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un viaggio fotografico in solitaria nell'Australia più lontana dai grandi centri urbani


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avatarsupporter
inviato il 03 Luglio 2016 ore 1:16

BUSH ED OUTBACK ATTRAVERSO PILBARA, KIMBERLEY, KAKADU, ARNHEM LAND, CAPE YORK PENINSULA, CENTRO ROSSO E NULLARBOR RACCONTATI, NEI LIMITI DEL POSSIBILE, MENTRE STO VIAGGIANDO.
Secondo tentativo di racconto live.

Dal 4 Luglio al 31 Agosto 2016

Premessa.
Partendo, fra meno di 48 ore, per questa lunga traversata australiana in solitaria ed avendo l'intenzione di raccontarla dal vivo, è d'obbligo parlare di tentativo.
Nonostante i vari mesi di preparazione, l'elenco di cosa può non andare nel modo giusto o addirittura che possa far fallire il progetto ed il viaggio stesso, è molto lungo. Ne parlerò più avanti.
Anche per il solo decidere quali strade percorrere dovrò valutare in base a ciò che mi troverò a dover affrontare. Ad esempio le condizioni ed anche l'eventuale chiusura o apertura delle strade non è prevedibile con assoluta certezza nemmeno in questo periodo che resta il migliore per affrontarle.
Mi scuso in anticipo per tutti gli errori, le ripetizioni e per qualunque altra mancanza dei miei scritti. Come attenuante mi concederete il poco tempo e la stanchezza che saranno la costante dei momenti di scrittura.
Pubblicherò il diario, almeno inizialmente, sia sulla pagina facebook del mio progetto “Un viaggio in solitaria”, sia sul sito www.juzaphoto.it già utilizzato due anni fa.
Ecco i due link necessari:
www.facebook.com/unviaggioinsolitaria/
www.juzaphoto.com/topic2.php?l=it&t=1907454
Un ringraziamento, prima di iniziare, va a mia moglie Bianca che accetta, anche se a malincuore, queste mie fughe che ultimamente stanno diventando sempre più una necessità.

avatarsupporter
inviato il 04 Luglio 2016 ore 1:39

Prima di partire
L'organizzazione di un viaggio non può prescindere dalle finalità dello stesso. Quali sono le mie? Principalmente entrare in contatto con quanto di questo pianeta ancora si salva dalle contaminazioni quasi solo negative dovute alla nostra (omissis) razza. Appare evidente quindi la ricerca di luoghi a bassa o nulla antropizzazione. Perché l'Australia? E' la prima volta che ritorno in un luogo già visitato in precedenza, chiaramente escludendo le mete europee più facilmente raggiungibili. E' quasi indispensabile tornarci vista la vastità del territorio. Non tanto una nazione, quanto un continente. Nel primo viaggio ho toccato le mete classiche della costa est dove si concentra la maggior parte della popolazione, Sydney (splendida nella sua incantevole baia), Brisbane, ma anche le remote Darwin ed il rosso centro con Alice Springs ed Uluru (nome aborigeno di Ayers Rock) vero simbolo dell'Australia. Queste ultime mete le ritoccherò… sempre se tutto andrà per il verso giusto.
Quale è il motore del mio procedere? La passione innanzitutto per l'ignoto, anche se questa parola nel mondo sempre più interconnesso di oggi ha certamente un senso molto diverso di quello che possedeva anche solo 30 o 40 anni fa, per non spingersi alle vere esplorazioni dei secoli passati. Ma mi accontento. La certezza del panorama (da leggere con un senso molto più ampio di quello esclusivamente letterale) può a volte trascinarmi dalla noia all'angoscia e certamente non, all'apprezzata dai più, serenità. Gli itinerari li scelgo poi seguendo l'altra passione, al momento intensa, per la fotografia naturalistica in particolare di avifauna. Mi basta seguire questi due istinti ed il viaggio si sviluppa da solo e via via ingloba automaticamente anche aspetti inattesi e, a volte a torto, considerati da me secondari.

Documentarsi.
La prima lettura è quasi sempre la Lonely Planet (anni fa esisteva una guida di viaggio più adatta al mio viaggiare che si chiamava Clup, ancora adesso valida per molte mete e quindi se ne trovate qualcuna nelle bancarelle dell'usato non esitate a prenderla). Poi aggiungerei libri e film che abbiano un qualche legame con lo spirito dei luoghi che intendete visitare. Segnalo solo qualcosa di realmente importante, ma c'è molto altro. Il libro cult “Le vie dei canti” di Chatwin, ma soprattutto “Dreemkeepers” di Harvey Arden. Per le pellicole direi il non facile “Dove sognano le formiche verdi” di Herzog. Come musica, andando su qualcosa anche di semplice ascolto il gruppo aborigeno degli Yothu Yindi che per quanto ne so è l'unico gruppo ad aver raggiunto una certa fama, qualche anno fa, al di fuori dell'Australia.
Tutto ciò che ho citato ha un comune denominatore: la cultura Aborigena. Forse una delle più antiche dell'uomo e quasi certamente, insieme a quella indiana (d'America), la più legata al territorio abitato. Ed eccomi quindi al punto di partenza: la natura.

Tralasciando adesso descrizioni e spiegazioni che rimando all'elaborazione degli scritti successiva al viaggio, entro nel dettaglio della mia organizzazione. Inserirò sempre quanti più dettagli e descrizioni possibile. Lo scopo è quello di aiutare coloro che fossero interessati alle mete che toccherò, ma è anche il modo per consentire una reale partecipazione e comprensione a chi leggerà unicamente per piacere (se mai qualcuno ne avesse leggendo).
Volo prenotato molti mesi fa. Cathay Pacific a 870 euro (regalato). Non ci ho mai volato, ma è considerata una delle migliori compagnie aeree intercontinentali. Vedremo. Scalo ad Hong Kong. Al ritorno mi sono ritagliato una giornata per girarla un po', anche se le città sono sempre la cosa che mi interessa meno, a volte per nulla. Volo su Perth (Western Australia WA) e ci sono vari motivi. Ideale per le zone selvagge dell'ovest e del centro, prezzi volo più bassi (per Sydney si vola altre 4 ore o più), ma soprattutto meno problemi negli spostamenti tra stati affittando l'auto.
Auto per tutta la durata del viaggio. Qui è importante parlare in modo approfondito. Affittata tramite Easycar e la compagnia che fornirà l'auto è la Hertz che, molto importante, ha le condizioni per il passaggio delle frontiere meno restrittive rispetto alle altre. Torno al perché Perth e quindi WA per l'affitto. Dato che WA è forse lo stato più selvaggio insieme a Northern Territory (NT) e South Australia (SA), se si affitta l'auto in Queensland (QLD) o New South Wales (NSW) o negli altri più piccoli stati dell'est, quasi sempre non viene concesso di andare verso gli stati dell'ovest. Il viceversa è invece molto più semplice, infatti potrò andare quasi dappertutto a condizione di mantenermi su strade asfaltate (cosa che non farò affatto).
Avrò un SUV 2WD con cambio automatico (è un male) che, con una copertura assicurativa totale che comprende anche vetri, ruote ecc. (sembra superfluo ed invece è fondamentale come spiegherò in corso di viaggio) mi è costata 1700 euro (garantisco che il prezzo è ottimo). La scelta più adatta sarebbe ovviamente una 4WD con cambio manuale, ma parliamo di cifre sui 3-4000 euro e quindi in solitaria non è il caso. In Australia è anche possibile il BuyBack, cioè l'acquisto di un'auto (generalmente 4WD) con un prezzo di rivendita garantito alla fine del viaggio, ma è adatto per viaggi di almeno 3-4 mesi e comporta un investimento iniziale di cifre quasi sempre oltre i 10000 euro di cui si perde comunque almeno il 50% all'atto della rivendita dell'auto. E qui ci sono i primi potenziali pericoli di fallimento del viaggio oltre che economici. Sulle isolate e lunghissime arterie sterrate australiane i pericoli maggiori sono i fondi sabbiosi, che in caso di pioggia sono per giorni impraticabili anche per i 4WD, ed i guadi che nella stagione del Wet (delle piogge) fanno chiudere le strade a qualunque tipo di mezzo, mentre nel Dry (secco, che è quella che troverò) sono a volte possibili solo con 4WD. La situazione è poi così variabile che, finchè non ci sei, non puoi essere certo di nulla e potrei essere costretto a lunghe impreviste deviazioni o anche a tornare indietro dopo aver magari fatto 3-400 km. Ho alle spalle una buona esperienza di guida su sterrate di varia difficoltà dall'Alaska, ai Territori del Nord in Canada, alla Patagonia, agli altipiani desertici Cileni, ma potrebbe non bastare. In più, qualunque problema di qualunque natura su sterrate dovrò affrontarlo da solo economicamente oltre che praticamente perché l'assicurazione non copre. E non è un pensiero da poco. La cosa è abbastanza normale ed anche le 4WD hanno delle limitazioni assicurative per alcune strade o zone. Una compagnia di noleggio di Darwin mi ha candidamente detto che loro non davano copertura, ma che i loro clienti vanno lo stesso e poi lavano l'auto prima della riconsegna, come a dire che è la prassi. Loro si tutelano non coprendo con l'assicurazione e tu sai che non sei coperto e devi arrangiarti. In fin dei conti è un po' come essere con la macchina propria che se si guasta o devi rimorchiare o altro devi pagare tu.
Per adesso mi fermo. Domani volo. Avrò modo di continuare a scrivere queste lunghe ma indispensabili introduzioni mentre mi trasferirò in un altro spazio ed in un altro tempo. Per la pubblicazione da qui in poi dipenderà da vari fattori.

