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BN Analogico, esporre per le ombre sviluppare per le luci.


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avatarsupporter
inviato il 15 Dicembre 2014 ore 12:26

Se esiste una regola aurea per scattare e stampare in camera oscura il bianco e nero e' proprio questa!!!

Linco un articolo molto interessante pubblicato da una delle persone a mio avviso piu' competenti oggi nel monto della fotografia ai sali d'argento; Andrea Calabresi.

blog.analogica.it/analogica-it/2012/09/lezioni-di-fotografia-analogica

Se si vogliono ottenere risultati costanti e ripetibili bisogna partire dalle considerazioni contenute in questo articolo comprese quelle sulla sensibilita' reale della pellicola.
(E si purtroppo la sensibilita' scritta sulle confezioni e' nominale e si discosta anche di parecchio da quella reale.)

user46920
avatar
inviato il 15 Dicembre 2014 ore 13:23

Grazie per il link.

avatarsupporter
inviato il 15 Dicembre 2014 ore 13:44

Sei un mito Gianluca!
In effetti i miei primi esperimenti sono stati in gran parte infruttuosi proprio per i soggetti troppo scuri...

Grazie!

avatarsenior
inviato il 15 Dicembre 2014 ore 14:02

Cercando di fare ordine nelle mie riflessioni vista la lunghezza del testo, una cosa detta la condivido in pieno:
L'esposizione non è solo una questione tecnica è anche una questione espressiva, anzi in molti casi è "la questione espressiva"


Nella prima parte, le considerazioni sono applicabilissime ad entrambe le realta', digitale ed analogica e lo slogan Kodak
voi premete il bottone, noi facciamo il resto
era reale, lo e' e, tristemente, lo sara'!!!

Altra considerazione assolutamente sacrosanta e' la "tecnica" di misurazione, gli automatismi ci hanno fuso un po la testa, anche usando la macchina in manuale non mi e' mai venuto in mente di misurare materialmente, l'esposizione in piu' punti, non si pensa mai al contrasto e a quello che rimane nelle ombre..!!! (lo faccio guardando l'immagine complessiva)

Nella seconda parte trovo anche qua che il discorso sia applicabile anche al digitale.
Sacrosanta ogni parola, dovremmo usare l'amato PS sono nelle sue funzioni base "replicando" la camera oscura per costringerci a ponderare bene uno scatto.

Si può misurare, in stop per esempio, o più empiricamente imparare a valutare a occhio e cervello
AMEN...!!!

Secondo me, da questo articolo, la lezione da imparare e' una, cioe' dobbiamo pensare e pensare a cosa facciamo.
Siamo coccolati dal nostro amato LCD che ci rivela tutto subito e questo va contro la nostra riflessione e contro la progettazione dello scatto.
Che sia digitale o analogico uno scatto fatto bene e' fondamentale ed oggi il pensiero "ma tanto lo modifico con PS" e' quanto di piu' deleterio esista.

avatarsupporter
inviato il 15 Dicembre 2014 ore 14:19

Bene, un topic costruttivo MrGreen
L'occhiodelcigno figurati, questa e' la condivisione costruttiva che auspico in questo gruppo.

Federico hai ragione, la fotografia e' fotografia. Usare il cervello serve sempre.

Daniele grazie, pero' il mito e' Andrea Calabresi, io ho solo imparato qualcosa ascoltandolo e mettendo in pratica il suo metodo.

avatarsupporter
inviato il 15 Dicembre 2014 ore 14:21

Daniele interessante la tua considerazione. In generale potrebbe dipendere sia dalla lettura esposimetrica ma sicuramente anche dall'utilizzo della pellicola alla sua sensibilita' nominale e non alla reale.

avatarsenior
inviato il 15 Dicembre 2014 ore 14:36

Purtroppo pero' queste tue/nostre considerazioni sono cosa rara.
Una volta lessi un fantastico articolo riferito ai viaggi, in particolare verso l'Islanda.
Prima c'era il viaggio in nave, c'era l'avventura e lo studio del viaggio in senso stresso, per arrivare a destinazione, adesso con l'aereo si e' perso questo fascino.
Questo discorso lo ritrovo anche in fotografia.
Con il digitale si ha il risulatato accettabile senza troppe fatiche, talvolta basta far lavorare gli automatismi, con l'analogico, anche un risultato non esaltante ha bisogno di studio.
Ovviamente mi limito alla fascia di risultati "consumer" perche come gia detto, per qualcosa di livello ci va il cervello, che sia nell'analogico o nel digitale.

user46920
avatar
inviato il 15 Dicembre 2014 ore 17:02

Non so se è OT, ma anche ogni Sensore dovrebbe essere consciuto dal fotografo che lo usa, proprio come si dovrebbere conoscere le possibilità offerte dalla pellicola usata; anche solo in riferimento all'esposizione e alla tecnica corretta di esporre (ombre o luci).
Ad esempio, la prova fatta in questi giorni da Juza con i sensori della Sony A7s vs Canon 6D, evidenzia si delle differenze, ma non tutte: secondo una buone logica, andrebbe valutata la capacità effettiva di copertura di ogni sensore, partendo ad esempio dal valore EV di misurazione della scena e sarebbe così possibile stabilire che, la possibilità del sony è (ad esempio) +3/-8 EV, mentre quella del canon è +6/-3 EV (... è solo un esempio !!!).

