| inviato il 13 Febbraio 2015 ore 17:56
Fino all'anno scorso ero nel direttivo FIAF, il problema delle foto modificate o addirittura false era molto sentito con episodi clamorosi. La sezione naturalistica nei concorsi è stata in passato "sporcata" da foto palesemente false, addirittura in un contest nazionale, ero in giuria per cui parlo con cognizione di causa, un tale aveva mandato una foto poi entrata in nomination che raffigurava un ritratto di cervo ambientato in bosco con una luce favolosa; scoprimmo che il cervo era stato copiato (copia e incolla) da una foto di un noto autore scaricata dal WEB. In altri casi scoprimmo foto palesemente contraffatte con clonazioni, sostituzioni ed altro. Si sollevarono polemiche infinite fra i partecipanti e così tre anni fa studiammo il nuovo regolamento di questa particolare sezione riferendoci a quello che veniva fatto nei principali contest internazionali tipo BBC, Asferico, Trieremberg, Glanzlichter dove per partecipare devi produrre il RAW. E' una questione di etica fotografica per gli scatti di natura e sono pienamente d'accordo. Ora senza fare il "talebano" è chiaro che un minimo di post ci sta, sarebbe assurdo vietarla, ma non deve stravolgere l'immagine originale. Di seguito vi riporto uno stralcio del Regolamento FIAF per le foto a tema natura, regolamento al quale ho dato il mio contributo insieme ad amici fotonaturalisti, uno su tutti P.L. Rizzato. "Per i concorsi Fotonaturalistici o per le sezioni a tema Natura e limitatamente alle opere premiate, gli organizzatori devono richiedere agli autori la prova di veridicità dell'immagine premiata attraverso l'invio del file RAW della stessa. Suddetti file RAW dovranno essere forniti in tempi ragionevoli e comunque entro il limite stabilito dagli organizzatori in modo da permettere il controllo e la conferma del Verbale di Giuria. Suddetti file RAW saranno controllati dagli organizzatori e da almeno un componente della giuria esterno al club organizzatore. Agli autori che non forniranno il file RAW delle opere premiate o ai quali sarà contestata la veridicità delle stesse, sarà annullato il premio e verrà applicata dalla Federazione una sanzione consistente nella squalifica dalla Statistica FIAF per l'anno in corso e per i due anni successivi. Stessa sanzione sarà applicata agli autori per i quali vengano scoperte, anche successivamente, immagini di natura modificate o alterate in post produzione, aggiungendo, togliendo, modificando animali, piante o altri elementi della fotografia originaria. Eventuali annullamenti di premi e squalifiche di immagini premiate dovranno essere menzionati sul catalogo. Eventuali inadempienze da parte degli organizzatori circa quanto previsto per i concorsi Fotonaturalistici o con sezioni Natura, saranno sanzionate con un'ammonizione la prima volta e con la non riconferma del Patrocinio la seconda" |
| inviato il 13 Febbraio 2015 ore 18:48
“ Agli autori che non forniranno il file RAW delle opere premiate o ai quali sarà contestata la veridicità delle stesse, sarà annullato il premio e verrà applicata dalla Federazione una sanzione consistente nella squalifica dalla Statistica FIAF per l'anno in corso e per i due anni successivi „ Beh qui andiamo OT (dovremmo aprire un altro topic) ma così si escludono dai concorsi tutti i fotografi che come me (in buona fede) scattano prevalentemente in jpeg o semplicemente non conservano il raw dopo la PP, ma mi sembra una punizione eccessiva... Certo in qualche modo bisogna verificare l'autenticità delle foto, e forse in effetti è l'unico modo... |
| inviato il 13 Febbraio 2015 ore 18:58
Pmaffio, è sacrosanto che, almeno nelle sedi appositamente dedicate, venga imposto un regolamento tassativo che tuteli la veridicità documentale dell'immagine utilizzata in contesti dove quella veridicità è palesemente essenziale; proprio per questo continuo a chiedermi come sia possibile che interventi cosi invasivi vengano suggeriti addirittura da chi osserva quelle stesse immagini, cioè da chi dovrebbe invece apprezzare l'onestà dell'autore. Anche a me piace ogni tanto osservare scenari naturali postprodotti in modo Tolkieniano e ne ho perfino realizzati, ma un conto è raccontare una fiaba, sia pure per immagini (e facendo presente che il tuo intento è quello), un altro è non voler vedere una pericolosa realtà. Temo che dietro a certi commenti ci sia l'assuefazione, magari inconscia, all'idea che certe cose siano semplicemente "brutte da vedere", ma che costituiscano una normalità tollerabile, oppure che si tratti di qualcosa di così imbarazzante che è meglio nascondere altrimenti saremmo costretti a parlarne e a prendere una posizione; mi dispiacerebbe dover rinunciare alle "fiabe" solo perché troppa gente sta iniziando ad usarle per nascondere la propria coscienza! |
| inviato il 14 Febbraio 2015 ore 8:56
