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Ma le vecchie lenti sono alla fine migliori di quelle contemporanee?


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avatarsenior
inviato il 15 Marzo 2016 ore 14:46

Il titolo è un po' provocatorio, giusto per attirare l'attenzione. La verità è che, usando da qualche tempo vecchie lenti adattate e qualche lente contemporanea, ma dal design retrò, mi sono reso conto che molte di quelle qualità (tridimensionalità, "magia", passaggi tonali, ecc...) che spesso vengono attribuite alle dimensioni dei sensori (che pure contano), a mio parere sono in realtà molto più figlie di alcune caratteristiche costruttive tipiche degli obiettivi di una volta (o di quelli fatti "come una volta"), che di tutto il resto.

Oggi, caxxeggiando su fb nel gruppo fuji, ho letto un articolo linkato da altro utente, che mi ha fatto riflettere più razionalmente su questo aspetto: petapixel.com/2016/03/14/problem-modern-lenses/

Che ne pensate?

avatarsenior
inviato il 15 Marzo 2016 ore 15:01

Per chi, come me, non mastica molto l'inglese potresti riassumere il succo dell'articolo?
Grazie

avatarsenior
inviato il 15 Marzo 2016 ore 15:15

Resta sempre il problema di cosa si intenda per "migliore".....
Per me il concetto "migliore", ha un solo significato, nitidezza su tutto il fotogramma, ma anche resa dei colori, resistenza al flare, distorsioni contenute, ecc.
Ma mi sa che non siamo in molti a pensarla così.....

L' articolo non l' ho letto, per lo stesso motivo di Luigi MrGreen

avatarsenior
inviato il 15 Marzo 2016 ore 15:41

E' un po' il concetto che ho incontrato più volte, quando ho letto alcuni pareri sulle lenti sigma Art: belle, nitide, ma troppo perfettine, troppo scarse dal punto di vista della personalità.

E forse potrebbe anche essere vero, a questo punto...

Spesso di una lente consideriamo solo la nitidezza, il contrasto, la vignettatura più o meno presente, ma scordiamo di considerare il fatto che una magagna, quale essa sia, potrebbe esser considerata una prova di "carattere" ed esser sfruttata di conseguenza.
Un tempo un mio amico mi disse che tutte le persone interessanti, per essere tali, devono avere un pessimo carattere. Magari funziona anche con e per le lenti! MrGreen

Anche quando consideriamo un sensore: alti iso in primis, megapixel subito dopo, gamma dinamica infine. E poi, magari, scopri che il CCD della tua vecchia Nikon D80 che arrivava a malapena a 800 iso usabili, aveva 4 stop in meno di gamma dinamica e solo 10 megapixel, rende delle cromie che adesso come adesso ti sogni. Forse, allora, era meglio prima, cromaticamente parlando. E forse, come già tante volte si è detto e scritto, gli alti iso e la gamma dinamica esasperata non sono tutto quello che ci serve.

avatarsenior
inviato il 15 Marzo 2016 ore 16:00

Dipende da cosa si cerchi in un'ottica.

A volte sono certi difetti ottici, come l'aberrazione sferica, a permettere di ottenere una resa complessiva che ottiche più recenti non consentono di ottenere: a mio avviso è anche per questo che molti apprezzano la resa dello sfocato del canon ef 50 1.2 L usm, nonostante non sia un punto di riferimento, a livello di risoluzione e contrasto (anzi a parità di apertura del diaframma viene addirittura superato dal 50 1.8 stm), e soffre sia di varie aberrazioni cromatiche.

D'altro canto i costruttori vanno anche nella direzione della domanda, da parte degli acquirenti. Visto che in molti si lamentano per la "scarsa nitidezza" di alcune ottiche, alla massima apertura del diaframma, i costruttori sono ben lieti di fornire loro un prodotto - più costoso (nonché più pesante e ingombrante, in molti casi) - che soddisfi tale richiesta. Discorso analogo per le aberrazioni cromatiche.

Ad esempio, personalmente non sostituirei mai il canon ef 135 f2.8 softfocus con l'ef 135 f2 L usm, visto che con il primo di possono ottenere degli effetti non riproducibili con il secondo (a meno di perdere una quantità di tempo considerevole con il fotoritocco). Non vi è paragone a livello di risoluzione e contrasto, ma per l'uso che sono solito farne è più che adeguata la resa del 135 f2.8 softfocus.

