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Quando McCurry "inciampa" in photoshop


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avatarsenior
inviato il 27 Aprile 2016 ore 16:03

Non lo sapevo che Dali fosse un fotoreporter, uno che fotografa la realtà

Onestamente fin dalla prima volta che ho visto le foto di McCurry non mi ha dato affatto l'idea di uno che fotografa la realtà, ma di uno che interpreta la realtà. Ora da questo forum mi pare che invece McCurry sia un documentarista (quindi mancato, dato appunto lo stile delle sue foto).

Con questo anche la mia opinione è che chi ha ritoccato quella foto nello staff di McCurry abbia preso uno svarione. E comunque questo non cambia praticamente nulla relativamente alla grandezza di questo fotografo (che potrà anche non piacere, ma i gusti sono altra cosa...)

user68299
avatar
inviato il 27 Aprile 2016 ore 16:03

Quello che credo che avverrà, dopo questo "scivolone", sarà una maggior visibilità di McCurry, anche da parte di gente che prima manco sapevano chi fosse, qualche biglietto in più venduto da parte dell'organizzazione, che probabilmente sarebbe rimasto invenduto, un accrescimento del valore di "quella stampa" che potrebbe diventare oggetto del desiderio da parte di collezionisti ricchi ed annoiati.

Giorgio B.



E se il fine delle fotografie è la divulgazione, la vendita etc etc
Come fare a definire errore una cosa del genere?
Io lo definisco un colpo di genio. Obiettivo centrato, altro che errore :-P

user39791
avatar
inviato il 27 Aprile 2016 ore 16:08

@ Bigisbetter

Dizionario on line del corriere della sera: reportage fotografico, servizio fotografico a scopo giornalistico o documentario.

Quando fa quel tipo di foto per me fa del reportage fotografico. In quella foto ha fatto il fotografo surrealista.


Dico ciò confermando che lui è un mito fotografico per me, e lo rimane.