avatarsenior
inviato il 04 Luglio 2016 ore 2:06

Io ho girato in auto tutta l'Australia. In questa stagione è molto difficile trovare strade allagate. Se ti muovi su strade asfaltate (o di terra battuta che per le compagnie di noleggio è la stessa cosa) non avrai peoblemi con un un 2 ruote motrici. Per le strade più sterrate sei a rischio. Non ci sono passaggi difficili ma con 2 ruote motrici ci si pianta. Importante avere autol alta da terra (es SUV) per evitare rocce. Una raccomandazione: controlla la ruota di scorta e che ci sia tutto per cambiarla; tieni sempre acqua a bordo per almeno 2-3 giorni (prendi boccia da 15 litri). Su alcune strade passano davvero poche auto. Di notte si viaggia bene su asfalto (ma vai piano perché i canguri attraversano un branco molto stupidamente). Attento a non entrare in riserve aborigine senza permessi. Poi dipende molto dalla scelta delle strade ma con un 2 ruote motrici già escludi quelle più selvagge. Il solitario ha fascino, ma iln due avreste diviso i costi con lal possibilità di scelta tra mezzi più adeguati.

avatarsupporter
inviato il 05 Luglio 2016 ore 1:37

POST 3

Giorno 1
04 Luglio - 2016

Sul volo Cathay Pacific verso Hong Kong.
Impressioni iniziali ottime. Servizio, comodità, pulizia, intrattenimento video, più che buoni. E' ancora presto, ma promette bene. Sulle lunghe percorrenze è importante.
Due parole due sui grandi aeroporti internazionali. Entri e sei filmato, blandito, accecato, invogliato, scannerizzato, fotografato, investigato, perquisito, rifocillato, spogliato, rivestito, imbarcato, spedito, insomma frullato e risputato fuori ben masticato alla destinazione. Invisibile nella massa, ma fondamentale perché il carrozzone non si fermi. Se tutto va bene, ovviamente. Un parallelo con la vita nell'impostazione della società che ci siamo scelti? Forse, ma io sono un cinico pessimista. Non datemi retta.
Torno alle introduzioni.
Per l'auto c'è da aggiungere che la scelta di una robusta 2WD è ottima, già sperimentato, anche per via dell'essere solo dato che la conseguente leggerezza del mezzo mi potrà aiutare in situazioni più da 4WD. Inoltre posso comodamente usarla come camper. Per finire i consumi, voce importante su lunghissime percorrenze, sono molto più contenuti. Spero di trovare, come altre volte, un cambio automatico con la possibilità comunque di gestire manualmente le marce tramite pulsanti, un po' come sulle formula 1. Dovrò fare enorme attenzione poi, appena la ritiro e nei primi giorni, alla guida sul lato sinistro della strada. Sembra una banalità finché non ci si prova. Mettersi a destra è tanto automatico ed inconscio che basta un attimo. Andare a sinistra, invece almeno inizialmente, ha bisogno di una bella dose di forza mentale e volontà. Ogni riferimento è puramente casuale?
Attrezzatura.
Ho dovuto limitarmi per via dei pochi kg. permessi sul volo (solo 20).
Innanzitutto ciò che è fondamentale: occorrente per la ricarica in auto praticamente di tutto, utensili vari (pinza, cacciaviti, forbici, indispensabile Attack, nastri vari, fascette di plastica, ecc.), lampade varie da tascabile a frontale a faro potente 12V (servirà parecchio in prevedibili pernottamenti solitari), netbook che per questo viaggio ho fornito della massima RAM di 4Gb indispensabile per gestire scritti, foto e video, tablet per le mappe di viaggio, smartphone, ampia scelta di medicinali, termometro, sacco a pelo, scarpe da trekking, accappatoio (con la reale prospettiva di non avere mai un bagno privato, non è una strana scelta), e molto altro che non mi viene in mente adesso.
Porto sempre con me anche una pompa a pedale utilissima anche in caso di piccole forature perché consente di rigonfiare più volte ed arrivare dove puoi fare la riparazione. In questo viaggio poi, potrei dover sgonfiare i pneumatici sulle superfici sabbiose, per poi rigonfiarli dopo. Ho anche una piccola pala da viaggio, proprio per eventuali insabbiamenti di media profondità, a cui dovrò abbinare anche due assi di legno che cercherò di rimediare. Chiaramente spero che tutto ciò non mi serva affatto ed è possibile.
A Perth dovrò poi dedicare molto tempo al reperimento ed acquisto di quanto di importante mi manca ancora: una seconda ruota di scorta (ho già sperimentato le doppie forature sullo stesso percorso nello stesso giorno), un attacco luce per le piazzole powered dei campeggi, un paio di assi di legno come accennato prima, scorta di batterie stilo e ministilo, alti stivali di gomma antiserpenti (e qui non si scherza affatto) per possibili uscite notturne dall'auto con varia finalità o necessità, una o due taniche per la benzina di scorta, un cappello da outback (concedetemi il vezzo).
Per l'abbigliamento ho deciso di portare con me quanto di più vecchio ed inusato avevo, per poterlo tranquillamente buttare facendo posto ad eventuali nuovi acquisti. Il clima che affronterò sarà vario dall'inverno delle 4 stagioni delle regioni a sud al relativamente caldo ma asciutto, appunto dry, delle due stagioni del centro e nord con la variante del caldo umido delle foreste del Daintree e della Cape York Peninsula, all'estremo nord-est.
Ovviamente sarà una priorità avere viveri ed acqua per almeno 4-5 giorni per poter aspettare con relativa tranquillità che passi qualcuno in caso di problemi seri.
Comunicazioni.
Tramite il sito datago.co (proprio co e non com) sono già in possesso di una sim australiana della Telstra (migliore e più diffusa compagnia telefonica) con cui connettermi per i soli dati (le chiamate di emergenza sono sempre possibili). Il problema però è la copertura che spesso non avrò anche su percorrenze di molte centinaia di km. e più giorni. Ci sono roadhouse a distanze regolari, parlo sempre di 100-200 km., a volte anche più, che dovrebbero avere accesso alla rete, ma è tutto da verificare. Pensando all'Australia ed al suo outback, la prima cosa che viene in mente è dotarsi di satellitare, ma ho scelto di non farlo per due motivi. Solo pochissime “strade” sono veramente così complesse da unire l'alta probabilità di avere problemi seri e la scarsa probabilità che nel giro di qualche giorno passi qualcuno (Luglio ed Agosto sono proprio i mesi dei viaggi nell'outback), e queste strade non le percorrerò. L'altro motivo è puramente filosofico. Non ha molto senso imbarcarsi in un viaggio di questo tipo e cercare a tutti i costi di non essere mai veramente isolato dal resto degli umani.