A mio avviso dipende dal fine della foto, se vuoi mostrare bellezza o denuncia. Nel tuo caso, appena l' ho aperta, ho notato prima l' immondizia e poi il soggetto. Io avrei modificato la fase di scatto, cercando di esaltarlo, non mortificarlo con un contorno ostile. Guardandola nel campo del foto-giornalismo invece, è uno scatto pienamente riuscito. La post deve esaltare ciò che si è catturato, non stravolgerlo completamente. È la preparazione allo scatto che fa da discriminante a ciò che abbiamo deciso di far vedere o no all' osservatore |
| inviato il 14 Febbraio 2015 ore 9:40
“ La post deve esaltare ciò che si è catturato, non stravolgerlo completamente. È la preparazione allo scatto che fa da discriminante a ciò che abbiamo deciso di far vedere o no all' osservatore „ Esatto, ed è quello che, in altri campi di utilizzo dell'immagine, rende accettabile anche una post evidente, purché rientri in un percorso logico che nasce già prima dello scatto. Tuttavia devo ammettere che nella scelta dell'inquadratura per questa particolare foto, anch'io sarei stato preso dall'indecisione se esaltare il soggetto (nel senso "naturalistico" tradizionale del termine) o denunciare la precarietà in cui ormai versa il suo ambiente (mentre osserviamo la foto già bella scattata e postprodotta, ragioniamo tutti col "senno di poi" ed è facile dire la nostra). Ma questo è un tipo di indecisione che non dovremmo più avere; il problema, semmai, è che forse dovremmo cambiare radicalmente mentalità rispetto al concetto di "foto naturalistica" e accettare l'idea che se non vi facciamo rientrare anche alcuni elementi tipici del "reportage", come gli aspetti di denuncia, fra qualche anno, per vedere ancora l'immagine di un ambiente naturale non potremo fare altro che postprodurlo pesantemente sulla base di vecchi ricordi. Se tra le funzioni della fotografia c'è anche quella di educare all'osservazione critica, credo che solo così la fotografia naturalistica potrà mantenere un proprio senso. P.S. aggiungo che forse anche i concorsi fotografici e le pubblicazioni di settore dovrebbero iniziare ad accettare quest'idea e farne un "valore aggiunto" da considerare nella valutazione di un'immagine |
| inviato il 14 Febbraio 2015 ore 11:48
“ aggiungo che forse anche i concorsi fotografici e le pubblicazioni di settore dovrebbero iniziare ad accettare quest'idea e farne un "valore aggiunto" da considerare nella valutazione di un'immagine „ Non sia mai Daniele, sarebbe la morte della fotografia naturalistica che deve a mio avviso mantenere il carattere scientifico-documentativo nel bene (la bellezza del pianeta, almeno quel rimane , e la sua salvaguardia) ma anche nel male come foto denuncia (vedi sotto) www.juzaphoto.com/me.php?pg=19200&l=it#fot717409 www.juzaphoto.com/me.php?pg=81120&l=it#fot1135401 Altro stalcio della mia conferenza: "La fotografia naturalistica è il racconto per immagini del mondo senza l'uomo, di una realtà che l'uomo moderno quasi contrappone alla propria, della vita nel suo stato primordiale e nei suoi meccanismi naturali, una finestra su altre specie, su altre forme di vita. Come tale la situazione ripresa andrebbe mantenuta il più possibile aderente alla scena originale. Il risultato di pesanti interventi in post produzione sono inaccettabili per il semplice fatto che la fotografia naturalistica deve mostrare ciò che vedono i nostri occhi e non un'immagine ideale che vive soltanto nella mente del suo autore, fatti salvi i dovuti distinguo a volte un po' leziosi e conformisti sulla soggettività del vedere." |
| inviato il 14 Febbraio 2015 ore 12:11
Il più importante concorso di foto naturalistica, il Veolia della BBC , se non sbaglio, da qualche anno prevede proprio una sezione A PARTE di denuncia degli scempi ecologici in essere....spero però che non ci sia un giorno in cui venga eliminata questa sezione come sezione a se perché in tutte le foto sia possibile o necessario inserire elementi umani..... Nessuno ha fatto una considerazione sulle foto in BW (in ripresa o trasformate in pp) come da mio precedente post.... E ' un falso problema? Nel frattempo Juza avvisa che questa discussione è stata spostata dalla categoria blog a tecnica, composizione e altri temi |
| inviato il 14 Febbraio 2015 ore 12:27
“ Non sia mai Daniele, sarebbe la morte della fotografia naturalistica che deve a mio avviso mantenere il carattere scientifico-documentativo nel bene (la bellezza del pianeta, almeno quel rimaneTriste, e la sua salvaguardia) ma anche nel male come foto denuncia (vedi sotto) „ Scusa, ma non ho capito a cosa ti riferisci; a me sembrava di aver detto le stesse cose, solo che mi pare che il secondo aspetto, quello della foto denuncia, negli ambienti che trattano di foto naturalistica non sia sempre valorizzato, o almeno utilizzato come dovrebbe. Il rischio nel porre l'accento SOLO sull'aspetto del racconto del mondo senza l'uomo, in un sistema sociale che ha ormai istituzionalizzato la separazione tra uomo e natura, è proprio quello di incrementare un "utilizzo" esclusivamente ludico e incosciente di tutto ciò che è naturale; credo sia esattamente per questo motivo che poi compaiono commenti che suggeriscono di clonare la spazzatura nella foto da cui è partita questa discussione. Secondo me, la visione dell'ambiente naturale e incontaminato andrebbe sempre più affiancata (non sostituita) da quella dei rischi che tale ambiente corre; in quest'ottica, per nessuna delle due visioni è accettabile una "modifica" in pp, perché entrambe devono servire a mostrare come stanno le cose P.S. tra l'altro, la foto del primo link che hai messo, proprio perché così dura da digerire, credo vada esattamente nella direzione che ritengo ormai indispensabile e giusta |
