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Approfondimento su Affinity Photo


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avatarjunior
inviato il 24 Giugno 2016 ore 23:40

Creativeinc siamo d'accordo su quel che dici riguardo ai colori ma anche tu sarai d'accordo con me, soprattutto se hai usato SW differenti, che ogni SW ha un po' la sua impronta, anche nel colore. Cioè puoi fare tutti i colori che vuoi ma parti dall'impronta dl SW utilizzato. Consideriamo anche che l'impronta di default ( quella che non si vede e che non puoi modificare ) di ogni SW è diversa non solo per quel che riguarda il colore ma anche l'esposizione, il formato ecc ecc.


Sinceramente non la penso così. Il software tratta i colori come numeri. Ho un amico superesperto con tanto di megacertificazioni adobe che addirittura elabora le immagini con la teoria del "color by number" considerando i codici colore. E i codici colore sono univoci. Quindi ogni software può avere una sua regolazione di default sui colori di sviluppo RAW ma usando due software diversi si possono ottenere immagini identiche. Quindi se parliamo di "preset" ok, possono essere diversi. Ma sinceramente non credo che ogni software abbia una sua impronta colore così come può essere per una lente o una pellicola o un flash, soprattutto parlando di RAW. Mia opinione ovviamente! ;)
Diverso il caso della nitidezza o della conservazione dei dettagli che dipende dal motore di conversione. Molti ad esempio fanno fatica con gli xtrans.

avatarsenior
inviato il 25 Giugno 2016 ore 1:05

Quindi ogni software può avere una sua regolazione di default sui colori di sviluppo RAW ma usando due software diversi si possono ottenere immagini identiche


Certo può essere, ma queste due immagini identiche non escono lavorando l'immagine nello stesso identico modo nei due SW con tutta probabilità devi trovarne l'identità in due modi diversi.

Ma ovviamente anche la mia è un opinione, non sono certo un esperto, sarebbe interessante chiedere l'informazione al tuo amico. Di certo si tratta di numeri, e fin qui ;-)

avatarjunior
inviato il 26 Giugno 2016 ore 14:45


avatarsenior
inviato il 26 Giugno 2016 ore 15:25

Ambhè bello!
Solo che è da veri professionistiSorriso
Io non mi ci metto nemmeno a fare tutti sti conti e ricerche. Tu lo fai, ti viene bene?

user80653
avatar
inviato il 26 Giugno 2016 ore 16:10

Non sono d'accordo con chi sostiene che i vari software di elaborazione o di conversione dei file raw non hanno un loro particolare "timbro" nella resa dei colori. È probabile che lavorando molto (ma veramente molto!) si possano ottenere risultati quasi identici su una stessa foto elaborata con software diversi, ma il "timbro" di ogni software è una cosa evidente ed è sufficiente esaminare i diversi comportamenti (chiamiamoli così) dello strumento Contagocce presente in ogni software.
Per brevità si può esaminare il solo strumento Contagocce presente nei vari raw converter, che dovrebbe servire a fare il WB.
Partendo da una fotografia nella quale abbiamo volutamente inserito nell'inquadratura un cartoncino grigio chiaro, noteremo che il Contagocce trasforma quel cartoncino in un grigio con identici valori RGB, supponiamo 160-160-160, cioè perfettamente neutro. Il Contagocce presente in tutti i raw converter farà sempre diventare neutro quel cartoncino ma, nonostante ciò, ogni software ci mostrerà in maniera leggermente diversa le tonalità dei colori.
Questa diversità si chiama appunto "timbro" di ogni singolo software.


avatarsenior
inviato il 26 Giugno 2016 ore 16:17

Quoto!

avatarsenior
inviato il 26 Giugno 2016 ore 17:10

Per la questione dei colori diversi in ogni software la verità sta nel mezzo.

