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un viaggio fotografico in solitaria nell'Australia più lontana dai grandi centri urbani


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avatarsupporter
inviato il 27 Luglio 2016 ore 15:20

POST 20

Giorno 24
27 Luglio - 2016

Esco di città. Un po' di Stuart Highway a ritroso verso sud e ci si immette sulla Arnhem Highway (da non confondere con la Central Arnhem Highway dove ho ragionevolmente mollato) che porta al Kakadu NP. C'è tantissimo da vedere. Prima deviazione alla Fogg Dam Conservation Reserve. Una palude, in questa stagione. La pur poca acqua attira molte specie di uccelli. Primo incontro con gruppi di cicogne Jabiru che volteggiano più in alto dei rapaci, ma vengono anche giù alle pozze. Muovendosi sempre a coppie. C'è una piccola diga di terra che divide la palude in due zone. Vi si passa con l'auto, ma è vietato passarci a piedi per il pericolo salt crocodile. Da questa si affacciano sulla palude tre spazi per l'osservazione. Comodissimo. Praticamente non c'è nessuno. Ogni tanto qualche gruppo con guida resta nell'area per 15 minuti e se ne va. E' il mio habitat. Ci resto quasi 3 ore. Proseguendo lungo la strada che mi ha portato alla riserva, un cartello invita ad una crociera per il crocodile jumping sull'Adelaide River. Con dei pezzi di carne attaccati ad un bastone, fanno fare dei salti ai coccodrilli accanto all'imbarcazione. Normalmente non partecipo alle attività che prevedono feeding, ma qui la cosa è gestita abbastanza bene per non impattare con la natura selvaggia dei coccodrilli. La licenza dovrebbero averla solo tre operatori. L'ho anche letta perchè era affissa all'imbarcadero. Inoltre ho visto come agiscono, o almeno come ha agito l'operatore con cui sono andato: Adelaide River Cruises (45AUD). Ai più piccoli quasi sempre fa in modo di non lasciare il boccone, ovviamente a meno che il cocco non sia più veloce. Inoltre ogni coccodrillo prende solo un boccone ed anche moltiplicandolo per le 5-6 crociere giornaliere, certamente si resta distanti dal fabbisogno. I coccodrilli inoltre non si radunano attendendo il boccone, ma vengono cercati spostandosi con la barca ed anche questo fa pensare ad una assenza di dipendenza da questi bocconi. Il salto fuori dall'acqua è poi assolutamente naturale, dato che è proprio il loro modo di cacciare. Diciamo quindi che la cosa ha delle attenuanti. Lo spettacolo è francamente notevole. Normalmente nelle crociere i coccodrilli si vedono o fermi sulla riva, o a pelo d'acqua con gli occhi ed un po' di muso. Qui è un'altra storia. Finito il giro, durata un'ora, sono ancora le due e mezza. Un po' di chilometri più avanti c'è il Corroboree Billabong. I billabong sono degli stagni in cui la fauna soprattutto avicola è abbondante soprattutto nella stagione secca. L'ultimo e migliore giro della giornata, parte alle cinque (55AUD). Un'ora d'attesa, ma passa in fretta. Notevole, me lo aspettavo. A bassa velocità, su una distesa di ninfee, una discreta varietà e quantità di uccelli mi fa nuovamente fotografare molto. Tutto lavoro del dopo viaggio. Anche qui coccodrilli, ma quelli sull'Adelaide River sono un'altra cosa riguardo alle dimensioni. La crociera ha fine dopo il tramonto. E' già buio quando riprendo l'auto. Devo cercare dove dormire. Consultando Wikicamps vedo quattro caravanpark nelle vicinanze. Mi attira il più lontano, ma sono solo qualche decina di chilometri. Bark Hut Inn. Unpowered site (0 AUD). Già, gratuito. C'è un grande locale bar, sala giochi, ecc. Guadagnano li. Non da me però. Ho fatto poca strada, ma anche sterrato anche se in ottime condizioni. L'auto non accusa problemi. Solo il rumore all'anteriore sinistro.

avatarsupporter
inviato il 29 Luglio 2016 ore 17:40

POST 21

Giorno 25
28 Luglio - 2016

Sempre all'alba. Per la prima volta un caravan park ha qualcosa che non va. L'acqua calda è appena tiepida. Sarà per il costo di 0AUD? Forse. Ho deciso di risolvere oggi con l'auto. Torno a Darwin. Prima però, visto che è l'ora migliore, vado al Bird Billabong che è accanto. Per la prima volta incontro parecchi wallabies. Non riesco comunque al momento a fotografarli mentre corrono. Vedo una coppia di stupendi e grandi cacatua neri. Il maschio ha, sulle timoniere, anche delle piume rosse. Scappano via, ovviamente. Gli sto dietro in auto, ma niente. Devo andare. A Darwin devo prima far rimettere i copertoni vecchi. Trovo un piccolo tyre service dove capiscono che possono intascarsi, senza ricevuta, un po' di dollari (60AUD). Adesso la parte più a rischio. Vado alla Hertz dell'aeroporto. All'ufficio chiamano una persona incaricata per intervenire in queste situazioni. In 5 minuti è arrivato. Spiego il problema e decide di chiamare qualcuno della loro assistenza che prende l'auto e la porta a fare un controllo. Dopo un'oretta mi restituiscono le chiavi dicendo che posso tranquillamente continuare e fare altre migliaia di chilometri. L'auto è sicura. Avevo fatto notare che mi hanno dato un'auto, in affitto per quasi due mesi, con un chilometraggio che prevedeva un tagliando dopo soli 4000 km. Io sono già oltre di più di 3000. In questa oretta, quindi, fanno anche il tagliando. Il prossimo fra altri 10000 km.
Riprendo l'auto e vado a far rimettere i pneumatici a posto. Altri 60AUD, ma non potevo rischiare. Mentre ritorno al Kakadu e mi allontano penso definitivamente da Darwin, rifletto. Effettivamente avevo già verificato che l'auto non dà problemi anche su sterrato molto rovinato. In ogni caso, adesso, sono abbastanza tutelato in caso di guasti. Hanno due mancanze a cui mi posso appellare in caso di problemi alla riconsegna o durante il resto del viaggio. Il tagliando fatto con enorme ritardo chilometrico e solo perché gli ho portato l'auto a controllare. Inoltre mi hanno assicurato che l'auto è sicura. Mi basterà riportare l'auto su strade che posso percorrere, secondo contratto, e non potranno dirmi nulla.
Torno al Bird Billabong. Qualche wallabies anche in pieno giorno. Nessuna traccia dei cacatua. Continuo. Una deviazione porta a dei lookout sul Mary River. Sono sterrati al momento percorribili da qualunque mezzo. Ho imparato che non vuol dire che la strada non ha punti molto sconnessi e problematici. Tra andata e ritorno sono 50km. fatti a velocità sostenuta anche sui vari pezzi con corrugazioni molto forti. Nessun problema. Non ritrovo i cacatua. Ho un'ora di luce. Potrei dormire al posto di ieri notte che è vicino, ma decido di andare avanti ed entrare finalmente nel parco. Incrocio un folto stormo dei cacatua neri e finalmente li catturo in qualche buona foto. Il sole va via. Un wallabi mi guarda passare dal bordo strada ed altri due attraversano avanti a me. Non li vedi proprio, solo all'ultimo momento. Ho imparato, vedendolo fare ad altri, che al crepuscolo occorre procedere senza accendere i fari che li attirano e bloccano e non migliorano assolutamente la visibilità. Arrivo all'Aurora Kakadu Caravan Park prima che faccia buio. Unpowered a 10AUD e biglietto di ingresso al parco (40AUD) che ha una durata di 7 giorni rinnovabili, credo gratuitamente, per altri sette. Qui l'acqua della doccia è bollente.

