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La stampa in bianco e nero secondo il polpo


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avatarsenior
inviato il 23 Dicembre 2016 ore 13:55

Condividiamo condividiamo.
Buone feste anche a te.

avatarjunior
inviato il 23 Dicembre 2016 ore 14:31

Io non sono troppo d'accordo invece.
Come scritto sopra, ho acquistato da poco una stampante a pigmenti e, giusto per sfatare qualche mito secondo e sbagliato, mi sono bastate due prove per ottenere in stampa quello che vedo a video...e non ho un monitor super professionale. Questo vale sia per il colore che per il bn.
Poi sarà che faccio il tipografo da una vita e questo forse mi ha aiutato, non so. Comunque si tratta di un tipo di lavoro totalmente diverso. Tra l'altro, in off set, puoi fare tutte le prove di stampa che vuoi, ma, per ovvie ragioni, non otterrai mai una qualità di stampa pari alle stampanti fotografiche.

avatarsenior
inviato il 23 Dicembre 2016 ore 14:44

Ma hai ragione Super, la mia condivisione è stata troppo affrettata e non è entrata nello specifico.

E cioè condivido che bisogna preparare una PP non solo per la stampa ma una considerazione al tipo di carta bisogna farla.

Che nella stampa bisogna fare dei provini per aggiustare il tiro.

Che basarsi solo sul computer è un errore.








avatarjunior
inviato il 23 Dicembre 2016 ore 15:34

Ciao Roberto,
troverai curioso sapere che il mio metodo per la post produzione è molto simile al tuo.
Ho scoperto RPP poco meno di un anno fa seguendo il blog di Pavel Kosenko allora avevo una Canon6D, dall'estate scorsa utilizzo tra l'altro una x-pro 2.
Cercando informazioni in rete sui Raf etc. sono finito a leggere le varie discussioni qui su juza, tutte molto interessanti, con te ma anche con Alex90 ed altri. Che dire mi sono sorpreso delle varie similitudini ;)
Dopo la noiosa introduzione ti dico che, per mia preferenza ovviamente, non mi scosterei troppo da uno stile che ti contraddistingue quindi preferisco una delle prime versioni da te caricate.
Sono un buon ricercatore ed ho trovato il tuo profilo su pixels trovo che la versione di questa foto caricata sia troppo contrastata, a molti non piacerà perchè non è uno stile molto "attuale" ma io la vedo cosi

flic.kr/p/Qqzs6j

il muro in primo piano non mi sembra sia direttmente esposto alla luce forte dell giornata, escludendo la porta di legno ovviamente, quindi non vedo perchè caricare di un contrasto innaturale. Differente è la luce all'interno, dove le pecore credo sia giusto lasciare all'ombra data la loro collocazione, quindi il pelo all'ombra non può essere nella stessa zona del bianco sulla porta ad esempio.
La mia versione l'ho ottenuta abbastanza velocemente ma è per rendere l'idea

avatarsenior
inviato il 23 Dicembre 2016 ore 15:53

Dipende l'utilizzo che fai della foto. Se devi fare una mostra seria ti presenti con un getto inchiostro casareccio?...Non sono un tipografo ma ci ho lavorato per anni per le mie illustrazioni e posso garantirti che in quel caso i miei colori si basavano su codici(Il dizionario dei colori...nomi e valori di quadricomia zanichelli editore lire 76.000). Riguardo le stampe singole ci sono diverse tecniche e una foto medio formato ti costa anche 100 euro (circa)...dipende l'utilizzo che ne devi fare. Se per uso personale da tenere in casa o regalare ad un amico la stampante va benissimo (anche se preferisco rivolgermi ad un service di stampa digitale che mi costa meno). In ogni caso la foto dev'essere buona di base poi per il resto si tratta di accorgimenti. La stampante a pigmenti già è diversa (poi dipende quale!!!) e sicuramente il fatto che fai il tipografo ti avvantaggia...ma in ogni caso hai dovuto fare qualche prova...i conti più o meno tornano.
Mi sa che stiamo dicendo la stessa cosa in maniera diversa.;-)

avatarsenior
inviato il 23 Dicembre 2016 ore 16:23

Ciao Andrea,
molto interessante il tuo intervento.

RPP è un SW che mi era capitato sotto mano molto tempo fa, ma non lo presi in considerazione, la prima impressione non è stata positiva.

