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presentazione nuovo gruppo nel forum: pellicole formato 35mm


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avatarsenior
inviato il 10 Dicembre 2014 ore 19:29

Concordo sul fatto che si espone per le ombre, e che poi si sviluppa per le alte luci.
Infatti quando leggo che per una buona esposizione, anche nel digitale, bisogna tenere l'esposimetro a destra, non vuole altro che dire un esposizione sulle ombre, quindi se leggi direttamente la luce sulle ombre non hai bisogno di tirare a destra.

avatarsenior
inviato il 10 Dicembre 2014 ore 19:30

Anzi se leggi delle ombre sotto la zona III devi addirittura tirare a sinistra!MrGreen

avatarsenior
inviato il 10 Dicembre 2014 ore 19:36

Roby02091987
E le altre zone?


Te l'ho scritto, Roby "senza perdere alcun gradino della scala dei grigi" quindi senza compressione alcuna della scala tonale.
Quindi il negativo lo potevo stampare come più mi piaceva, perché la zona III era esattamente dove volevo che fosse. ;-)


avatarsupporter
inviato il 11 Dicembre 2014 ore 18:56

Egix a mio avviso la tua iniziativa e' lodevole, forse pero' non affronta il problema nel modo migliore.

Roby ha un approccio molto simile al mio per calcolare la SE (sensibilita' effettiva delle pellicole) e della stampa.
Non credo sia utile una lista delle pellicole foto di esempio uscite da uno scanner. Se si vuole lavorare seriamente in analogico bisogna approcciare un metodo di lavoro in funzione del risultato finale. Per questo ho lanciato un censimento sugli utenti che scattano in analogico, poi se interessa si puo' parlare del metodo piu' giusto.

Roberto l'esposizione a 200 ASA della Tx non serve a ridurre la grana ma a esporre in modo corretto le ombre, lo sviluppo poi viene variato per gestire il contrasto. Questo vale per tutte le pellicole BN non cromogene. Il rivelatore associato alla pellicola potra' enfatizzare altri aspetti.

avatarsenior
inviato il 11 Dicembre 2014 ore 19:06

D'accordo Marinaio ma proprio per un discorso di sottosviluppo la grana dovrebbe essere più contenuta rispetto ad uno sviluppo nominale a 400 iso, no?

avatarsenior
inviato il 11 Dicembre 2014 ore 19:07

Ciao Marinaio, mi fa piacere che questa iniziativa sia stata notata anche da uno dei mod. I due thread che ho creato sulle pellicole a colori e in b/n, servono solo come punto di inizio per qualcosa di più ampio. Elencare le pellicole esistenti, con una piccola descrizione e qualche foto, serve per sapere, indicativamente , di che cosa si sta parlando. Difatti invito gli utenti, chi lo vuol fare, di aprire thread monotematici sulle pellicole elencate, per sviscerare tutte le informazioni possibili su quell'argomento. Così come tu hai creato un censimento di chi scatta in pellicola, i miei due thread servono per censire le pellicole, creare un indice, che rimandi poi a thread separati in cui si parli solo di una (o un gruppo se simili tra loro) pellicola. Purtroppo vedo già che le poche regole base che ho messo, non sono state seguite affatto....

avatarsupporter
inviato il 11 Dicembre 2014 ore 19:26

Egix credo che le migliori info sulle pellicole si trovino nei bugiardini delle case produttrici. Ti sconsiglio di dare valore a pellicole passate sotto a uno scanner. Diversa e' la scansione della stampa fatta in camera oscura perche' li si e' dovuto ragionare almeno nel modo di trattare la pellicola per trasportarla sulla carta fotosensibile.

Intervengo come vecchio pellicolaro ormai diventato quasi acuto piu' che mod MrGreen

Roberto direi che dipende dall'energia data in fase di sviluppo. Puoi benissimo esporre a 200 Asa e allungare il tempo di sviluppo per aumentare il contrasto, il bello della pellicola BN e' proprio quello di poter separare le due cose.
Poi hai ragione nel dire che riducento il tempo bagnato la grana e' piu' fine. Anche qui pero' dipende molto dallo sviluppo usato.

avatarsenior
inviato il 11 Dicembre 2014 ore 19:37

Certamente Marinaio, i fattori sono tantissimi da esprimere in due righe.
Comunque sia W la pellicola!MrGreen

avatarsenior
inviato il 11 Dicembre 2014 ore 19:41

Marinaio
...Ti sconsiglio di dare valore a pellicole passate sotto a uno scanner. Diversa e' la scansione della stampa fatta in camera oscura percheé li si e' dovuto ragionare almeno nel modo di trattare la pellicola per trasportarla sulla carta fotosensibile.


