| inviato il 18 Marzo 2019 ore 15:06
“ Tra parentesi, non sapevo neppure (ma credo di essere in buona compagnia!) che non esistesse un vero e proprio "sito" produttivo Pentax, una fabbrica, in parole povere e tuttavia questo, senza nulla togliere all'affidabilita' e competenza dell'ottimo Abulafia, ci mancherebbe, mi lascia quanto meno perplesso... il tutto a puro titolo di curiosità, sia chiaro! „
Non esiste l'azienda Pentax, non un sito produttivo: ovviamente da qualche parte le producono (Giappone, Filippine, Vietnam), ma il proprietario o il committente è Ricoh, non Pentax.
Non esiste neanche una divisione Pentax interna a Ricoh, Pentax rimane esclusivamente come marchio.
Per capirci non è una "società controllata", non è proprio una società. Addirittura il marchio Pentax non è del tutto di proprietà di Ricoh, essendo invece ancora in concessione da Hoya (si trovano tutte le notizie del caso su vari siti di brevetti e marchi).
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| inviato il 18 Marzo 2019 ore 15:33
Chiarificatore come sempre e ringrazio... anche se un po' mi dispiace... ma non mi dispero per questo, anzi, ( e comunque, ovunque le facciano, sin'ora come qualità e affidabilità del prodotto nulla da eccepire! ) anche perché mi par di ricordare che non è l'unica realtà (fotografica) produttiva che decentra e delocalizza, dico giusto? |
| inviato il 18 Marzo 2019 ore 17:09
Prima che i giapponesi monopolizzassero il mercato fotografico, le macchine "buone" erano quasi tutte made in Germany.
Qualità stratosferica a fronte di costi di produzione molto elevati, e naturalmente prezzi di vendita proibitivi per quasi tutti.
Ricordo che una buona macchina fotografica aveva un costo paragonabile a quello di un'automobile, ed erano tempi in cui quasi tutti andavano in bicicletta.
Zeiss, Leitz e compagnia bella tendevano a fabbricare tutto in casa, incluse le viti, per controllare al 100% il processo produttivo.
I giapponesi viceversa puntarono da subito a comprare da fornitori specializzati molte parti che componevano i loro apparecchi, la qualità era un poco inferiore ma non da pregiudicare i risultati e l'affidabilità.
Già negli anni '70, i produttori di vetro ottico in Giappone erano due, Hoya e Cozo, quest'ultima credo oggi parecchio ridimensionata, e se le ottiche migliori erano lavorate comunque sotto il controllo delle rispettive case produttrici, i filtri provenivano di fatto tutti dallo stesso stabilimento, a prescindere dal marchio.
Riguardo a Pentax ho usato con soddisfazione le sue reflex APSC per una decina di anni.
Quando sono passato al digitale, avendo un corredo a pellicola inutilizzabile con qualsiasi reflex di oggi (Topcon), feci la mia scelta in piena libertà, valutando i pro ed i contro, di tutte le marche.
Sapevo che Pentax era meno diffusa e meno commerciabile di CaNikon, allo stesso tempo a parità di prezzo, la qualità costruttiva risultava sicuramente migliore. Scelsi di proposito la K10, che stava andando fuori produzione, perché al prezzo della appena uscita K20 con lo zoometto del kit, ci feci scappare il 16-45.
Quando la K10 cominciò a mostrare gli anni aggiunsi la K50, tutto bene fino al momento del problema delle famigerate "foto scure", verificatosi naturalmente a garanzia scaduta.
Allora, Pentax (o Ricoh se preferite), ha prodotto per anni modelli con il meccanismo di chiusura del diaframma difettoso, il problema è iniziato con la K30 e sembra ancora non risolto con la K70.
Un simile atteggiamento mi fa pensare che stanno vivacchiando senza grossi programmi per il futuro e non mi stimola ad investire su un corredo di questa marca.
Ho fatto riparare la K50 una prima volta, quando dopo meno di un anno si è ripresentato lo stesso problema,l'ho fatta riparare di nuovo ed ho venduto tutto.
