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Fotografare gli zoo umani


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avatarjunior
inviato il 23 Marzo 2015 ore 13:48

Uno spunto di riflessione: www.phnompenhpost.com/dirty-tourism-cambodia
Si parla di un turismo che si spinge a fotografare le persone (ed in particolare i bambini) che vivono razzolando nei rifiuti in una discarica in Cambogia. Ma ovviamente il tema è molto più ampio del caso specifico, e tocca molti di noi che amiamo viaggiare anche nei paesi del "terzo mondo".

Le persone sono uno dei miei soggetti preferiti. Ho girato recentemente i villaggi sulle montagne di Sapa, in Vietnam, ed ho fotografato molti bambini, bellissimi e poverissimi. Ammetto di aver spesso provato disagio, fotografando quelle persone come se fossero animali in uno zoo. Certo, l'idea in fondo è che il turismo porti benessere, ed effettivamente l'impressione è che quei villaggi, pur molto poveri, siano in una fase di crescita nel benessere grazie anche al turismo. Però come non sentirsi fuori luogo, camminando da occidentali benestanti in situazioni come quelle?

Non credo che i nostri scatti facciano del male a quei bambini. Magari non fanno molto bene, ma male no (tranne quando si pensa di "comprarli" regalando caramelle). Qualcuno potrebbe essere invogliato, vedendo le foto, a recarsi in quei posti, portando altra ricchezza. Sebbene poi il turismo sia devastante sotto altri aspetti (i colori del caleidoscopio culturale del mondo si stanno rapidamente riducendo, tutto si sta appiattendo a ritmi vertiginosi sul nostro modello occidentale). C'è da dire che le povertà materiali si stanno riducendo, nel mondo, e questo è un bene anche al prezzo di una progressiva perdita di molte identità culturali. Per quanto affascinanti quelle identità possano essere per noi, visitatori degli zoo umani del mondo, spesso si traducono in una vita di sofferenze notevoli per chi quelle identità le vive (anche se questo è un giudizio difficile e complicato da dare).

L'autore dell'articolo segnala la necessità di ottenere il consenso dei genitori, quando si ritraggono i bambini. E' ovvio che questo consenso non possa esserci. Spesso i bambini sono abbandonati a se stessi mentre i genitori lavorano chissà dove. Se si prendesse quell'abitudine, poi, si finirebbe per creare un triste mercato di genitori che "vendono" i figli per essere fotografati. Allora i bambini poveri non vanno fotografati del tutto? Credo che sarebbe un gran peccato, perché si perderebbe una testimonianza importante, perché si perderebbe un'occasione di turismo (e di migliorare le condizioni di vita di quei bambini), e perché si perderebbe in diffusione di bellezza, che è un nutrimento importante per il nostro spirito e, per quanto mi riguarda, la ragione principale del mio fotografare.

Qualcuno trova sbagliato scattare quelle foto?

avatarsenior
inviato il 30 Aprile 2016 ore 17:27

poni uno spunto di riflessione molto giusto, che condivido totalmente, non solo perchè capita anche a me ...
Trovo però inevitabile che ci siano fenomeni come quelli che descrivi, perchè inevitabile è la disparità socio economico e culturale dei paesi del mondo, particolarmente tra paesi agiati e non.
Diventa quindi, per me, una questione di coscienza personale.
La giusta via di mezzo, per noi amanti della fotografia, o almeno così mi regolo io, è di valutare (prima o anche dopo la foto) se ci sia un elemento scorretto nella ripresa, se cioè si sia voluto, anche inconsciamente, rubare uno scatto fin troppo facile da cogliere per vantarsene, piuttosto che ritrarre l'individuo per averne un ricordo di razza, di foggia, di costume locale, politicamente quindi più corretto.
Ricordo che partecipai ad un concorso in cui vidi vincere un autore che aveva ritratto, con composizione fotografica triangolare, ineccepibile sotto il profilo della tecnica, un ragazzino indiano malato di poliomielite e quindi con gli arti di traverso: un'immagine straziante e perciò, a mio parere, non supportata da una valida ragione, non avendo nulla in particolare da documentare di quanto non tristemente noto; mi ricordo che ne lamentai con la giuria e dissi loro che l'autore non doveva aver avuto problemi particolari a "mettere in posa" il ragazzo ritratto Confuso

avatarsenior
inviato il 30 Aprile 2016 ore 17:57

Non è la foto ma il contesto ed il messaggio.
Se pubblichi una foto di un poveraccio per farti dire bravo dagli utenti di Juza o facebook ad esempio è un po diverso che se la pubblichi per denunciare lo sfruttamento ecc. di quella povera gente.

avatarjunior
inviato il 30 Aprile 2016 ore 23:04

E' il contesto in cui viene usata, ma è anche la foto.
Dopo il viaggio in Etiopia un po' di idee le ho più chiare, anche se non completamente. Primo, bisogna sempre mettersi nei panni della persona fotografata. Vorrei io, al suo posto, che la foto fosse scattata e pubblicata? Sono trattato come un animale allo zoo oppure come una persona?
Ci sono povertà dignitose, e povertà indegne. Le prime possono suscitare tristezza, le seconde commiserazione. In Israele ho visitato un ospedale gestito da suore cattoliche, che tengono handicappati gravi senza guardare se israeliani o palestinesi. Una realtà notevole! Non ho avuto il coraggio di alzare la macchina fotografica dal collo. Forse quelle foto sarebbero state una testimonianza importante. Ma quei ragazzi, e soprattutto i loro genitori, sarebbero stati contenti di essere messi in piazza così? Non credo. Mentre questo pastore era contento di essere ripreso, e ha voluto vedere la foto nel display subito dopo lo scatto.