Cerco di spiegarmi... nei sensori che necessitano di demosaicizzazione l'informazione colore è parziale e deve essere ricostruita. Le coordinate RGB device dipendent dopo la demosaicizzazione dipendono da che algoritmo è usato; al cambiare di esso si nota sempre una deviazione delle coordinate (e anche del dettaglio geometrico).
Queste coordinate sono proprie del sensore e non esprimono coordinate colorimetriche; per passare da device dipendent a device indipendent serve caratterizzare. La caratterizzazione è fatta da dei profili; ne esistono essenzialmente due standard, DNG e ICC; ognuno di essi lavora in modo diverso per fare la stessa cosa, ma in ogni caso un profilo è valido e coerente solo se accoppiato con il programma per cui è stato creato.
Questo perché quando si creano i profili si passa dalla demosaicizzazione dell'immagine scattata al target di caratterizzazione. Questo comporta che algoritmo di demosaicizzazione e profili di caratterizzazione sono inscindibili.

Lo strumento contagocce invece è l'unica cosa che è praticamente identica; ma può mostrare valori RGB diversi da programma a programma, dato che una coordinata XYZ può assumere valori RGB diversi a seconda dello spazio a cui è riferita.

avatarsenior
inviato il 26 Giugno 2016 ore 17:43

Chapeaux!

user80653
avatar
inviato il 26 Giugno 2016 ore 18:24

Raamiel
Sulla tua competenza ti avevo già fatto i miei sinceri complimenti in altre discussioni.
Resta il fatto che le tue spiegazioni restano invariabilmente incomprensibili a causa di una terminologia tecnica sconosciuta ai più.
Non avertene a male se, con grande sincerità, devo dirti di non aver capito nulla.
Credo che una spiegazione postata su un forum possa essere utile solo se comprensibile a tutti, grandi e piccini (io fra questi ultimi).

avatarsenior
inviato il 26 Giugno 2016 ore 18:47

Ti ringrazio della stima, spero di non deluderti Sorriso.

Cerco di spiegarmi meglio su alcuni punti.

Il sensore è una periferica nativamente RGB, nel senso che ha appunto tre primari, Red Green e Blue. Ogni sensore è lineare, significa che il segnale digitalizzato in uscita (e raccolto nel RAW) è direttamente proporzionale all'esposizione.
Un valore doppio corrisponde al doppio dell'energia ricevuta.

Questi valori RGB sono "device dipendent" cioè dipendono dalla periferica (e dal software che demosaicizza). Sono dati riferibili solo a quel dato sensore; in pratica due sensori diversi registrano due coordinate RGB diverse catturando lo stesso colore presente in scena. Quindi questi valori, per come sono, non possono rappresentare un colore perché non sapremmo che valenza dargli.

Per trattare questi dati vanno prima caratterizzati; cioè tener conto delle caratteristiche di quel sensore ed arrivare a coordinate univoche e cololrimetriche. I profili fanno appunto questo, tradurre delle coordinate RGB riferite al sensore in coordinate XYZ. Ogni colore che noi percepiamo ha una coordinata univoca in XYZ, ogni bianco, tipo il D50 il D65, lo StdA, ecc... , come ogni singolo colore in ogni sfumatura possibile ha una coordinata XYZ sua.
Solo dopo essere arrivati a questo possiamo intervenire sull'immagine, anche solo per poterla visualizzare a monitor.

I profili di caratterizzazione sono di fatto una mappa del dispositivo; tanto più sono accurati e tanto più la resa del colore sarà attinente alla realtà ripresa. Ovviamente per i profili che mirano a questo.
I profili che si limitano a mappare in modo colorimetrico sono appunto quelli colorimetrici, di solito si usano solo nella riproduzione, tipo delle opere d'arte.
I profili usati in fotografia generalmente hanno due componenti (talvolta mischiate a caz.... ma questo è un altro discorso); quella colorimetrica e quella di color grading, per dare un aspetto piacevole all'immagine.

