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Per me la cosa più importante è ciò che trasmette una foto (o la sua postproduzione). Se la tecnica è perfetta ma trasmette poco non mi piace, se la tecnica è così così ma la foto mi colpisce mi piace. Quindi la tecnica senza dubbio aiuta tanto ma non è l'unica cosa che conta, conta moltissimo anche la qualità dello scatto e l'idea che si segue per postprodurlo.
Personalmente più la foto è fedele a ciò che osservo a occhio nudo e più è facile che mi piaccia, qualcosa (colori, contrasto) possono essere leggermente accentuati ma blandamente, non mi piacciono cose che diventano troppo artificiose. A meno che l'intento non sia in partenza quello di ottenere un risultato completamente diverso dallo scatto originale, appunto dipende dall'idea che si segue, ma in questo caso mi aspetto comunque che il risultato finale, seppure stravolga la foto, sia ben bilanciato.
Poi un dettaglio può essere un errore per il 90% delle persone che lo osservano mentre può piacere al restante 10%, per cui è veramente difficile parlare di "errore" in senso assoluto.
I consigli di come un altro avrebbe fatto per me sono sempre ben accetti, sia che io sia d'accordo sia che non lo sia, perché m'interessa conoscere anche un punto di vista diverso dal mio.
Infine trovo molto buona l'idea di far descrivere al vincitore del gioco il procedimento usato, sempre per fornire spunti di crescita a tutti gli altri
@ Robb, molto bello e tutto condivisibile quello che riporti. Mi ha colpito l'affermazione dove dici “ mi piacciono i pareri degli altri per confrontarlo con il mio” Comunque per me prima viene l'impatto visivo, poi lo completa la tecnica. Che poi l'impatto lo crea gia l'autore con inqudratura e manico nell'uso della camera in fase di ripresa. Morale il quadro non lo fa il pennello
Sono in accordo con Giuseppe. Bisogna aggiungere però anche l'ambito: una foto di architettura, per dire, che deve essere esempio in un testo, non può che essere tecnicamente ottimale. Un sasso del vecchio Xaw può anche balzare fuori dall'onda
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