Giorno 26
29 Luglio - 2016

Ho solo un altro mese esatto ed un mare di posti da visitare. Ritmi forsennati. All'alba in piedi. Una palude poco distante è una meta che avevo preventivato. Mamukala, che in dialetto stretto significa “ma smettila”, solo che il dialetto è quello bresciano. In aborigeno non saprei. Sgambettano parecchi wallabies. Non c'è nessuno, ovviamente. La quantità invece di uccelli è sorprendente in numero e diversità di specie. Solo nell'avvicinarmi al posto d'avvistamento che dista non più di 50 metri dal parcheggio fotografo 5-6 specie diverse. La laguna è molto grande e, giustamente, solo una piccolissima parte è accessibile. Un bel sentiero pianeggiante permette altre catture. Vengo superato da una coppia di giovani cinesi che marciano velocissimi come se stessero allenandosi. Io invece vado lentissimo per individuare e fotografare al meglio parecchi volatili. Ad un certo punto il viottolo conduce ad un punto aperto sull'acqua. Ci sono volatili a centinaia. Vedo i due cinesi fuori dal sentiero, accanto all'acqua ed agli uccelli. E' vietatissimo. Inoltre lui inizia a saltare per farli alzare in volo e fotografarli. Veramente un ×. Sono lontano, ma mi faccio sentire e gli indico perentoriamente di tornare sul sentiero. Fortunatamente non li rivedo più. Oltretutto c'è molta acqua e quindi la probabilità che ci siano coccodrilli è alta, come segnalato ovunque. Proprio incosciente. Sono rimasto 4 ore e non vorrei andarmene. Segnalo il posto come assolutamente imperdibile, ma da visitare autonomamente all'alba. Vedo dei tour con guida, ma il grosso degli uccelli ormai è a riposo. Ore centrali della giornata: arte rupestre. Qui al Kakadu ci sono alcuni tra i migliori siti. Si parla di 5000, ma solo pochi sono noti e visitabili. Destinazione Ubirr. Prima però passo dal Bowali Visitor's Centre per delle informazioni su una strada che vorrei percorrere. Mi dicono di andare alla vicina Jabiru dove c'è la sede del NT Aborigenal Council. Qui mi dicono che la strada per la Cobourg Peninsula, per cui ci vuole un permesso, è adatta solo a 4WD. Lo dicono con una veemenza che c'è da credergli. Si può invece arrivare a Gumbalanya (Oenpelli) dove c'è un interessante centro culturale. Permesso anche qui (16,50AUD). C'è un billabong nelle vicinanze, ma si può accedere solo con un tour. Visto che costa sui 260AUD e che di billabong ce ne sono tanti, beh, non se ne parla. Per arrivare a Gumbalanya occorre guadare l' East Alligator River stando attenti alla marea che ne può far salire il livello fino a renderlo impossibile da passare. Hanno il bollettino. Nessun problema. Al massimo saranno 10-15 centimetri. La strada per le pitture rupestri di Ubirr è la stessa. Le supero. Guado. Sterrato abbastanza serio, di una decina di chilometri. Si passa sotto un lungo costone di roccia che fa da confine all'immensa pianura del Kakadu NP. Penso che devo tornarci al tramonto. Attraverso un paio di zone incendiate. La pratica di dare alle fiamme sistematicamente e ciclicamente parti di bush, pare che sia millenaria e motivata dall'essere rigenerativa dell'ambiente. L'Injalak Art Centre ha delle stoffe e quadri magnifici, ma sempre a prezzi abbastanza alti. Fuori, al lavoro, un gruppo di sei donne accovacciate per terra accetta di farsi fotografare. Il villaggio è più o meno come gli altri visti, ma il luogo è superbo. Una enorme radura circondata dalle pareti rocciose dell'altipiano. Un billabong con acqua azzurra e molti uccelli. Devo tornare per delle foto al tramonto. Torno indietro. Ubirr. Un percorso tra le rocce porta a vari punti in cui si ammirano splendide pitture su roccia realizzate con ocre colorate. Nei punti riparati dalle intemperie si sono conservate discretamente. Salgo anche al Lookout sulla pianura immensa sottostante del Kakadu. Quando scendo ecco un altro disastro. Mi si impiglia nelle scarpe la cinghia della macchina fotografica che normalmente non uso mai, ma che stavolta ho messo per maggiore sicurezza. Il mio stesso movimento mi strappa la macchina dalle mani e la sbatte violentemente a terra. Il 24-70 è andato. Si è aperto davanti. Non c'è niente da fare, è inutilizzabile. La cosa mi lascia di ghiaccio. Non ho focali fondamentali per il viaggio. Solo 16mm e poi il 70-200. Con un mese davanti è un bel casino. A Darwin c'è un centro Nikon, ma non credo si possa fare qualcosa ed ancor meno velocemente. Nei prossimi giorni spero di trovare una soluzione di qualche tipo. Oltretutto sta iniziando il weekend. Mi devo arrangiare, ma non è facile. Dovrò sempre fare panoramiche di vari scatti a 70mm, ma è un bel casino e non sempre è possibile. E poi il 24-70 mi garantiva una qualità eccezionale che non avrò più comunque. Un disastro. Sto veramente giù di morale, dopo una giornata invece molto intensa e notevole proprio dal punto di vista fotografico. Mi crolla l'adrenalina ed automaticamente mi sento stanchissimo. Anche oggi non mi sono fermato un attimo. A stento mangiucchio qualcosa. Ma mi faccio coraggio e continuo. Ritorno, come volevo, al villaggio aborigeno. Il tramonto è vicino ed i colori sono quelli che mi aspettavo. Devo iniziare da subito ad arrangiarmi con gli obiettivi che ho. I risultati li potrò valutare solo a casa. Altro ritorno. Sta già facendo buio. Devo trovare dove dormire. Domattina all'alba vorrei fare il giro allo Yellow Water che è il billabong più famoso per l'avifauna. Dovrei però arrivare a Cooinda. Sono un centinaio di chilometri a rischio wallabies. Vado. Paradossalmente è meglio aspettare il buio completo perché gli animali si vedono meglio. Ne incontro solo uno che attraversa distante, davanti a me. Arrivo al Gagudju Caravan Park di Cooinda. Unpowered alla bellezza di 37AUD. In Cile, all'altro viaggio in solitaria, ci prendevo una matrimoniale ed in Bolivia lo stesso ma per due notti. Prezzo assurdo. Ed è anche il più scomodo e sporco. Un solo blocco bagni-docce e molto distante. Dentro, nelle docce, non hanno pulito. Qui normalmente lo fanno in continuazione e trovi sempre lindo. Riesco però a prenotare per l'indomani. Partenza alle 6:45 davanti al Caravan Park. Pulmino per l'imbarco e poi barca. Il tutto a 99AUD. Devo fare un sacco di cose tra cui una doccia ed un lavaggio-asciugatura. L'auto è un casino e devo riordinare. Faccio tardissimo aspettando che i panni siano pronti. Scrivo. Dormirò poco, come al solito. Devo fare uno stop e riflettere anche su cosa posso fare per gli obiettivi. Sempre che possa fare qualcosa. Non sono ad Hong Kong. Qui in zona devo ancora vedere altro. Sta diventando un gioco al massacro. Auto massacrata, attrezzatura fotografica massacrata ed io anche massacrato. Foto e video fatti devono aspettare, mi dispiace ma non ho proprio tempo. The show must go on. In qualche modo.

user33208
avatar
inviato il 30 Luglio 2016 ore 11:38

ti seguo sempre con interesse,non arrenderti.

avatarjunior
inviato il 30 Luglio 2016 ore 11:53

seguo entusiasta. grazie

avatarsupporter
inviato il 30 Luglio 2016 ore 23:15

POST 22

Giorno 27
30 Luglio - 2016

Avevo letto male. Partenza alle 6:45, ma l'appuntamento al pulmino è alle 6:25. Il giro inizia esattamente quando inizia a schiarire. Con il movimento della chiatta, nell'aria del mattino, c'è quasi fresco. Il billabong è il più bello del Kakadu. Grande quantità di volatili. Anche alcune specie che fino ad adesso non ho visto. Alla fine del giro è compresa la colazione al buffet. Sto facendo il turista, anche se indipendente. La zona del Kakadu, inserita in qualunque pacchetto per l'Australia, è così. Non ti salvi. Spero di tornare presto alle mie strade solitarie. La giornata è appena iniziata. Ho da visitare due siti di pitture rupestri. Inizio da quello meno facile in cui infatti incontro solo, in tutta la visita, 6-7 persone al massimo. Nanguluwur gallery. Tra andata e ritorno sono 3,5 chilometri in piano, tranne che per gli ultimi 100 metri. Il problema è che ci sono 36 gradi e sempre il peso dell'attrezzatura. Il chilo in meno dell'obiettivo rotto nemmeno lo sento. Altra sessione fotografica fruttuosa durante il percorso. Le pitture sono senza dubbio le migliori visitabili. Vale la pena di affrontare la fatica. Non sono comunque tantissime. La datazione è un problema, perché gli aborigeni continuavano a dipingere negli stessi luoghi anche sopra quelle più vecchie. Una stima è possibile dalla tecnica adoperata. Ad esempio ci sono quelle cosiddette a raggi x e quelle in cui, disegnando l'animale, venivano inseriti anche gli organi interni. Diciamo che le pitture che si ammirano vanno da 20000 anni fa fino quasi ai giorni nostri, diciamo fino ai primi decenni del novecento. Ho visti un disegno di un veliero. Su un pannello parlava anche di una pistola, ma non sono riuscito ad individuarla sulla roccia. Le più interessanti raccontano storie di vita di qualche essere ancestrale. A Nunguluwur c'è poi il valore aggiunto delle pochissime persone, oltretutto diluite nel sito, e l'atmosfera ne guadagna parecchio. Mentre osservi puoi essere da solo. Mi sposto poi a Nourlangie e qui ci sono i torpedoni. Il sito è facilmente accessibile, esteso e si cammina prevalentemente all'ombra delle rocce. Le pitture sono comunque migliori, nel complesso, di quelle di Ubirr. L'atmosfera però non c'è. Devo fare il percorso al contrario per non avere tra i piedi i gruppi di 40-50 persone. Quando vengo via sono abbastanza sfinito. Il caldo di oggi è stato notevole. Esco dal Kakadu. A 200km. c'è Pine Creek, nuovamente sulla Stuart Highway. Per un paio di giorni cercherò di impormi ritmi meno intensi. Tra l'aria condizionata in auto, il sole durante le camminate ed il gran caldo, mi sono pure raffreddato. Ho da visitare dei luoghi saltati per correre a Darwin. Al bivio per le Jim Jim Falls, però, non resisto. La strada è data per 4WD ed inoltre le cascate in questo periodo di secche dicono poco, ma giro lo stesso. Faccio una ventina di chilometri. La strada è la peggiore ad oggi, e dire che ne ho viste. Questo mi conferma che, al di la delle indicazioni generiche, di cui occorre fare tesoro in ogni caso, la variabilità è alta e certamente cambia nel tempo. Il Meerenie loop era dato per 4WD ed era invece fattibile, La Central Arnhem Highway era per tutti i veicoli, ma era molto dura e con molti tratti da 4WD. Su questa per le Jim Jim Falls l'auto sembrava sul punto di spaccarsi qualunque velocità tenessi. Mi ha fatto venire in mente quella dei Blues Brothers che letteralmente va in pezzi quando arrivano a destinazione. Ne vengo fuori anche senza bucare. Lazy Lizard Caravan Park di Pine Creek (18AUD). Piccolo ed affollato. Tutti a stretto contatto. Sono finite le vacanze scolastiche, ma c'è sempre molta gente in viaggio sulle principali arterie come la Stewart. Arrivando avevo pensato di fermarmi in qualche posto isolato, ma qui sulle poche aree di sosta è scritto espressamente di non stare la notte. Ma non è questo il motivo principale. Alla fine della giornata, hai preso tanto di quel sole, polvere ed hai addosso tanta stanchezza che la cosa a cui cerchi di non rinunciare è una doccia. I cieli sono sempre meravigliosi, la via lattea sempre nitidissima anche in presenza di luci al suolo, ma certo sentire il russare nella tenda a tre metri non è il massimo. Mi sembra che ci sia meno caldo.

