| inviato il 10 Agosto 2021 ore 16:06
“ Come mi aspettavo, dalle prove di Anam „
Otto è già la secondo volta che mi confondi col povero Anam, il quale non mi conosce personalmente altrimenti ti farebbe bannare per l'insulto ricevuto.  |
| inviato il 10 Agosto 2021 ore 16:35
Abbiamo nomi troppo simili. |
| inviato il 10 Agosto 2021 ore 16:41
Perdonatemi, non ce la posso fare...vi offro una birra ad entrambi! |
| inviato il 10 Agosto 2021 ore 16:41
Non servono le aperture dopo f5.6  |
| inviato il 10 Agosto 2021 ore 17:15
Web hai comprato la nikon? |
| inviato il 10 Agosto 2021 ore 18:03
Sulle Sony, le aperture da 5.6 in poi sicuramente, visto che il real time tracking va a funghi diaframmando un po'. |
| inviato il 10 Agosto 2021 ore 18:09
Va bene per la macro quindi |
| inviato il 10 Agosto 2021 ore 18:09
“ Web hai comprato la nikon? „
Ho preso il 35GM (sto facendo una comparativa col 35 sigma DG DN) ed il 50GM (se arriva! mortacci loro!).
Se non mi soddisferà la A7IV penso passerò ad un corpo Nikon su cui adattare i GM. Li ho provati con adattatore e vanno veramente bene. Poi i corpi Nikon sono meravigliosi e con qualche buon libro penso otterrò risultati stupefacenti. Sto spendendo in ottiche Mas, un botto.   |
| inviato il 10 Agosto 2021 ore 18:13
“ Va bene per la macro quindi „
Boh, si.
Anche a lucciole in effetti. |
| inviato il 10 Agosto 2021 ore 18:18
Lucciole devi aprire il diaframma Iza |
user187800 | inviato il 10 Agosto 2021 ore 18:23
Korra ma tu poi le provi anche le cose di cui parli o vivi solo di mtf sui siti? no per curiosita' |
| inviato il 10 Agosto 2021 ore 18:41
@Stefano mi ritengo un anti-complottista. Partendo dalla osservazione di Zanzi (fra milanisti ci si fida) avevo frainteso. Pensavo che avessi preso la Sony A7RIV e facevi notare una manchevolezza dei Nikkor. In realtà sei tornato all'ovile e riusi Nikon. Quello che ho postato resta valido per i tuttafinta che impazzano qui, non per te, per questo mi scuso.
Devi provare cosa succede sotto Studio NX-D col correttore di diffrazione e confrontare (con sharpening al massimo a +3) cosa succede a f/7.1 e f/11. Cioè controllare se il correttore di diffrazione rimette le cose in pari.
Correggere la diffrazione comporta un certo degrado del colore. Per vedere una differenza nella velatura fra 7.1 e 11 ci vogliono non palle d'acciao, meglio in tungsteno.
La diffrazione diventa evidente a f/22, perfino a f/16 non te ne accorgi se la foto non ha dettagli molto minuti.
En passant: più mpx impieghi, meno soffri la diffrazione, ma questo non lo sa il 70% degli Juzini. |
user28666 | inviato il 10 Agosto 2021 ore 23:50
Valgrassi, senza essere troppo criptici per il 70% dei juzini, forse sarebbe meglio affermare che: la "Diffrazione" crea un limite nella "Risoluzione" dell'immagine che é del tutto indipendente dalle dimensioni del sensore o dal numero dei Megapixel, bensì é funzione dell'apertura dell'obiettivo (F stop), delle dimensioni del singolo pixel e, in realtà, anche della lunghezza d'onda della luce.
Qui entra in azione il disco di Airy che se andrà a coprire due cellette della matrice di bayer inizia il problema della diffrazione.
Quindi alla fine credo che più MP significhi distanza tra i singoli pixel sempre più piccola il che comporta che il Disco di Airy inizia ad avere dimensioni rilevanti rispetto alle dimensioni del singolo pixel della fotocamera, con conseguente effetto visivo sull'immagine.