avatarjunior
inviato il 27 Aprile 2016 ore 16:08

Partendo dall'inizio, trovo doveroso specificare che detesto le sommosse di popolo, prima di tutto perché chi giudica (e tanti hanno giudicato), nel migliore dei casi non è senza peccato, oppure se lo è, si può permettere di esserlo perché non ha proprio alcuna voce in capitolo, e certamente non è meglio.
Non ho mai amato Steve McCurry, le ragioni sono molte e assolutamente soggettive pertanto ritengo superfluo affrontarle e disquisirle, e anche questa foto, al di là dei macroscopici errori di postproduzione, mi dice poco. Tuttavia il clamore di questa immagine nelle ultime ore mi ha portato a riflettere.
Si potrebbe approcciare il problema in modo "berengogardiniano". E' Vera Fotografia? Beh a Berengo Gardin basterebbe rispondere a questa "semplice" domanda per archiviare il caso. No, non la è. Berengo Gardin considera Vera Fotografia ciò che raffigura la realtà, quell'attimo di reale intrappolato magicamente all'interno della pellicola e così riproposto, "al naturale", al fine di permettere al fruitore dell'immagine di rivivere quell'istante che lui stesso ha vissuto.
E la trasmigrazione dei corpi prodotta in postproduzione non è reale quanto non lo è la postproduzione digitale stessa. Gli scatti di McCurry appagano enormemente l'occhio, nutrono la fame universale di "bella immagine", ma non ripropongono il reale. E' una sorta di realtà aumentata, nei contrasti, nei colori ecc. ecc. Quello che restituisce con le sue immagini non è assolutamente ciò che il suo occhio ha visto e ciò che la sua macchina fotografica ha catturato, quelli sono solo gli ingredienti grezzi, la sua fotografia prevede poi altri sviluppi (e questi sviluppi prevedono anche infiniti passaggi, durante i quali è umano errare). E' ciò che che il grande pubblico vuole, e non trovo ci sia nulla di sbagliato nel percorrere una strada "commerciale", sono scelte personali e certamente non sta a noi giudicare.
Anche perché se quello di Gardin fosse il reale metro di giudizio per determinare quale sia la Vera fotografia a dispetto di una artificiosa, circa il 98% delle immagini che passano quotidianamente di fronte ai nostri occhi sarebbero, in effetti, non-fotografie. Chi più chi meno, infatti, ricorre alla postproduzione paventata da Gardin, e chi può farne a meno perlopiù si affida ad "antiche" strategie da camera oscura.
Però, assunto il tipo di fotografia di cui stiamo parlando e di cui Steve McCurry è oggettivamente uno dei più illustri (sarebbe meglio dire noti) rappresentanti, quegli errori stonano ancora di più. Se le sue immagini sono universalmente conosciute, innegabilmente il merito va attribuito in parte (ognuno decida quale parte) al processo postproduttivo a cui sottopone tutta la sua produzione e a cui un'infinita schiera di fotoamatori tende prodigandosi in estenuanti, e forse ridondanti, processi rielaborativi. In uno dei tanti forum amatoriali, se un utente postasse un'immagine con simili "dimenticanze" (è evidente che di questo stiamo parlando), qualcuno interverrebbe educatamente sottolineando l'imperfezione, altri, probabilmente meno educati e meno miopi verso gli altri rispetto a quanto non lo siano verso loro stessi, si esibirebbero nelle solite strafottenti manifestazioni di narcisistico e ridicolo egocentrismo finendo a sminuire l'altrui lavoro, altri ancora invece neppure si accorgerebbero dell' "inestetismo" macroscopico e si limiterebbero a preoccuparsi di lasciare traccia, inutile o inutile che sia, componendo la solita formula/rituale del clapclap digitale.
Detto questo, trovo abbastanza naturali alcune reazioni di fronte allo scatto di McCurry. Il fotoamatore che tende all'emulazione del suo idolo "sparandosi" ore ed ore di tutorial ed impegnando una quantità indefinibile di tempo per arrivare laddove probabilmente non arriverà mai, potrebbe sentirsi tradito dall'idolo stesso. Non dimentichiamoci che non siamo di fronte ad un fotoamatore della domenica che, mentre la moglie cucina, maneggia con poca disinvoltura un software poco più che sconosciuto; la differenza tra il professionista e il non professionista non può misurarsi solo confrontando il conto in banca, dopotutto.
In questo caso ha sbagliato l'autore, fotografo professionista, e ci sta perfettamente, tutti sbagliamo. Ha sbagliato colui al quale è stata commissionata la post produzione, e anche questo ci sta, ci mancherebbe. Ha sbagliato il revisore, in questo caso l'errore è più grave in quanto accertarsi della buona riuscita del lavoro è il suo incarico, ma comunque ci sta anche questo, ed infine hanno sbagliato gli stampatori, gli allestitori delle mostre e il responsabile/i della Magnum che hanno prima inserito lo scatto sulla pagina ufficiale dell'agenzia per poi cancellarlo, solo dopo aver scoperto il putiferio che ne è scaturito. Tutti errori leciti, singolarmente, trovo invece meno accettabile questa carrellata di errori vista nella prospettiva più allargata. Perché forse, vista tutta la macchina nel suo complesso, la vicenda fa sovvenire alcuni dubbi.
Si è trattato di un "errore plurimo", oppure è la noncuranza e il pressappochismo generale che orbita verso la fotografia "di consumo" che sta arrivando a contaminare perfino il mondo della fotografia professionale?
Penso che questo ragionamento possa essere ciò su cui veramente sarebbe il caso di riflettere, non tanto sul valore di un fotografo che, a mio personalissimo e sindacabile giudizio, non dovrebbe essere messo in discussione a causa di equivoci di questa natura.
Un mente moderna e sagace come quella di Fabrizio De Andrè scriveva: << Dal deteriorasi progressivo della grafia, dagli errori di intestazione ecc.ecc. ,ci si rende conto di non avere più un pubblico di élite, ma di avere allargato sensibilmente il numero degli ascoltatori a detrimento della loro qualità: ti domandi se stai declinando >>.
Potremmo sostituire le parole "grafia" con "fotografia" ed "intestazione" con "postproduzione" per trovarci di fronte ad una domanda attuale, forse rivelatrice ed utile più di tante risposte che si sono lette in giro in questi giorni, confezionate all'unico fine di partecipare all'ennesima sommossa di popolo.
Un saluto a tutti

avatarsenior
inviato il 27 Aprile 2016 ore 16:10

E se il fine delle fotografie è la divulgazione, la vendita etc etc
Come fare a definire errore una cosa del genere?
Io lo definisco un colpo di genio. Obiettivo centrato, altro che errore

Un involontario e fortunato errore. Sorriso

avatarsenior
inviato il 27 Aprile 2016 ore 16:14

sarebbe interessante conoscere l'opinione di McCurry su quella sua foto.
chissà se (guardandola meglio), la trova buona. MrGreen
Che sia ad una svolta del suo stile?
sta passando al nuovo genere " caccia all'errore ", che consiste nel dare al pubblico immagini in cui scoprire l'artefatto, che fa parte del suo nuovo stile fotografico? MrGreen

a me sembra come qualche artefatto che è avvenuto in film sull'antica Roma in cui qualche attore aveva l'orologio digitale al polso...

Non si devono osservare le immagini al 100%, chi guarda un'immagine al 100% non sa cosa sia la fotografia. Ne ho già lette frasi così in questo forum.
Ma se sai d'esserci andato ben bene di post, magari fattelo anche un controllo della tua immagine anche al 200% eventualmente.

Potete girarla come volete, ma la mia opinione, sia ben chiaro non su McCurry ma su questa immagine, è che sia una c. pazzesca.

avatarsenior
inviato il 27 Aprile 2016 ore 16:29

Poi fatemi capire siccome uno ha avuto una copertina su NG allora non è criticabile?

E' come Berlusconi che siccome era votato poteva fare il × che gli pareva?