Attrezzatura video.
E' un completo punto interrogativo ed una novità rispetto al precedente “Viaggio in solitaria”. Non ho effettuato nemmeno una prova, ma mi sono solo attrezzato. GoPro3+ black con tutta una serie di accessori compreso gimbal (diciamo steadycam). Tutto da verificare cosa riuscirò a tirare fuori. Comunque l'incognita è più il mezzo mai usato, perché sulla gestione di video ho qualche esperienza. Ma in corso di viaggio avrò il tempo? Quindi grossa incognita. Oltretutto non ho intenzione di togliere spazio alla fotografia.
Attrezzatura fotografica.
Ho un solo corpo macchina ed anche se è una inarrestabile ammiraglia (Nikon D4) rischio gigantesche incazzature in caso di un guasto. Obiettivi ormai collaudati 24-70mm f2.8, 70-200mm f4 e 200-400mm f4. Come grandangolare qualcosa di veramente anomalo provato casualmente ma che mi ha soddisfatto. Molti storceranno il naso. Ho ben due volte comprato il Sigma 8-16mm per corpi DX perché lo ritengo un obiettivo notevole e versatile. Dovevo rivenderlo nuovamente avendo venduto la 7200, ma per gioco l'ho montato sulla D4. Ho verificato che scattando a 15-16mm (accettabile grandangolare) l'obiettivo DX mi copre tutto il FF e sforna file assolutamente degni per me accettabili e quindi ho deciso di provare a scattare così in questo viaggio. Spero non sia stato un azzardo non avendo verificato con scatti in situazioni non ottimali.
App.
Questo capitolo è di fondamentale importanza. Un viaggio ormai deve tener conto di quanto c'è a disposizione di tecnologico e certamente c'è molto altro oltre a ciò che vi propongo. Come mappa l'ormai collaudata maps.me offline. Molto affidabile oltre che basata su mappe open source (valore aggiunto). La problematica di viaggiare con mappe a schermo si ha nella difficoltà di mantenere una visione di movimento sul territorio attraversato, dovuta alla necessità di dover zoomare anche fino all'ordine delle centinaia di metri per poter vedere esattamente cosa c'è intorno. A questo porrò rimedio con un uso combinato con una ottima mappa cartacea acquistata 10 anni fa nel primo viaggio in Australia. Visione quindi generale in cartaceo e dettagliata dall'App. In centri abitati una mappa a schermo non ha rivali. Essendo in Australia immaginavo l'esistenza di tutta una serie di App di supporto per varie esigenze ed infatti le ho trovate. Ve ne segnalo alcune che userò, ma sono tantissime e per le più varie necessità.
WikiCamps ? per sapere sempre quali aree di sosta, camping, ostelli, punti di smaltimento rifiuti camper, punti di interesse, punti informazione, ecc. avete intorno a voi con prezzi, pareri degli utenti, servizi e molto altro. Ha un costo di 7 AUD o 7 euro non ricordo, ma è irrinunciabile per un viaggio on the road. Esistono versioni per altri stati.
Fuel Map ? sempre a conoscenza dei distributori intorno a voi. Gratuita.
WA Alert ? avvisi di emergenze varie da inondazioni ad incendi a stato delle strade. Ci sono equivalenti per gli altri stati. Gratuita.
Aus Rain Radar ? per la situazione del tempo su tutto il continente. Gratuita.
AustralianBitesandStings ? piccola App per gestire il primo intervento dopo attacchi di creature velenose. Contiene foto che permettono l'identificazione e la chiamata di emergenza. Gratuita.
Field Guide WA ? incredibilmente gratuita per quanto incredibilmente professionale ed ampia. Da avere e consultare anche se non avete intenzione di venire in Australia. Tutte e penso proprio siano tutte le specie animali del WA con foto, descrizione, habitat ecc. e varie possibilità filtrate di consultazione. Gestita e realizzata da Western Australian Museum.
Birds of Australia ? guida da campo specialistica per l'avifauna realizzata sulla base della cartacea Michael Morcombe che è tra le migliori in commercio. Costa parecchio (27 AUD o euro non ricordo mai), ma se siete appassionati la comprerete certamente dopo aver provato la versione lite gratuita ma limitata a solo una settantina di specie. Sono presenti anche i versi ed un filtro che si basa sulla vostra posizione, cose impossibili da avere nel cartaceo.

Chiudo qui questa lunghissima panoramica introduttiva al viaggio.
Sto ancora volando verso Hong Kong. Sono passato da qualche minuto su Samarcanda. Ancora 5 ore. Scrivendo avevo dimenticato di togliere le scarpe, adesso i piedi sono bollenti. Le tolgo. In un'altra situazione farei il vuoto. Qui devono subire. Mi spiace ma la varia umanità che mi circonda non è esente da aromi anch'essi vari. Accanto a me un monaco in tonaca giallo scura, non dovrebbe essere buddista, è qualcos'altro. Se dovessi lanciarmi a partire dal colore, dalla forma e dal fatto che parla con le hostess quello che dovrebbe essere cantonese, direi che è uno shaolin. Non mi sembra parli inglese. Ha preso un menù vegetariano e probabilmente pregato per la mucca nel mio vassoio. Non è ironia o scherno. Vorrei esserlo anch'io, intendo vegetariano. La critica al mio stesso consumo di animali non è tanto legata al concetto del mangiare carne che ritengo naturale ma a come questi animali vivono e muoiono e quindi la critica non è a come siamo ma come sempre a come abbiamo scelto di organizzarci in un sistema capitalistico consumista che non può aver rispetto di nulla e nessuno. Sarà impossibile per vari motivi, ma se potessi dialogare con qualcuno dei nativi del continente in cui questa scatoletta piena di carne, espressione della nostra “grande” intelligenza, mi sta portando, probabilmente mi troverei d'accordo su molto. Ma non è detto, sono un tipo difficile. A dopo.