In questo modo ritorna fortemente all'occhio l'importanza di come esporre la nostra "pellicola" (film o Sensore) in funzione della stampa (in questo caso su carta fotografica).

A proposito di Adams e della ricerca esposimetrica corretta, ho letto un bell'articolo che la riassume e la applica anche al digitale.
Metto il link

avatarsupporter
inviato il 15 Dicembre 2014 ore 17:43

L'occhiodelcigno ma qui siamo tutti navigatelli, quindi gli OT costruttivi sono i ben venuti ;-)

avatarsupporter
inviato il 15 Dicembre 2014 ore 17:51

Non sono molto d'accordo che il sistema zonale sia utile con il digitale (smentitemi ma non sono d'accordo che sia utile piu' di tanto neanche con la pellicola a colori)

Perche' dico questo? Perche' in pratica il sistema zonale non solo serve ad analizzare la scena, ma serve anche a previsualizzarla e ad adattarla ai mezzi disponibili per la ripresa e per la stampa.
E' pensato quindi per il negativo BN che e' un supporto con caratteristiche variabili a seconda non solo dell'esposizione ma anche dello sviluppo.
In digitale la gamma dinamica e' fissa, quindi al massimo posso capire come esporre; previsualizzare e' abbastanza inutile visto che c'e' uno schermo e variare e' impossibile visto che tecnicamente il sensore ha una sensibilita' tonale fissa.

avatarsenior
inviato il 15 Dicembre 2014 ore 18:15

Bravo Gianluca, è quello che ho sempre detto, spesso inascoltato.

Bisogna capire che AA ha creato il sistema Zonale in funzione della Stampa, tutto il processo creativo è in funzione della stampa finale (che nel suo caso proveniva da negativi più grandi del classico formato 135 o 120).

Al tempo di Adams non esistevano le carte multigrade e quindi lo sviluppo del negativo rivestiva una importanza assoluta, ai fini del risultato finale, per la calibrazione del contrasto e della latitudine di posa.

Quindi in era digitale le teorie del sistema zonale possono essere solo "adattate" (vedi esposizione a destra ecc.) per cercare di avere, in ripresa, un file (o più file, come per gli HDR) che ci permetta/permettano di ottenere ciò che abbiamo previsualizzato (altro termine che citando AA spesso si dimentica).

Una sola piccolissima precisazione ad Andrea Calabresi quando parla di "Energia"
Egli cita giustamente il tempo, la temperatura e l'agitazione.
Bisognerebbe però conoscere e citare anche le caratteristiche del rivelatore usato, poiché, dati per acquisiti i concetti di cui sopra, è certo che l'energia, per esempio, dell'Idrochinone no è la stessa del Metolo o della Glicina, nelle varie formulazioni di sviluppo.
Poi ci sarebbe il discorso della diluizione relativamente all'acutanza, ma sarebbe troppo lunga e magari se ne riparlerà in apposito topic. ;-)

avatarjunior
inviato il 15 Dicembre 2014 ore 18:16

Quest'ultima riflessione la trovo ineccepibile Marinaio (acc...sovrapposto a Razius... anche io sono convinto che il sistema zonale è "pensato" in funzione della stampa)

avatarsenior
inviato il 15 Dicembre 2014 ore 18:26

Ciao Saben, che il sistema zonale sia nato in funzione della stampa finale non lo dico io, ma lo stesso Ansel Adams.
Basta leggere i suoi due libri, "Il negativo" e "La Stampa". ;-)

user46920
avatar
inviato il 15 Dicembre 2014 ore 18:27

Però può essere utile dall'altra parte: per le luci in digitale.
Ritornando appunto al link postato all'inizio dove l'autore conferma la "stupidità" degli esposimetri ;-), secondo me è importante conoscere oggi il sistema zonale, per avere un termine di paragone che in effetti non tutti hanno (es: chi non ha mai scattato in BN su pellicola e si interessa a questo thred), ma anche perché dipende dalla fotocamera digitale e da come espone (es: canon espone il sensore diversamente da sony).

PS: ma in effetti il problema del sensore digitale a colori è fuori tema, rispetto alla pellicola e alla stampa in bianco-nero, anche se mi interessa il discorso stampa in BN, ma da foto digitale ;-)

avatarsenior
inviato il 15 Dicembre 2014 ore 18:37

Saben
.. anche io sono convinto che il sistema zonale è "pensato" in funzione della stampa


Se ci pensiamo bene non poteva che essere così, in quanto ai tempi di AA e del SZ, di digitale forse non c'erano neanche gli orologi... per cui solo col negativo che ci facevi, te lo stavi a guardare controluce o sul tavolo luminoso per ore ? MrGreen

Che cosa ne pensi di questo argomento?


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