| inviato il 14 Febbraio 2015 ore 12:35
“ Nessuno ha fatto una considerazione sulle foto in BW (in ripresa o trasformate in pp) come da mio precedente post.... E ' un falso problema? „ Oggi come oggi potrebbe anche originare un problema, almeno nella foto naturalistica. Nell'epoca in cui si poteva scattare solamente in B&W, quello era l'unico modo di rappresentare la realtà e non ci pioveva, ma oggi per fotografare in B&W sei addirittura obbligato ad eliminare i dati colorimetrici dallo scatto di partenza; effettivamente viene da chiedersi se questo abbia un senso in un genere fotografico che presuppone di voler mantenere come prioritario l'aspetto documentale. Ovviamente senza nulla togliere alla dignità del B&W (che, detto per inciso, a me continua a piacere moltissimo) in altri contesti o per altri utilizzi anche delle medesime tipologie di immagini. |
| inviato il 14 Febbraio 2015 ore 12:39
scusa Giuseppe ... ho commentato sulla foto del Marabu! --- quoto la conclusione finale di Daniele (riferito alle modifiche in PP), anche se si deve accettare che alcuni pregevoli scatti nascono solo con fini "estetici"... personalmente lo trovo "discutibile" ma è così! |
| inviato il 14 Febbraio 2015 ore 12:43
No problemMauryg, è normale, non sapevi di questo blog...benvenuto! |
| inviato il 14 Febbraio 2015 ore 15:34
Giuseppe, Per come la vedo io il b&w potrebbe essere una libera interpretazione artistica dell'autore, perché non toglie o aggiunge elementi, caso mai ne evidenzia alcuni a scapito di altri. Detto questo il campo di applicazione del b&w dipende anche dal genere di fotografia naturalistica. (Paesaggio, flora, fauna, macro ecc). La libera intepretazione in teoria vale anche per la clonazione e/o un forte intervento di PP nello scatto. A questo punto sono le motivazioni che portano alle modifiche che sono importanti. Servono, non servono e perché si fanno? |
| inviato il 15 Febbraio 2015 ore 10:29
Non credo che con il BW si possa parlare di post produzione. Già nella foto a pellicola ed anche ora nel digitale posso decidere se scattare a colori o in BW. È una scelta tecnica che personalmente apprezzo in autori famosi come Nick Brandt. Personalmente non mi dispiace affatto, vero che non si presta per tutti i soggetti, ma con animali grandi e quando la luce è molto dura a mio parere il BW rende molto meglio del colore, per non parlare della zebra, quasta a prescindere ha più fascino in BW. |
| inviato il 15 Febbraio 2015 ore 10:42
La foto è molto bella, clonare la 'monnezza' in primo piano la cambierebbe totalmente e non sarebbe la stessa foto. Credo che la clonazione vada fatta solo quando non modifica il senso della foto (sporco sul sensore, filo d'erba di troppo). Cancellare un elemento preponderante della foto è stravolgerla (per certi generi fotografici si può fare, dipende dall'etica, dipende dal tipo di lavoro, da molti altri fattori). In questa foto cambierebbe il senso della foto e se l'autore ha inserito la monnezza un motivo ci sarà stato..no? Inoltre eliminare tutta quella roba davanti non dico che sia impossibile, ma quasi... ricreare il riflesso del volatile, ricreare le sfumature dell'acqua, ricreate le increspature, ricreare il fondale che si intravede. Sfido il 99% degli utenti, e sopratutto chi ti ha suggerito di clonare, a farlo in questa foto :D |
| inviato il 15 Febbraio 2015 ore 13:37
Alberto e Paolo, grazie dei vostri contributi! Posto che il BW sia una libera interpretazione o una libera scelta dell'autore, concordo con soddisfazione sul fatto che non costituisca neanche pp. Tamco, a prescindere dalla mia foto che è stata solo spunto per queste riflessioni, ritengo, come è già stato detto anche da altri, che nella foto naturalista, finché questa è e si vuole che sia tale, non dovrebbe essere apportata alcuna correzione.....il che non significa ne con non si possa fare un minimo di pp per correggere contrasto, sharpening, bilanciamento del bianco, ecc. dal raw originale, ne che non si possa intervenire più pesantemente (clonazioni, sfondi colorati, ecc) con la consapevolezza, però, che non sarà più foto naturalista ma altro: pubblicità, photo art, ecc. |
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