Allora, sono ad Hong Kong per una attesa di 9 ore. Stessi negozi, stesse pubblicità, stessa varia umanità forse un po' più varia. Finché sto all'interno degli aeroporti internazionali non mi sembra nemmeno di essermi spostato. Abitudine o folle globalizzazione alienante e spersonalizzante? La seconda che ho detto! Vero free wifi piuttosto veloce. Posso pubblicare. Ricarico il computer. Le prese cinesi accettano con un piccolo sforzo le nostre italiane. Passa incredibilmente lo stesso monaco che mi è stato accanto, insieme ad un altro. Ci eravamo salutati e lo rifacciamo. A questo punto lo fermo un secondo. Non capisce una parola di Inglese, nemmeno del mio che è molto semplice. Ma quando dico shaolin si illuminano lui ed il suo confratello. Ci ho preso. Alzano le braccia facendo i muscoli e ridendo. Mondi che, questi si, sarebbe interessante esplorare. In tre o quattro vite da benestante che vive di rendita. Anche noi umani possiamo essere interessanti, via.
Saluti.

avatarsupporter
inviato il 05 Luglio 2016 ore 2:05

Come potete facilmente capire, tra il viaggio e l'impegno di scrivere, sistemare e pubblicare foto e forse anche video, mi sarà difficile rispondere. Per ora nelle lunghe ore di volo e sosta approfitto.
Facip, mi confermi quello che so. Mi va bene la scelta della solitaria anche a discapito del mezzo.
Faccio delle anticipazioni così magari qualcuno interviene e consiglia.
Si tenga conto che non sto partendo impreparato ed alla cieca ed ho studiato e verificato parecchio... che però non significa affatto che non succederà nulla. Lo so perfettamente.
Alcune strade so di non poterle fare ad esempio la Old Telegraph Road, ma proverò il bypass sempre se ci riesco ad arrivare perchè pure prima potrei avere problemi. Anche l'attraversamento del Simpson. Non penso siano possibili nemmeno la Gunbarrel e la Canning stock, ma una delle due, ora non ricordo quale perchè non ho gli appunti sotto mano, potrei provare a iniziarla e verificare. Ma altre grandi arterie voglio farle: Gibb River, Tanami, la solitarissima Duncan anche se poco ho letto poco interessante, la Great central road tutta da Laverton a Winton, assolutamente la Central Arnhem, la Oodnadatta e la Birdsville. Fammi sapere quali conosci, anche se poi dipende anche dalle sempre possibili piogge, anche in questo periodo e quindi una fattibile può non esserlo quando ci sarò.
Un saluto.
Gianluca.

avatarsupporter
inviato il 06 Luglio 2016 ore 1:42

POST 4

Giorno 2
05 Luglio - 2016

Sul volo finale per Perth. Dopo 9 ore da sfinimento all'aeroporto di Hong Kong, adesso altre 7 ore e 30 di volo. Direzione sud, Hong Kong è già allo stesso fuso orario di Perth. Aereo un po' troppo piccolino per una tratta così lunga, ma stessa comodità. Poco da dire. Questa giornata per me sarà molto più veloce dato che si avvia alla fine dopo sole 18 ore. Ho prenotato tre notti al Palmerston Lodge, stanza doppia senza bagno privato a 40 euro a notte che pagati da solo non sono pochi, tenendo conto che è un ostello. Per i primi giorni voglio però stare tranquillo sotto questo aspetto, poi si vedrà. C'erano stanze simili a qualcosa meno, ma questo ha il parcheggio privato e gratuito il che significa almeno 10 euro al giorno risparmiati. I prezzi sono alti un po' dappertutto e non sarà possibile prendere sempre una camera, anzi spero di riuscirci almeno di tanto in tanto. Sulle strade isolate le poche roadhouse fanno il prezzo avendo il monopolio delle sistemazioni. Soprattutto intorno ai parchi nazionali sono alle stelle ed a volte le semplici piazzole powered per tenda o camper possono arrivare a costare 35 ? 40 euro. Anche i tour hanno prezzi stratosferici. Faccio un esempio: le “Horizontal Falls” sono un fenomeno naturale unico sulla costa un bel po' a nord di Perth, dovuto alla marea fortissima e velocissima. In corrispondenza di relativamente piccole (20 ? 30 metri) aperture tra le rocce che si trovano davanti della costa, all'avanzare della marea si crea come un imbuto e l'acqua, non riuscendo velocemente a defluire si innalza parecchio di livello fino a quando non crea delle vere e proprie cascate. Il luogo è accessibile solo tramite aereo, ma resta ingiustificato il costo intorno ai 6-700 euro. Non ci andrò.

Arrivato. Auto Nissan Qashqai, molto robusta, potrebbe andar bene. Con attenzione riesco ad arrivare all'ostello senza problemi con la guida e praticamente non sbagliando mai, se non nell'inserimento delle frecce anch'esso invertito e quindi partono sempre i tergicristalli. Niente traffico, è mezzanotte. Mi accoglie un calabrese giovane che vive in Australia da 22 anni, molto comodo perché domani mi potrà dare parecchie informazioni. La camera è molto, molto spartana e lo sapevo, inoltre, e questo lo immaginavo per averlo letto di altri ostelli, niente lenzuola che devi affittare a parte, solo che me ne accorgo molto tardi dopo aver riorganizzato i bagagli per le esigenze dei prossimi giorni. Poco male, dormo nel sacco a pelo sotto il piumoncino. A proposito, 11 gradi, che pacchia. Domani inizia l'ultima ma importante fase di organizzazione. Crollo.

avatarsenior
inviato il 06 Luglio 2016 ore 1:55

Grazie per la condivisione, ti seguo.