avatarsupporter
inviato il 31 Luglio 2016 ore 14:10

POST 23

Giorno 28
31 Luglio - 2016

Oggi me lo sono preso di riposo e quindi ho poco da raccontare, ma qualcosa c'è. Faccio tutto con relativa calma. Mi dirigo a sud verso Katherine, poco distante. 30-40 chilometri ancora più a sud ci sono le Cutta Cutta Caves che mi attirano. Hanno un ecosistema unico al mondo sviluppatosi a causa dell'isolamento. Un'Australia nell'Australia. Non ci voglio perdere tempo io, né farlo perdere a voi. Si e no 100 metri di caverna (quella accessibile). Un po' di stalattiti e stalagmiti. Visita obbligatoriamente guidata a 22AUD. Dico solo che proporzionalmente alle Grotte di Frasassi si dovrebbero pagare non meno di 500AUD. Dell'ecosistema ovviamente (e fortunatamente dato che sarà molto più in profondità) nessuna traccia. Il ranger si inventa persino un “a cosa vi sembra assomigli quella stalagmite?”. Mi si presenta un simpatico calabrese arrivato a tre anni che, pur non essendo mai tornato in Italia, riesce ancora a parlare in calabrese. A casa, finchè sono stati vivi i genitori, era la lingua ufficiale. Gli fa piacere riusarla. Molto importante è invece lo scambio casuale che ho al parcheggio con un australiano che viaggia con un fuoristrada che ha le ruote di un tir e delle sospensioni altissime. Mi dice che viene dalla penisola di Cape York, mia possibile meta. Gli chiedo informazioni sulla strada. C'è un tracciato chiamato Old Telegraph Track che è impossibile anche con un fuoristrada normale, ma c'è una lunga bypass road che lo salta. Gli chiedo se ha fatto il bypass ed in che condizioni è. Mi fa il segno sul suo fuoristrada dell'altezza di un guado sul bypass. Diciamo che se ci entrassi con la mia Qashqai mi dovrei mettere il costume da bagno. Anche tenendo conto dell'esagerazione del tipo, ovviamente ed evidentemente orgoglioso del suo mezzo da sbarco, non ci siamo proprio. Stavo già pensando di fare prima il più vicino Kimberley che è poi una delle mete principali del viaggio. Adesso penso che è proprio ciò che farò. Se devo scassare definitivamente l'auto, è meglio che sia al Kimberley.
Visto che mi voglio riposare decido per un bagno in piscina. A 70 chilometri c'è Mataranka. Una meravigliosa piscina termale naturale. Posto affollato sempre ed oggi è anche domenica. Ma nonostante la folla mantiene il suo fascino selvaggio. L'acqua è cristallina e scorre con una certa forza. Vengo via ben purificato. Stasera non ho bisogno assoluto di doccia. Mi sono rotto di stare in caravan park. Devo trovare qualcosa. Ho tempo di arrivare alle imperdibili Katherine Gorge. Vorrei provare a fare (potrebbe essere full) il giro delle 7. Arrivo proprio davanti all'ormai chiuso ufficio informazioni. Accanto c'è un caravan park gestito dal parco nazionale ed è abbastanza pieno. No. Seguendo due persone scopro che i bagni dell'ufficio turistico, sul retro, restano aperti ed accessibili tutta la notte. Perfetto. Mi piazzo nel parcheggio semivuoto in posizione isolata. Finalmente. Non penso sia consentito, ma dormire in auto ha i suoi vantaggi. In fin dei conti io sono solo parcheggiato. Posso mangiare godendomi finalmente la splendida via lattea. Il buio è totale dato che la luna ormai sorge a notte inoltrata. Un wallabi passa sulla strada d'ingresso al parcheggio. Si guarda in giro, mi da un'occhiata e sentendo un'auto che si avvicina se ne va. Mi viene da ripetere sempre “saltellando allegramente”, scusate, ma il vederli spostarsi in tal modo è, per un non australiano, una cosa così strana che continua ad affascinare anche se ne vedi cento ed il saltellare, almeno io, lo associo sempre alla giovialità.

avatarsupporter
inviato il 01 Agosto 2016 ore 3:57


avatarsupporter
inviato il 01 Agosto 2016 ore 22:56

POST 24

Giorno 29
1 Agosto - 2016

Picnic day. Primo lunedì di Agosto nei soli Northern Territory. E chi lo sapeva? Comunque non ho problemi. Distributori funzionanti. In piedi alle 5 e mezza. Alle 6 e mezza apre l'ufficio e prenoto. C'è poca gente. Risaliremo le sole prime due gole. Ce ne sono 11. Il Katherine River, incassato tra le pareti a picco delle gole, scorre placido in questa stagione. Spettacolo maestoso. La visuale dal basso di questa autostrada d'acqua, mentre le pareti diffondono intorno il rossore del primo sole, è disturbata solo dalla voce continua del ranger che è in vena di battute a raffica. Tra la prima e la seconda gola occorre fare un facile percorso a piedi alla fine del quale ci sono altre chiatte pronte ad attendere. Alla fine del giro, faccio anche una sessione fotografica nel parco antistante l'imbarco. C'è una chiassosa comunità di volpi volanti che tenta di dormire a testa in giù sui rami di vari alberi. Alcuni wallabies si aggirano meno spaventati del solito e si fanno quindi osservare da vicino.
Vado via con calma. Mi dirigo verso il Kimberley. A Katherine imbocco la Victoria Highway. Dopo un po' ecco il bivio per Il Flora River Nature Park. 50 chilometri di sterrato fattibile. Ho sonno e penso di andarmi a riposare un po' davanti al fiume. Dopo aver fatto i cinquanta chilometri, ecco un bel cartello Park Closed. Dai segni per terra si capisce che vari altri veicoli sono arrivati fin qui ed hanno fatto la stessa. Non molto australiano non avvisare ad inizio strada. Procedo. Un grosso bivio. Controllo sulla cartina. E' l'imbocco della Buntine Highway che confluisce nella Duncan Road ed arriva a Halls Creek nel Kinberley. Non ho connessione e mi affido ai cartelli. E' lunga quasi 700 chilometri di cui la metà asfaltati. In mezzo il nulla, se si eccettuano due roadhouse nel tratto asfaltato. La prima sta a 160km. Decido di andare. Mi informerò li. Eventualmente tornerò indietro. Ho fatto il turista per troppo tempo. La strada è si asfaltata, ma solo una corsia centrale. Quando incroci qualcun'altro devi spostarti. Una ruota sull'asfalto e l'altra fuori. Gli incontri sono minimi e quindi perché asfaltare due corsie? Il ragionamento fila. La vegetazione si dirada. E' zona di grandi pascoli. A tratti è veramente quasi desertico, ma sempre con sterpaglie. Immense aquile banchettano con i soliti cadaveri ai bordi delle strade. Quando le vittime sono grosse mucche o bisonti, ciò che resta è solo l'involucro di pelle. Lo svuotamento avviene così rapidamente che la pelle e la testa possono ancora essere in ottimo stato e la sensazione visiva è quella di un palloncino sgonfio. Le aquile comunque non ne vogliono sapere di primi piani. Due grandi uccelli, con delle altissime zampe, li incrocio mentre passeggiano tranquillamente sulla strada. Sarà interessante la loro identificazione perché sembrano non in sintonia con i luoghi. Alla prima roadhouse faccio il pieno. Meglio essere prudenti e poi la prossima sarà certamente chiusa al mio arrivo. Nuovamente Low Aromatic a prezzi italiani. Top Springs è il nome di questa piccola oasi. Chiedo della strada sia ai gestori, che in questi luoghi isolati sono quasi sempre donne, ma anche a quei pochi che sono seduti a bersi una birra nell'unico bar per centinaia di chilometri. Tutti mi dicono che è fattibile con una 2WD. Ok, ma ho sempre il ricordo della Central Arnhem Highway che lo era, a parole. Rassicurato, ma non certissimo. Un paio di scatti. Chiedo per curiosità i prezzi delle stanze. Non rispettano affatto il principio del minor costo per minore richiesta, 140AUD senza bagno e 180AUD con. Saluto. Altro strappo di 170 km. Mi risento bene. L'adrenalina riscorre ed è il miglior rimedio a malanni e fatiche. Strada movimentata. Molti leggeri saliscendi e curve. Come sempre nel nulla non c'è mai il nulla. Una colonia di pappagalli a sfumature rosa, molto comuni in tutta l'australia, blocca praticamente la strada. Saranno un migliaio. Qui in mezzo. Arrivo con il sole ormai basso a Kalkarindji dove finisce la strada asfaltata. Mi fermo. E' tutto chiuso. Vado al Caravan Park. Bagni basic, ma acqua calda. In giro solo qualche aborigeno. Arriva un altro viaggiatore solitario dall'altra direzione e ci scambiamo informazioni sulla strada. Anche lui che l'ha appena fatta mi conferma che è fattibile. Bene, vedremo domani. Ho davanti 430 chilometri ed in mezzo non dovrebbe esserci nulla. Troverò Halls Creek all'estremità opposta. Ma questo domani.

