane.

avatarjunior
inviato il 15 Luglio 2016 ore 14:35

Grazie ad entrambe per le spiegazioni! decisamente più chiaro ora!
diciamo che, per questo tipo di foto, mi limiterò all'osservazione :P

avatarsenior
inviato il 15 Luglio 2016 ore 15:47

Le varie immagini che si vedono a giro di astrofotografia, fatte con fotocamere amatoriali modificate o meno, ed anche dedicate, tipo la D 810 A, anche belle ed accattivanti, non forniscono informazioni significative, degne di questo nome, perché sono orbe nelle bande di emissione del Red Shift delle Galassie e Nebulose lontane.


Ma infatti le 20Da, 60Da e D810A, non sono modificate per vedere nell'infrarosso.
La loro caratteristica è di avere un filtro più trasparente sull'emissione dell'idrogeno alfa, intorno a 656 nm.

avatarsenior
inviato il 20 Agosto 2016 ore 8:27

Fantastica!!

avatarsenior
inviato il 20 Agosto 2016 ore 10:01

Bellissima, complimenti!

avatarsenior
inviato il 20 Agosto 2016 ore 10:37

Magnifica

avatarsenior
inviato il 23 Agosto 2016 ore 20:46

Ci sono dei filtri astronomici centrati sulle bande di emissione "molto strette"della nebulosa... in modo da riprendere
solo quelle determinate lunghezze d'onda...
Le foto migliori si ottengono con sensori ad alta efficienza quantica con delta termico di -60 gradi (in modo da attenuare il rumore termico del sensore)
le riprese generalmente si fanno in quadricromia con sensore bianconero...
si effettua la luminanza e successivamente le riprese in R G B separate e poi sommate c'è chi integra successivamente
con riprese sulla banda dell'ossigeno terzo e dello zolfo... in base alla tipologia dell'oggetto..

Le atik sono buone..
www.optcorp.com/apogee-aspen-cg16m-ccd-camera-with-kaf-16803-full-fram

questa non è maleSorriso

avatarsenior
inviato il 23 Agosto 2016 ore 22:01

Non ho capito il link...

Ma è roba da BARBONI!!!

Parola di Marco Ranzani.

SorrisoSorrisoSorriso

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