Boh ... per il resto un immagine dozzinale priva di ogni valenza artistica. Meglio quelle di posa (vedi lui ritratto nello specchio).

P.s. Vincent van Gogh è morto in povertà ... se devo fare un confronto artistico (insensato) allora McCurry doveva stare su un cartone sotto la metropolitana.

user68299
avatar
inviato il 27 Aprile 2016 ore 16:33

Boh ... per il resto un immagine dozzinale priva di ogni valenza artistica. Meglio quelle di posa (vedi lui ritratto nello specchio).


Questo è un commento giusto.
Se non ti piace ci sta tutto. Il fatto che sia un errore trovo che nell'arte sia un concetto non applicabile.

Nessuno vieta la critica, anzi, i critici d'arte spesso diventano più famosi degli artisti stessi.
E' la parola "errore" che non concepisco in questo genere di cose.

avatarsenior
inviato il 27 Aprile 2016 ore 16:42

Poi fatemi capire siccome uno ha avuto una copertina su NG allora non è criticabile?


A onor del vero credo che nessuno abbia affermato ciò. Per esempio, nell'intervento prima citato, Marco Olivotto scrive (il neretto è mio): "accetto le critiche sarcastiche e bwahahahaha che girano in rete solo ed esclusivamente da coloro che [...] ". Difficile non essere d'accordo con lui. Altra cosa è analizzare l'episodio e domandarsi come e perché a certi livelli possa accadere un incidente simile.

avatarsenior
inviato il 27 Aprile 2016 ore 16:48

Questo è un commento giusto.
Se non ti piace ci sta tutto. Il fatto che sia un errore trovo che nell'arte sia un concetto non applicabile.

Nessuno vieta la critica, anzi, i critici d'arte spesso diventano più famosi degli artisti stessi.
E' la parola "errore" che non concepisco in questo genere di cose.
?

Dipende se interpreti questa foto una opera d'arte o un documento, perché se è un documento è come se un documentario naturalistico dicesse che le scimmie volano: è un errore o una "visione dell'artista" che ha fatto le riprese e la manipolazione del video?

user68299
avatar
inviato il 27 Aprile 2016 ore 16:51

Dipende se interpreti questa foto una opera d'arte o un documento, perché se è un documento è come se un documentario naturalistico dicesse che le scimmie volano: è un errore o una "visione dell'artista" che ha fatto le riprese e la manipolazione del video?


Per me è arte tutto quello che produce un artista. A maggior ragione se la foto si trova in un museo.
Il vero punto è : quanti sono gli artisti? Pochi, veramente pochi.
Fermo restando che lui a me non piace, penso sia impossibile negare il fatto che sia un artista.

avatarsenior
inviato il 27 Aprile 2016 ore 16:56

Non sono d'accordo sul fatto che una persona che è salita sul piedistallo non sia criticabile, nessuno ti ha obbligato a salire sul piedistallo per acquisire gloria, onori e denaro (questo, secondo me è l'UNICO fine), ma è la gente che ti segue che ti ci ha portato.
A me è sempre stato detto che la cosa più difficile non è salire sul piedistallo della gloria, ma rimanerci, questo dipende dal pubblico che ti segue. Basta vedere nel mondo della musica e dello spettacolo come gli Dei salgono e cadono.

Giorgio B.

avatarsenior
inviato il 27 Aprile 2016 ore 16:57

Succede perchè la professionalità è morta ...

Chissa quante foto banali e ritoccate McCurry ci ha rifilato in questi anni, ma finchè il coro sarà "nooooo non toccate quello del NG" questo è quello che ci meritiamo, la stampa degli scarti.

L'errore purtroppo c'è perchè non mi risulta esiste un essere umano con un pezzo di palo al posto del piede ... se poi McCurry commenterà vedremo cosa ci dirà della sua visione artistica ...


avatarsenior
inviato il 27 Aprile 2016 ore 17:02

questo qui (Marco Olivotto) nelle sue intenzioni probabilmente voleva "difendere" Mccurry , in realtà lo ha demolito.
Tra l'altro si contraddice da solo: nessuno può permettersi di criticarlo perchè ha fatto una ca.ata mondiale in una sua foto, ma tutti possono criticarne tutto il resto delle foto o la sua intera opera...


Abbiamo letto due interventi diversi forse, o abbiamo due interpretazioni divergenti, ma non voglio andare OT.

E cmq, io sono un grande fan di McCurry, questa è sì una c@##ata, ma va guardata la luna, non il dito. E questo timbro clone ad m1nchi4m è il dito. L'invito è di non fermarsi lì.


avatarsenior
inviato il 27 Aprile 2016 ore 17:15

C'è più di un fotografo famoso che raggiunta la celebrità ha abbassato e non di poco la qualità e la ricerca nelle sue foto, di recente su di un articolo del New York Times, a proposito di McCurry, delle sue immagini hanno scritto: "ASTONISHINGLY BORING" (sorprendentemente noiose).
Ciao
Ivan

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