| inviato il 31 Gennaio 2015 ore 23:02
Baronerosso ha espresso in modo perfetto il mio pensiero. Non scatto in analogico perche' fa fico o perche' ha un gusto retro, scatto in analogico solo e soltanto quando ritengo il risultato superiore qualitativamente o esageratamente piu' economico. La gamma tonale riproducibile su un negativo non e' neanche lontanamente riproducibile da un sensore. Le stampe BN sono semplicemente piu' belle e molto meno costose. In alcuni ambiti non mi sognerei mai di usare l'analogico semplicemente perche' e' stato superato dal digitale. Molti parlano di tempo di sviluppo e stampa. Io faccio prima a sviluppare e stampare un servizio in analogico che in digitale soprattutto se si tratta di BN. |
user46920 | inviato il 01 Febbraio 2015 ore 10:54
“ La gamma tonale riproducibile su un negativo non e' neanche lontanamente riproducibile da un sensore. „ ... ma no dai, non è vero ... non c'è tutta questa differenza: il fatto è che su un monitor, tutta la gamma che avrai in stampa te la devi immaginare ed è difficile, mentre osservando un negativo BN, se sai leggerelo, da subito si vedono tutte le sue possibilità. Le differenze reali sono due o tre stop, che non sono pochi, ma che è sempre difficilissimo rivelare su carta e che molto spesso non è nemmeno necessario. Poi il fascino e la grana pulita di un 6x6, meglio 6x9 o quella dei GF, sono spettacolari ed incredibili anche ad occhio nudo ... e su questo non ci piove, come il fatto dell'economicità rispetto al digitale (sia piccolo che medio formato) Infatti:“ Le stampe BN sono semplicemente piu' belle e molto meno costose. „ ... se derivano da una MF, ma credo che sia per ora solo una questione di densità dei monitor e dei riproduttori digitali. |
| inviato il 01 Febbraio 2015 ore 11:57
Io credo che la fotografia, per un amatore quale il sottoscritto, debba essere soprattutto divertimento: quindi, mi diverto col medio formato e quando ho tempo stampo le mie foto in bianconero con l'ingranditore che ho a casa, tra mille peripezie ma.... Pero' al digitale non posso rinunciare, ho provato, ma è impossibile, anche la camera chiara mi affascina moltissimo e devo dire che, pur con le differenze del caso, alcune stampe bianconero in digitale mi hanno dato molte soddisfazioni. Ergo, mi diverto molto anche col digitale! Quindi W la fotografia e abbasso le "menate"! Buona domenica, Max |
| inviato il 01 Febbraio 2015 ore 13:08
Una cosa è innegabile: il digitale ha permesso ad un sacco di fotoamatori di avvicinarsi al MF a pellicola, grazie all'incredibile calo dei prezzi degli strumenti (per ora). Ricordo che negli anni '70 ed '80 il MF era una meta irraggiungibile per la stragrande maggioranza dei fotoamatori normali (cioè i non ricchi), mentre per i matrimonialisti era la macchina principale e la si vedeva sempre in mano loro. Il grande formato lo vedevo nei film, nelle riviste oppure nello studio del fotografo quando si andava a fare la foto della cresima o comunione. Allora, quando ci si riferiva all'Hasselblad, facevamo una battuta: "sei per sei per sei milioni" (nel senso di lire). Si parla di 35 anni fa... Giorgio B |
| inviato il 01 Febbraio 2015 ore 15:08
“ Le stampe BN sono semplicemente piu' belle e molto meno costose. „ In effetti, pur non avendo esperienze recenti, ricordo certe vecchie carte Ilford che presentavano una gamma incredibile di toni di grigio o, viceversa, le Agfa che presentavano dei neri da paura (ricordo le stampe originali che mi mostrò Bepi Bruno nel "78) che ancora sinceramente non ho visto nel Fine Art attuale. Senza contare che se stampi da digitale "in economia", su macchine che non sono previste appositamente per il BN e che devi far lavorare contemporaneamente con tutti gli inchiostri colorati, allora sono dolori e devi persino tarare le immagini, nonostante siano desaturate, per eliminare la dominante introdotta da quella stampante particolare (il ché significa automaticamente che il miglior nero che potrai ottenere non è altro che un "bistro" più o meno scuro). |
| inviato il 01 Febbraio 2015 ore 15:39
Occhiodelcigno, io e penso anche Marinaio non parlavamo della gamma tonale del mezzo di riproduzione, stampa o monitor, ma della gamma dinamica del soggetto. Il bn analogico, sviluppato opportunamente, può registrare differenze di 17 stop tra alte luci e ombre profonde, mantenendo la leggibilità del negativo su tutto l'intervallo. |
| inviato il 01 Febbraio 2015 ore 15:55
La qualità é ancora in pellicola.Per non parlare di banchi ottici.Non scherziamo!Il digitale é troppo distante. |
