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Uomini e animali...quali differenze?


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avatarsenior
inviato il 06 Gennaio 2020 ore 17:25

fare i robot è disumano.

nel senso "comportarsi come robot". Cool

@Mirkopetrovic
che l'uomo sia impregnato di animalità è fuori di dubbio.
è interessante nella serie di Startrek vedere questo continuo alternarsi di umano agire in Jim e Spok con il suo comportamento presumibilmente razional-computeristico.
Ma io non nego l'animalità dell'uomo, anzi.
Il positivismo si basa sui dati, ma il problema principale è la validità dei dati e il fatto di avere tutti i dati necessari per trarre conclusioni esatte. Sono due cose impossibili da avere al 100%.
A questo spesso suplisce il cervello limbico, che non fa un ragionamento ma suggerisce scelte, dettate da millenni d'evoluzione, che non in poche occasioni sono quelle giuste.

user177356
avatar
inviato il 06 Gennaio 2020 ore 17:47

Non ho letto tutti gli interventi, ma rispondo alla domanda di Ooo sulle teste di animali macellati. A me non fanno né caldo né freddo, e non avrei particolari problemi a portare mia figlia, che ha giusto dieci anni, in una macelleria che le esponesse.

Ripeto: sono assolutamente favorevole a standard di benessere animale molto più elevati di quelli attuali. Non per pietà, ma per banali considerazioni igieniche: se l'animale vive male difficilmente la sua carne non ne risentirà.

D'altronde, nessuno sa se un polpo soffra più o meno di un cavallo. Non siamo in grado nemmeno di concepire la sofferenza di un vegetale, ma ciò non vuol dire che non esista anche in assenza di un sistema nervoso simile al nostro.

user28347
avatar
inviato il 06 Gennaio 2020 ore 18:24

poverini,che vita:-P dico solo che l'uomo è un animale.il resto son tutte pippe montate e rimontate e raggirate

avatarsenior
inviato il 06 Gennaio 2020 ore 18:28

per citare le prime cose che mi vengono in mente.

Si, e sono esattamente quelle in base alle quali ho già scritto di non pensarla come i cinesi, ma se le rileggi ti accorgerai che non ce n'è una che non prenda l'uomo come punto di riferimento (anche utilitaristico: rapporti d'affezione, pet terapy) o come termine di paragone (correlazione tra coscenza di sè umana e quella d'alcuni animali); in altre parole sono di fatto idee antropocentriche.
Quindi il problema è se un discorso realmente etico debba partire dalla nostra posizione culturale nei confronti delle altre creature o dal fatto che queste esistano e perciò abbiano dei diritti a prescindere da noi.
Anche perché in un sistema socio-culturale diverso dal nostro, che non abbia mai sentito l'esigenza di addomesticare il gatto e il cavallo, questi ultimi potrebbero essere benissimo fonte di cibo senza infrangere le medesime considerazioni.
Dunque il gatto e il cavallo continuano ad avere o non avere diritto alla vita in base ad un "accidente" storico, culturale e utilitaristico che li ha resi intoccabili presso alcuni popoli e non presso altri; ma questo potrebbe valere anche per gruppi sociali più ristretti, gruppi familiari che semplicemente non hanno mai elaborato rapporti particolari con quegli animali ecc.

avatarsenior
inviato il 06 Gennaio 2020 ore 18:56

Sergio.. ci sarebbe da fare un video analogo su come vede l'uomo (bionde e auto di lusso comprese) e come vede la donna. (gioiellerie, vetrine e vigili in divisa)MrGreenMrGreen


avatarsenior
inviato il 06 Gennaio 2020 ore 19:16

sono di fatto idee antropocentriche.
Quindi il problema è se un discorso realmente etico debba partire dalla nostra posizione culturale nei confronti delle altre creature o dal fatto che queste esistano e perciò abbiano dei diritti a prescindere da noi.

ma infatti non sei mica dio.
se ci mettessimo in contatto con una specie aliena insettoide probabilmente farebbe pensieri insettoidi. vogliamo negare la nostra cultura antropomorfa e antropocentrica allora?
Ci dovremmo comportare secondo una ipotetica bilancia universale di cui non conosciamo nemmeno il termine di misura?
è ovvio che possiamo utilizzare solo ciò che abbiamo, i nostri parametri antropomorfi, antropocentrici, siamo degli uomini e non sapremmo il punto di vista di un'evoluzione da un t-rex.