avatarsupporter
inviato il 01 Agosto 2016 ore 23:44


avatarsupporter
inviato il 02 Agosto 2016 ore 18:53

POST 25

Giorno 30
2 Agosto - 2016

Prima di partire, anche se ancora la roadhouse non ha aperto, voglio comunque pagare la notte al Caravan Park. Chiedo prima ad un anziano aborigeno che, con un rastrello, sta pulendo l'ingresso. Purtroppo ha dei problemi di qualche genere e non parla inglese. In ogni caso anche dal tono della voce si capisce che sta male abbastanza seriamente. Arrivano altri due, sempre aborigeni, che scendono da un fuoristrada. Mi dicono che devo andare sul retro. Si affaccia il gestore come sempre whitefellas. Gli spiego che devo andare via subito e mi fa entrare. Tre ragazze aborigene stanno preparando toast e sandwich nella cucina. Altri sono nel negozio ancora chiuso a sistemare. Mi porta ad un ufficio dove un altro whitefellas, stavolta donna, si occupa della contabilità. Ad un'altra sedia dell'ufficio una ragazza aborigena. Perché racconto tutto questo? Sto vedendo per la prima volta dal retro quello che ho sempre visto di fronte. Era abbastanza chiaro comunque, ma adesso mi si sono squarciate le restanti nebbie. Non saprei se il governo o delle associazioni affidano a whitefellas, probabilmente retribuiti, attività commerciali di cui sono penso titolari le comunità del luogo. Questi whitefellas però hanno l'incarico di far partecipare e quindi istruire persone della comunità (molti sono giovani e quasi sempre donne) alla gestione attiva. La cosa poi ovviamente dipende dai whitefellas coinvolti. Per esempio al Walking with Spirits a Beswick la capa era una whitefellas un po' “puzza sotto al naso” o “ce l'ho solo io”, fate voi, che a stento nascondeva l'irritazione quando una ragazza aborigena che la doveva aiutare nella vendita non reagiva prontamente.
Proseguiamo. Pago 18AUD e vado via. La sterrata è fattibile in generale, ma qualche tratto è parecchio rovinato. Gli ultimi 50 chilometri, sulla Duncan, sono veramente tosti. Molto rovinati, pietrosi, con continui sali-scendi e curve strette. La strada si sviluppa in un territorio ancora più incentrato sull'allevamento. Il rischio qui è di mettere sotto qualche bel bue. Fortunatamente non saettano come i wallabies. Vado con relativa calma, fermandomi spesso per controllare le ruote e fotografare. Dopo un centinaio di chilometri mi fermo a fare colazione. Sosta molto prolungata. Devo anche finire la frutta che ho perché ripassando nel Western Territory occorre buttarla. E' una zona, almeno il Kimberley, libera dalla mosca della frutta. In totale, quando riparto, sono passate due ore e mezza e non ho visto essere umano o incontrato mezzo di trasporto. Durante le 6-7 ore che ci metto incontrerò solo 2 auto. Ma proseguiamo. Si attraversano varie zone di vera e propria steppa. Niente alberi, strada diritta che punta verso il nulla. Una striscia rossastra che fende la bassa vegetazione giallastra da pascolo. L'ultimo tratto di questo tipo è così esteso che, ovunque si giri lo sguardo, non c'è che il giallo fino all'orizzonte. Stranamente, questa sconfinata monotonia, restituisce una sensazione di spazio chiuso. I pochissimi lontani alberi che la interrompono, non riescono a modificare l'impressione di stare dentro una cupola e che quello che vedo sia un fondale molto ben realizzato. Gli incontri con avifauna interessante continuano. Prima di continuare, e anche per ricordarmelo io in seguito quando metterò a posto questi scritti, ieri nel percorso verso il parco trovato chiuso ho incrociato un Dingo. E' da citare perché è un evento veramente più unico che raro. Niente foto perché lui, più sorpreso di me, se l'è data a gambe. Oggi altro incontro raro. Non ho fatto in tempo a capire cos'era che ci sono passato sopra con le ruote. Un serpente. Quale, non saprei. Spero di non avergli fatto nulla di serio. Ho girato l'auto velocemente ed ho fatto in tempo a vederlo sparire nella vegetazione. La cosa mi ha fatto notare 3 uccellini quasi invisibili su un ramo, di una specie ancora non ripresa. Devo ringraziare il serpente. Quando ormai mancavano solo una cinquantina di chilometri alla fine, ad una delle soste di controllo stavolta su un'altura da cui si godeva di un bel panorama, il debole pneumatico anteriore destro era evidentemente giù di pressione. Siamo a cinque. Provo a rigonfiare pensando a qualcosa di molto piccolo ed invece sento distintamente un forte sibilo. Sono in discesa e non è il punto migliore per intervenire. Gonfio per qualche minuto in modo da avere un po' di tempo per spostarmi in piano. Sento l'aria, ma senza smontare è impossibile intervenire. Ok, con relativa calma risolvo in una mezz'oretta. Durante l'operazione mi fermo anche a fotografare dei cammelli, di nuovo ed anche questo non è facile, che passano lontani in mezzo a dei cavalli. Non li avrei notati affatto senza la foratura, ma le foto da troppo distante non valevano comunque la fatica fatta. Fortunatamente qui la temperatura si è abbassata. Oggi max 28 gradi e solo per qualche ora. Si sta benissimo. Dopo l'ultimo tratto veramente impegnativo, con la sospensione che non ce la fa più, eccomi ad Halls Creek. Di nuovo Western Territory. Kimberley. A proposito, ho riguadagnato un'ora e mezza di fuso orario. Il mio 2 Agosto dura 25 ore e mezza. Riprendo della frutta. Ufficio informazioni per la situazione strade. Quelle che vorrei fare dovrei riuscire a farle. Il problema all'auto non sembra peggiorato. Innanzitutto la Gibb River Road che è solo sconsigliata alle 2WD e quindi dovrò verificare di persona. Per le formazioni rocciose delle Bungle Bungle, 100km. a nord di dove sono, già sapvo che era impossibile. Vado comunque perché avevo preventivato di farle con un tour di un giorno che già so essere carissimo. Arrivo che l'accesso al Caravan Park del parco, da cui parte anche il tour, è già chiuso ma si può entrare richiudendosi poi alle spalle il cancello. 15AUD e mi sistemo. Mi accingo a prenotare per domani mattina alla bella cifra di 350AUD. E che sarà mai se ho lavato l'auto a 300AUD? A parte l'ironia la cifra è folle, ma qui al Kimberley c'è anche di molto peggio. Improvvisamente mi viene un'idea e non prenoto, tanto eventualmente potrò farlo domattina alla partenza. Ho linea e penso di vedere i costi dell'affitto di un 4WD in uno dei centri più grossi e relativamente vicini. In effetti l'idea è buona perché verifico che, tutto compreso, non spenderei più del tour ed essere autonomo non ha prezzo. Decido che è una carta che mi giocherò più in la, quando avrò verificato anche la possibilità di visitare altri luoghi. Domani quindi mi dirigerò verso Kununurra per prendere la Gibb River Road da nord. Le Bungle Bungle aspetteranno.
Ho ancora la forza per scrivere un paio di considerazioni fatte oggi e nei giorni passati.
Quando arrivo al Caravan Park c'è una ragazza a spiegarmi tutto, assegnarmi un posto e farmi pagare. Mentre sbriga la pratica, dato che sta per arrivare il buio e vorrei sbrigarmi a lavarmi e mangiare, chiedo la posizione delle docce e dei bagni. Senza sollevare lo sguardo da quello che sta facendo, mi risponde un po' scontrosa e non lo era stata inizialmente. Boh, aspetto. Finisce. Pago. E come in tutti i Caravan Park, dal migliore al più scrauso, prende un foglio con la piantina del posto ed inizia a spiegarmi dettagliatamente tutto. Adesso mi è chiaro. Solita mentalità rigida anglosassone. Non era il momento di dirmi la posizione delle docce. Non scherzo, ma la trafila ha un ordine che viene seguito rigidissimamente ovunque, perfino le parole e la sequenza delle informazioni è sempre assolutamente identica. Noi siamo qua, e cerchiano sulla piantina la Reception, questa è la strada da percorrere e la indicano con una linea fino a segnare sempre e solo con una x i punti in cui puoi sceglierti il posto. Poi cerchiano nell'ordine Bagni, docce, lavanderia, bar o pub, ecc. Assolutamente da cerebrolesi. Preferisco i casini del mondo latino e anche di gran lunga. Le incazzature per l'ennesimo “desculpe” o da noi “mi dispiace” sono meglio di questa vuota perfezione. Non c'è da stupirsi che poi in molti campi siano ricercati italiani per la capacità inventiva. L'abituarsi a degli schemi rigidi è esattamente l'opposto dell'adattamento e dell'arrangiamento che invece possono generare il nuovo. Non è un discorso campanilista e chi mi conosce sa come critichi ferocemente moltissimo dell'Italia, ma è un dato di fatto. Gli schemi facilitano certamente ma uccidono la creatività.
Per dimostrare il mio non essere campanilista ecco la seconda considerazione. Nel Caravan Park dove sono, per la seconda volta in questo viaggio, trovo dei servizi organizzati con vari stanzini singoli in cui ti chiudi ed hai a disposizione toilette, lavandino e doccia. Una comodità assoluta. Sembra di stare in hotel con il proprio bagno. La cosa mi da l'occasione di affrontare l'argomento bagni pubblici. Ho sempre scritto come siano ovunque perfetti, puliti e pienamente utilizzabili. La carta igienica la trovi anche in aree distanti 100km. da un centro abitato. Come curiosità, a Perth entri schiacciando un pulsante che automaticamente apre la porta, chiudi e parte una musichetta rilassante, se non apri il rubinetto per lavarti le mani non puoi uscire e, cosa più importante, funziona tutto. Vorrei sottolineare però come ciò sia possibile soprattutto per il modo in cui la gente li usa. In città si potrebbe pensare che vengano puliti ogni mezzora, ma un WC sperduto può essere sempre ottimo da utilizzare solo a patto che chiunque ne usufruisca lo lasci esattamente come l'ha trovato. Scusate l'argomento, ma penso che anche questo possa far parte di un diario di viaggio. Non c'è stata una sola volta, dico una sola, che in un bagno ovviamente maschile abbia trovato la tavoletta con delle gocce sopra o gocce anche solo sul vaso, sotto la tavoletta. E parlo solo della tazza, perché per terra sarebbe fantascienza. Da noi la cosa è un'utopia. Cosa significa? Hanno una mira migliore? Non credo proprio. Vuol dire che tutti puliscono alla fine, se c'è bisogno. Per il prossimo utilizzatore. Perché quello è un bene comune e il suo mantenimento in efficienza e pulizia è anche una responsabilità comune. Come dicevo, da noi è un'utopia. Il prossimo utilizzatore non esiste, non sono io, chi se ne frega. Qualcuno pulirà ed è pagato per farlo, no? Il bene comune è qualcosa da abusare, non usare. Questo, con il discorso precedente sulla mentalità creativa, nulla c'entra. E' solo questione di educazione e di educazione all'educazione ed al rispetto. Sembra una piccola considerazione quasi inutile, ma per come la vedo io è fondamentale per capire molto di una cultura.
Scusate, è colpa dell'ora e mezza guadagnata con il fuso orario.