Ho provato anche a cercare di pormi un altro criterio: se il soggetto della foto che sto scattando fosse un italiano, lo riprenderei? Ma questo non funziona. Probabilmente, usandolo, riprenderei pochissime persone. Un po' temendo eventuali azioni penali, ma soprattutto perché è il diverso che ci affascina. L'ho capito in Giappone: certo, non si fotografano le persone facilmente come si fa in India, in Vietnam o in Africa. Ma c'è più interesse che per le persone simili a noi. Ad Addis, ci sono persone che vestono all'occidentale, e non viene proprio voglia di fotografarle, perché quelle veramente diverse da noi sono molto più affascinanti.

Rimangono casi borderline. Questa bambina, per esempio, mi piace molto, e nella sua povertà, ha uno sguardo fiero nonostante il suo piede scalzo e le probabili lacrime che ha appena pianto. Ma non sono convinto fino in fondo che sia giusto lasciarla lì dove l'ho messa. Mi piacerebbe avere qualche opinione.

avatarsenior
inviato il 01 Maggio 2016 ore 5:34

David, ribadisco quella foto della bambina acquista legittimità perché stiamo facendo un ragionamento di contenuto peraltro eticamente corretto.
Prendiamo quella stessa foto e mettiamola su un sito pedopornografico per pubblicità, quella stessa foto avrebbe un fine immondo e quindi deprecabile da pubblicare.

Poi c'è la parte legale relativa alla volontà di ciascuno di veder esposto il proprio volto in pubblico......ma quello è un altro ragionamento. L'argomento da trattare qui mi pare è "l'etica nella fotografia a persone"
Imho

avatarjunior
inviato il 01 Maggio 2016 ore 11:28

Ma come fai a scindere la volontà del soggetto di essere ritratto ed esposto dall'etica dello scatto? Le due cose sono legatissime!

avatarjunior
inviato il 01 Maggio 2016 ore 12:14

Tra le foto più belle che ho fatto in Tailandia ci sono quelle fatte ai bambini (e alle loro mamme). Sono un popolo povero ma forse per la loro religione sono sempre sorridenti e sembrano felici e contenti di essere contattati e fotografati. In altre parti del mondo non è cosi e dipende dalla sensibilità del fotografo riuscire a fare certe foto (io evito se le condizioni lo sconsigliano). Ho altresi fatto foto a bambini a Istambul come documentazione di situazioni "di vita ai margini". Le foto possono essere documentaristiche e di denuncia di situazioni di disagio e quindi far pensare e se possibile anche far agire.
Alcune religioni vietano la riproduzione dell'immagine umana quindi attenzione a fare foto alle persone.

avatarsenior
inviato il 01 Maggio 2016 ore 12:52

Davide ma io non scindo niente.
In Italia vige una normativa chiarissima sulla privacy che peraltro non consente di pubblicare la tua foto della bambina credo nemmeno se avessi la liberatoria dei genitori.
In Thailandia o negli altri stati non so che normativa c'è ma come giustamente dice Ciccio59 attenzione a fare foto alle persone.

Oltre alla normativa c'è anche altro e quest'altro si chiama punto di vista di ciascuno di noi. Ognuno di noi ha il suo punto di vista se fare o non fare foto ai bambini o ai poveracci.
Il mio è legato a valori etici che ripeto per l'ennesima volta. Io non pubblicherei mai una foto (anche se avessi tutte le liberatorie del mondo) di un poveraccio o di un bambino solo per farmi dire bravo! hai fatto una bella foto.....
Per me è giusto pubblicare foto così solo a fini educativi.....Per me non dovrebbero esistere fotografie fatte negli zoo umani come li chiami tu se non per motivi giornalistici o similari.
Premesso che ripeto questo è il mio punto di vista, spero per l'ultima volta di essere stato chiaro, altrimenti probabilmente non ho capito il senso del post.
Cordiali saluti

user14286
avatar
inviato il 01 Maggio 2016 ore 13:14

Io non pubblicherei mai una foto (anche se avessi tutte le liberatorie del mondo) di un poveraccio o di un bambino solo per farmi dire bravo! hai fatto una bella foto.....
Per me è giusto pubblicare foto così solo a fini educativi.....Per me non dovrebbero esistere fotografie fatte negli zoo umani come li chiami tu se non per motivi giornalistici o similari.

concordo totalmente.
aggiungo che spesso chi fa questo tipo di foto si giustifica con se stesso (e con gli altri) adducendo una fantomatica necessità di denuncia sociale ecc., nascondendo in realtà soltanto il morboso piacere di ritrarre la miseria altrui...

