| inviato il 15 Giugno 2016 ore 14:45
Ma oggi a chi ci si può affidare per avere un corretto processo di sviluppo della diapositiva? |
| inviato il 15 Giugno 2016 ore 14:51
“ Io settavo manualmente gli iso a 32, cioè sovraesponevo la pellicola di 2/3 di stop. „
L'ultima Velvia l'ho fatta circa 20 anni fa con fotocamera Nikon F4s.
Per non dimenticarmi di sovraesporre anch'io regolavo gli iso/asa a 32 disinserendo la lettura automatica dx.
Fai molta e ancora molta attenzione all'esposizione e scegli i soggetti con cura e avrai colori meravigliosi.
Se ti venisse in mente di provare dei negativi ti consiglio la Fuji Reala (chissà se la fanno ancora ...)
Ps: cavolo ... gli hai comperati in gioielleria i rullini ...??? |
user33434 | inviato il 15 Giugno 2016 ore 14:52
Seguo con interesse. Ho sempre usato solo la 100 e ora ho due rullini 50 per un progetto.
@ Razius Il discorso che fai per l'E6 su velvia 100 vale anche per la 50? Nel caso posso intervenire in qualche modo in fase di sviluppo?
P.S. La foto al lago di Braies è fantastica. Sembra di essere lì.
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| inviato il 15 Giugno 2016 ore 14:55
www.google.it/search?q=velvia+vs+provia+vs+ektachrome&newwindow=1&sa=X
Ti potrei mandare un file raw della mia attuale fuji e carichi le impostazioni anche da lr (che sono previste solo per le fuji digitali: provia/astia/velvia) per capire di cosa stiamo parlando.
Non è esattamente così, ma dà una discreta idea. Vorresti un ritratto o un paesaggio?
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| inviato il 15 Giugno 2016 ore 15:34
Dettofatto
Potresti mostrare sia un ritratto che un paesaggio con velvia? |
| inviato il 15 Giugno 2016 ore 15:50
Più tardi volentieri...
Comunque è una simulazione, non è esattamente così nella realtà, ma rende discretamente l'idea! |
| inviato il 15 Giugno 2016 ore 16:52
Caro Daniele, con il mio consiglio non volevo dire che la Eos 30 sovraespone. Intentendevo dire che con misurazione a matrice, in alcune situazioni tenderà ad aprire le ombre. Questo genera una leggera sovraesposizione che con le negative é perfettamente digerita dall'ampia latitudine di posa. Con le dia usa lo spot e punta sulle luci. Ad esempio: albero illuminato da luce laterale, al tramonto. La misurazione zonale ti brucierebbe il lato illuminato, con lo scopo di aprire le ombre sull'altro lato. Risultato:foto slavata da buttare. Tu invece misuri in spot solo sul lato illuminato, se vuoi fai una forcella di +/-0.5, per trovare limmagine perfetta ma partendo dalla tua misurazione spot. Risultato: un dipinto. |
| inviato il 15 Giugno 2016 ore 16:58
Se misuri una zona illuminata dell'immagine, ma colorata di bianco aggiungi +2 EV, se misuri su una zona nera sottrai -2 EV.
Esempio 1/125 f8 + 2EV diventa 1/30 f/8 oppure 1/125 f4 oppure 1/60 f/5.6 |
| inviato il 15 Giugno 2016 ore 18:01
“ Mauro Sansivero
@ Razius Il discorso che fai per l'E6 su velvia 100 vale anche per la 50? Nel caso posso intervenire in qualche modo in fase di sviluppo? „
Tranquillo Mauro, la Velvia 50 è meno dipendente dal processo originale CR56.
Sono circa 15 anni che ormai le mie Velvia 50 vengono trattate solo con i chimici Kodak E6 e sono perfette.
Devi solo prestare attenzione a che il laboratorio di sviluppo sia uno di quelli "seri", professionali.
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| inviato il 15 Giugno 2016 ore 18:16
“ Daniele_ruggeri_d
Potrei chiedervi qualcos'altro?
Io amo per lo più fare ritratti, al secondo posto paesaggi, poco del resto.
Ho sbagliato a prendere la velvia 50? Perché molti di voi sostengono sia solo per paesaggio. O dovrei sovraesporre un filo quando faccio ritratto? (Perché tradotto ciò che dice razius "per i ritratti si possono anche adottare 32 o 40 Asa " vuol dire questo giusto?)
Oppure per ritratti è meglio la 100 velvia, più rosata nei colori e meno contrastata? „
Daniele, io ho molti ritratti scattati con la Velvia 50 e sono molto soddisfatto.
Ho detto che per i ritratti "converrebbe" usare una sensibilità di circa 32/40 ASA poiché "mediamente" la pelle dei visi umani è di circa 2/3 di stop più chiara del grigio medio (specialmente le donne truccate con fondo tinta...).
Sapendolo, con una misurazione spot ed una sovraesposizione di appunto 2/3 di diaframma si otterrà un ritratto naturale (poi dipende dai gusti personali circa la pelle nei nostri ritratti).
Un esempio con una foto di anni fa a mio figlio, con Leica R e Leitz R 80mm f:1,4 a diaframma 4 (Clicca per ingrandire).
La compressione di Postimage ha fatto un mezzo scempio, ma si riesce a capire la potenzialità della Velvia 50 anche con i ritratti.
s31.postimg.org/s6boj6fqz/Vale.jpg
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| inviato il 15 Giugno 2016 ore 18:29
Dimenticavo una cosa ...
Per quanto riguarda l'esposizione mi era stato detto (tantissimi anni fa) che la Velvia 50 sopporta al massimo tempi di "un secondo" dopo di che sballa di brutto (effetto reciprocità) ma di più non so dire ...
Qualche forumista speriamo abbia esperienza al riguardo. |
| inviato il 15 Giugno 2016 ore 18:35
“ I colori più belli li otteneva con il 21 superangulon della Schneider-Kreuznach. „
Come non quotare Giuliano... col 21 SA sembravano polarizzati da quanto erano belli...  |
| inviato il 15 Giugno 2016 ore 18:39
“ Per quanto riguarda l'esposizione mi era stato detto (tantissimi anni fa) che la Velvia 50 sopporta al massimo tempi di "un secondo" dopo di che sballa di brutto (effetto reciprocità) ma di più non so dire ...
„
Ogni pellicola funziona così 
Anche se ci sono (rare) eccezioni, tipo la fuji neopan acros 100 che non richiede alcuna compensazione fino a 120 secondi di posa e una compensazione di 1/2 stop tra 120 e 1000 secondi di posa (dal bugiardino).
Il resto, che io sappia, richiede compensazioni per tempi di posa da 1 secondo in su. |
| inviato il 15 Giugno 2016 ore 18:50
Urca! l'ultima volta che l'ho usata erano 25 anni fa!Mi fa piacere che ci sia qualcuno che la usa ancora |
| inviato il 15 Giugno 2016 ore 18:52
Sì, la Velvia 50 soffre di un accentuato effetto di NON reciprocità per pose da alcuni secondi in poi con uno slittamento dei colori verso il magenta, da compensare eventualmente con filtro verde. |
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