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Profondità di campo DX vs FX


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avatarsenior
inviato il 01 Dicembre 2015 ore 16:21

Esatto, secondo dofmaster la differenza tra APSC (canon) e FF (canon) per quanto riguarda la PDC è di 1 stop e 1/3.

24mm F/2.8 (APSC canon) = 38mm F/4.5 (FF canon)
distanza MAF equivalente

2.8 x 1,6(crop factor APSC canon) = 4,48(diaframma equivalente FF canon)

avatarsenior
inviato il 01 Dicembre 2015 ore 16:43

qual'è il motivo del perché tiri in ballo il logaritmo?


perchè lo "stop" è una grandezza logaritmica, o meglio è la scala logaritmica dell'esposizione

Qui sopra affermi che il valore per la differenza di PDC tra FF e APSC sia 1.35x Eeeek!!!



non ho scritto che la differenza è di 1.35x ..leggi bene... ho scritto che la differenza è di 1.35 stop che è qualcosa di diverso...


in una apsc canon la differenza di profondità di campo rispetto alla FF è proprio quella che ho indicato...
per calcolare l'analogo diaframma equivalente basta moltiplicare il diaframma per il fattore di crop ovvero 1.6x,
ma tra i 2 diaframmi la differenza in termini di stop è di 1.35..stop.
Una variazione di 1 stop equivale a moltiplicare x 1.4 (circa) il valore di diaframma (F)....


Esatto, secondo dofmaster la differenza tra APSC (canon) e FF (canon) per quanto riguarda la PDC è di 1 stop e 1/3.


che è proprio quello che ho scritto io... 1.35 stop = 1 stop e 1/3! MrGreen

il fatto è che sulle reflex le variazioni di stop sono in 1/2 o in 1/3 quindi capisco che, quando parliamo di stop, si faccia fatica a comprendere un numero con la virgola.

avatarsenior
inviato il 01 Dicembre 2015 ore 17:01

Adesso è tutto chiaro!

user46920
avatar
inviato il 01 Dicembre 2015 ore 18:27

non ho scritto che la differenza è di 1.35x ..leggi bene... ho scritto che la differenza è di 1.35 stop che è qualcosa di diverso...

Scusa Alberto, ho sbagliato io dall'inizio quando ho scritto stop :
" La differenza tra APSC e FF, più precisamente e di 1 stop e 1/2 (1.5x) ... "
ho scritto stop , ma intendevo il rapporto di calcolo tra i diaframmi! ;-)

Per quello non trovo agevole tirare in ballo il logaritmo, quando semplicemente basta moltiplicare il diaframma per il fattore di crop.

La mia domanda era retorica, perché in genere nessuno ha o usa una calcolatrice col logaritmo a base 2, né si sbatte per utilizzarla a calcolare la quantità di stop , per poi fare la moltiplicazione col fattore di crop a mente ...

L'errore l'ho fatto io all'inizio, volendo semplificare ho scritto male , ma invece è logicamente corretta così come l'hai scritta tu, la quatità di stop.

avatarsenior
inviato il 01 Dicembre 2015 ore 19:38

si, quando devi calcolare sul campo il valore di diaframma per ottenere una profondità di campo equivalente a l'uno o l'altro formato si usa la moltiplicazione per il fattore di crop e non i logaritmi.... si arriva allo stesso risultato ma è molto più agevole il primo metodo.

La questione era un po' diversa perchè in campo fotografico si utilizzano moltissimo gli Fstop perchè ti danno subito un'idea delle grandezze in gioco.
Inoltro è ricorrente la domanda su quanti stop di differenza ci sono a livello di profondità di campo tra FF e APSC.
La risposta è "circa" 1 stop e 1/3.

user46920
avatar
inviato il 01 Dicembre 2015 ore 20:04

Inoltro è ricorrente la domanda su quanti stop di differenza ci sono a livello di profondità di campo tra FF e APSC.

va intesa diversamente ;-)
in genere si vuole sapere banalmente a quanto chiudere il diaframma per equivalere le cose, proprio con i valori, es: da f/4 a f/6 ... (4 x 1.5x = 6)

La questione era un po' diversa perchè in campo fotografico si utilizzano moltissimo gli Fstop perchè ti danno subito un'idea delle grandezze in gioco.

anche qui spesso si vuole sapere quanto moltiplicare il tempo o gli iso, ecc ... e 1 stop in questo caso duplica il valore.
Diverso è se si vuole sapere il moltiplicatore, conoscendo la variazione in stop ... e qui si che la matematica aiuta.

avatarsenior
inviato il 01 Dicembre 2015 ore 22:27

Alberto Parolin

La scala diaframmi segue una progressione geometrica con base RAD(2).