avatarsupporter
inviato il 06 Luglio 2016 ore 19:26

POST 5

Giorno 3
06 Luglio - 2016

PERTH
E che ne so? In centro non ci sono stato. La costa ed il fiume non li ho visti. Le spiagge nemmeno e nemmeno l'Oceano. Nell'ottica però del viaggio mi sono dato parecchio da fare e concluso anche direi tutto o quasi. Quindi, nell'ottica di un libro di viaggio nell'outback, ho parecchio da dire di certamente non reperibile sulle guide. Prima cosa la seconda ruota di scorta. Mi ero segnato da casa sulla mappa tre posti che vendono pneumatici e cerchioni anche usati. Al primo "Swan tyre service", un colpo di fortuna. Il proprietario è un vecchio siciliano (ad occhio oltre i settanta), per l'esattezza di Messina. Gestisce adesso l'atttività il genero Aldo Orlando di Capo d'Orlando. Il Sig. Tony Federico (non chiedetemi qual'è il cognome) si mostra molto felice di chiacchierare in siciliano con me e si instaura subito un'intesa già sperimentata molte altre volte con altri compaesani emigrati in varie parti del mondo. Oltre all'aspetto umano, di cui parlo dopo, per quello pratico è un gran colpo. Ricevo assistenza, consigli, insegnamenti, informazioni sul WA e sul modo di attraversarlo. Per prima cosa vogliono vedere la ruota di scorta in dotazione alla mia Qashqai, che avevo visto anch'io stamattina e con sgomento constatato che, anche nel selvaggio west australiano, è un ruotino d'emergenza. Avevo pensato di dover procurarmi almeno due ruote serie di scorta, ma mi dicono che non serve e vediamo perché. Intanto mi rimediano un buon cerchione in ferro, quindi più economico, ed un pneumatico usato, ma praticamente è nuovo. Costo 300 AUD (200 euro). Chiedo se alla fine del viaggio lo posso riportare per rivenderglielo, a prezzo più basso ovviamente, e qui il campanilismo non attacca. Niente da fare, ma io tornerò lo stesso a portargliela, sempre che sia in buone condizioni e vedremo. Mi danno un kit con cui è possibile effettuare delle riparazioni al volo di piccoli fori (e mi fanno vedere come). 50 AUD. Ci si può stare dato che potrebbe essere una vera salvezza. Mi confermano tutta una serie di cose sulle strade che farò e mi illustrano bene i possibili problemi. Cose già conosciute, ma avere conferma da chi abita qui e quelle strade le ha percorse mette più tranquillità, anche se sono conferme di rischi fondamentalmente. Mi dicono comunque che il fascino e la bellezza del territorio che mi appresto a percorrere non ha eguali. Quando un siciliano che reputa se stesso un Dio, come dice il Principe di Salina, e la sua terra un eden (aggiungo io modestamente), vi dice una cosa simile, beh, c'è da credergli. Verificherò. Aldo è stato anche in Alaska come me, ma afferma che non si può avere idea del vero isolamento se non si è provato l'outback. Tolta la zona di Perth e quella più a Sud dove risiede la maggior parte degli abitanti del WA, nel resto dello stato, cioè in un territorio 8-9 volte l'Italia, vivono solo 4-500.000 persone, chiaramente Aborigeni compresi. Quando ti incontri, ti saluti sempre anche a distanza, dice. Sulla solidarietà che si può trovare in caso di problemi, a parte quella scontata o quasi di altri viaggiatori, mi dice che è più facilmente offerta quanto più si rendono conto che ci si è preparati adeguatamente. Con chi invece parte in modo incosciente possono essere molto duri e scontrosi. Con Tony c'è una simpatia reciproca immediata ed evidente che mi confessa sinceramente anche lui. Al punto che la discussione passa senza accorgersene dall'outback al personale. Mi è sempre piaciuto molto stare ad ascoltare anziani carichi di esperienze particolari, solo che con il passare degli anni fra un po' cercherò io qualcuno a cui raccontare. Con chi è disposto ad ascoltare, estraneo all'annoiata (per via della ripetitività) schiera di parenti ed amici, si aprono al ricordo senza filtri. In mezzora mi trasferisce i punti salienti della sua vita. L'infanzia a Messina, e ci tiene a sottolineare che è proprio cittadino, la scuola superiore non finita in epoca fascista perché all'ultimo anno viene distrutta da una bomba, la famiglia antifascista, il suo rifiuto di partecipare a 16 anni a quello che era chiamato “premilitare” con le esercitazioni con fucili di legno, la conseguente convocazione da parte dei carabinieri e del capoccia che cercano di umiliarlo raccontatami con gli occhi prossimi alle lacrime, dopo qualche anno la militanza sotto comando inglese su un mezzo da sbarco, il lavoro statale nelle ferrovie in cui lavorava anche il padre, il primo stipendio praticamente identico a quello del padre con la sua commovente richiesta alla madre di non farlo vedere al genitore che aveva alle spalle molti anni di duro lavoro, a sottolineare la mancanza di miglioramento nel restare in Italia, la decisione del licenziamento e dell'Australia ed i tentativi di dissuasione di tutti i parenti e gli amici, il viaggio infinito attraverso tutta l'Australia per la voglia di conoscere questo continente dove aveva deciso di vivere, il lavoro e la realizzazione economica sogno di qualunque emigrante. Conclude con una lucidissima analisi di ciò che sta succedendo in Italia, in Europa ed una forte accusa, che non posso non condividere, alla politica della Merkel. Gli avrei fatto da pubblico ancora più tempo, ma ha da fare ed anche io non ho molto tempo. Su loro consiglio mi reco da Bunnings, una grande catena tipo Brico, dove mi fornisco di robusti ed alti stivali, tanica di benzina (una sola da 20 lt. e non so se sarebbe meglio due, ci penso domani), un cavo per poter avere elettricità nelle piazzole attrezzate powered ed una sedia richiudibile da campo (70 AUD tutto). Da Anaconda poi (altra catena, questa tipo Decathlon) un cavo di traino serio e relativi supporti (105 AUD). Nel frattempo studio anche il libretto dell'auto alle voci che mi interessano su forature, traino, ecc. Per finire un grande supermercato in cui faccio incetta di scatolette varie (une trentina in offerta a prezzi che certamente uscito da Perth non troverò più) e soprattutto acqua (3 taniche da 10 litri), poi shampoo, balsamo, sapone, dentifricio ed altro che per via del peso non mi sono portato dall'Italia. Tornato all'ostello faccio finalmente una doccia seria più che necessaria. A pranzo, avendo l'unico interesse di saziare la fame (non mangio dall'ultimo volo e non era un pasto serio) e dovendo andare all'IKEA o <aichia> per rifornirmi di batterie che trovo le migliori per rapporto qualità-prezzo, ci mangio. Mi sento a Porta di Roma, cambia solo la lingua, e prendo anche due cuscini in saldissimo e meno di due euro l'uno utilissimi per dormire in auto, una tenda da doccia, sì avete capito bene, perché costa 1,5 euro ed è abbastanza robusta per metterla nel portabagagli a protezione dell'auto dato che con ruota supplementare, stivali, taniche, ecc. diventerà facilmente una zozzeria. Un telo bellissimo, come una copertina leggera a 3 euro che potrà servirmi per vari scopi. L'auto che certamente non è piccola, adesso è quasi piena e via via la sto organizzando. Ho visto che effettivamente anche in questa ho il modo di cambiare manualmente le marce, ma per ora non mi serve. Ho quasi finito, ma la mia Sim Telstra nonostante sia attivata non ne vuole sapere di funzionare. In un piccolo shop Telstra nella Innaloo (quartiere di Perth) Mall non sanno come fare ma verificano che su un altro telefono effettivamente funziona. Domani vado in un centro più grande. Sarebbe il colmo che non riuscissero a fare qualcosa. In Sudamerica ci sono stati anche una quarantina di minuti, in Bolivia, a smanettare e poi ci sono riusciti in qualche modo. Il problema è proprio questo, per gli anglosassoni non ha senso “in qualche modo”. O funziona o non funziona e questo spesso porta a più problemi.
La macchina fotografica per adesso non l'ho nemmeno toccata, d'altronde cosa avrei dovuto fotografare? L'aichia? Ancora non ho nemmeno preso coscienza di essere qui, ma tutto quello che sto facendo potrebbe essere parecchio importante. Spero domani di avere un po' di tempo per vedere qualcosa ma non è detto. Avevo programmato due giorni per l'organizzazione e sta proprio andando così. Una cosa oggi mi ha però colpito. Nonostante fossi in città, ma devo dire quasi sempre attorniato da costruzioni ad un piano, la profondità del cielo, il blu intenso, la sensazione come di stare sotto una cupola, mi hanno ricordato i cieli dei deserti. Unica spia di questo selvaggio e vuoto ovest.