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| inviato il 18 Marzo 2019 ore 17:56
Interessante excursus... certo, non depone a favore del brand che non si sia risolto alla radice il problema del meccanismo difettoso, a meno che sia stato risolto in modo "silente" per non essere obbligati a costose campagne di richiamo... credo di ricordare comunque che tale comportamento non sia circoscritto a Ricoh ma abbia almeno un riscontro in altro brand sicuramente più famoso e meno "problematico" dal punto di vista economico... |
| inviato il 18 Marzo 2019 ore 21:46
Oltre l'80% in meno di pezzi prodotti
Epperò ... stimando la contrazione del mercato nell'ordine del 50% sapevo di starmi tenendo basso, ma francamente non pensavo così tanto!
Con questi numeri non è una semplice contrazione del mercato, è una catastrofe economica che diamine. |
| inviato il 19 Marzo 2019 ore 0:21
“ Epperò ... stimando la contrazione del mercato nell'ordine del 50% sapevo di starmi tenendo basso, ma francamente non pensavo così tanto!
Con questi numeri non è una semplice contrazione del mercato, è una catastrofe economica che diamine. „
Anche considerando che l'80% è già andato perso, e ora andrà perso un altro 50% entro il 2021... |
| inviato il 19 Marzo 2019 ore 8:08
@wolfschanz
Non hanno fatto nulla, il problema si è protratto per anni su diversi modelli di fascia media che si sono susseguiti, quindi pur sapendo che il meccanismo era difettoso, hanno continuato a produrre apparecchi che lo impiegavano.
Il difetto, purtroppo per i clienti, si manifesta quasi sempre dopo lungo tempo, magari a garanzia scaduta. La mia K50 si è piantata di colpo, a due anni e mezzo dall'acquisto, in mezzo ad una uscita fotografica. Ho tirato giù tutto il paradiso, poi ho alzato gli ISO e mi sono rassegnato al fatto che scattasse a diaframma tutto chiuso.
Ho riesumato la vecchia K10 e l'ho mandata a riparare (70 €).
Ha tirato avanti 7 8 mesi, poi ha ricominciato a fare il difetto in maniera leggera: non blocco totale ma solo i primi scatti dopo l'accensione.
Ho comprato l'adattatore per le stilo perché con quello faceva meno il difetto, però ormai non mi fidavo più, perché non mi attirava per niente l'idea che mi piantasse in mezzo ad un viaggio importante, costringendomi a fare le foto con la compattina di scorta.
Insomma ho fatto riparare di nuovo la K50 (altri 70 €) e non l'ho più toccata, poi ho comprato la Sony A7 II ed ho venduto tutto.
Venduto anche male, perché Pentax non ha molto mercato e poi mi volevo sbrigare prima del tracollo definitivo delle reflex.
E' chiaro che sono abbastanza deluso (ad essere gentili) di Pentax.
Comunque è il comportamento di chi sta tirando i remi in barca e non sta certo pensando al buon nome del marchio per il futuro.
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| inviato il 19 Marzo 2019 ore 8:57
Comunque è il comportamento di chi sta tirando i remi in barca e non sta certo pensando al buon nome del marchio per il futuro.
Già!
Soprattutto se si pensa che Asahi Pentax è il decano dei costruttori giapponesi, se non ricordo male risale al 1917 ... insomma definirlo semplicemente un marchio storico è riduttivo. |
| inviato il 19 Marzo 2019 ore 8:59
Anche considerando che l'80% è già andato perso, e ora andrà perso un altro 50% entro il 2021...
Bene.
Anzi benissimo ... la cosa mi riempie di gioia soprattutto perché voglio proprio vedere cosa si inventeranno, da qui a un paio d'anni, per cercare di tirare su un mercato ormai asfittico.
E ti assicuro che mi verrà da ridere semmai dovessi avere ragione su una mia vecchia previsione ... |
| inviato il 19 Marzo 2019 ore 9:31
Non vi state a preoccupare per il crollo del mercato delle reflex, tanto non ci potete fare nulla: è tutto in mano alle grosse industrie che di volta in volta puntano su quelli che sono i nostri bisogni indotti.
