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Obiettivi "Swirly"


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avatarsenior
inviato il 08 Ottobre 2015 ore 19:19

chiedo scusa se faccio una domanda a cui gia' ci sono risposte in altri thread, ma se potessimo riassumere qua sarebbe utile credo visto che si e' parlato di questo obbiettivo ?
Con il MIR 1-b su 5D old viene toccato lo specchio mi sembra di aver capito. Dipende dall'adattatore o sempre ? Nel caso si deve limare cosa di preciso ? (Marino, ho visto le foto che hai pubblicato ma non ho capito benissimo )

avatarsenior
inviato il 08 Ottobre 2015 ore 21:17

Grazie Duna, è un piacere leggerti sei una enciclopedia!!


prego non c'e' di che

Ho due copie del mir37, quello quasi macro (fantastico!) e quello più comune tutto nero, buono pure lui.
Poi ho un Tair 133 2,8 spettacolare, e un Cyclop 85 1,5 mooolto swirly (x ritornare al tema). ;-)


Godo come un lupo. Ne hai fatte di spesucce Cool Ottimo.
Eccellente il Tair (a trovarlo! L'ho cercato a prezzo decente per anni, poi ho trovato altre ottiche) , il Cyclop dovrebbe essere la variante senza diaframma dell' Helios-40 85 1.5 'Bokeh Monster'. CI credo che e' swirly!! E' il bokeh monster, l'ottica dal bokeh piu' mostruoso che esista! MrGreenMrGreen

avatarsenior
inviato il 08 Ottobre 2015 ore 22:57

il tair 11 A e fantastico
www.facebook.com/permalink.php?story_fbid=1012592505417906&id=37708615

avatarsenior
inviato il 08 Ottobre 2015 ore 23:00

Yaaa sul fondo lente ce una ghiere a semicerchio va tolta !

avatarjunior
inviato il 08 Ottobre 2015 ore 23:26

Porc....ca ragazzi ho fatto le foto direttamente in camera al MIR-I 2,8 37A ma le ho fatte troppo piccole e non me le carica in galleria, domani le rifaccio un po' piu' grandi, adesso non ce la faccio , sono troppo stanco. :-(
Al mir ho dovuto far limare una piccola protuberanza lato lente posteriore perche' mi toccava nello specchio della 5D old.
Grazie Duna, si effettivamente ho fatto un po' di spesucce, ma son contento! :-) :-)

avatarsenior
inviato il 09 Ottobre 2015 ore 0:17

Con il MIR 1-b su 5D old viene toccato lo specchio mi sembra di aver capito. Dipende dall'adattatore o sempre ? Nel caso si deve limare cosa di preciso ? (Marino, ho visto le foto che hai pubblicato ma non ho capito benissimo )

Yaaa, il Mir-1b e' uno dei primi grandangoli retrofocus in assoluto, cioe' in grado di lavorare con una reflex dal tiraggio elevato. Non so le cifre ma credo le primissime reflex avessero specchietti minuscoli e tiraggi contenuti, perche' lavorare con i tiraggi elevati necessari per ospitare uno specchio mobile bello largo era inizialmente impossibile. Ci si arrivo' con diversi progressi, ma per anni i 'normali' delle reflex furono 55-58mm perche' era il limite attingibile (aumentare 10-20% la focale era uno degli escamotage escogitati per riuscire a fabbricare ottiche dal tiraggio sufficiente). L'Helios 44 e' rimasto 58mm fino all'ultimo.
Se il problema c'e' per i 50mm figuriamoci per i grandangoli. All'esposizione universale di Bruxelles del 1958 la Russia presento quest'ottica rivoluzionaria (tralaltro progettata interamente in Russia, ma lo schema e' quello del Flektogon Zeiss, non il progetto che e' completamente rinnovato) che consentiva finalmente alle reflex di usare i grandangoli e vinse il primo premio all'Expo (fatto celebrato per anni credo con incisioni sul barilotto dell'ottica). La Asahiflex (prima reflex giapponese) esisteva da poco, ed aveva un pozzetto. Il modello a pentaprisma (mod. Pentax, poi divenuto il brand della Casa fino ad oggi) sarebbe giunto un anno dopo. Nikon e Canon erano ancora solo a telemetro. Il primo modello reflex Zenit (fabbricato da KMZ) a pentaprisma e' del 1952.
QUindi quest'ottica e' molto classica, e rientra nel mirrorbox parecchio con i suoi elementi ottici posteriori , fatto che con i piccoli specchi dell'epoca non dava problemi. La Zenit continuo' imperterrita a fabbricare fotocamere con copertura limitata del campo inquadrato fino alla fine e ne fece a milioni, praticamente le Zenit erano delle Leica II (in realta' delle Zorki) con appiccicato un mirrorbox davanti. Questo ha vantaggi e svantaggi , tra i vantaggi lo specchio non collide con questi gruppi ottici, che rientrano molto.
Per usare queste ottiche con le reflex moderne si deve porre grande attenzione e provare (rischiando), oppure (per usarla con la 5D) molare l'ultimo mm dell'estremita' posteriore dell'unghia di metallo a protezione del nocciolo ottico mobile ma per farlo va smontata per fare una cosa pulita. Se non si fa questo 'lavoretto', l'ottica puo' collidere con gli specchi, con qualunque adattatore (non e' un problema di adattatore). L'obiettivo e' davvero buono e vale la spesa del lavoro (se si trova qualcuno disposto).