Tuttavia, dipende anche dal genere fotografico. Ad esempio, per la fotografia naturalistica preferisco un'ottica che abbia risoluzione e contrasto elevati, nonché aberrazioni ridotte: questo perché sono interessato a catturare un buon livello di dettaglio, cosa che invece nelle foto a persone non è sempre una priorità.

avatarsenior
inviato il 15 Marzo 2016 ore 16:17

Per quelli che non masticano l'inglese: in estrema sintesi, l'autore sostiene che le lenti moderne vengano progettate per assecondare parametri differenti rispetto a quelli ricercati un tempo. Parametri che, sempre secondo l'autore, sarebbero particolarmente enfatizzati anche da parte delle varie riviste del settore, con ciò in qualche modo influenzando il giudizio degli acquirenti. Questi parametri "moderni" sarebbero: nitidezza da bordo a bordo, generosa apertura di diaframma massima, estrema correzione (CA, distorsioni, vignettatura ecc...). Per perseguire tali scopi, gli obiettivi (si prendono in considerazione lenti a focale fissa), hanno visto moltiplicare il numero di lenti e il numero di trattamenti necessari a garantire il mantenimento del micro contrasto. Risultato, secondo l'autore, che correda l'articolo di foto a suo dire esemplificative è che le lenti moderne sono più grosse, più pesanti, ipernitide da bordo a bordo, iper corrette ma, rispetto alle più leggere, piccole, meno nitide ai bordi e meno corrette lenti di una volta, hanno perso completamente la tridimensionalità, restituendo immagini piatte, artificiali. Secondo lui, quell'effetto di "elettronico" che spesso viene attribuito alle immagini digitali moderne, non sarebbe frutto della scomparsa della pellicola, bensì sarebbe dovuto al progressivo abbandono delle lenti progettate un tempo, in favore di queste lenti moderne che perseguono obiettivi che, a suo parere, dovrebbero invece essere confinati ad ambiti molto ristretti e specialisitici (astrofotografia, foto in condizioni di illuminazione molto scarsa e poco altro...).
L'articolo è corredato da diagrammi che collocano le varie lenti, moderne e "vecchie" all'interno di un triangolo i cui vertici rappresentano tridimensionalità, massima apertura e correzione e in cui la mediana rappresenterebbe il fotorealismo. Secondo questi diagrammi, le lenti moderne si collocano quasi tutte al di sotto della mediana, perdendo tridimensionalità e allontanandosi da una rappresentazione realistica dealla realtà, laddove le lenti anche solo di una generazione fa, sarebbero molto più bilanciate in tal senso. L'articolo peraltro non spiega su quali basi (scientifiche o meno) siano stati realizzati detti diagrammi. Corresponsabili infine della perdita di brillantezza e di fedeltà cromatica nelle lenti moderne, sarebbe il largo uso di lenti in materiale plastico (allo scopo di ridurre pesi e costi di produzione), che altererebbe la trasmissione della luce rispetto al buon vecchio vetro.

A parte qualche dubbio sulla prima foto dimostrativa (che dovrebbe illustrare l'appiattimento del 35 art di Sigma ma che secondo me mette solo in evidenza come sia inopportuno scattare ritratti a distanza ravvicinata con un grandangolo) e in generale sulle basi scientifiche su cui poggia il ragionamento, a conti fatti, osservando e paragonando le immagini che tiro fuori con lenti di 20/30/40 e più anni fa (o anche con lenti moderne ma dalla progettazione secondo canoni tradizionali, come alcuni voigtlander) con quelle realizzate con sistemi moderni, mi trovo a essere piuttosto concorde sulle conclusioni...

avatarsenior
inviato il 15 Marzo 2016 ore 16:32

Posso far notare una cosa che mi ha fatto scassare dal ridere anche se un pò ot?

Nikkor AF-S 35mm f1.8G (8 elements including 1 plastic hybrid asph). Notice the flat nose and head.

Nikkor AF 35mm f2D (6 elements of multi-coated pure glass). Notice the 3D nose and head.