Poi proprio perché sono passato ad x-trans ho cominciato a testare tutto quello che mi capitava sotto mano, in pratica dei più blasonati mi manca testare C1 E PhotoNinja.

Ma fino adesso, in termini di sola demosaicizzazione, metto al primo posto RPP nonostante i suoi artefatti e poi LightZone, ovviamente anche Iridient ma lo preferisco senza la sua affilatura se pur ottima, ma addirittura eccessiva secondo me, oppure più semplicemente è questione di regolazioni.

Per quel che riguarda le elaborazioni invece non saprei in quanto elaboro con Ps.

Ho ritoccato adesso la foto delle pecore proprio per fare quelli aggiustamenti di cui abbiamo parlato qui.
Ho aggiunto un ritocco di 5 punti per alleggerire i grigi sul muro dx, ho abbassato la luce del 25% sul sedere della pecora e sulle teste, e un 25% + 25% sul dorso illuminato della pecora.
Questo a dato un leggero minor effetto HDR su tutta la scena, le pecore hanno guadagnato in termini realistici, cioè di pertinenza alla scena, sono ancora ben visibili e dettagliate ma hanno un maggiore effetto penombra, vanno ancora più in profondità.

A parte i punti luce sul muro, lo stesso non è esattamente esposto ad una luce forte, ma ha un po' di sovraesposizione nello scatto per cercare di tirare fuori più informazione all'interno.

Lo stile che mi riguarda in effetti non è esattamente quello proposto in questa foto, hai ragione, non a caso la mia prima interpretazione è più simile alla tua rispetto a questa mia attuale.

Una cosa è certa, adesso la lascio un po' così, perché così bisogna fare quando giri troppo intorno ad una cosa, si finisce per confondersi ed a non avere più una certa obbiettività. Perché tutto sommato, nonostante non mi rappresenti in termini stilistici, va bene così.

Quando la riprenderò sicuramente riparto dal mio stile per fare i confronti.

Io credo che questa resa, in particolar modo dei grigi, sia dovuta anche al forte recupero del bianco che ho dovuto effettuare. Perché come tu sai RPP è scarsino nei recuperi del bianco, o meglio, è scarsino nella maggior parte dei casi, quelli di zona mista di alte e basse luci ricche di dettagli, come può essere quella del muro, ma è eccezionale invece quando le zone sono uniformi, come quelle del cielo, ma anche con le nuvole chiaro/scure.

Purtroppo ci sono dei convertitori eccezionali in giro, ma in quanto a recupero del bianco molti lasciano un po' a desiderare.

Quindi questo file è stato demosaicizzato con LightZone, che ha anche un metodo di recupero piuttosto particolare, non così lontano da RPP che si basa prima sulla sottoesposizione complessiva e poi il relativo recupero con l'esposizione compressa ed il tono. Ma LightZone funziona decisamente meglio nel misto e recupera in maniera sorprendente tirando fuori dettagli da dove credi sia tutto bruciato. In questo caso però poi la compensazione della sottoesposizione si effettua con lo strumento Irradia che alza di brutto la scena preservando le luci alte, se poi ci metti anche il Tone Mapper che lavora su 16 zone non ne parliamo, quasi HDR. Questo porta ad un tipico appiattimento dell'immagine dove poi, almeno io, che lo uso solo nei casi estremi dove non ci arrivo con RPP, faccio fatica a mettere a posto tutti i livelli. Se poi ci mettiamo anche il fatto che io tendo a generare dei file molto grassi piuttosto che secchi, completiamo l'opera. Ma può anche essere una questione di non approfondita conoscenza di LightZone.





avatarjunior
inviato il 23 Dicembre 2016 ore 16:39

ahahah questa me l'ero persa! anche io utilizzo LZ solo quando ho forti "macchie" bianche da recuperare, la sottoesposizione bilanciata con Irradia spesso è sorprendente, comunque hai perfettamente ragione non mi ricordo chi diceva che con le foto bisogna dormirci. In ogni modo i risultati sono buoni penso sia soltanto una questione di neri, dovrebbero uscire un pochino meno e depositarsi più sul fondo per avere tridimensionalità.

avatarsenior
inviato il 23 Dicembre 2016 ore 16:50

Non so chi a detto che bisogna dormirci, io di solito dico che bisogna camminarci dentro Sorriso