D'altronde, nessuno sa se un polpo soffra più o meno di un cavallo.

ormai è assodato che la questione sofferenza è il dito che nasconde la Luna.
è tirata sempre in ballo come in un certo periodo era tirato in ballo il relativismo per dire che gli africani che vivono con cibo scarso sono felici lo stesso ed è giusto così. roba d'altri tempi fortunatamente.
senti qua che roba.
Non per pietà, ma per banali considerazioni igieniche: se l'animale vive male difficilmente la sua carne non ne risentirà.

giusto, e lui potrebbe per lo stesso motivo uccidere le sue prede in certe condizioni per far si che non si rovini il gusto. ;-)



avatarsenior
inviato il 06 Gennaio 2020 ore 19:23

Ooo, così però non è più un ragionamento evoluzionistico, ma squisitamente culturale, dove entrano in gioco anche il percorso socio-culturale personale, l'educazione familiare, le abitudini locali ecc.
Diventa impossibile persino farlo diventare un discorso etico, a meno che non si intenda anche l'etica come un fatto personale

avatarsenior
inviato il 06 Gennaio 2020 ore 19:26

inevitabilmente è anche un discorso evoluzionistico. è sempre imprescindibile il discorso evoluzionistico.
Se è un discorso emozionale è comunque giustificato perchè l'emozione è nella natura umana, nella sua stessa evoluzione.

user28347
avatar
inviato il 06 Gennaio 2020 ore 19:32

la paura,la rabbia,la tristezza e la gioia sono i 4 fondamenti animali e se ci pensate bene ogni cosa è riconducibile a queste come negli animali e uomo

avatarsenior
inviato il 06 Gennaio 2020 ore 19:33

il figuro descritto da TheRealB somiglia moltissimo ad Hannibal Lecter.
rispondo alla domanda di Ooo sulle teste di animali macellati. A me non fanno né caldo né freddo, e non avrei particolari problemi a portare mia figlia, che ha giusto dieci anni, in una macelleria che le esponesse.

assolutamente favorevole a standard di benessere animale molto più elevati di quelli attuali. Non per pietà, ma per banali considerazioni igieniche: se l'animale vive male difficilmente la sua carne non ne risentirà.


con il Segreto degli innocenti vado a memoria, una cosa tipo così.
...così finse di stare male e non appena l'infermiera gli si avvicinò abbastanza per sentire se respirava ancora fece uno scatto improvviso e con i denti le strappò la lingua, perfettamente lucito e pacato, metre ella emetteva urla strazianti e sanguinava lui continuava a masticare la sua lingua sereno e i suoi battiti cardiaci rimasero a 75.



ovviamente non credo minimamente che lui sia come si autodescrive, ma credo che potrebbe aver tirato su un bel po' di muretti emozionali per far si di esserlo pubblicamente.

avatarsenior
inviato il 06 Gennaio 2020 ore 19:39

Visto che siamo in vena di citazioni, penso che la scena cinematografica che più di tutte riassuma la storia dell'uomo all'alba dei tempi sia questa Cool
E non credo che oggi sia poi cambiato molto, a parte la tecnologia e l'evoluzione della società, la scimmia con la clava è sempre li in agguato sotto la cravatta


avatarsenior
inviato il 06 Gennaio 2020 ore 19:42

stupenda scena, ma nell'intenzione di Kubrick aveva uno scopo ben preciso, doveva unire intelligenza e capacità di sopraffarre.

avatarsenior
inviato il 06 Gennaio 2020 ore 19:45

appunto, oggi l'uomo continua a sopraffare, e grazie ad una intelligenza superiore lo fa in modi sempre più raffinati ed efficienti, è questo che ci distingue dagli altri animali, l'efficienza nell'uccidere, e sempre per gli stessi bisogni primordiali che non sono cambiati, anche se all'apparenza sembrerebbe di si. Ora che macelli una mucca con un bastone, con una pistola o a mani nude con un coltello cambia poco, di fatto uccide, per nutrirsi, proprio come faceva il suo antenato peloso. Il resto è cultura, etica, morale, ma dipende dalla sensibilità di ognuno che peso dare a queste parole e a questi valori, ammesso che siano valori.

avatarsenior
inviato il 06 Gennaio 2020 ore 20:06

inevitabilmente è anche un discorso evoluzionistico. è sempre imprescindibile il discorso evoluzionistico.

E quindi che differenza evoluzionistica c'è tra il gruppo etnico o sociale che ha sviluppato l'idea di non mangiare il gatto e il cavallo e quello che invece li mangia tranquillamente?

avatarsenior
inviato il 06 Gennaio 2020 ore 20:15

dipende dalla sensibilità di ognuno che peso dare a queste parole e a questi valori

ma soprattutto dipende dall'evoluzione culturale.
se i miei nonni fossero stati coinvolti nella discussione non avrebbero capito il senso.
Solo 50 anni fa era normale amazzare un serpente a bastonate, o che i ragazzini in campagna torturassero qualche lucertola o qualche rospo per divertimento.

Che cosa ne pensi di questo argomento?


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