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user90373
avatar
inviato il 26 Ottobre 2017 ore 14:43

@ Fotogion

Credevo di essere solo io a sparare cazzate


No-no, e poi, se son cazzate, queste almeno fan sorridere. Sorriso

avatarjunior
inviato il 26 Ottobre 2017 ore 17:38

Superato lo sdegno, in genere si passa all'azione. Serve un pc, non deve essere una scheggia nè una carretta. Se non abbiamo uno studio (foto)grafico basta un pc medio, se invece abbiamo uno studio sappiamo già cosa ci serve, quindi il problema non si pone. Ci serve un monitor (cioè uno schermo, di quelli che si accendono e si spengono, non nel senso del semaforo, nel senso che hanno un interruttore proprio, quindi non uno schermo di un portatile). Ci servono anche una tastiera ed un mouse, ma è giusto rivolgere la nostra attenzione principalmente al monitor.
(segue)

avatarjunior
inviato il 26 Ottobre 2017 ore 19:21

Il nostro monitor è il responsabile di come noi vediamo la foto, con i suoi colori, la sua luminosità e il suo contrasto. Questo, come tutti i concetti semplici e chiari, è profondamente sbagliato ma rende comunque l'idea, e quindi diciamo che è così, perchè poi è sbagliato dire che è assolutamente sbagliato: è sbagliato solo quel tanto che basta per farci fare un ragionamento corretto, cioè che non sia sbagliato. "Il vero mistero del mondo è ciò che è visibile, non l'invisibile" diceva Oscar Wilde nel suo 'Ritratto di Dorian Gray' .
(segue)

avatarjunior
inviato il 26 Ottobre 2017 ore 22:45

Quindi è il nostro monitor il responsabile di come vediamo le foto, e siccome le foto le dobbiamo vedere con i colori giusti, la luminosità giusta e il contrasto giusto non abbiamo altra scelta che regolarlo in tal senso. Questa regolazione si chiama insieme 'calibrazione e profilazione del monitor' e per farla abbiamo bisogno di una sonda (che è un dispositivo hardware) e del suo software, che dobbiamo acquistare a parte (oltre al monitor, intendo dire). Attenzione che il monitor deve essere un modello adatto alla visione delle foto, altrimenti inutile perdere tempo e spendere altri soldi per comprare la sonda. In sostanza deve poter riprodurre i colori secondo certi standard e mantenere correttamente livelli di luminosità piuttosto bassi (ma non troppo).
(segue)

avatarjunior
inviato il 27 Ottobre 2017 ore 8:51

Quando abbiamo un pc (medio), un monitor (adatto alla visione delle foto), una sonda (per regolare il monitor in modo che ci faccia vedere i colori corretti) e, con una lungimiranza da far invidia a una cicala, abbiamo perfino calibrato e profilato il nostro monitor (usando appunto la sonda), solo allora possiamo pensare all'acquisto (ma ce ne sono anche di gratuiti) di un programma per elaborare le nostre foto. E qui bisogna però dire una cosa importante, quindi alleniamoci prima a riflettere, poi ve la dico.
(segue)

avatarjunior
inviato il 27 Ottobre 2017 ore 12:50

La post-produzione non è una, ma sono due in uno, e sono due nonostante sia perfettamente inutile che siano due. La post-produzione in realtà comprende (può comprendere) molte fasi distinte, che di norma si susseguono in un ordine prestabilito ben preciso (gli americani lo chiamo workflow, o flusso di lavoro). Sul perchè facendo post-produzione è bene seguire un flusso di lavoro rigidamente prestabilito, è abbastanza chiaro a tutti coloro che hanno fatto post-produzione senza seguire un flusso di lavoro rigidamente prestabilito: alla fine non ci si capisce più un ..... (5 lettere, inizia con 'c'). Ma torniamo al fatto che la post-produzione è divisa in due parti, in realtà un motivo c'è ed è storico: la computer grafica, nata prima della diffusione della fotografia digitale, non aveva bisogno di una parte di cui ha invece bisogno la fotografia digitale, che quindi è stata aggiunta dopo pur essendo nell'ordine delle cose la prima a dover essere eseguita: la conversione del raw .
(segue)

avatarjunior
inviato il 27 Ottobre 2017 ore 13:59

Pagina 8 quasi 9 uno

avatarjunior
inviato il 27 Ottobre 2017 ore 14:00

Pagina 8 quasi 9 due

avatarjunior
inviato il 27 Ottobre 2017 ore 14:00

Pagina 8 quasi 9 tre

avatarjunior
inviato il 27 Ottobre 2017 ore 14:00

Qualcosa non funziona nella formula...

user90373
avatar
inviato il 27 Ottobre 2017 ore 14:54

Attenzione la fine della pagina potrebbe dipendere dal numero di interventi, non dalla loro lunghezza. Tanti e corti. Eeeek!!!
Però non ne son sicuro! Sorry

avatarsenior
inviato il 27 Ottobre 2017 ore 14:55

orco cane, sono scarso nell'aiutare gli altri.. Triste

avatarjunior
inviato il 27 Ottobre 2017 ore 15:07

La 'conversione del raw' , da non confondersi con la 'Conversione di San Paolo' che è un dipinto del Caravaggio (a proposito, che fortuna la pittura che non ha il problema della post-produzione), non è altro che un procedimento che trasforma un generico file di computer (che in questo caso contiene al suo interno i dati rilevati dai singoli photosite del sensore) in un file di 'immagine raster' . Il file raw di partenza non è uno standard, e infatti ogni costruttore di fotocamere ha il suo diverso formato di file raw (a volte anche singoli modelli di fotocamere hanno il loro proprio formato di file raw), mentre il file di 'immagine raster' di arrivo è uno standard nel mondo dei computer, anche se ci sono diversi formati di file di 'immagine raster' (i file .jpg ad esempio appartengono a questa categoria).
(segue)

avatarjunior
inviato il 27 Ottobre 2017 ore 15:15

Attenzione la fine della pagina potrebbe dipendere dal numero di interventi, non dalla loro lunghezza. Tanti e corti. Eeeek!!! Però non ne son sicuro! Sorry

orco cane, sono scarso nell'aiutare gli altri.. Triste


Grazie del supporto comunque apprezzato!

avatarjunior
inviato il 27 Ottobre 2017 ore 15:38

Quando si parla di computer, le immagini possono essere di tipo raster o vettoriali . Le prime hanno una rappresentazione punto per punto cioè ogni singolo pixel che forma l'immagine viene memorizzato nel file (con tutti i suoi attributi, ad esempio il colore), le seconde sono invece descritte per formule (ad esempio un cerchio di raggio x giallo) e trovano impiego nel mondo della grafica e mal(issimo) si adattano a quello della fotografia.
(segue)



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