Il motivo di ciò è che si vuole ottenere come scopo di "raddoppiare/dimezzare l'esposizione" ad ogni stop. Ma mentre con i tempi si ottiene questo moltiplicando/dividendo x 2 un tempo, per il diaframma - che è una misura lineare del "diametro del diaframma" che si ottiene dividendo per il numero N la focale dell'obiettivo usato (con l'aumentare di N il diaframma diventa più piccolo) - questo non va più bene, in quanto moltiplicare/dividere x 2 il diaframma significa in realtà "quadruplicare"/"rendere 1/4" l'area, che è l'oggetto reale del nostro interesse - pi greco * ((d/2)²).

Es.: lato quadrato =1, area = 1 * 1= 1.
Lato quadrato =1*2=2, area = 2 * 2 = 4.
Lato quadrato = 1*RAD(2)= RAD(2), area = RAD(2)*RAD(2) = 2. [Per l'area del cerchio vale la stessa relazione anche se la formula è diversa, in quanto il semidiametro è comunque al quadrato, con in più una costante] .

Quindi, se si vuole che l'esposizione sia "soltanto" raddoppiata ad ogni stop, il moltiplicatore del diaframma che raddoppia/dimezza l'area deve essere la RAD(2).

Sono d'accordo con chi mi ha preceduto nel dire che conoscere esattamente il valore dei terzi di stop è praticamente irrilevante. A scopo puramente conoscitivo, l'operazione corretta per calcolarne il valore è utilizzare una progressione geometrica.

Volendo dividere in 3 intervalli la base della progressione cioè RAD(2) si procede individuando gli estremi dell'intervallo a(4) e a(1), il cui rapporto è appunto RAD(2), e calcolandone la radice di indice uguale alla differenza degli indici cioè 4-1=3. Cioè è sufficiente estrarne la radice terza.

Quindi RAD_3(RAD(2)), che fa circa 1,122462048.

Se moltiplichi 3 volte di seguito per questo numero un diaframma, ottieni ad ogni passo il valore di diaframma dei "terzi di stop", ed alla 3a volta ottieni il diaframma successivo.

In quanto progressione geometrica (moltiplicativa) si può sempre esprimere... additivamente con i logaritmi; ma non essendo né naturali né decimali (perché la base è appunto RAD(2)) sono meno... immediati.


Un vecchio manuale di Elementi di fotografia, ed. fotografare di Cesco Ciapanna riporta:

«Una moltiplicazione dell'apertura dell'obiettivo nell'ordine di un fattore di RAD(2) viene chiamata cambio di «un diaframma»...

«Un cambio di apertura corrispondente a «mezzo diaframma» modifica l'esposizione per un fattore di RAD(2)».

«La più piccola variazione dell'apertura a cui si ricorre nella pratica fotografica è di un «terzo di diaframma», ciò che corrisponde ad un cambio di esposizione per un fattore di 3RAD(2), cioè circa 1,26». Con 3RAD(2) si intende Radice terza di 2.

avatarsenior
inviato il 01 Dicembre 2015 ore 23:49

Allora avevo ragione a dire che avrei incasinato la discussione....ma era una precisazione giusta e necessaria!!! Cool

Ma vi voglio regalare un altra perla:

La sequenza degli Stop o dei valori dei numeri f viene standardizzata al congresso di Liegi nel 1905 ed è rappresentata da una progressione geometrica di ragione radice2 (circa 1,4), in quanto considera il diametro equivalente dell'apertura relativa, invece della superficie e comprende i seguenti intervalli:

f/1 - f/1,4 - f/2 - f/2,8 - f/4 - f/5,6 - f/8 - f/11 - f/16 - f/22 - f/32 - f/45 - f/64 - f/90 - f/128 (etc).

avatarsenior
inviato il 01 Dicembre 2015 ore 23:54

"Dell'errore di quelli che usano la pratica senza la scienza"

Quelli che s'innamorano della pratica senza la scienza, sono come i nocchieri che entrano in Naviglio senza timone o bussola, che mai hanno certezza dove si vadano.

Leonardo da Vinci, Trattato della Pittura

Magari suona un po'... forte ma è per controbilanciare quelli che pensano che le formule siano solo fuffa. Opinioni diverse...Sorriso

avatarsenior
inviato il 02 Dicembre 2015 ore 0:30

Joe foker

Per ottenere la tua scala dalla relazione di Alberto Parolin:

RAD(2)^0=1 RAD(2)^1=1,4 RAD(2)^2=2 RAD(2)^3=2.8 etc...

La differenza tra i logaritmi in base RAD(2) di due diaframmi esprime il numero di stop di diversa esposizione.

Con questa modalità di calcolo puoi ottenere il valore dei terzi di stop usando i decimali o, meglio, le frazioni..