avatarjunior
inviato il 06 Luglio 2016 ore 22:54

Seguo anch'io con molto interesse, sono stato anch'io in Australia purtroppo ormai sono passati 18 anni ma la ricordo sempre con molto piacere e un giorno conto di ritornarci con la mia famiglia... Buon viaggio

avatarsupporter
inviato il 07 Luglio 2016 ore 19:43

POST 6

Oggi non ce la faccio a scrivere nulla. Giornata piovosa ma ho iniziato a documentare. Ecco le prime due foto. Sottolineo e poi non lo ripeterò più che elaboro con un computer che è un giocattolino ed il rischio di fare casini inguardabili c'è. Il vero lavoro sulle foto sarà a casa. Accontentatevi.
Il racconto domani, spero...
Vado via da Perth e finalmente inizio il mio Walkabout inseguendo il mio Dreaming.
www.juzaphoto.com/galleria.php?l=it&t=2040675
www.juzaphoto.com/galleria.php?l=it&t=2040709

avatarsupporter
inviato il 08 Luglio 2016 ore 18:58

POST 7

Giorno 4
07 Luglio - 2016

Ancora a Perth. Secondo giorno di organizzazione. Stamattina non ho molta voglia. Ieri ho già fatto tutti gli acquisti importanti. Devo assolutamente però sistemare la questione Sim, che non funziona. Vado in centro. Bellissimo, perfetto, organizzatissimo con i parcheggi, basta pagare e tanto. Come sempre, non mi dice nulla. Provo a cercare il cappello, ricordate? Quelli seri non costano meno di 150 AUD, troppo. In offerta a 59 c'è la copia di quello di Mr. Crocodile Dundee con sopra una fascia fatta di denti di coccodrillo finti (spero), una pacchianata pazzesca, non mi pare il caso. Con quello in testa il primo Aborigeno che mi vede mi tira una fucilata di benvenuto. Così, per non sapere né leggere né scrivere. Risolvo con la Sim ad un centro Telstra, la ragazza di ieri sera nella mall si vedeva che non aveva voglia né capacità. Mi hanno indicato un negozio di usato, scopro che è dell'esercito della salvezza. Mi farebbe comodo una giacca a vento un po' più seria, ma non è fondamentale. A ridosso del centro, l'architettonicamente moderna e pregevole Perth Arena. L'architettura urbana moderna di qui mi era già piaciuta molto nell'altro viaggio, ed a Perth c'è comunque molto meno che nelle città dell'est. Basta. Pensiamo alla prima tappa. Mi sposto a Freemantle a 20 Km. che ormai è un quartiere di Perth. Molto carina. Il centro ha delle belle costruzioni a due piani molto western, ma eleganti e tenute ottimamente. Mi fa venire in mente Durango negli Stati Uniti. Anche qualche antica costruzione in pietra a vista. Io passo e vado, ma per altri potrebbe essere piacevole un giretto. Sono qui per andare al porto ad informarmi dei traghetti per Rottenest Island e per l'affitto di bici dato che sull'isola non ci sono auto. Doveva essere la mia prima meta per via di un piccolo e simpaticissimo marsupiale che ormai vive quasi solo lì ed è una specie a rischio: il quokka. Sta però arrivando una perturbazione, già stanotte c'è stato uno scroscio tremendo che mi ha svegliato, oggi piove a tratti e domani peggiorerà, quindi non se ne parla. Vedremo al ritorno, ma francamente non vorrei perdermelo. Decido di fare una puntata abbastanza fuori città, verso sud, per vedere cosa cambia. Direi nulla, nel senso che qui siamo molto distanti dai deserti del centro nord, ci sono centri abitati e grosse aree industriali. La costa è prevalentemente sabbiosa con belle dune. Alla prima piccola macchia verde sulla costa, la John Graham Recreation Reserve, la spettacolare avifauna Australiana si presenta. Siamo nella stagione peggiore, l'inverno, ma comunque riesco ad immortalare almeno 7 specie diverse. Piove e c'è un bel vento freddo. C'è traffico, sempre relativamente a questo continente, moltissime ciminiere e paesini sulla costa con splendide ville affacciate sull'oceano. Il wild è ancora molto lontano e mi manca. Tornando a Perth, già buio, vengo colpito dallo skyline illuminato e decido di sperimentare una foto notturna, per vedere più che altro se non ho dimenticato qualcosa a casa. Perdo almeno un'oretta per trovare il posto perfetto dato che c'è un intrico di freeway in cui è impossibile fermarsi. Quando torno all'Ostello è già tardi. Paolo, il ragazzo italiano che lo gestisce, è sempre gentilissimo ed organizza il piccolo parcheggio interno in base all'orario di uscita del giorno seguente. Domani partirò alle 7:30. Non ho ancora deciso la direzione. Meravigliosa incertezza. Faccio le due per lavorare alle prime due foto. Purtroppo ho dimenticato di impostare a casa il piccolo netbook che uso e quindi perdo un sacco di tempo. Non ce la faccio a scrivere nulla.
Chiudo con due parole sull'ostello. Visti i prezzi molto alti direi che ci si può stare, soprattutto se si è in due. I bagni a prima vista non danno una bella impressione dato che avrebbero bisogno di una bella ristrutturata, ma la pulizia anche delle docce è più che accettabile. Nonostante ci siano molti ragazzi, non ho mai trovato qualcosa anche solo un po' sporca.


Giorno 5
08 Luglio - 2016

Alle 7:30, come promesso a Paolo, sono già fuori dall'Ostello. Facendo mente locale però mi rendo conto di aver dimenticato due cose fondamentali da fare. La prima sono i permessi per i territori aborigeni necessari anche solo per percorrere molte strade. On line è possibile.
Permessi per i territori Aborigeni.
Esiste un Council per ognuno degli stati australiani, ma qualche zona ne ha uno diverso, ed un sito internet per ognuno. In ogni Council sono rappresentati, credo tutti, i vari gruppi aborigeni che sono moltissimi e con lingue anche molto diverse tra loro. I Council sono gestiti in totale autonomia, e non è tanto ovvio visti i trascorsi anche molto recenti con i whitefellas (i bianchi). Le comunità dell'Arnhem Land (NT) hanno un loro gruppo con un sito diverso (Dhimurru) e poi c'è il Central Land Council per il cosiddetto Centro Rosso. Online è possibile richiedere permessi di vario tipo dal semplice “attraversamento e rifornimento” ottenibile facilmente, velocemente e gratuitamente online (ci sono eccezioni per varie strade) a quelli di ingresso nelle comunità che richiedono invece anche molte settimane di attesa, un costo e procedure con molti dettagli da fornire. E non è affatto detto che vengano concessi.

