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avatarsenior
inviato il 22 Marzo 2017 ore 10:04

Sviluppare e stampare in proprio non è cosa semplice. A prescindere dai costi e dagli spazi, si tratta di una vera e propria arte che richiede competenza e dedizione. Sono arrivato alla conclusione, del tutto personale, che un ritorno all'analogico debba quasi necessariamente passare da lì. Ho ancora due corpi a pellicola e un numero sufficiente di obiettivi, ma mi frena la necessità di dover ricorrere ad un laboratorio. Ricordo senza piacere l'attesa delle stampe che poi magari non si avvicinavano nemmeno lontanamente alle mie aspettative. Per questo privilegiavo le diapositive, nel bene e nel male erano più "sincere". Le proiezioni di gruppo a volte potevano diventare noiose, ma il piacere di vedere le foto in grande non aveva prezzo. Magari anche adesso si potrebbero proiettare le foto, basta collegare il pc ad un proiettore, o magari ci sono proiettori nei quali è possibile inserire direttamente le SD, ma sarà la stessa cosa? Su questo sarei curioso di conoscere il parere di chi ha provato.
L'ultimo libro fotografico che ho comperato è stato scattato con una Hasselblad a pellicola.
www.giornaledibrescia.it/brescia-e-hinterland/il-mondo-nell-obbiettivo
La cosa che più mi ha colpito è la resa di luci ed ombre, lontanissima dalle mode attuali.

avatarsenior
inviato il 22 Marzo 2017 ore 10:06

Il tipo di pellicola e di sviluppo sono marginali nel produrre buoni negativi.
Non serve cercare niente di particolare ,un normale sviluppo e una normale pellicola
Esempio Ilford fp4@64 d76 (non diluito) esponi per le ombre sviluppi per 4min/45sec- 5min scena con 6 stop di contrasto.
(E' un mio processo, altri potrebbero non rilevare gli stessi dati )

Comprare dei rullini scattare alla digitale e far fare tutto ad altri ...... meglio lasciar perdere ,non c'e' gusto e non ci saranno risulti ,a meno che non ci sia una stretta collaborazione fra fotografo e chi opera in CO.

avatarsenior
inviato il 22 Marzo 2017 ore 10:10

è l'intelligenza logico-matematica a spiegare tutto quanto


per fortuna e/o sfortuna non è sempre così o ad esempio per l'acquisto di un obiettivo potremmo basarci solo sui diagrammi e buttare tantissime lenti che "sulla carta" sono pessime ed invece all'uso si fanno preferire per svariati motivi!

avatarsenior
inviato il 22 Marzo 2017 ore 10:11

Un consiglio Phsystem, non puoi pensare di scattare un rullino b/n in una settimana e quindi sicuramente in condizioni di luce contrasti molto varie e pensare che ti esca qualcosa di buono.


A me a volte un rullo dura anche diverse settimane e non ho nessun problema dovuto a differenti condizione di luce (che a rigor di logica capitano anche nello stesso giorno o a distanza di pochi minuti).


Non puoi lavorare con la pellicola come fosse un sensore.


Qui sta la chiave di tutto; sono modi diversi e uno si deve abituare, deve sperimentare, si deve fare spiegare da chi è più esperto, deve leggere e soprattutto SCATTARE E PROVARE. Non si può provare una volta o due e liquidare il tutto in base agli scarsi risultati ottenuti la prima volta.

Il tempo di sviluppo va tarato in base all'esposizione e alle condizioni di luce ,quindi e' normale quello che ti e' accaduto.


Questo è vero nel caso del B&N ma non del colore. E comunque come ho detto, anche col B&N non è sempre così necessario, anzi, con i rulli è praticamente quasi impossibile (mentre è più facile con i fogli singoli), quindi di fatto sullo stesso rullo hai esposizioni in situazioni diversissime ma non riscontro affatto problemi. Ovviamente a patto di utilizzare pellicole "facili"; io ad esempio con la TMax 100 non ho problemi mentre invece la Rollei RPX 25 la limito a situazioni mooolto particolari perché è contrastatissima.

avatarsenior
inviato il 22 Marzo 2017 ore 10:34

Mah se scatti con differenze di contrasto notevoli, lo stesso tempo di sviluppo non puo' andare bene
Che poi stampi comunque ok ma non con la stessa facilita' , se la differenza di densita' eccede l'unita'
logaritmica e' piu' complicato.
Poi io sono un amatore e cerco di rendermi facile qualcosa che gia' richiede tempo che cerco di sfruttare piu' che posso.

