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Uomini e animali...quali differenze?


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user177356
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inviato il 05 Gennaio 2020 ore 19:50

può vivere sia con una dieta quasi completamente animale (inuit), sia con una dieta quasi completamente vegetale


La plasticità della specie umana rispetto alle opzioni alimentari è appunto una delle prove del fatto che siamo onnivori. Ovvero che possiamo adattarci a diete meno varie di quella omnivora ottimale, che però rimane - appunto - ottimale.

Ma al di là dei vincoli biologici, ce n'è uno socioculturale: non è immaginabile una conversione in tempi ragionevoli al vegetarianesimo di una quota della popolazione mondiale sufficiente a modificare l'impatto ambientale (o anche solo a ridurre la pressione sulle attività di allevamento).

avatarsenior
inviato il 05 Gennaio 2020 ore 20:16

che siamo onnivori è certo,
che siamo costretti ad essere onnivori (come è stato scritto) per la nostra evoluzione assolutamente no.
Tra le due cose c'è un abisso.

è demagogico mettere sul piano uguale l'uccisione di una ravanello o di un coniglio per nutrirsi. è come se ci mettessimo sul piedistallo del giudizio neutro, dimenticando che ogni nostro ragionamento è inevitabilmente impregnato di antropocentrismo, e guai non fosse così, potrei mangiare mia nipote altrimenti.
L'ho scritto nel mio primo post: gli animali non sono tutti uguali.
I viventi (vegetali inclusi) non possono essere trattati tutti allo stesso modo.
Dirlo e farlo nega la parentela, è robotico, è disumano.

avatarsenior
inviato il 06 Gennaio 2020 ore 0:34

Ma al di là dei vincoli biologici, ce n'è uno socioculturale: non è immaginabile una conversione in tempi ragionevoli al vegetarianesimo di una quota della popolazione mondiale sufficiente a modificare l'impatto ambientale (o anche solo a ridurre la pressione sulle attività di allevamento).


Non è che l'allevamento degli animali sia più impattante sull'ambiente delle culture intensive che si usano oggi in tutto il mondo, anzi: come inquinamento e causa di morte di molte specie animali è molto più invasivo, oltretutto i pesticidi usati nell'agricoltura ce li mangiamo, volenti o nolenti, era anche questo che intendevo che essere vegetariani non è detto che vuol dire mangiare più sano.
Per non parlare degli OGM che vorrebbero sempre più legalizzare anche nella comunità europea.

avatarsenior
inviato il 06 Gennaio 2020 ore 8:45

Paolo in realtà" lo e'. LO sfruttamento agricolo del suolo e' in gran parte destinato a cibo per gli animali allevati, se fosse destinato direttamente al consumo umano basterebbe utilizzare molto meno terreno.

avatarsenior
inviato il 06 Gennaio 2020 ore 9:47

L'ho scritto nel mio primo post: gli animali non sono tutti uguali.
I viventi (vegetali inclusi) non possono essere trattati tutti allo stesso modo.
Dirlo e farlo nega la parentela, è robotico, è disumano.

Ok, allora perché non mangiamo cani e gatti e salviamo invece gorilla e scimpanzè prendendoceli in casa come animali da compagnia?
Perché in realtà tutte le nostre "classifiche" di chi salvare e chi gettare dalla nave sono esclusivamente di tipo culturale e non hanno nulla a che fare con la vicinanza o lontananza evolutiva, se non come uno dei possibili alibi culturali, al pari dell'affezione per cani e gatti. Una volta che due linee evolutive divergono non si ricongiungono più e normalmente entrano persino in competizione tra loro, cioè finiscono per farsi le scarpe una con l'altra o costringersi vicendevolmente ad abbandonare il territorio o costruirsi nuove nicchie ecologiche; in questo noi umani non siamo diversi dai nostri "cugini" di qualunque grado.