| inviato il 01 Febbraio 2015 ore 16:05
“ La qualità é ancora in pellicola.Per non parlare di banchi ottici.Non scherziamo!Il digitale é troppo distante. „ Detta così, sembra uno sconfinamento nel fanatismo religioso, oppure nel fanboysmo fotografico. Concordo nel settore B/N, ma nel colore non è tutto vero, con tutte le pellicole e tutti i formati, da quello che si legge ormai ovunque. Giorgio B. |
user15476 | inviato il 01 Febbraio 2015 ore 16:53
Il digitale non è troppo distante perché permette il passaggio da negativo a stampa professionale. Per la fotografia Fine Art (gallerie etc..) l'iter il più delle volte è pellicola (+grande, meglio), scansione (Post) e stampa. Questo ibrido permette secondo me la miglior qualità rispetto a tutto analogico o tutto digitale. Nella fotografia commerciale o amatoriale dove si vuole risparmiare tempo ovvio che il digitale sia la scelta migliore, anche per l'alta qualità (belle foto ma non sempre buone). La pellicola la vedo più per progetti o narrativa fotografica, con relative pubblicazioni e mostre. |
user46920 | inviato il 01 Febbraio 2015 ore 21:34
“ Per la fotografia Fine Art (gallerie etc..) l'iter il più delle volte è pellicola (+grande, meglio), scansione (Post) e stampa. „ ... forse non ho capito bene. Intendi dire che la migliore qualità ad oggi, chi la vuole, scatta su pellicola, scansiona e postproduce su PC, e poi stampa ??? 1) come scansiona ??? 2) stampa ad inchiostri o con la luce su carta fotografica ??? 3) se su carta, da digitale o da "negativa" su trasparente ??? |
user46920 | inviato il 01 Febbraio 2015 ore 21:56
Baronerosso:“ io e penso anche Marinaio non parlavamo della gamma tonale del mezzo di riproduzione, stampa o monitor „ “ Il bn analogico, sviluppato opportunamente, può registrare differenze di 17 stop tra alte luci e ombre profonde, mantenendo la leggibilità del negativo su tutto l'intervallo. „ Marinaio:“ La gamma tonale riproducibile su un negativo non e' neanche lontanamente riproducibile da un sensore. „ Ho capito Barone , ma 'sta negativa bisognerà pure stamparla da qualche parte prima o poi ... e una gamma di 17 stop bisogna farli stare dentro la possibilità di una carta fotografica. Non sono contro la fotografia ne' contro le negative ... anzi, credo che la stampa ad inchiostri non sia più fotografia, in quanto se vogliamo essere onesti, la fotografia inizia e finisce con la luce ... il resto è semplicemente grafica !!! E per stare in tema, dico che la pellicola o l'analogico fotografico, se non lo vogliono chiudere, credo che non si chiuderà mai. |
| inviato il 01 Febbraio 2015 ore 22:19
@L'occhiodelcigno, sul numero di giugno di Fotografare, c'era un articolo su un laboratorio, dove Luca Fabbri e Bruno Melada stampano fine-art con jnk-jet. Sono conosciuti a livello mondiale e sono stati scelti da Vittorio Sgarbi per lo Spazio/Biennale 2015: www.biennalefotografia.it/ Loro stampano molto da scansioni di pellicola. Giorgio B. |
user15476 | inviato il 01 Febbraio 2015 ore 23:38
“ 1) come scansiona ??? 2) stampa ad inchiostri o con la luce su carta fotografica ??? 3) se su carta, da digitale o da "negativa" su trasparente ??? „ CCD vs tamburo, wet o dry, da digitale o da negativa trasparente, che differenza fa? Sono mezzi a disposizione del fotografo per fare arte e business; niente esclude nient'altro. La vita va avanti così come i mezzi che la tecnologia ci mette a disposizione; la pellicola per quel suo modo unico di ri-formare una nuova immagine, una volta che la luce penetra e rompe gli alogenuri fotosensibili che quasi dialogano tra di loro ad un livello subcosciente. Il digitale per quel suo rendere la luce in approssimazioni su una griglia di pixels. Lo scopo rimane quello di raccontare alla gente qualcosa attraverso le nostra fotografia, in modo buono e artistico |
| inviato il 02 Febbraio 2015 ore 0:20
Come fare stare i 17 stop di gamma dinamica nelle possibilità della carta fotografica (7 stop all'incirca)? Con un'operazione di compressione che parte dallo sviluppo del negativo, e può utilizzare anche la gradazione della carta. Così come in postproduzione digitale si rappresentano i 12-14 stop registrati dal sensore sui 7 della carta per inkjet... Anch'io mi auguro che l'analogico non chiuda, e per far sì che questo non avvenga, occorre che continui ad esserci domanda. La notizia riportata da Marinaio in apertura del thread fa ben sperare, ma occorre anche far luce (!) sui vantaggi concreti dell'analogico, per non ridurre il fenomeno a moda e pura esperienza d'uso / filosofia. |
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