avatarjunior
inviato il 09 Ottobre 2015 ore 8:03

.... dicci la verità Duna, il tuo vero nome è Dunakov e sei un vecchio agente del KGB in incognito... la tua vera missione è carpire l'andamento del mercato vintage ed i gusti di noi sporchi consumisti occidentali... chi ti ha passato tutti questi dati sensibili sulle vecchie ottiche russe??? :-) :-) :-)

avatarsenior
inviato il 09 Ottobre 2015 ore 12:07

MrGreen

avatarsenior
inviato il 09 Ottobre 2015 ore 20:56

Acc maledetti spioni capitalisti la CIA vi ha gia' messo sulle mie tracce MrGreen MrGreen grande Feroza
I dati li ho imparati in anni di frequentazione del gruppo Yahoo dedicato alle ottiche e fotocamere russe. Non ho mai potuto acquistare il Princelle (la bibbia delle fotocamere russe) perche' perennemente esaurito e costa un botto sul mercato antiquario, e se credete che scherzi sappiate che con quel che costa nuova l'ultima edizione vi potete tranquillamente comprare una 5D3 nuova. (aveva un prezzo normale per un bel libro di 240 pagine neanche troppo pregiato ma la domanda supera largamente l'offerta ed il libro e' divenuto oggetto di collezionismo lui stesso). Le fotocamere ritratte sono largamente parte della collezione di un grande amatore francese che ne possiede un numero esorbitante, tutte le varianti possibili ed immaginabili.

Il motivo di tanto ardore ideologico? Niente ideologia.
Correva l'anno 2005 se ricordo bene e feci un raid fotografico in Libia, tutto deserto, da Tunisi al deserto dell'Akakus tornando per lambire il gran Murzuk e le sue grandi sabbie eoliche. Un viaggio unico e indimenticabile, ricordi che non mi hanno mai lasciato, mai fotografato meglio e con piu' felicita'. Un viaggio ora tristemente impossibile. Ma doveva essere un viaggione (3 settimane, veicoli preparati portati dall'Italia, appoggio eccellente in Tunisia, una signora organizzazione in Libia, big success) fin dall'inizio destinato a forgiare amicizie e ricordi e cosi' e' stato, indelebilmente. Unica mancanza grave, le foto. Tutte le macchine che avevamo portato si sono fermate, stridendo orrendamente incapaci di chiudersi o aprirsi, i loro servomeccanismi grippati come gli alieni della Guerra dei Mondi da un nemico subdolo, implacabile, etereo ed invisibile: la polvere. MIliardi di tonnellate di polvere e sabbia piu' fini del talco, entravano nelle auto come silenziose e scure onde di marea inarrestabili, mettevano a dura prova i filtri e gli snorchel delle auto, hanno bloccato TUTTE le nostre penne a sfera (mai desiderata tanto una matita e non l'avevo!), le nostre torce, riempito i nostri fari con una massa grigia quasi liquida che ne scuriva il fondo della parabola, compagne di ogni respiro, impervie ad ogni vestito o mutanda, te la trovavi sul fondo della tenda (come c'era arrivata??) tutte le sere quando la montavi e in fondo al sacco a pelo quando tentavi di dormire. Tutti i brand sono stati colpiti senza pieta', anche nomi professionali che tutti diamo per scontati ed eccellenti. Nessuno aveva una Leica, preciso per amor di verita', io tenni la NIkon 4500 (chi la ricorda?) da 4 megapixel ben chiusa nella sua borsa e pensai che era giunto il momento di sacrificare la Zenit.