avatarsupporter
inviato il 04 Agosto 2016 ore 16:10

POST 26

Giorno 31
3 Agosto - 2016

Vado via molto presto. Un'ora e mezza di fuso orario guadagnata, ma lo spostamento ad ovest al massimo ha allontanato il sorgere del sole di mezzora. Quindi ho l'alba adesso circa un'ora prima, infatti alle 5 e mezza già c'è luce. Direzione Kununurra. L'idea sarebbe di iniziare con la Gibb River Road per vedere se posso farla. Io sono invece sulla Great Northern Highway che è una specie di circonvallazione asfaltata del Kimberley. A sud le cittadine più grandi sono Broome e Derby, mentre a nord, dove mi dirigo, Kununurra e Wyndham. Ciò che si nota immediatamente nel Kimberley sono i Baobab. Tantissimi e sparsi. E' impossibile resistere al loro fascino. Sei costretto a fermarti ad ammirarli e fotografarli. Più che alberi sembrano delle vere e proprie sculture. Una galleria d'arte naturale che ti godi mentre viaggi.
Kununurra si rivela bella ed elegante. Si arriva passando su una diga sull'Ord River che forma la Lily Creek Lagoon praticamente a ridosso della cittadina, basta attraversare la statale. Il colpo d'occhio che regala è notevole. Vado ad informarmi per l'affitto di un 4WD. La compagnia più conveniente è la AVIS con ufficio all'aeroporto. Il problema è che a Kununurra nessuna compagnia offre il chilometraggio illimitato, ma solo 100Km. al giorno che sono nulla e poi 0,25AUD a km. Occorre fare due conti. Avevo già preso in considerazione l'affitto di una 4x4 proprio per le Bungle Bungle (Purnululu National Park), inaccessibili alle 2WD ed ovunque indicate come uno dei luoghi più belli del Kimberley. C'è anche da considerare il problema della Gibb River Road. Se non potessi farla con la Qashquai, allora ci sarebbero altri siti per cui affittare una 4WD, altri siti che però si trovano a sud a parecchi chilometri da qui. Sempre a sud poi, in particolare a Broome, c'è l'unica compagnia che offre il chilometraggio illimitato: la Broome 4WD. Che fare? Arrivare da sud alle Bungle Bungle sarebbe dispendioso per benzina e tempo da impiegare per raggiungerle. Decido allora di affittare qui unicamente per vedere questo parco. Da Kununurra ci sono circa 300 km. di strada. Facendo due calcoli, posso affittare per 2 giorni e visitare comodamente il sito spendendo poco più del costo del tour. E sono da solo. Già in due persone si risparmierebbe quasi la metà avendo autonomia e più tempo per la visita. Francamente non capisco. Stamattina, alla partenza del tour, ho visto vari gruppetti, evidentemente in viaggio insieme in quattro. Magari viaggiano in camper normali e quindi non possono andare autonomamente, ma in quattro spendono 1400AUD con i quali potrebbe affittare una 4WD per una settimana o poco meno. Inconcepibile. Frutto di rigidità anche questo? Possibile. La cosa mi da l'occasione per parlare di un'altra stranezza notata. Ci starebbe bene il titolo: la politica dei prezzi. Cito il caso più eclatante ed esplicativo, ma vi assicuro che non è l'unico. La Coca-Cola. Anche da noi, ed è pure ovvio, il prezzo unitario di un prodotto si abbassa all'aumentare della quantità acquistata. Se acquisto una bottiglietta di coca-cola da 500ml (qui sono da 600ml, ndr) pago, al litro, una cifra maggiore rispetto all'acquisto di una bottiglia da 1,5 litri. Ovvio. Qui però, nei negozi, accade qualcosa di veramente incomprensibile. Una bottiglia da 2 litri costa circa 4AUD (ne ho comprata una scontatissima anche a 2,5AUD), ma se compri la bottiglietta da 600ml, costa 5-6AUD. E parlo del costo a pezzo. Quindi, non solo il costo a litro è inferiore, ma il costo a pezzo ed è francamente incomprensibile. La cosa più logica sarebbe di comprare quella da 2 litri, berne 600ml e gettare il resto che tanto lo spreco di coca-cola non ti resta nemmeno sulla coscienza. Invece no. Evidentemente chi va ad acquistare la bottiglietta, acquista la bottiglietta e da questa esigenza non si muove di una virgola, non ci sono santi. Probabilmente nemmeno se gliela regalassero prenderebbe quella da due litri. Se non fosse così, questa politica finirebbe in poco tempo perché le bottigliette non si venderebbero più. Per me resta incredibile. Un po' come il discorso del costo del tour.
Affitto quindi l'auto. Toyota Land Cruiser enorme. Ci sono sette posti a sedere possibili. Altissimo. Lascio la mia piccola Qashqai in uno spazio AVIS all'aeroporto, e ritorno al Purnululu NP. I cinquanta chilometri per arrivare al parco sono effettivamente una di quelle strade per cui si è felici di avere un fuoristrada. C'è di tutto. Pietre grosse ed appuntite, curve strettissime e spesso buie, strada stretta, continui saliscendi anche molto ripidi, sabbia, fanghiglia ad un paio di guadi, forti corrugazioni. Per fare 50 chilometri ci vuole più di un'ora. Veramente non capisco come la tizia all'ufficio informazioni di Halls Creek ci avesse anche pensato un po' sulla percorribilità con la mia auto, visto che arrivavo dal Northern Territory. In confronto, il tratto finale duro della Duncan è una autostrada perfettamente asfaltata.
Visto che ci sono passerò la notte all'interno del parco in un campsite. Ingresso parco 12 AUD. Notte 12 AUD. Bagni basic da parco. Chiaramente no docce.