Mi fermo allora a lato strada in un parcheggio a soli 300 metri dall'Ostello e, visto che sono attrezzato per essere completamente autonomo, mi metto al computer. Hotspot dallo smartphone e sono attivo. Richiedo e ricevo quello del Central Land, ottengo il numero della richiesta per il WT e mi scrivono che lo riceverò sulla mail, mentre per l'Arnhem Land l'avevo richiesto da casa dato che era l'unico a non chiedermi i dati dell'auto. Purtroppo però quest'ultimo che ha pure un costo che ho già pagato (35 AUD) è stato generato con un errore. Mentre compilavo il form, tornando indietro per correggere un dato, non mi sono reso conto che il sistema aveva cancellato le da me inserite. Li ho contattati via mail per risolvere, ma non mi hanno risposto, quindi dovrò vedere di persona negli uffici in loco. Altro problema per i NT dove il permesso può essere solo di 21 giorni. Ho inserito delle date che non so se potrò rispettare, quindi anche in questo caso si vedrà. Per finire, mi chiedo se riceverò quello per il WT sulla mail come comunicatomi. Insomma non ho al momento alcuna certezza, ma posso dimostrare in tutti i casi di averci pensato in tempo.
Tutto ok. Autonomia confermata. Ho lavorato per un'oretta buona. A questo punto altra cosa importante che ho dimenticato. Ho un bel po' di contanti in euro che devo assolutamente cambiare. All'arrivo, in aeroporto, ho cambiato un po' per i primi giorni ad un tasso che mi è sembrato molto diverso da quello reale. Mi rimetto online e cerco una banca vicino a dove mi trovo. Vado. Sono il primo all'apertura. Gentilissimi. Il tasso è simile a quello dell'aeroporto e quindi è un po' peggio di quanto avevo visto da casa. Ma tant'è. I cassieri, a cui vai solo dopo aver concluso le pratiche ad altri sportelli, sono protetti da vetri probabilmente blindati e davanti all'ingresso avevo visto, come da noi, l'avviso di cassaforte con apertura temporizzata. Può sembrare strano che lo scrivo e che ci abbia fatto caso, ma dipende dal fatto che mi è sembrato stridere con l'atmosfera che si respira in città. La sicurezza è totale al punto che penso che potrei lasciare l'auto aperta con la costosa attrezzatura fotografica a vista e non succederebbe nulla. Pensavo, mentre aspettavo, ad una rapina in quella banca ed è stato come pensare a qualcosa di assolutamente impossibile. Stavo per chiedere se ci fossero rapine, ma poi ho lasciato perdere. Avevano già sgranato gli occhi quando mi hanno visto tirare fuori gli euro, ben arrotolati, dalla mia preziosa cintura da viaggio (molto utile in giro per il mondo ma qui superflua, forse), quindi non volevo che si stranissero ulteriormente sentendomi chiedere di rapine.
Ormai mattinata avanzata. Passo a salutare i due siciliani della ruota che, non avevo detto, si sono anche offerti di cercare di aiutarmi a distanza se avessi problemi con l'auto. Ovviamente pagando, ma potrebbe comunque essere molto utile per farsi arrivare qualche pezzo dato che pare abbiano mezzi che vanno in giro regolarmente per il WA. Nelle vicinanze vedo un grosso negozio di abbigliamento e provo per la giacca. Centrato. Bassissimo prezzo (35 AUD) ed ottimo capo caldo ed impermeabile con cappuccio, perfetto. Questo non lo lascerò in Australia come dovrò fare con il resto dell'attrezzatura comprata. L'acquisto mi fa prendere finalmente la decisione definitiva. Mi dirigo verso il popolato sud. Direzione che non mi convinceva per via del clima, mentre è la più logica. Come in una degustazione di formaggi si deve iniziare da quello con il sapore meno intenso, se andassi a sud dopo l'intenso centro-nord probabilmente mi annoierei. Destinazione Yalgorup National Park. Lascio la freeway a Mandurah, per una strada tra laghi. Mi fermo in uno. Posto assolutamente fantastico. Goegrup Lake. Zona di ville splendide ad un piano in mezzo a grandi spazi verdi pubblici alberati in modo quasi tropicale, ma sotto, l'erba è perfettamente rasata ed è un tappeto verde. Il colpo d'occhio è meraviglioso. Non dico prato all'inglese perché è diverso. Erba un più alta e meno compatta che lascia comunque una sensazione di selvaggio che il prato all'inglese non ha. Mentre ci si cammina, tra ragazzini che giocano, cani portati a spasso e felici proprietari seduti nelle verande a godersi l'aria fresca, dagli alberi i versi degli uccelli, soprattutto delle varie specie di pappagalli, sono incredibili. Chiudendo gli occhi si avrebbe l'impressione di essere in una giungla, oppure di stare ascoltando Ummagumma. In mezzo a questo paradiso i laghi, con zone acquitrinose e stagnanti in cui però l'acqua è trasparente. I percorsi sono più che perfetti ed organizzati come solo in Australia ho mai visto, più che negli Stati Uniti dove non scherzano. Prima di inoltrarmi nella parte wild un cartello con il disegno di una zanzara, avvisa di portarsi il repellente. Faccio 3 passi, convinto che in questa stagione non c'è problema, e sono avvolto. OK. Torno all'auto. Incredibilmente a 10 metri non ce n'è una, pazzesco, hanno convinto anche le zanzare a partecipare all'ordine dei luoghi. Comunque, Jungle Formula potenza 4 su mani, viso e caviglie, rientro nel tratto infestato e stavolta non si avvicinano. Molti scatti ai miei soggetti preferiti. Un pescatore, un paio di pellicani ed io ci godiamo il posto ognuno con diverso intento. Si è fatto tardi. Sta facendo buio. Uno splendido panorama urbano con scrosci di pioggia in lontananza alla foce dell'Harvey River. Lo riprendo dalla passerella pedonale che si trova sotto un ponte, in alto proprio sotto il manto stradale. Piove, ma puoi goderti il panorama riparato ed arrivare fino al centro del largo corso d'acqua. Una scala porta giù ad una piattaforma dove un paio di famiglie cinesi sono intente a pescare granchi con delle nasse, inizialmente credo illegalmente. Scopro poi dai cartelli che, con questa modalità e relativamente a prede oltre una certa dimensione e quindi età, è consentito.
Ormai notte. Vedo un punto Telstra Air. Cos'è? La Telstra, invece di smantellare le sue 300.000 cabine telefoniche ormai anacronistiche ma funzionanti, ha pensato di usarle come punti di connessione wifi per alcune tipologie di suoi utenti. Geniale. 300.000 punti di accesso alla rete dislocati dovunque che permettono di non usare il credito. Mi fermo accanto e faccio la procedura di attivazione online. Mi potrà servire parecchio in giro. La velocità di navigazione è altissima. Qui l'utente riceve dei servizi, non quelli che sembrano dei favori come da noi. Non so se capite cosa intendo.
Riparto. Devo trovare dove dormire. Oggi inizio ad usare l'auto come camper. Via via ho già sistemato il materiale con questo scopo. Sperimento l'App WikiCamps. E' precisa al metro nell'indicare le varie aree di sosta a pagamento e non. Opto, dopo tante spese, per la situazione più economica. Area di sosta e pernottamento gratuita. Ci sono solo i bagni. E' sufficiente, sono completamente autonomo. Ai bagni c'è un interessante capitolo da dedicare, ma non adesso. Sotto una pioggia costante che non mi permette di uscire dall'auto, trasformo il mio mezzo. Molto semplice. Basta reclinare completamente la spalliera del passeggero ed ho un grosso spazio ad elle a disposizione. Tutto ciò che mi serve a portata di mano. Mangio e mi sistemo nel sacco a pelo per scrivere. Come già sperimentato altre volte, sto più caldo che all'ostello dove chiaramente non c'era riscaldamento. Sono più comodo che in stanza dove c'era un tavolino, ma non una sedia. Eccomi con il rumore piacevole della pioggia che batte sull'auto, solo, anche se ancora in un'area fortemente popolata. A domani. Oggi niente lavoro sulle foto, forse le scarico solamente sul computer, ma non so. Buonanotte. Domani non so cosa farò, dove andrò, cosa e chi incontrerò né dove dormirò. Impagabile, credetemi.