La prima è una ragazza asiatica il naso è piatto per genetica, la seconda caucasica col naso aquilino, verrebbe in 3d pure se se lo fotocopiasse!!! MrGreen MrGreen

avatarsenior
inviato il 15 Marzo 2016 ore 16:34

L'articolo grossomodo dice che il mercato si sta spostando verso la ricerca di lenti perfette e performanti da un punto di vista di risolvenza e luminosità....perdendo però di vista il fatto che tali caratteristiche rendono una foto piuttosto piatta e artefatta.
Si guadagna in capacità di risoluzione, correzione su tutto il fotogramma, assenza di aberrazioni e vignettatura a scapito dell'effetto 3D e della naturalezza dello scatto che, per alcuni generi fotografici sono molto più importanti.
Nell'articolo viene accennato anche al fatto che le moderne ottiche ultranitide e ultraluminose siano più indicate per generi fotografici specifici quali Astrofotografia e in genere fotografia in ambienti con poca luce dove ci sia bisogno di velocità di scatto.
Per ottenere queste caratteristiche (risolvenza e correzione estrema) in un'ottica, sono necessarie molte lenti, anche particolari (ED, ELD, Asferiche e chi più ne ha più ne metta), a scapito ovviamente della semplicità dello schema ottico, del peso e del costo degli obiettivi.
Inoltre punta il dito sulla mania dell'estrema risoluzione che il mercato oggi richiede (e su questo sono d'accordo che sia un pò una mania, a parte una reale necessità in alcuni ambiti fotografici) e che tale caratteristica nelle ottiche moderne sia un pò una forzatura che toglie solo carattere e particolarità alle lenti senza averne, nella maggior parte delle applicazioni fotografiche, una reale necessità.
A proposito di questo voglio porre una domanda a chi cerca estrema risolvenza.......ma voi gli scatti che fate li guardate nel loro insieme, o andate a guardarli con il lentino o con crop spinti?
Anche ammesso che serva risolvenza per catturare quanti più dettagli possibile (e qui penso che le uniche due branche della fotografia che possano averne bisogno siano la Macro e l'Astrofotografia), le foto le guardiamo sempre tutti da lontano e nel loro insieme (almeno credo).
Non venite a tirarmi in causa le dimensioni di stampa che si possono ottenere.....perchè tanto anche li il dettaglio conta poco....un'immagine in genere viene guardata da distanze tanto maggiori quanto più grandi saranno le sue dimensioni....sempre appunto per averne una visione d'insieme che sia comoda. A questo punto il micro dettaglio si perde comunque.

avatarsenior
inviato il 15 Marzo 2016 ore 16:38

Quoto Shambola per la sua osservazione.... MrGreen

avatarsenior
inviato il 15 Marzo 2016 ore 17:13

Shambola.... MrGreen

ma voi gli scatti che fate li guardate nel loro insieme, o andate a guardarli con il lentino o con crop spinti?

La differenza di nitidezza la vedo al volo guardando semplicemente a tutto schermo, ed ho una vista abbastanza pietosa..... Triste
Questo non vuol comunque dire che una foto non possa essere bellissima, solo perchè le manca un po' di nitidezza.
Dipende sempre dal tipo di foto.... se fotografo animali, paesaggi, monumenti, chiese, oggetti vari, la qualità che m' interessa di più è proprio la nitidezza.
In altri generi, più creativi, è senz' altro meno importante.

Tanto per fare un esempio, negli anni "70 e "80, se volevi che ti passassero un matrimonio, dovevi avere almeno una 6x6, perchè la qualità del formato 135 era considerata insufficiente..... e le foto venivano stampate, mica viste a monitor con dei cropponi.




avatarjunior
inviato il 15 Marzo 2016 ore 17:19

A volte leggendo recensioni entusiasmanti sulle vintage mi viene la voglia di provarle. C'è però il fatto che quelle buone ormai le conoscono tutti ed hanno un costo che alla fine dici ma chi me lo fa fare ad investire su un ottica adattata e vecchia che non sai mai in che condizioni è. Poi ci sono quelle meno famose e se lo sono un motivo ci sarà.
Stavo per cedere alla tentazione del trioplan 100 guardando alcune bellissime foto qui sul forum ma alla fine la bassa nitidezza e la non facile gestione e mettendo in conto che per ottenere il massimo da lui ci vogliono condizioni luminose particolari, ci ho ripensato. A 5-600 € prendo un macro con gli attributi nuovo.