In questo momento si vendono smartphone e TV 4K, negli anni '70 '80 si vendevano impianti HiFi e reflex, poi si sono venduti videoregistratori e videocamere, poi con l'avvento del digitale sono "ricicciate" le macchine fotografiche ...
Fatta salva la parte (piccola) dei veri appassionati che tengono duro ma non sono loro a fare i numeri del mercato, va così.
Dispiace per il declino di Pentax, ma il mercato era ormai in mano a CaNikon, basti vedere quanto ha faticato Sony, che è un gigante industriale, a farsi la sua fetta di mercato, e nelle reflex non l'ha comunque spuntata, visto che il successo lo ha ottenuto con le ML.
Evidentemente Ricoh più di tanto non è interessata ad un settore tutto sommato marginale per lei.
Se la K1 fosse uscita qualche anno prima, considerando che Pentax non ha mai cambiato innesto e c'è in giro una montagna di obiettivi innesto K, inclusi quelli autofocus, avrebbe potuto vendere bene.
Mi chiedo (forse se lo sono chiesti anche loro) però quanto interesse ci potesse essere a vendere tanti corpi macchina, per far sfruttare agli acquirenti vecchi obiettivi già in loro possesso.
Credo che i margini di guadagno sugli apparecchi siano molto ridotti, perché è su quelli che ci si fa la guerra, infatti poi i fabbricanti si rifanno su accessori (batterie, flash, lens grip, ecc ...) e obiettivi. |
| inviato il 19 Marzo 2019 ore 9:34
Capisco la tua contrarietà Fileo... anche perché anch'io ebbi problemi (e relativa delusione) con quanto utilizzavo prima (e non con una entry level!), problemi che determinarono il mio passaggio a Pentax; considerai anche Nikon, ovviamente, ma all'epoca era venuta alla luce la "grana" degli otturatori della D750 e precedentemente il problema dei sensori della D610 imbrattati di olio e certo non volevo ritrovarmi con altri problemi; inoltre, agli inizi della mia passione fotografica avevo usato per lungo tempo Pentax e ne conservavo un ottimo ricordo; era uscita proprio in quel periodo la K1, che andai a provare in FOWA, nella sede di Moncalieri e sinceramente ne rimasi molto colpito (specialmente dalla famosa prova dell'immersione in acqua!) venduta oltretutto ad un prezzo interessantissimo (a mio avviso, i prezzi Pentax in generale sono interessanti, in rapporto a quanto offerto); da questo ad effettuare il passaggio, il passo fu breve, anche in considerazione del fatto che io sono a Torino e, nella malaugurata ipotesi che insorgesse qualche problema, quanto meno non avrei bisogno di spedire ma posso portare direttamente in FOWA e magari parlare con un tecnico; conterà poco? Per me no ed è un vantaggio in più; ho poi ampliato il "corredo" e sin'ora non mi sono pentito del cambio e sotto parecchi punti di vista, e speriamo continui così! Il succo del discorso, insomma, è che, senza alcun dubbio, ogni brand ha delle problematiche e certamente non solo Pentax fa "finta di niente" su difetti ricorrenti dovuti a errori di progettazione o a componenti difettosi; è ovvio che è un comportamento scorretto ma, ripeto, purtroppo non unico. |
| inviato il 19 Marzo 2019 ore 10:28
Ma si dai ... alla fine una mitica LX oggi si porta a casa con un tozzo di pane!
Beh ... quasi. |
| inviato il 19 Marzo 2019 ore 11:40
Gran macchina, la LX! Ebbi anche quella ed era veramente un capolavoro, con l'otturatore elettromeccanico,,in grado di lavorare anche senza pile, il pentaprisma intercambiabile, una impugnatura opzionale sagomabile, già tropicalizzata e già allora all'avanguardia, come del resto molte delle macchine Pentax come soluzioni e dotazioni; gli elevatissimi volumi di vendite del marchio, all'epoca, ne testimoniano la bontà qualitativa... il fatto stesso che l'innesto fosse condiviso da molti brand diciamo minori è significativo.