Che io sappia da ogni pellicola puoi ottenere negativi morbidi o contrastati dipende dal trattamento, certo alcune pellicole sono piu' rognose , ma che siano piu' contrastate native non mi risulta.
Se sviluppi di meno avrai meno contrasto .

avatarsenior
inviato il 22 Marzo 2017 ore 10:47

Si OK, in teoria è come dici tu ma in pratica non è facile fare un rullo da 36 (o un rullo formato 120, quindi 12 foto) nelle medesime situazioni di contrasto. Non vorrei che queste "finezze" spaventassero e allontanassero ancora di più chi potenzialmente vorrebbe avvicinarsi alla pellicola. Ecco, quello che vorrei dire è che non è così difficile o complicata.

avatarsenior
inviato il 22 Marzo 2017 ore 12:37

Non capisco perché per molti è così difficile capire che quelli che per loro sono degli ostacoli (l'incertezza, per modo di dire, del risultato, limitazioni degli ISO, grana, assenze di automatismi che aiutano…. ecc. ecc. ecc. ecc. ecc.) per noi sono tra i piaceri della fotografia su pellicola.
Continuano a dire che loro non tornerebbero indietro, che la qualità finale è inferiore (tutto da dimostrare e ripeto: occorre qualificare il termine “qualità”) e cose del genere.
È come dire che salire sulla montagna con la funivia è meglio che andare a piedi! Non viene il dubbio che uno possa apprezzare una salita lenta, che permette di apprezzare ciò che incontra, il piacere della fatica, la sfida con se stesso, ecc. ecc.? Forse per quello che sale in funivia lo scopo ultimo è solo la mangiata al rifugio. Così come per chi proclama la superiorità del digitale lo scopo ultimo è solo la foto e la facilità con cui la si ottiene e non riesce a capire che per noi ci sono tanti altri piaceri dietro, anche quello di superare certe DIFFICOLTA' TECNICHE CHE PER LORO SONO UN MOTIVO SUFFICIENTE PER NONUSARE LA PELLICOLA mentre PER NOI E' IL CONTRARIO.

Faccio un altro esempio: anni fa volavo in parapendio; per coprire delle distanze di qualche decina di KM (cosiddetto cros-country) devi essere capace, devi saper pilotare, conoscere la meteorologia e l'aerologia, conoscere il posto, il tuo parapendio, accumulare esperienza…. e soprattutto mettere in conto che non sempre è possibile a causa delle condizioni meteo (anche se quel giorno puoi volare magari non ci sono condizioni ottimali per coprire grosse distanze), e anche di dover atterrare a metà percorso (con le difficoltà dovute all'atterraggio in luoghi non conosciuti e/o attrezzati).
Uno potrebbe usare il parapendio a motore, decolla comodamente da terra, vola quanto e fin dove vuole, non ha neanche la necessità di volare nelle ore centrali della giornata (per sfruttare le correnti termiche) risparmiandosi le botte dovute alla turbolenza. Ma per me (e per quelli che praticano il parapendio senza motore) non c'è nessun piacere, anzi! Mi piaceva volare sperimentando i miei limiti, le mie capacità, migliorando ad ogni volo. Il piacere stava anche nella difficoltà e nell'incertezza.
Stessa cosa con l'aliante, costa quanto e più di un aeroplano da turismo, non ha motore e vola solo grazie alle correnti ascendenti. Allora vogliamo dire che non ha senso? E la barca a vela rispetto alla barca a motore?

Finché i fotografi digitali non capiscono che dietro l'uso della pellicola ci sono ANCHE altre considerazioni non può esserci dialogo; li pregherei pertanto di astenersi dal commentare.