Giorno 32
4 Agosto - 2016

Sono tra i primi a muovermi. Ci sono vari siti da visitare, il parco è grande. Alle due estremità delle formazioni rocciose che costituiscono le Bungle Bungle ci sono le attrazioni più rilevanti. Distano fra loro più di 50km. Vari trakking. Mi dirigo verso la Cathedral Gorge. Con la luce calda del primo sole la caratteristica colorazione a strisce nere ed arancioni delle Bungle Bungle, viene esaltata. Sono costretto a fermarmi spesso per fotografare. Senza l'obiettivo principale sto veramente facendo i salti mortali. Altre nuove, per me, specie di uccelli. Un sentiero conduce alla gola. Facile. Pietre e sabbia. Con un giro anche al Domes walk, alla fine farò circa 3km. Non c'è caldo. Il sentiero fa passare in mezzo alle rocce che sono spettacolari. Il contrasto con la vegetazione Non c'è nessuno. Questo è il vantaggio dell'autonomia. La Cathedral Gorge rispetta le aspettative. Una enorme caverna, quasi completamente circondata da rocce altissime, al cui centro si raccoglie dell'acqua che scende dalle pareti. Siamo nel dry e quindi acqua poca e stagnante. E' circolare ed ha una acustica incredibile. Riesco ad avere 10 minuti di completa solitudine, poi inizia ad arrivare la massa sbarcata dai grossi mezzi del tour.
C'è anche il Piccaninny creek Walk, ma sono 10 chilometri in totale e decido di non farlo. Mi dirigo invece verso l'Echidna Chams, dall'altro lato delle Bungle Bungle. E' raccomandato andarci proprio quando il sole è alto. Si rivela il punto più bello dell'intero parco. Altra passeggiata di un paio di chilometri in totale. Stavolta però meno semplice. Si cammina sul letto di un ruscello. Via via che si avanza nella gola, le pareti continuano a restringersi. In mezzo una vegetazione particolare con palme altissime che regala un'atmosfera da oasi. Lo spazio si restringe sempre più ed ancor più le palme tendono ad allungarsi per ricevere più sole possibile. La gola diventa una semplice spaccatura ed in alcuni punti devo togliere la tracolla fotografica per poter passare meglio. In alto il lontano blu oltre le ripide pareti rosse. Dopo un paio di curve non si vede più l'ingresso. I tentativi che l'ormai alto sole fa, di penetrare questo lungo taglio, creano dei giochi di luce unici che variano di attimo in attimo. Resto sul posto finchè il sole, abbassandosi un po', non riesce più ad entrare dall'alto.
Vedo che ho tempo per arrivare a Kununurra e riconsegnare il Toyota. Potrei farlo domani matttina, ma non mi va per due motivi. Non l'ho detto prima ma, nonostante sia il doppio della Qashqai, è molto meno comodo dormirci. Stanotte mi sono rotto la schiena. Inoltre domattina dovrei aspettare l'apertura dell'ufficio e partirei tardi. Vado. Con questo bestione è stato tutto molto semplice. Ci si può andare sulla luna, però non c'è quasi gusto. Tutto ok. Il conto esatto lo faranno domani mattina e lo addebiteranno sulla carta di credito. All'incirca dovrei aver speso sui 400AUD invece dei 350 del tour. Decisione corretta. Sono di nuovo sul mio acciaccato mezzo di trasporto. L'anteriore destra, sempre lei, è un po' giù. Controllo la pressione e devo rigonfiare. Probabilmente c'è un altro foro piccolissimo e non mi conviene intervenire perché non lo troverei facilmente. Aspetterò. Tanto sullo sterrato peggiorerà e potrò ripararlo. Per adesso non è un problema dato che ci sono voluti due giorni per far abbassare la pressione in modo evidente. Cerco un Caravan Park per la notte. A Kununurra sono almeno sei, ma la bellezza del posto ne ha fatto sicuramente la meta di vacanze di molta gente. I Caravan Park (qualcuno si autodefinisce caravan resort) sono pieni e lussuosi. Hanno bungalow che sembrano casette e sono carissimi. Non mi chiedono meno di 40AUD. Per dormire in macchina. Non se ne parla. Decido allora di procedere in rigoroso ordine di importanza. Prima il pieno all'auto, poi mi faccio una doccia a 5AUD in uno dei caravan park e poi mi trovo un posto per la notte. Se c'è il bagno meglio, altrimenti fa lo stesso. Ormai pulito, è buio, do un'occhiata su Wikicamps. A 45Km. quasi all'inizio della Gibb River Road, che proverò a prendere domani, un'area di sosta gratuita che avevo già visto venendo. Devo arrivarci guidando con il buio, ma è meglio che guidare all'imbrunire. Procedo con estrema prudenza, bassa velocità ed attenzione al massimo. Tutto ok. Mi sistemo. Mangio (era l'ultima cosa in ordine di importanza). Scrivo. Dovrò risolvere anche un altro problema. L'hard disk del computer è quasi pieno. 250 GB di foto e video. Ho altri 100Gb su pennette e schede della macchina fotografica per altri 68Gb, ma non basteranno. Dovrò dedicare un bel po' di tempo ad una grossolana selezione delle foto per poter cancellare le molte inutilizzabili e far posto alle nuove. Avrei fatto bene a portarmi un hard disk di riserva. Ci avevo anche pensato, ma credevo di avere il tempo ogni sera di fare la selezione foto, invece sono sempre stanco e crollo sistematicamente. A malapena scrivo per il diario. Anche stasera è lo stesso.