Il dramma, a mio modesto avviso, e fa stupire dato che il marchio seppe spessissimo precorrere i tempi, fu perdere il treno dell'autofocus (anche se, non dimentichiamo, il primo obiettivo AF fu proprio un Pentax, se non ricordo male: uno zoom 35-70 con motore incorporato anche se di dimensioni un po' troppo importanti... ma attendo conferme!); evidentemente però i dirigenti Pentax non ci credettero e Pentax venne rapidamente surclassata dalla rapida evoluzione della concorrenza.
Anche Canon fu abbastanza spiazzata dalla novità e ci furono i primi affannosi tentativi di adeguare la baionetta FD al nuovo sistema, seguita poi dalla scelta coraggiosa e vincente di cambiare l'innesto e motorizzare le ottiche, a differenza di quanto capitava in casa Minolta e Nikon, con i motori di MAF nel corpo.
Ancora oggi Pentax, almeno in parte, sconta quel gap tecnologico, unito ad una evidente e minore "attitudine" al filmato delle sue macchine ed è già ora un marchio un po' di nicchia, è indiscutibile anche se, opinione mia personalissima, continua ad offrire altre caratteristiche e qualità non inferiori alla concorrenza ; quanto questo possa pregiudicare il futuro non è dato sapere... insieme a molte altre delle umane cose, tuttavia!
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| inviato il 19 Marzo 2019 ore 14:30
“ Non vi state a preoccupare per il crollo del mercato delle reflex, „
Il crollo con i numeri su indicati è quello del mercato delle fotocamere ad obiettivi intercambiabili, non "delle reflex".
Anche le mirrorless vendono ogni anno di meno dell'anno precedente (anche se in misura leggermente inferiore alle reflex, aumentando la percentuale relativa ma confermando il trend in numeri assoluti; in pratica prima si vendevano 100 reflex e 30 mirrorless, ora si vendono 20 reflex e 10 mirrorless...).
“ Evidentemente Ricoh più di tanto non è interessata ad un settore tutto sommato marginale per lei.
Se la K1 fosse uscita qualche anno prima, considerando che Pentax non ha mai cambiato innesto e c'è in giro una montagna di obiettivi innesto K, inclusi quelli autofocus, avrebbe potuto vendere bene. „
Sarebbe già fallita, se la K-1 fosse uscita prima di quando è uscita; per tutti i motivi detti sopra.
Allo stesso modo fallirebber facendo uscire una ML loro.
Infatti pagano il loro reparto finanziario proprio per queste cose e non sono falliti 
Ricordo che Contax e Pentax sono state le prime (ben prima di Canon e Nikon, e anche prima di Fuji) a presentare al Photokina una fotocamera full frame digitale.
Contax la produsse, e fallì.
Fuji la produsse con attacco Nikon, e ci ha messo un decennio a riprendersi.
Pentax decise di evitare di produrla... ed è ancora qui con noi. Con una full frame reflex a catalogo.
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| inviato il 19 Marzo 2019 ore 15:06
“ Ricordo che Contax e Pentax sono state le prime (ben prima di Canon e Nikon, e anche prima di Fuji) a presentare al Photokina una fotocamera full frame digitale „
Riguardo Contax il problema fu che non avevano sufficiente know how digitale, infatti le macchine, letteralmente non funzionavano
A mio avviso hanno scontato, e Pentax sconta tuttora, l'incapacità di passare all'af seriamente. Nikon, che pure ha fatto grossissimi errori, ha resistito semplicemente perchè era Nikon. Cioè un sistema che per decine di anni aveva regnato incontrastato ed aveva fidelizzato al massimo milioni di utenti in tutto il mondo. Chiunque, a parte appunto Nikon, ne avesse seguito la politica sarebbe fallito in malo modo. Come appunto Contax, Leica, Yashica, Olympus, e altri.
Se Pentax negli anni 80 avesse fatto una professionale af come si deve, con tutte le ricadute tecnologiche sui modelli inferiori, avrebbe potuto reggere. Non facendo il passo all'af, sono rimasti indietro tecnologicamente anche nel digitale, con quello che ne è conseguito |
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