avatarsenior
inviato il 09 Ottobre 2015 ore 20:57


Avevo portato dietro questo pesante muletto col suo Helios-44 58mm come macchina 'spendibile' in caso di condizioni particolarmente avverse, puntualmente verificatesi. Avevo 5 rullini di pellicola negativa a colori (non uso invertibile) , 'just in case'. Sono stati i 5 rullini piu' belli della mia vita. L'unica altra macchina funzionante (oltre alla Zenit) era una compattina Pentax digitale con custodia subacquea integrale di un organizzatore che fini' le pile a meta' viaggio e ciao fino alla prossima citta' (non so perche' il caricabatteria non andava ma avevamo corrente solo continua 12V la sera, presa dai mezzi ruotati, io avevo un inverter benedetto con me ma avevamo da ricaricare batterie piu' importanti). Voi non potete immaginare la mia gioia nel riprendere certe scene come il grande arco naturale dell'Akakus (che fa circa 600 m di altezza, altro che il guinness dei primati) , o il grandissimo monolita naturale del Dito di Dio, o l'impossibile Deserto Nero, o le immense barcane del margine del Gran Murzuk, mentre i miei compagni di viaggio niente perche' le loro macchine s'erano fermate.
La Zenit digeri' tutto senza un ombra di un problema, sabbia, caldo, polvere, andava ed andava unica e inarrestabile, andava forse meglio che qui, l'ambiente aspro le si confaceva in qualche modo. Adesso possiedo tutti i modelli principali e ho tutte le principali ottiche M42 da 20 a 500 mm. Mi manca solo la focale 24mm che non mi risulta sia mai stata coperta da un ottica russa. Mi manca il Tair 135 e pochissimo altro, ho l'introvabile 28mm Mir (trovabilissimo in realta' ma costa e non e' granche'), ho lo zoom 80-200, il cata MTO, il fotofucile Fotosniper 300mm in cassetta metallica, l'Helios-40 Bokeh Monster, il 50mm Zenitar, il 50mm introvabile (leggendario ed inesistente MrGreen) Helios-77 50mm f/1.8 con tanto d iZenit 19 ad otturatore verticale . Ho persino due Leicaflex con un completo corredo R perche', Oskar Barnack mi perdoni , secondo me la Leicaflex e' una SuperZenit largamente ispirata agli stessi principi della Zenit E ed eredi, con cosi' tanto DNA in comune da farle sembrare due specie diverse dello stesso genere, due percorsi evolutivi paralleli e possibili, Neanderthal e scimmie, che hanno dallo stipite comune intrapreso in ambienti e contesti che piu' diversi non potrebbero due strade parallele e largamente operando, con le dovute proporzioni, le stesse scelte ed giungendo a soluzioni molto vicine. Lo stipite e' la Leica II a vite M39, derivata direttamente dalla UR-Leica.

avatarjunior
inviato il 09 Ottobre 2015 ore 22:51

Grande Duna!! Che storie, potresti tu stesso scrivere un romanzo! Non sapevo dell'esistenza di questa bibbia delle ottiche russe, non si trova nemmeno una versione scannerizzata in pdf?? Sarebbe interessante!
Fantastico il viaggio che hai fatto in Libia, la cosa che rattrista di piu' e' che adesso quelle zone sono impraticabili e che la gente debba scappare da quei bei luoghi.
Mitica anche la Zenith tutta meccanica!








avatarjunior
inviato il 09 Ottobre 2015 ore 22:53

Sono riuscito ad inserire le foto del Mir quasi macro.
L'altra versione del mir, quella nera piu' comune ha la minima distanza di messa a fuoco di circa 70cm, questo di circa 10 cm!! ;-);-)
Ha un bottoncino cromato sulla ghiera del preset dei diaframmi, se lo premi una molla riporta la preselezione dei diaframmi a f 2,8.
Marino, se vai a vederle nella mia galleria Mir, si vedono piu' in grande.

avatarjunior
inviato il 09 Ottobre 2015 ore 22:59

Ammazza Duna, hai una marea di ottiche Russe, se vendi qualcosa fai un fischio. :-P
P.s. esiste qualche ottica superluminosa russa tipo f1,2?

avatarsenior
inviato il 09 Ottobre 2015 ore 23:39

Duna il zenitar 50 1.7 dici che e introvabile ?
Grazie Feroza , bello il tuo mir !




avatarsenior
inviato il 10 Ottobre 2015 ore 0:51

Con la Zenit 19 il 50 1.7 e' una rarita' perche' la macchina e' cara e poco diffusa. Bello vedere che l'ottica circola anche da sola. Sorriso Ho come il sospetto che siano ottiche superstiti alla morte dei relativi delicati e sofisticati corpi macchina. Tutte le Zenit 19 che ho visto erano in cattive condizioni dimostrando di aver lavorato moltissimo (era l'unica professionale esistente oltre cortina dopo la fine della produzione della Start).

Che cosa ne pensi di questo argomento?


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