avatarsupporter
inviato il 06 Agosto 2016 ore 15:37

POST 27

Giorno 33
5 Agosto - 2016

Gibb River Road in 2WD.
Alle prime luci sono in movimento. Gibb River Road, ultima frontiera. 660 chilometri quasi tutti sterrati. Vado. Una lunga striscia montagnosa, superiormente piatta, a cui si passa vicino, ricorda i paesaggi dell'ovest degli Stati Uniti. Dopo un po' di chilometri è chiaro che la strada sarà molto dura da percorrere, ma sembra affrontabile. Peggiorerà. Secondo incontro con Dingo. Una coppia. Stavolta riesco a fotografarli. Forse perché in due, sembrano più tranquilli e non scappano. Il primo guado da affrontare è veramente serio. Pentecoste River. E' il motivo per cui conviene iniziare la strada da nord, se non sei certo di passarlo. Dover rifare a ritroso più di 500 chilometri per non riuscire a fare una cinquantina di metri sarebbe tremendo. Il fondo non è asfaltato, l'acqua c'è e scorre anche se bassa. Il problema non è l'acqua. Occorre farsi una cinquantina di metri su dei pietroni. Mi metto gli stivali e verifico il tutto. I pietroni sembrano sistemati bene e ben accostati, anche nella parte immersa. Il pericolo è di incastrare una ruota tra due. Io non ne verrei fuori. Arriva un tizio a piedi per pescare. Mi dice di fare molto piano, ma non c'era bisogno. Mima quelli che arrivano veloci e si impiantano in mezzo rompendo tutto. Mi augura buona fortuna e va. Parto. A passo d'uomo, anche meno. In prima, mettendo in manuale. Passato. Grande soddisfazione. Riprendo. La strada inizia ad essere un po' troppo pietrosa per i miei gusti e la mia anteriore destra. Chilometri anche con fortissime corrugazioni. Mi passa davanti veloce un canguro che attraversa e scompare in un attimo. Ha una stazza assolutamente notevole, sarà alto quasi quasi quanto me. Un altro guado è simile al primo. Pietroni affiancati, ma è più piccolo e tutto asciutto. Più agevole. Quando si incontrano indicazioni di lavori stradali vuol dire che il fondo è ancora peggiore e, in uno di questi pezzi, quando ormai ho fatto più di 200km. che però sono ancora pochi, l'anteriore destra mi dice addio. Mi fermo immediatamente e non distruggo il pneumatico, ma la spaccatura è troppo grossa per l'en nesima riparazione. Pneumatico veramente schifoso. Vado con la mia unica scorta seria. A pochi chilometri c'è la Ellenbrae Station dove c'è uno dei pochi punti per assistenza alle gomme. Prova la riparazione dall'interno, ma la gomma anche se non perde aria, in caso di utilizzo potrebbe durarmi anche solo un chilometro. Il punto riparato è troppo debole. L'altro copertone che ho, anch'esso ha lo stesso problema. Il ruotino lo stesso, ci farei solo qualche chilometro in questo tipo di strada. Il problema alla sospensione mi ha fatto passare in secondo piano quello del pneumatico. Dovevo, come avevo già deciso, comprarne un altro. Pago solo 10 dollari invece dei 70 che mi aveva chiesto perché mi dice che equivale ad una riparazione fallita. Il problema adesso è serio. E' ancora abbastanza presto. Circa le 10 e mezza. Riesco sulla Gibb e mi fermo cinque minuti a riflettere sul da farsi. Andando avanti ho 450 chilometri di cui solo 100 circa asfaltati, alla fine. Tantissimi. Ci sono però le cittadine più grandi dove potrei trovare i pneumatici. Tornare indietro sarebbe la cosa più corretta, ma i chilometri sono comunque tanti e posso lo stesso avere una foratura irriparabile. Oltre a ciò le piccole cittadine in cui tornerei potrebbero non avere disponibili i miei pneumatici. Un bel problema. Sono in una delle situazioni che, nell'accettare di fare il viaggio in questo modo, avevo preso in considerazione. Non è tanto il rischio personale, dato che c'è tanta gente, quanto quello economico. Ci potrebbero volere migliaia di euro per risolvere. Lo sapevo e l'ho accettato partendo. Decido di proseguire. Mia moglie certamente me ne dirà di tutti i colori, ma potrei non risolvere nulla ed avere lo stesso problema tornando indietro. Guido con una attenzione se possibile ancora più grande. L'anteriore destra adesso è un po' meglio della precedente, ma è sempre delle originali ed è già stata riparata una volta. Le altre tre invece sembrano molto resistenti e danno sicurezza. I chilometri, molto lentamente, scorrono. Strada comunque sempre pessima, i pochi tratti in cui mi posso rilassare sono brevissimi. Continui stop per controllare. Tensione a mille. Ma vado. Io e la Gibb. Supero il punto centrale della strada, diciamo il più lontano da entrambe le estremità. Da adesso ogni chilometro è un avvicinamento. L'anteriore destra sembra resistere discretamente alle sollecitazioni, ma è lunga. Mentre vado non ho smesso di fotografare, tanto non cambia nulla. Alle Galvans Gorge mi fermo proprio per visitarle. Non è che abbia letto nulla di particolare, ma è un po' un modo per esorcizzare la paura e distendermi. Un chilometro di percorso e c'è gente. Grossi bestioni che portano i turisti, in gruppi di 20 e più, in giro per il Kimberley. I prezzi per tour di circa una settimana si aggiravano sui 3000AUD a persona, ma forse più, non ricordo bene. Mezzo e campi tendati. Quando arrivo non credo ai miei occhi. Uno di quei posti che vedi solo nei film. Una piscina naturale meravigliosa attorniata da rocce splendide, a gradoni, da cui in questa stagione cade poca, ma sufficiente acqua. Insieme ad altra vegetazione, vari Baobab intorno e sopra la scarpata ti guardano mentre nuoti. Sì, si può fare il bagno. L'acqua scorre ed è pulitissima. Un wallabi delle rocce fugge via arrampicandosi a salti. Canti di uccelli. Non è il paradiso terrestre solo perché lo devo condividere con un'altra ventina di persone, comunque molto discrete. In un attimo, resto in mutande e mi butto. Imperdibile. Acqua freddina, ma c'è abbastanza caldo, e poi chi se ne frega? Mi ci voleva, visto il brutto momento. La parentesi deve per forza chiudersi. Ancora 300 chilometri. Riparto. Arrivo all'unico vero punto meccanico di tutta la Gibb. Over the range repairs. Non ha la mia misura di pneumatico. Mi dice però che mi può arrangiare una simile. Costo totale 380AUD e comunque sarebbe solo per i circa 150 chilometri di sterrato che ancora mi mancano. Dopo dovrei comunque comprare quello esatto. Continuo. Lui è gentilissimo. Mi dice che eventualmente lo faccio chiamare. Ha un posto dove stare stanotte, ormai è tardi, ma voglio ancora fare altri chilometri. Mi da uno stampato della prossima area di caravan park. Imintji, in una comunità aborigena. A proposito, qui non ne ho visto nemmeno uno al momento, infatti la mia è l'unica auto 2WD in circolazione. Ci arrivo che è già buio, ma procedo veramente lento. Anche a 40km/h perché la strada continua ad essere impegnativa. Senza lo stampato datomi non avrei trovato il caravan park che è un po' fuori dal villaggio. E' tutto buio e chiuso. Entro. Bagni bui, ma funzionano, e c'è acqua. Mi viene incontro una signora che è la gestore del posto, chiaramente whitefellas. Poiché vado via presto pago cash immediatamente. Non ha il resto e mi dice che posso rimanere gratis. Veramente gentilissima. Accende il generatore. C'è anche un'altra auto-tenda con 4 persone. I bagni sono fantastici e riesco a fare una gran doccia calda. Stasera francamente insperata. Mangio sotto una via lattea che spacca in due il cielo stellato sulla mia testa e che resta visibile anche in basso sull'orizzonte. Mi metto a dormire subito. Sono sfinito più degli altri giorni. Comunque vada a finire, perché non è finita affatto, la Gibb me la ricorderò per sempre. Scrivo adesso al mattino prima di ripartire. Ho dormito abbondantemente per recuperare energie fondamentali per oggi. Ho 230 chilometri di cui solo 100 asfaltati. Ne verrò fuori? E come?

Giorno 34
6 Agosto - 2016

Si va. Devo tenere una velocità di estrema prudenza, il vero pericolo è il colpo molto forte che squarci il pneumatico. Il buco semplice lo riparo. Non so quante volte lo sto ripetendo, ma frulla continuamente nella mia testa e mi serve a ricordarmi di andare piano. Una delle cose di cui ti accorgi solo all'ultimo momento, sono le rocce sporgenti che, coperte di terra rossa e camuffate anche dalle corrugazioni, sono un pericolo costante. Andando piano hai tempo di evitarle. Non è un problema dei fuoristrada, almeno finchè le dimensioni sono medie. I primi 50 chilometri che iniziano proprio da dove sono partito io, sono i più tremendi di tutta la strada. Ci metto un'ora e mezza. Le pietre sembra che siano passati a stenderle apposta sulla strada. E' una parte di strada che attraversa una zona ricca di valli. Continui saliscendi e curve strette. Ad un dosso in curva praticamente mi si precipita addosso un road train fortunatamente non lunghissimo, diciamo come un tir e mezzo, che viaggia a tutta velocità. Fortunatamente sto dalla mia parte di strada e non succede nulla. Spesso però, ma solo dove mi può vedere chi sopraggiunge in senso contrario, mi sposto ovunque sulla carreggiata ci sia un solco meno impegnativo. Se avesse dovuto frenare per non investirmi, certamente non ce l'avrebbe fatta. Molto lentamente i chilometri diminuiscono. A qualche guado trovo il tempo per delle foto. In uno particolarmente bello c'è anche un cormorano da immortalare. Ad un certo punto, più o meno dove letto sulla guida e dettomi da tutti, un cartello indica i 110 Km/h di limite ed ha inizio l'asfalto. Mi fermo qualche minuto in contemplazione. E' finita. Ne sono fuori. Faccio sfogare un po' il motore andando a 120. Dopo 5 chilometri, più o meno, il cartello 110km/h e sotto END. Dieci metri ed altro cartello che ben conosco. Gravel Road. Subito dopo nuovamente il rosso sterrato. Nooo, non è possibile. Non è finita. La Gibb non mi molla. Questa cosa si ripeterà per tre volte. I pezzi sterrati in mezzo sono quelli con le peggiori corrugazioni di tutti i quasi 700km. fatti. Per riuscire a procedere devo buttarmi completamente a sinistra, quasi fuori strada, dove c'è un rialzo soffice in cui si è accumulata terra. Procedo quasi sempre inclinato, con solo due ruote sulle corrugazioni. E' come se questi pezzi di strada li avessero mantenuti apposta così tremendi, per far capire, a chi inizia la strada da questa parte, in cosa si sta imbarcando. La strada diventa definitivamente asfaltata solo ad una cinquantina di chilometri da Derby. Aveva ragione il mio Atlante stradale australiano, l'unico ad indicare esattamente la situazione. Ora è finita sul serio ed è stata durissima anche per colpa mia. Con un'anteriore destra nuova, molto probabilmente non avrei avuto problemi. Quasi all'uscita dalla Gibb visito l'ennesimo segnalato centro culturale aborigeno. Mowanjum. Le opere hanno quasi tutte, come protagonista, un essere ancestrale che fa venire in mente una sorta di astronauta spaziale. Nulla da segnalare se non i prezzi ancora più alti del solito. Arrivo a Derby. Sono in tempo per un tyre repair, ma non ha la mia misura di pneumatici. E' sabato, gli altri ormai hanno chiuso. Sarà probabilmente necessario andare a Broome che è più grande. Se ne riparla lunedì. Sono ancora le due, ma sono sfinito. La tensione pian piano cala, ma lascia che la stanchezza abbia il sopravvento. Mi fermo al Kimberley Entrance Caravan Park (17AUD). Superaffollato. Doccia. Barba. Rinasco. Alle 3 vado ad assistere ad un Crab Race. Non so cos'è. Quasi tutti i presenti fanno la fila per, diciamo, affittare un granchio (vivo con le chele bloccate). Fanno una donazione. Assegnano un nome al granchio ed una ragazza lo scrive con un pennarello sul duro corpo del povero animale. C'è scritto dappertutto del BBQ di crab che ci sarà dopo e quindi immagino quale sarà la fine dei granchi. La gara consiste nel metterli al centro di una piccola arena delimitata da una grossa corda. Il primo che la tocca ha vinto. Chi ha pagato per quel granchio, vince. Qualche foto e video e me ne vado. La Lonely Planet mi suggerisce un luogo per birdwatching. Splendido. C'è pure qualche wallabies. Una particolarità di Derby è il viale principale con gli alberi al centro della strada. Tutto classico, solo che qui gli alberi sono Baobab. Questo fine settimana c'è rodeo. Ci vado. Situazione bizzarra per me. C'è penso l'intera popolazione di Derby. Aborigeni compresi, con sedia personale al seguito. Arrivo alla fine del programma. C'è il meglio della serata, quello che aspettano tutti. Le prove di resistenza montando cavalli selvatici e tori. C'è partecipazione. Adesso scrivo. Deciderò domani, ma penso di passare un'altra notte qui e domani non fare assolutamente nulla tranne ancora un po' di folla al rodeo e qualche giro intorno. La Gibb devo ancora smaltirla.
Devo aggiornare le informazioni sui tour. Sono di 4 giorni e costano, se si è in coppia, intorno ai 4000AUD pp, quindi 8000 a coppia. Le sole Horizontal Falls, di cui mi pare di aver scritto all'inizio perchè sapevo già che non le avrei fatte, con un tour in giornata sugli 800AUD sempre per person.