Quindi perché più MP e meno soffri la diffrazione? O ho capito male io?
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| inviato il 11 Agosto 2021 ore 3:46
@Full se metti insieme la superficie del sensore e il numero di pixel, dividendo uno con l'altro ottieni le dimensioni del sensel. Si chiama anche pixel pitch ed è la distanza fra il centro di due sensel contigui. Il pixel pitch è assimilabile alla dimensione del sensel se la dimensione dell'isolante è << della dimensione lineare del pixel.
Ci sono due modi di prendere in esame la diffrazione: nel dominio spazio come sembri fare tu e nel dominio frequenze spaziali. È l'equivalente a tempo/frequenza nel campo dei segnali variabili nel tempo.
Con l'approccio spaziale puro non vai troppo lontano perché la diffrazione è funzione della lunghezza d'onda della luce.
In buona sostanza se vuoi far cadere sia rosso che blu all'interno di un sensel quadrato ti riduci a f/ sempre più piccoli in parallelo con il numero di mpx (fissiamoci su FF per semplicità). Però non si fotografa sempre sotto f/2.8, per esempio.
È dalla metà degli anni Cinquanta che si è presa per buona la teoria di Otto Schade, un ing tedesco dipendente della RCA in America. Partendo dalle immagini TV, Schade ha imposto le MTF come standard di riferimento. Zeiss lo ha seguito. Ha usato per prima un computer analogico (non digitale, cioè) per misurare le MTF dei suoi obiettivi. Tecnicamente: prendeva il valore assoluto delle FT (trasformate di Fourier). Andarono avanti per un po' coi computer analogici finché Cooley&Tukey (supportati da Big Blue IBM) introdussero la FFT (Fast Fourier Transform) DIGITALE nel 1965. La FFT è stata una innovazione epocale in tutti quei campi dove l'approccio nel dominio frequenza dava grossi vantaggi sull'approccio nel dominio tempo.
In fotografia ha portato ad una relazione molto semplice data da: MTF(sistema)=MTF(obiettivo)*MTF(sensore) (1). È una moltiplicazione di due MTF al posto di una convoluzione che è un integrale non banale nel dominio tempo (in fotografia c'è spazio, non tempo). La MTF di un obiettivo si misura sperimentalmente o anche la si calcola dai dati di progetto ottico. La MTF del sensore è di una semplicità disarmante: è una sinc, detta anche sinus cardinalis.
I 3d che si ripetono ciclicamente su quanti mpx servano e simili sono dovuti al fatto che pochi hanno familiarità con la relazione (1). Anche molti ing qui su Juza. La matematica applicata non si impara sui libri: bisogna usarla. Per cui uno vede gli integrali della FT e pensa di avere capito tutto. No. Bisogna usarle le FFT perché si applicano a segnali discreti, non continui. La fotografia digitale è il trionfo del discreto, non del continuo.
La relazione ottimamente approssimata che lega risoluzione equivalente, dimensione del sensel e lunghezza d'onda dei canali RGB l'ho postata parecche volte qui, per cui non lo faccio per l'ennesima volta, per pudore e sfinimento.
Chiunque con diverse macchine FF con diversi mpx può verificare questo: a qualsiasi f/ più mpx risolvono SEMPRE di più di meno mpx, anche a f/22 dove comanda la diffrazione. Naturalmente è innegabile che riducendo la dimensione dei sensel ci si scontri con SNR minori SULLA CARTA. Qui entra in azione un'altra leggenda da Forum per cui da una decina d'anni i sensori non siano migliorati. È una sciocchezza. SNR e dinamica di 50 mpx oggi non hanno niente da invidiare ai 12-16-20 mpx che hanno fatto la storia degli FF nel tempo.
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| inviato il 11 Agosto 2021 ore 4:17
Bene...e dopo questo spiegone di Valgrassi che ammiro per la passione che ci mette nello spiegare cose tutt'altro che semplici...inizio la giornata con un "Aulin ®" perche ci ho capito poco e niente. |
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