Una cosa, che non so se possa suonare strana, ma che per me è vangelo, è che un immagine, un elaborazione, in qualche modo, si deve portare dietro i difetti di scatto, come quelli che si ottenevano con la pellicola, ma non quelli dati dalla nostra mano in elaborazione, perché questo le conferisce un carattere irripetibile, ed è uno dei motivi per il quale nelle mie immagini preferisco un profilo basso, imperfetto, piuttosto che tutta quella perfezione che mi risulta fredda, impersonale, stereotipata e puramente estetica, poco calorosa e passionale la quale gratifica gli occhi ma a parer mio molto meno il cuore. Ovviamente il concetto rientra in una filosofia personale.

avatarsenior
inviato il 23 Dicembre 2016 ore 17:46

Io l'avrei sviluppata così
s23.postimg.org/m5pqtwqx7/10092016_DSF3314_Modifica.jpg

Lightroom , silver efex , colorefex , Lightroom Sorriso

avatarsenior
inviato il 23 Dicembre 2016 ore 17:54

Eh, certo che anche questa ha un suo perché.

avatarsenior
inviato il 23 Dicembre 2016 ore 18:27

Rednaxela78:
N 1

avatarsenior
inviato il 23 Dicembre 2016 ore 18:31

Grazie Rob MrGreen
se serve Roberto posso passarti i valori di sviluppo di lightroom
così ti fai un'idea di tutta la catena di sviluppo ! Sorriso

avatarsenior
inviato il 23 Dicembre 2016 ore 18:35

Grazie Red, ma non uso LR, però ho Nik quindi già quello mi sembra un buon riferimento.

avatarjunior
inviato il 23 Dicembre 2016 ore 18:39

Vincenzo, non per fare polemica, ci mancherebbe. Però si devono distinguere le cose.
Per quanto riguarda le tue illustrazioni, innanzitutto bisogna vedere di cosa stiamo parlando. Le disegni su carta e poi vengono digitalizzate con scanner o foto? Oppure le disegni al computer? Comunque sia è assolutamente ovvio che la stampa offset in quadricromia sia rispondente a ciò che vedi a monitor, questo perché il flusso di un lavoro che ha come finalità la stampa offset viene eseguito tutto in cmyk, per cui i colori che vedi a monitor stanno già tutti dentro il gamut. Se parliamo di fotografia è un po' diverso...perché i raw e poi i tiff si elaborano in adobergb o prophoto, questo perché il gamut di una stampante "casereccia" come la mia è enormemente più ampio del cmyk ed in abbinamento ad alcune carte, in certe parti, va anche oltre l'adobergb. Per cui, se stampiamo la stessa foto sia con la mia stampante che in offset, puoi fare tutte le prove che vuoi ma in cmyk non riuscirai ad avere la stessa qualità. Cosa assolutamente ovvia, visto che parliamo di 12 inchiostri contro 4. Senza contare che inchiostri e supporti per l'offset si rovinano con una certa velocità e facilità, al contrario dei pigmenti su carta fine art.
Per quanto riguarda le prove di stampa, in tipografia vanno fatte per ogni lavoro...con la stampante a casa ne ho fatte due all'inizio ed adesso non ne ho praticamente più bisogno...al limite ne posso fare una su un 10x15 se proprio voglio essere ultrà sicuro.

user80653
avatar
inviato il 23 Dicembre 2016 ore 18:50

A me comincia a sfuggire un pochetto il nocciolo di questa discussione nel senso che non riesco più a capire se i vari commenti e le elaborazioni postate sono finalizzati a dimostrare come elaborare una foto per raggiungere - chiamiamolo così - un ottimo risultato per la sola visualizzazione su monitor oppure un risultato apparentemente insoddisfacente sul monitor ma ottimo per la stampa. In entrambi i casi le mie perplessità derivano esclusivamente dal fatto che a questa discussione stanno partecipando indifferentemente utenti con monitor calibrato e non calibrato e dunque ognuno vede la stessa elaborazione in maniera diversa dagli altri in termini di luminosità, contrasto e gamma.
In generale apprezzo la discussione, ma dubito fortemente che un minimo schiarimento o scurimento venga notato da tutti in ugual misura.

PS
Nella foto di Red trovo molto efficace l'applicazione di una vignettatura.

Che cosa ne pensi di questo argomento?


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