avatarsupporter
inviato il 07 Agosto 2016 ore 18:23

POST 28

Giorno 35
7 Agosto - 2016

Nulla di nulla. Riprenoto subito per un'altra notte. Bucato, stavolta per fortuna solo nel senso di lavaggio. Compro qualcosa, faccio il pieno e poi me ne sto al caravan park. Non sono andato nemmeno al rodeo. Faccio una scrematura grossolana delle foto, di tutte le migliaia già fatte. I video li sposto sulle pennette. Alla fine libero 110Gb. Per adesso va bene. Molta gente è andata via. Finito il weekend. Accanto a me non ho più nessuno. Si sta benissimo. Lavoro e per la prima volta mi rilasso sul serio. La giornata passa velocemente. Buio. Silenzio. Come sempre in viaggio, anche quando non fai nulla, può capitare qualcosa di piacevole ed interessante. E' da un po' che arriva della musica molto, molto piacevole dalla vicina zona cucina. Mi sembra di sentire un banjo. Vado a vedere. Un gruppetto di amici si intrattiene ed intrattiene i pochissimi seduti intorno. Francamente non saprei dire, ma immagino dalla quantità di strumenti che hanno che sia gente che suona sul serio. Ma non è detto. Sono anche bravi, e stasera si stanno proprio divertendo. Registro molto, più che altro per me stesso. Quello che sembra essere il più bravo ha due banjo di diverse dimensioni. Altri due con le chitarre acustiche. Due donne fanno parte del gruppo, una che a volte canta ed un'altra che, solo in un pezzo, suona una specie di tavola di legno da bucato, con dei guanti che hanno sulle punte delle placchette metalliche. Purtroppo quel pezzo è l'unico che ho registrato solo in audio. Penso di aver già visto questo strano strumento, ma potrebbe essere stato in televisione. C'è un'atmosfera meravigliosa. Tra i brani anche pezzi famosi che conosco. Uno di quei piccoli grandi momenti inaspettati per cui vale la pena viaggiare. Ai problemi penserò domani.

avatarsupporter
inviato il 07 Agosto 2016 ore 18:26

Per chi stesse seguendo solo qui su juza.
Su facebook al link messo all'inizio sto continuando a mettere foto e video. Per le foto più serie non ho praticamente avuto più tempo.
Un saluto.

avatarsupporter
inviato il 08 Agosto 2016 ore 14:12

POST 29

Giorno 36
8 Agosto - 2016

Trovo la mia misura di pneumatico nell'unico tyre service di Derby oltre a quello già visitato all'arrivo. Ogni tanto ne va bene una. Non sono costretto ad andare subito a Broome e mi rimetto a visitare. Spendo quanto un lavaggio auto. Poco no? Scusate l'ironia, ma di tutte le spese preventivate e non, l'unica che non riesco ad accettare è quella del car wash. E probabilmente devo pure rifarla, sperando che non sia superiore. Per me che l'auto la lavo solo dopo due raccolti di primizie nella buona terra che si accumula dentro, è proprio il colmo. Lasciamo perdere.
Devo prendere appuntamento per solo un'ora e mezza dopo, per fortuna. Il mitico pneumatico anteriore destro, ormai da buttare, lo smaltiranno loro, ma l'altro che è anch'esso da buttare perché ha un taglio sul bordo ed è pericoloso da usare, lo devo smaltire io. Mi spiegano che è meglio che lo vada a portare io alla discarica perché ai privati non costa nulla. Loro invece pagano. Potrei abbandonarlo su una qualunque delle strade che farò, dato che ce ne sono a centinaia abbandonati nel luogo della foratura, ma non vedo perché non smaltirlo correttamente. Il centro in cui mi reco è una grande classica discarica in cui all'ingresso registrano la targa dell'auto, ti chiedono cosa devi smaltire e ti disegnano su un foglietto la mappa per il punto in cui devi dirigerti. In questo caso non c'è l'immancabile prestampato della mappa. Semplice e veloce. Anche questa è un'esperienza.
All'orario assegnatomi, puntuali, mi fanno il lavoro. Adesso l'anteriore destra è la gomma migliore. Ho praticamente cambiato tutto il treno di gomme dell'auto ed ho una scorta accettabile. Ritorno un po' a nord. Ci sono tre luoghi da visitare. Due di questi si trovano sulla Firefield-Leopold downs road che collega le due lunghe strade del Kimberley. La Great Northern Highway asfaltata e la Gibb. 160-170 chilometri di sterrato consigliato per 4WD. Il terzo luogo è invece ancora un po' più a nord, a Fitzroy Crossing. Facilmente accessibile dalla Great e visitabile con un giro in barca. Geikie Gorge. Inizio da questa perché la più lontana e perché poi potrò definitivamente invertire la rotta. 300km su asfalto. Ci metto un attimo.
A questo punto non penso che andrò alla comunità di Balgo, per la quale avevo richiesto un permesso, e che si trova più a nord. Ho visto Balgo segnato come luogo in cui recarsi per l'ennesimo centro culturale da visitare, per vedere le opere in vendita eseguite dalle comunità vicine. Non penso che del Balgo di quarant'anni fa, citato nel libro “Dreemkeepers” di Harvey Arden, sia rimasto granchè. Penso ad un'altra ripetizione dei tanti luoghi già visitati. Alle Geikie Gorge ho il tempo di pranzare e subito dopo parte il giro in barca (40AUD). Tutta questa zona, compresi la Windjana Gorge e Tunnel Creek che sono i due luoghi sulla sterrata a cui prima ho accennato, fa parte del Devonian Reef National park. 350 milioni circa di anni fa, nel periodo devoniano, c'era una barriera corallina. Prima ricoperta da altre rocce, è adesso visibile perché riportata alla luce da millenni di erosione. Qui alle Geikie Gorge è stata l'azione del Fitzroy River. Sto chiaramente riassumendo molto velocemente. Giro piacevole. Le rocce sono completamente diverse, ovviamente, rispetto a tutte le altre viste. La parte a diretto contatto con l'acqua è proprio l'antico reef e, al di la dell'importanza geologica, la bianca formazione, ormai roccia da millenni, è bellissima da vedere. Pare che siano presenti i fossili più belli dell'intero emisfero sud, ma non se ne vedono. Tutti sono sempre molto eccitati dai vari avvistamenti di coccodrilli, ma questi sono tenere e piccole bestioline in confronto a quelli del Kakadu. Piuttosto fotografo delle gru che al momento avevo solo preso in volo da notevole distanza. Giro interessante e consigliabile. Quando vengo via decido di non andare agli altri due luoghi devoniani. La Windjana Gorge, in questo periodo di secche, ho letto che ha solo qualche pozza d'acqua cosa che certamente la rende meno allettante. Tunnel creek, forse, potrebbe valere la pena, ma l'altro percorso sottoterra visitato è stato una delusione e non vorrei fare un centinaio di chilometri di duro sterrato ed essere deluso. Il Reef devoniano qui l'ho visto benissimo. Mi basta. Ho ancora tante strade 4WD da verificare. Direzione Broome, estremo sud del Kimberley. Non posso arrivarci. 400km. e fra un'oretta tramonta. Proprio al tramonto arrivo alla Ellendale Rest Area sulla Great Northern Highway. Ci sono i bagni. E' più che sufficiente. Unico vero problema il caldo. Oggi l'auto mi ha segnalato fino a 38 gradi, la temperatura più alta ad oggi. Ho fatto il giro in barca scoperta alle due e mezza e comunque non ho sofferto particolarmente, ma adesso, per stare in auto, è un'altra cosa. Ancora 30 gradi ed è buio da un pezzo. Devo restare con i finestrini tutti aperti. Insetti nonostante spruzzi l'insetticida. Veramente fastidioso.

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