Mi piacerebbe che dalla sezione dedicata alla pellicola fossero banditi i soliti confronti e scontri tra digitale e pellicola; vorrei che fosse una sezione come il forum APUG, frequentata solo da chi usa o vuol parlare di pellicola senza intromissioni con i soliti confronti e con le solite motivazioni per cui LORO non tornerebbero a utilizzare la pellicola (ovviamente i fotografi digitali sono i benvenuti se vogliono parlare di pellicola senza ostilità e confronti).

avatarjunior
inviato il 22 Marzo 2017 ore 13:19

I confronti sono tirati sempre fuori dagli amanti della pellicola che proprio non riescono a dire, "mi piace la pellicola perché mi ricorda quando avevo 20 anni e il mondo era spensierato", devono sempre tirar fuori qualità irraggiungibili di diapositive e proiettori, chiaramente senza mai mettere un cavolo di numero o una definizione della parola "qualità".
Ripeto w la pellicola, w le macchine analogiche e w le camere oscure amatoriali, il piacere del rullino una digitale non me lo darà mai, ma sono ben conscio che sia un discorso sostanzialmente di "beata gioventù".

avatarsenior
inviato il 22 Marzo 2017 ore 13:21

Secondo me la pellicola è più analogica e meno analitica.

avatarsenior
inviato il 22 Marzo 2017 ore 13:25

E' una questione di gioventù solo per chi era giovane. Non vale per chi è nato con il digitale e poi ha deciso di andare a vedere cosa c'era prima.

avatarsenior
inviato il 22 Marzo 2017 ore 14:19

proprio non riescono a dire, "mi piace la pellicola perché mi ricorda quando avevo 20 anni e il mondo era spensierato",


Come vedete la presunzione arriva al punto che qualcuno si sente addirittura in dovere di dirci quale motivazione dobbiamo addurre per motivare la nostra scelta. Nonostante io abbia ampiamente elencato alcune delle MIE ragioni.
Non c'è peggior sordo di chi non vuol sentire.

il piacere del rullino una digitale non me lo darà mai, ma sono ben conscio che sia un discorso sostanzialmente di "beata gioventù".


A me il piacere della pellicola non lo da il digitale (non metto il "mai" perché non conosco il futuro) ma posso assicurare (agli altri, non a te che non vuoi capire le mie ragioni) che non è un discorso di "beata gioventù", anche perché giovane lo sono.

avatarjunior
inviato il 22 Marzo 2017 ore 14:21

Negozio di materiale fotografico, sono cliente da parecchi anni e ho discreta amicizia con il proprietario. Alcuni giorni fa capito li e chiacchierando vedo due pacchi da 40? Uno di FP4 e uno di HP5, chiedo: fondi di magazzino? Mi risponde: scherzi? Non immagini quante me ne vanno via. Tutti × o nostalgici?

avatarsenior
inviato il 22 Marzo 2017 ore 14:22

Buongiorno a tutti,

quoto totalmente Diebu. Ho scattato e scatto in analogico e scatto in digitale. Sono due mondi diversi. E' assolutamente inutile continuare a fare paragoni ed ad essere talebani di un mondo o di un altro. Ognuno trova piacere in quello che fa senza dover per forza denigrare le scelte altrui. Stiamo parlando per la quasi totalità di noi di un passatempo che ci appassiona. Senza fare filosofia spicciola sono ben altre le questioni veramente importanti nella vita.

OT: anche alcuni alianti hanno il motore, ma c'è chi preferisce farsi trainare e chi decollare per conto proprio.

Saluti.

Graziano.

avatarsenior
inviato il 22 Marzo 2017 ore 14:31

Sabato scorso a Brescia:
www.newfreephoto.it/home/2017/03/workshop-sulla-fotografia-argentica/
E' un evento che ripetono periodicamente.

avatarjunior
inviato il 22 Marzo 2017 ore 14:32

Vabbe diebu, io sono responsabile di quello che scrivo non di quello che capisci tu. Mi sembra di utilizzare un italiano piuttosto corretto seppur scritto di corsa da smartphone o affini, se non segui quello che dico evidentemente è un problema tuo e sicuramente non della mia presunta presunzione.
Ma chi ti vuole levare la pellicola di mano, ma scatta con che te pare, pure col dagherrotipo se ti piace di più, basta che fai attenzione quando parli di risoluzione o qualità perché son discorsi complessi e bisogna avere gli strumenti per affrontarli.
Trall'altro a me piace pure la pellicola, ma di che stiamo a discutere?
Non c'è veramente peggior sordo degli idiot.i funzionali...

Che cosa ne pensi di questo argomento?


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