avatarsenior
inviato il 06 Gennaio 2020 ore 9:59

Concordo con Daniele. Per es noi siamo parenti molto piu' prossimi ai mistrattati (in occidente) topi che a cani o gatti
Topi protetti invece in India
Mangiamo cavalli e.asini e ci scandalizziamo se i cinesi mangiano i cani, buffo no?
Dovremmo rispettare tutti i viventi, cio' non esclude mangiarseli se necessario.

avatarsenior
inviato il 06 Gennaio 2020 ore 10:51

Ok, allora perché non mangiamo cani e gatti e salviamo invece gorilla e scimpanzè prendendoceli in casa come animali da compagnia?

te lo sconsiglio uno scimpanzè come animale da compagnia. MrGreen
fattosi adulto potrebbe essere una via di mezzo tra una suocera e un bulldozer.
io non dico che tutti gli uomini adottino la stessa "scala" nei confronti dei viventi per ciò che riguarda la vicinanza, ma di sicuro tutti adottano delle scale.
Ti faccio un breve elenco progressivo, mio, in cui mi farei sempre + problemi a togliere la vita al vivente con le mie mani:

ameba
radicchio
pino
formica
nasello
coniglio
cane
bonobo
umano

Dimmi, per te è tutto uguale?
tu non hai una scala?
io si.

poi il mondo è vario, chi si mette una garza davanti alla bocca per non ingoiare accidentalmente insetti e chi è cannibale.


Dovremmo rispettare tutti i viventi, cio' non esclude mangiarseli se necessario.
Lasciamo perdere lo stato di necessità, se la condizione per mangiare un animale (che è un vivente quanto lo sono i vegetali) fosse lo stato di necessità, probabilmente sarebbero liberi dalla macellazione il 99,999% degli animali che mangiamo in Italia.

avatarsenior
inviato il 06 Gennaio 2020 ore 11:27

Pensi di campare con lo 0,001 di nutrimento? Io non mangio tanto attualmente! ;-)Sorriso

avatarsenior
inviato il 06 Gennaio 2020 ore 11:33

che poi.. scusate…

se dobbiamo fare una scala di valori facciamola pure.
Ma quanto a sofferenza.. uno vale uno.

Se devo accoppare un animale, la sofferenza di un coniglio vale la sofferenza di una vacca.

Entrambi vengono imprigionati e ammazzati. Ma almeno una vacca produce mezza tonnellata di carne. Ci mangiamo pranzo in 2000. un coniglio lo dividiamo in quattro e resta l'appetitoSorrisoSorriso


le 20 cavallette del mio spiedino, che detto per inciso non ti sazia neppure. Dal punto di vista della sofferenza sono un eccidio rispetto ai 70 grammi di carne di maiale di quello tradizionale.

avatarsenior
inviato il 06 Gennaio 2020 ore 11:49

Infatti, alla fin fine la questione etica dovrebbe riguardare anche "quanti" animali soffrono a parità di quantità di persone che vengono sfamate, cioè di quantità di cibo che se ne ricava.
Certo, ognuno di noi si crea delle "scale" secondo le quali probabilmente non accetterà mai di uccidere e mangiare alcune specie, ma quello che ha scritto Salt mette ancor più in risalto il fatto che si tratta alla fine di scale culturali e persino sentimentali, ma dove l'etica vera trova una collocazione ampiamente minoritaria; a ben vedere la stessa cosa vale anche nella scelta tra piante e animali, dove tutto si basa su "convinzioni" ataviche piuttosto che su ragionamenti logici.
Questo non vuol dire che le nostre modalità di scelta vadano criminalizzate o glorificate, ma solo che il modo stesso in cui procede la vita non risponde al nostro concetto di etica e, in un modo o nell'altro, dobbiamo crearci delle strutture mentali che ci permettano di accettarlo, con sfumature che per forza di cose non sono identiche per tutti

avatarsenior
inviato il 06 Gennaio 2020 ore 13:35

Pensi di campare con lo 0,001 di nutrimento? Io non mangio tanto attualmente!