avatarsenior
inviato il 15 Marzo 2016 ore 17:28

Vero Allmau....alcuni generi fotografici richiedono anche dettagli e microcontrasto più spinti.
Nella fotografia di matrimonio personalmente cerco più l'atmosfera e il carattere nello scatto, piuttosto che il dettaglio estremo. Poi ci vogliono anche fotografie dettagliate e qui necessitano lenti performanti e formati FF. Comunque già negli anni "80 il 135 ha raggiunto ottimi livelli di dettaglio così come adesso i sensori APSc.

avatarsenior
inviato il 15 Marzo 2016 ore 17:33

Jackito, se parliamo di lenti vintage si apre un mondo. Ci sono ottiche costosissime nonostante abbiano decenni sulle spalle (su tutte le ottiche leica M) e sicuramente il rinnovato interesse verso questo mondo legato alla possibilità di adattarle fruttuosamente sulle moderne ML sta portando a una crescita dei valori. Ma ci sono ancora una marea di lenti che vengono via per poche decine di euro (e comunque per frazioni di costo rispetto alle loro omologhe contemporanee e AF) e che hanno rese eccezionali. Penso ai Pentax K, agli Zuiko OM, solo per citare lenti che ho provato in prima persona. Ci sono poi tutti i sovietici, tra cui alcuni interessanti per il mood molto particolare che danno alle immagini.
E anche tra i costosissimi Leica M, se uno non cerca il pezzo "da collezione" (cioé perfetto anche esteticamente, coltre che funzionalmente) e si accontenta di obiettivi che portano addosso il segno degli anni ma che sono meccanicamente e otticamente sani, si fanno buoni affari (tenuto conto che sono lenti che non si deprezzano col tempo).
Io ho iniziato per gioco, con un classicissimo Helios 44 58 MM (sovietico da qualche decina di euro) e, scoprendo che mi piaceva e che mi divertiva, alla fine sono approdato anche a "pezzi" più pregiati e costosi. Ma un corredino completo, per esempio, di lenti Pentax k (28, 35 e 50 mm), piccole, bellissime e raffinatissime per resa e colori, lo si prende davvero per pochi spiccioli.

avatarsenior
inviato il 15 Marzo 2016 ore 17:55

Che ne pensate?

Forse e sottolineo forse, con un'ottica veramente di qualità come gli Zeiss e i Leica ancora è possibile apprezzare la qualità di queste lenti, ma che con le vecchie ottiche si possa attualmente apprezzare la qualità di un obiettivo costruito quando 90 linee per millimetro erano valori da record ci credo poco. Tanto per rendere l'idea un sensore APS-C di soli 16mpixel è in grado di mostrare ben 4.928 pixel sul lato più lungo. Quello per intenderci di 24mm. Facendo un semplice calcolo per ogni millimetro questi sensori hanno una risoluzione di ben 205 linee per millimetro.
Com'è possibile che una vecchia ottica abbia una quantità migliore delle ottiche moderne se la risoluzione è inferiore a quella del sensore?
Tempo fa ho confrontato il Pentax 50mm SMC f/1.7 con lo zoom Pentax 17-70mm f/4. Ebbene a parità di diaframma, impostando lo zoom a 50mm è più nitido lo zoom.

avatarsenior
inviato il 15 Marzo 2016 ore 18:02

Forse inconsapevolmente, Phsystem, centri il punto! L'articolo sostiene (e sono abbastanza d'accordo), che la esasperata ricerca di nitidezza, insieme alla correzione e alle grandi aperture, avrebbe portato a immagini piatte.
Personalmente, sono anni che non inseguo più la iper-nitidezza, se non in casi davvero sporadici, che per me è un falso mito, quasi un idolo della fotografia moderna, cercando invece altri valori (tridimensionalità, toni e mezzi toni, sfocature progressive, ecc....), che trovo molto più facilmente in lenti vecchiarelle, meno nitide, poco contrastate (specie a TA), ma dal mood molto personale.

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