user80653
avatar
inviato il 26 Giugno 2016 ore 21:01

Raamiel
Spostiamo tutto al mio livello di competenze, cioè terra-terra.
Supponiamo che io abbia un cartoncino grigio neutro, non il classico cartoncino 18% che serve solo per misurare l'esposizione, ma proprio un checker garantito grigio-chiaro neutro... con tanto di marca da bollo;-) e supponiamo che lo inserisca nell'inquadratura della foto per poi usarlo in post come campione di neutralità.
Apro il raw in Adobe Camera Raw (o altro raw converter) e col contagocce del WB seleziono il cartoncino che, così facendo, assumerà identici valori RGB.
Bene! Il cartoncino è a posto, ma tutto il resto della foto mostra colori che non mi vanno bene: l'erba è di un verde diverso da quello che era presente sulla scena e così pure l'azzurro del cielo, la pelle di una persona inquadrata ha una dominante magenta, ecc.
Io ho fatto tutto ciò che un dilettante terra-terra poteva fare, cioè ho reso neutro il cartoncino grigio ma, nonostante ciò, alcuni colori sono da correggere.
A questo punto mi pongo due domande, anzi le pongo a te.

1 - Come mai mi ritrovo colori da correggere anche dopo aver reso neutro il cartoncino grigio?

2 - Come intervenire sui singoli colori visto che ogni ulteriore correzione che farò finirà con lo sbilanciare la neutralità del cartoncino?

Spero tu non mi risponda che dovrei comprarmi un X-Rite ColorChecker, altrimenti mi tocca cambiare hobby.

avatarsenior
inviato il 26 Giugno 2016 ore 21:22

Eh... la risposta non è semplice.

La catena per arrivare al colore è più o meno questa :

Demosaicizzazione -> Bilanciamento bianco -> Caratterizzazione

Il bilanciamento del bianco individua l'asse neutro della luminanza, ma lo fa solo per un illuminante. Se in scena sono presenti più illuminanti, allora devi scegliere quale privilegiare; oppure, se il software lo permette, fare dei bilanciamenti localizzati.
La caratterizzazione si innesta sui dati bilanciati; quindi è valida quando il bilanciamento del bianco è corretto.

Per fare un WB accurato un ColorCheker può essere utile; per la caratterizzazione ti servono invece dei buoni profili.
Puoi procurarteli da qualche parte oppure farteli da solo; il ColorCheker può essere usato anche per questo.

user80653
avatar
inviato il 26 Giugno 2016 ore 22:15

Grazie Raamiel.
Un'ultima cosa: cosa intendi dire con "caratterizzazione"?

avatarsenior
inviato il 26 Giugno 2016 ore 22:41

La caratterizzazione è la conversione da dati del sensore ai dati colorimetrici. per fare un esempio molto semplice :

Mettiamo caso che in scena sia presente un cartoncino Magenta, illuminato da un D50; la coordinata colore del Magenta definita dalle ISO 12647-2 è LAB D50 : L*=46 a*=72 b*=-5 Il Magenta (scritto maiuscolo) è un colore univoco.

La fotocamera che usiamo per fotografarlo restituirà una terna RGB di un qualche tipo che, ponendo che il valore sia scalato sugli 8bit, va da 0 a 255.
Potrebbe essere... che so 180.50.100. Ma un'altra fotocamera messa fianco potrebbe restituire 170.60.120 e così via.
Il programma di sviluppo RAW si trova con questi numeri, ma non sa dargli un significato; per cui chiede al profilo di caratterizzazione; dove in pratica c'è una connessione tra questi numeri grezzi e il valore che effettivamente dovrebbero avere.

Se ben fatti i profili di quelle fotocamere dovrebbero trasformare quei valori ipotetici in RGB 144.58.97 del ProPhoto; ossia il Magenta.

user80653
avatar
inviato il 26 Giugno 2016 ore 23:37

OK.
Mi gira un po' la testa ma, tutto sommato, non sono andato al tappeto.

Che cosa ne pensi di questo argomento?


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