Es. diaframma 2 e 1/3 di stop -> RAD(2)^2,3333 o meglio RAD(2)^(7/3) = 2,244924097.

avatarjunior
inviato il 04 Dicembre 2015 ore 10:57

Vi ringrazio molto, e per Andrea_62: sicuramente inizierò a costruire un parco ottiche più degno, anche a me piacerebbe dimenticarmi delle DX, che più scatto più mi rendo conto di quanto possano essere limitate. Ahimè, purtroppo avevano anche un altro costo... Comunque meglio una in meno ma di qualità ;-)

Se ti muovi tu con i piedi la porzione inquadrata sara' anche la stessa, ma vari la prospettiva, Ocio!;-)

Si si io la facevo semplice, perchè riferendomi al soggetto di un ritratto, anche contando la differenza prospettica tra 75 equivalente DX e 75 FX, i tratti del viso saranno ragionevolmente assimilabili, mentre chiaramente farà più differenza per quanto riguarda lo sfondo... In ogni caso le precisazioni sono utili e aiutano a diradare la nebbia!

avatarjunior
inviato il 25 Gennaio 2016 ore 19:44

Buonasera a tutti, riesumo la discussione per cercare di complicare ancora un po' la questione;:-P
mi rendo conto, come sottolineato anche da alcuni di voi, che l'argomento, di per se già molto articolato, può essere oggetto di maggiore confusione se non si presta attenzione all'utilizzo dei giusti termini, cercherò di fare attenzione e di essere più chiaro possibile...se sbaglio correggetemi, sarà utile a me ma anche agli altri

Mi sono chiari i concetti espressi fin'ora sulle motivazioni che fan si che il FF, a parità di superficie inquadrata, diaframma e lunghezza focale, abbia una profondità di campo circa equivalente ad APS-C più 1 stop ed 1/3
ES:.
FF 50mm, f4.5, distanza 2.64Ml., superficie inquadrata 1.86Ml.x1.24Ml., PDC 0.72 Ml.
APS-C 50mm, f2.8, distanza 4Ml., superficie inquadrata 1.86Ml.x1.24Ml., PDC 0.68 Ml.

giusto? ok!

non mi è invece altrettanto chiaro il perché, supponendo di porre come uguale, tra i due formati, la distanza di ripresa anziché la superficie inquadrata (ottenendo pertanto due immagini diverse dal punto di vista dell'area inquadrata) e lasciando uguali tra i due formati gli altri fattori, (lunghezza focale, diaframma) la profondità di campo in FF risulterebbe maggiore che in APS-C
ES:.
FF 50mm, f2.8, distanza 4Ml., superficie inquadrata 2.84Ml.x1.88Ml., PDC 1.047 Ml.
APS-C 50mm, f2.8, distanza 4Ml., superficie inquadrata 1.86Ml.x1.24Ml., PDC 0.68 Ml.

(fonte: APP Android "HiperFocalPro")

stando ai risultati dell'APP, pare che la profondità di campo non dipenda soltanto dal rapporto tra lunghezza focale, distanza di messa a fuoco, e diaframma...ma sembra che in questo rapporto entri in gioco un quarto fattore che è la dimensione del circolo di confusione (che pare crescere proporzionalmente alla dimensione del sensore) 0.028mm su FF e 0.018mm su APS-C Nikon. (fonte: APP Android "HiperFocalPro")

it.wikipedia.org/wiki/Profondit%C3%A0_di_campo
it.wikipedia.org/wiki/Circolo_di_confusione

Sembrerebbe quindi che all'aumentare della dimensione del circolo di confusione (e quindi del sensore) aumenti la profondità di campo (alle condizioni di cui sopra)... qualcuno sa dirmi se ho capito correttamente e spiegarmi per quale motivo accade? pura curiosità!
sperando ovviamente che l'APP dia risultati attendibili...
grazie!;-)

user46920
avatar
inviato il 25 Gennaio 2016 ore 22:16

Mi sono chiari i concetti espressi fin'ora sulle motivazioni che fan si che il FF, a parità di superficie inquadrata, diaframma e lunghezza focale, abbia una profondità di campo circa equivalente ad APS-C più 1 stop ed 1/3

sinceramente mi sembra piuttosto strano credere in quello che affermi qui sopra e quindi che tu abbia capito qualcosa della PdC, senza aver capito cos'é il CdC e come inquadrarlo nel calcolo.

avatarsenior
inviato il 25 Gennaio 2016 ore 22:33

Sembrerebbe quindi che all'aumentare della dimensione del circolo di confusione (e quindi del sensore) aumenti la profondità di campo


Il circolo di confusione, in questo contesto altrimenti detto meno sinteticamente diametro massimo accettabile del circolo di confusione, è proprio il criterio con il quale si stabiliscono i limiti della profondità di campo...

avatarsenior
inviato il 26 Gennaio 2016 ore 10:28

Sul sito della Nital, qualche tempo fa (tre - quattro anni fa se non erro) c'era un bel confronto tra una DX (forse una D7000) col 35 mm 1.8 (per DX) e una FX (credo una D700) con 50 1.8 g....a confrontare, cioè, la resa delle macchine a fronte di angoli di campo molto simili (non identici, d'accordo, ma abbastanza "vicini")....le conclusioni sono molto interessanti...nel senso che, al di là di tutto, il formato DX ne usciva complessivamente bene...."secondo arrivato" (ovviamente), d'accordo, ma essendosela cavata egregiamente.
Un saluto, Alberto

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