avatarsenior
inviato il 01 Maggio 2016 ore 13:23

Solo io trovo nei volti e nelle espressioni delle persone che fotografo nel cosiddetto "terzo mondo" tanta dignità e serenità ?
Vedo in Africa bambini più felici dei nostri, vedo in Tibet grande dignità nella povertà materiale e potrei continuare. Faccio loro foto per imparare da loro tante cose.

avatarsenior
inviato il 01 Maggio 2016 ore 13:27

Paolo Iacopini e chi ha detto che in quei luoghi non c'è dignità e felicità?
Il post parla dello specifico segmento delle foto fatte negli zoo umani...cioè a poveri che sono costretti a vivere in zone dove la condizione di vita non è dignitosa e noi su quello siamo stati chiamati ad esprimerci.

avatarsenior
inviato il 01 Maggio 2016 ore 13:30

Io non ci trovo nulla di male. Girando per il mondo se ne rappresentano tutte le sfumature e tra queste le popolazioni, con diverse culture, caratteristiche somatiche e condizioni sociali.
Se non ci fossero queste foto mancherebbe la testimonianza della realtà che più o meno lontana ci circonda.
Del resto non si va a prendere il "poveraccio" ma molto spesso è la situazione reale delle popolazioni.
Se si vietassero questo foto non potremmo più vedere tante immagini di reportage. Basta pensare a tutte le foto fatte alle popolazioni dell'India, dellÁfrica, ecc ...

avatarjunior
inviato il 01 Maggio 2016 ore 19:22

Veleno: io direi che sarebbe comunque triste, di qualunque soggetto si tratti, il pubblicare una foto solo per farsi dire "bravo". Abbiamo davvero un'autostima così bassa? Ovvio che poi c'è soddisfazione quando una propria foto viene apprezzata, ma se tutto si riduce a questo, che squallore!

La mia idea di fotografia è diffondere bellezza. Io ci provo, pur con i miei mezzi (che, paragonati a quanto vedo da altri anche in questo sito, trovo modesti, anche se mi impegno a migliorare e negli anni mi sembra di progredire). Sono convinto che la diffusione della bellezza, sotto tutte le forme, possa migliorare il mondo, poiché la bruttezza in cui spesso siamo immersi si trasforma inesorabilmente in bruttezza interiore.

Invece non credo molto nell'utilità documentaristica ai fini di migliorare le cose. Su internet siamo abituati a vedere tragedie a raffica, a intristirci, magari a condividerle sentendoci migliori, e a dimenticarcene il giorno dopo. Forse l'utilità del documento c'è per il futuro, quando - si spera - certe situazioni non ci saranno più. Come le foto americane dell'Italia del dopoguerra.

Poi, come ha detto bene Paolo Iacopini, nei miei viaggi ho trovato molta felicità e bellezza tra gente poverissima. Avevo scritto un'osservazione simile, in merito ai bambini, nella didascalia di questo scatto, che a me piace moltissimo.
In Etiopia mi è capitato di vedere poveri veramente conciati male, elemosinare fuori da certe chiese. Pochi, per fortuna, e che non ho avuto l'impressione che rappresentassero veramente la gran parte del Paese. Ho preferito non fotografarli, perché al loro posto non avrei voluto essere fotografato. Sarebbe davvero stato lo zoo umano.

La bambina con una scarpa sola, che ho linkato sopra, rappresenta per me il caso limite, su cui ho dei dubbi. Ma se qualcuno avesse fotografato me in quelle condizioni da piccolo, oggi non mi sentirei sminuito nel vedere quella foto pubblicata, e per questo la tengo.

Infine, per chi è interessato al tema, ho già linkato altrove nel forum questa foto, sotto la quale c'è un'interessante discussione, con un africano che accusa il fotografo (paradossalmente un afroamericano!) di fare "pornografia della povertà".

avatarsenior
inviato il 01 Maggio 2016 ore 20:22

Non sto capendo, se è illegale perché le pubblicate?

avatarjunior
inviato il 02 Maggio 2016 ore 8:45

Rispondo per me. Anche se credo di aver già risposto nel primo post di questa discussione. Perché legalità e giustizia a volte si sovrappongono, ma a volte no. Non berrei la cicuta per ordine del tribunale ateniese. Ci sono leggi palesemente ingiuste e non mi ritengo in colpa se non le rispetto. In questi casi, non sono nemmeno sicuro che sia veramente illegale, poiché si tratta di persone fotografate in luogo pubblico mentre non fanno nulla di scabroso e, anzi, spesso manifestano compiacimento nell'essere ritratte.

Non pubblicherei mai foto che mettessero in imbarazzo o denigrassero i soggetti ritratti. Se le foto che ritraggono la bellezza della gente povera spingessero altre persone a fare il viaggio, portando soldi a Paesi poveri contribuendo ad alleviarne anche di poco la povertà, sarebbe motivo sufficiente ad ignorare la censura di eventuali stupide leggi che lo impedissero.

Che cosa ne pensi di questo argomento?


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