ma sai cosa è nutrimento per dare una risposta così?

avatarsenior
inviato il 06 Gennaio 2020 ore 13:47

le 20 cavallette del mio spiedino, che detto per inciso non ti sazia neppure. Dal punto di vista della sofferenza sono un eccidio rispetto ai 70 grammi di carne di maiale di quello tradizionale.

l'OMS dà definizioni del dolore che fanno intendere chiaramente quanto sia impossibile la realizzazione del termometro per misurarlo e tu mi dici che la morte di 20 cavallette è > sofferenza dell'uccisione di un maiale?
La sofferenza, difficilmente misurabile anche negli umani come parametro per determinare cosa è meglio fare? ti sembra un discorso serio?
A parte il fatto che se ammazzo una persona mentre gioca a tennis con una revolverata secca al cervello sicuramente produco un'agonia inferiore a quella di un'aragosta messa in una pentola con temperatura a salire... Quindi conta molto di più l'attesa della morte, il modo in cui si vive e si nasce in allevamento in questo discorso.
Per conto mio la maggior parte di voi che fa questi discorsi sull'uno vale uno , oppure soffre tanto la formica quanto il maiale ha solo l'intenzione di dare spiegazioni con (fallaci) parvenze di logica e razionalità per giustificare e vivere sereni con i propri comportamenti.
Io invece riesco a vivere anche con le mie contraddizioni e irrazionalità, ammetto che potrei essere un essere umano migliore rispetto a quel che sono dal punto di vista del mio comportamento alimentare ma almeno non mi racconto le favolette a me stesso.

tutte cose buttate a vanvera, poi voglio vedervi ad ammazzare un vitello, con la pistola captiva in mano, e siete in piedi per compiere l'abbattimentro mentre l'animale vi guarda negli occhi e sotto i vostri piedi vi sta passando un filare di formiche che ammazzate a tre a tre mentre vi fate sotto senza nemmeno che ve ne accorgete, e se ve ne accorgeste la tensione comunque resterebbe perchè dovete abbattere il vitello.
siate onesti con voi stessi, caz.

avatarsenior
inviato il 06 Gennaio 2020 ore 13:56

dunque.. non deragliamo…;-)Oramai le aragoste si uccidono con scarica elettrica Prima di bollirle.

Gli animali tutti provano dolore e paura.
Una cavalletta se la tocchi scappa esattamente come un pesce o un coniglio.

Uno vale uno nel senso che preferisco uccidere (nel modo piu indolore e rapido possibile) un animale grosso piuttosto che mille piccoli. Poi se sono una famiglia, uccidero' il maiale una volta all'anno, conservandolo, ed il pollo ogni volta che mi serve. E' questione di necessita'.

.



avatarsenior
inviato il 06 Gennaio 2020 ore 13:58

dunque.. non deragliamo…;-)Oramai le aragoste si uccidono con scarica elettrica Prima di bollirle.

ma cosa cavolo centra con il discorso che ho fatto.
non insultare l'intelligenza mia e altrui. Confuso

io vedo di voi quello che voi non vedete di voi stessi.



non ammettete le affinità tra l'umano ed il resto del mondo animale che è sviluppata in modo tuttaltro che uniforme.
posso capire che un bambino pianga per un gatto che gli muore, non mi è mai pervenuto che un bambino piangesse perchè gli è morta una vongola nell'acquario.
continuate a mentire a voi stessi se continuate su questo livello.

avatarsenior
inviato il 06 Gennaio 2020 ore 14:11

scusa Ooo cosa non vedrei di me stesso?...

ho visto piangere bambini perche e' morto il maggiolino che tenevano legato al filo e bambini (×) legare un gatto ed investirlo con la bici.

Quale differenza passa tra l'ammazzare un coniglio, un cinghiale, una volpe o una serpe?

tutti muoiono e provano dolore. Vale piu il dolore di una mucca o quello di una lepre o di un fagiano?

non capisco.

Che cosa ne pensi di questo argomento?


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