avatarsupporter
inviato il 10 Luglio 2016 ore 6:35

POST 8

Giorno 6
09 Luglio - 2016

Prima notte a costo zero. Direi niente male. Ho a disposizione varie posizioni. All'inizio mi rigiro spesso. Non conosco il materasso. Poi nessun problema fino alla mattina. Veloce lavaggio con acqua fredda chiaramente e mentre soffia un bel vento freddo. L'auto segnala 6 gradi. Subito allo Yalgorup National Park composto da 10 laghi. Mentre vado i primi incontri con Emù e Canguri, ma non ci perdo molto tempo. Intanto non è la prima volta altrimenti l'impatto garantisco che sarebbe notevole, e poi avrò certo altre occasioni molto più allettanti fotograficamente. Al Lake Yalgorup entro in un campsite nazionale (gestito dal governo). Per la notte si pagano 8-10 AUD e si può prenotare online, ma non mi interessa. Tanti passeracei, i più difficili da fotografare per dimensioni e mobilità. Qualche bell'esemplare lo “catturo”. Colazione in una piazzola con fagioli alla messicana un po' piccanti. Caldo sarebbe meglio, ma è buono lo stesso. Banana. Biscotto. Succo. Mi accorgo che tre cangurini mi osservano, ma poi continuano a mangiare tranquillamente. Colazione in quattro. Riparto per il lago Clifton, stesso parco, dove c'è l'attrazione principale. Una delle più importanti formazioni al mondo di Tromboliti, che discendono direttamemte dai primi organismi viventi del pianeta. Colpo d'occhio splendido, ma piove 5 minuti si e 5 no. Quelle poche volte che il lago viene colpito da un raggio di sole si incendia di verde ed il contrasto con le nuvole scure cariche di pioggia è superbo. A tratti un arcobaleno incompleto. Aspetto circa due ore il momento giusto in cui la comparsa del sole combaci con una sosta della pioggia. Ci sono 50 metri dalla macchina alla passerella sopra i Tromboliti e li faccio almeno 10 volte. Una volta mi becca uno scroscio improvviso. Sono coperto ma mi bagno parecchio lo stesso. Dovrei però essere riuscito a fare qualche foto al momento giusto. Si è fatto tardi e praticamente non mi sono mosso. Decido di cercare di fare una doccia così stanotte posso ridormire dove mi pare. WikiCamps mi porta ad un caravanpark poco distante. Gestione filippina. Mi scambiano per francese. 5 dollari e faccio la miglior doccia ad oggi. Struttura spartana, ma gradevole e soprattutto funzionale. In Australia la funzionalità è una costante. Un espresso nella Bakery gestita dalla stessa famiglia e prendo anche del pane. Sto verificando che la situazione espresso è migliorata dall'ultima volta. Anche questa bakery aveva una (vecchia) macchina italiana e l'espresso hanno imparato a farlo ristretto sul serio, tanto che lo chiedo un po' più lungo. Penso che all'estero sia la prima volta che mi succede. Mi sono veramente stufato di questo inverno. Non per il freddo che è nulla e mi piace pure, ma per la pioggia che mi costringe a dover rinunciare, mentre vado, ad ottime opportunità fotografiche. Devo passare al dry, nell'ancora distante nord. Pieno, Freeway (a quanto pare sono tutte gratuite) e chilometri. Piove e non piove, a volte diluvia.
La guida sulle freeway.
Qualche considerazione generale. Il viaggio on the road è il mio preferito. Occorre dire qualcosa per capire che si prova a parte il piacere enorme che ho nel guidare senza sapere cosa c'è dopo ogni curva. Il rispetto delle regole è assoluto. Sono giorni ormai e le uniche infrazioni che ho visto fare sono le mie. Tutte le auto hanno il regolatore di velocità. Ne inserisci una, togli il piede e ci pensa l'auto a lasciarla invariata. Questo comporta che, con poche differenze, tutti impostano il limite massimo e quindi l'insieme delle auto si muove in sincrono, compatto. Quando succede a 110 km/h ed hai intorno un paio di altre auto davanti e di fianco, i movimenti reciproci tra le auto sono lentissimi e questo si trasforma in una illusione di immobilità. Sembra che siano la strada ed il panorama a venirti incontro.
Diventa buio, ripasso da Perth ma, dato che c'è traffico, mi sposto su delle highway esterne e mi dirigo finalmente a nord. Voglio arrivare allo Yanchep National Park non molto distante. La pioggia non smette. Guardo il meteo che mi da tempo pessimo per altri 3-4 giorni e dopo nemmeno migliora di tanto. Mi convinco che perderei ancora tempo e decido di proseguire fino ai Pinnacles del Nambung National Park che sono una tappa stabilita. Se non sarò fuori dalla perturbazione, almeno sarò già un po' più su. Mentre continuo tranquillamente ad andare, improvvisamente cambia tutto. La freeway diventa una strada normale, il traffico scompare ed anzi si incontrano solo poche auto, niente più strutture di alcun tipo. Direi che sono entrato nel WA poco o per nulla abitato che mi aspettavo molto più a nord. Se finora non avevo avuto paura della guida notturna, altamente sconsigliata perché molto pericolosa per via dei canguri e non solo, adesso sono realmente preoccupato. Ai lati della strada solo tre metri circa sono visibili e poi la boscaglia è fitta. I canguri sono velocissimi e possono fiondarsi sulla strada correndo e non c'è nulla da fare. Il tempo non migliora. Guido molto più lentamente dei 110 consentiti (incredibili su una strada così), spengo la musica e sono concentratissimo sui bordi piuttosto che sulla strada stessa. Mi fermo più volte e guardo WikiCamps per trovare dove fermarmi. Anche qui è cambiato parecchio, adesso le strutture sono poche e distanti. Voglio però di nuovo sostare senza pagare alcunchè, ma con un bagno vicino. Arrivo all'unica area con questa caratteristica nel raggio di molti chilometri. Molte auto e qualche camper, ma giro un paio di volte e non vedo i bagni che sono però indicati. Non ho voglia di scendere mentre diluvia, al buio, per cercarli e vado via. Al limite mi fermo dovunque capiti ed il bagno beh, nel wild. Un paio di volte mi accodo ad altre auto, dato che penso una colonna sia meno a rischio impatto perché più visibile ed udibile in anticipo dagli animali, ma una volta girano ad un incrocio, ed altre due volte vanno così veloci che penso, sotto la pioggia battente, non sia il caso. Noto che non ci sono cartelli di avviso per l'attraversamento canguri e mi rilasso un po', ma dopo dieci minuti ecco un avviso enorme. No, devo fermarmi. Dovunque. Fortunatamente incontro una piazzola di sosta diurna con bagni pubblici. Non è un luogo destinato alla sosta notturna, ma chi se ne frega. Se passerà la polizia, dirò che non me la sono sentita ed ho dovuto fermarmi, al massimo mi faranno una multa. Ed eccomi qui. Un attimo il cielo si apre ed appare una via lattea incantevole. Ho intenzione di fare foto notturne al cielo, ma non qui e non adesso. Mi sistemo per la notte. Continuano gli scrosci e c'è un vento che scuote la macchina, ma sono tranquillo. Connessione nulla ed anche questo è un cambiamento importante della situazione.

avatarsupporter
inviato il 10 Luglio 2016 ore 6:40

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www.juzaphoto.com/galleria.php?t=1915512&l=it

avatarjunior
inviato il 10 Luglio 2016 ore 15:43

Leggere il tuo "diario" è una grande emozione. Complimenti per il tuo coraggio :)

avatarsenior
inviato il 10 Luglio 2016 ore 16:12

Seguo e faccio il tifo!

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