Marinaio, forse ho capito male io, ma secondo te è meglio la scansione di una stampa BN (quindi con uno scanner piano), piuttosto che la scansione del negativo che ha dato origine alla stampa suddetta (magari scansionando il negativo con uno scanner a 5000 e più dpi) ?

avatarsupporter
inviato il 11 Dicembre 2014 ore 19:53

Razius non e' meglio in termini di pixel o di definizione, e' meglio in termini di fotografia dal mio punto di vista.
Da una scansione di un negativo non capirai molto di come verra' una stampa in camera oscura. Se l'obbiettivo e' quello di stampare non vedo perche' perdere tempo a scansire la pellicola.
Se invece l'obbiettivo e' quello di stampare in digitale o di avere un'immagine su un monitor non vedo perche' perdere tempo con la pellicola a meno che non si voglia spendere meno nell'uso di sistemi medio e grande formato.

E' un punto di vista e' chiaro.

Io scatto a pellicola perche' voglio ottenere BN stampati in camera oscura. Il resto non mi interessa o piuttosto lo faccio direttamente con la digitale.

La scansione della stampa serve solo a condividerla in digitale. (cosa della quale trovo comunque poca utilita')

Ora se si vuole capire come si comporta una pellicola e' piu' utile scansire la stampa gia' ottenuta in camera oscura che scansire una pellicola e passarla per livelli, curve e interventi vari.

avatarsenior
inviato il 11 Dicembre 2014 ore 20:08

Marinaio
La scansione della stampa serve solo a condividerla in digitale. (cosa della quale trovo comunque poca utilita')


Ah, ok, così ora capisco. ;-)

avatarsenior
inviato il 11 Dicembre 2014 ore 20:15

Se invece dalla scansione si ricercasse comunque il massimo ottenibile in termini di nitidezza, gamma tonale e microcontrasto, secondo me, a livello di qualità tecnica non c'è alcun dubbio che la scansione della pellicola sia preferibile: anche limitandoci solo alla risoluzione, è facile vedere che scansionare la stampa produce un'immagine che ha già perso in MTF per via dell'ingranditore e poi della carta (che deve essere pure de-retinata), quindi un passaggio in più, mentre il negativo ha ancora intatti i suoi dettagli e il microcontrasto.

Praticamente:

Immagine scansionata da stampa:

MTFfinale = MTFo * MTFp * MTFi * MTFc * MTFs
(o = obiettivo fotocamera, p = pellicola, i = ingranditore, c = carta/sviluppo, s = scanner)


Immagine scansionata da pellicola:

MTFfinale = MTFo * MTFp * MTFs
(o = obiettivo fotocamera, p = pellicola, s = scanner)

Poiché tutti questi MTF sono minori di 1, è immediato vedere che scansionando la stampa si perdono molti dettagli.
Ma in realtà i danni maggiori si apportano alla gamma dinamica... una stampa scansionata puà riuscire "forse" a restituire 5 stop, la scansione di un negativo può restituirne fino a 7-8. ;-)

P.S. dati ripresi da una mia vecchia discussione in rete.

avatarsupporter
inviato il 11 Dicembre 2014 ore 21:19

Razius sono d'accordo. E' anche vero che gli stop scansionabili sono quelli del supporto e non quelli della scena. Volendo in stampa puoi riprodurre 16 stop e oltre di una scena. Una volta rappresentati puoi anche acquisirli. Hai pero' pochi margini di intervento per ulteriori modifiche. In definitiva se vuoi la rappresentazione di una stampa e' meglio scansire quella e non il negativo sul quale intervenire con un software per avvicinarsi alla stampa.
Come spesso accade dipende da cosa si vuole ottenere.

avatarsenior
inviato il 11 Dicembre 2014 ore 21:55

Ok. ;-)

avatarsenior
inviato il 11 Dicembre 2014 ore 22:29

...un esempio di sviluppo di un fp4 e relativa scansione

[IMG]

2013-04-13 001-E-jpg by reportage67@yahoo.com, on Flickr[/IMG]

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