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Stampare in formato A2 con 24mp ?


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avatarsenior
inviato il 25 Giugno 2022 ore 22:42

Ma una stampa 60 x 40 la guardate ad un palmo dal naso?
Così,per curiosità.

avatarsenior
inviato il 26 Giugno 2022 ore 7:51

Bergat..
grazie chiarissimo.

Valgrassi..
grazie.
Inserisco tutti i tuoi dati dentro
un calcolatore di equazioni e poi comprendo. MrGreen

avatarsenior
inviato il 26 Giugno 2022 ore 7:55

Ok..STOP.
Miaoooooooo

Scatto, stampo e poi sarò io a dirvi definitivamente
se un file da 24MP
scattato con una Fuji XH1 e 16-55 a 20mm
lo si può stampare su formato A2
e guardare con soddisfazione da 40cm di distanza.

E di me potrete fidarvi senza scomodare
se, ma, però, forse, quando, etc. etc. MrGreen

avatarsenior
inviato il 26 Giugno 2022 ore 11:06

"PPI !!!
Allo stampatore solitamente porto
i file da stampare in A3+ a 300 dpi".
Occhio Felix!
Qui sul forum c'è qualcuno che se si accorge che confondi i ppi con i dpi ti fa una lavata di capo che te la ricordi perché pare sia un errore gravissimo.
Comunque i ppi sono i pixel per inch, i punti per pollice, la risoluzione del file, i dpi sono i dot per inch ovvero le gocce per pollice che deposita la stampante. I ppi traducono un file immagine adimensionale in un immagine con dimensioni, stabilendo quanti pixel stanno in un pollice stai dicendo al computer altezza e larghezza dell'immagine.
Le gocce per pollice invece sono la risoluzione della stampante, quante microgocce di colore la stampante è in grado di depositare su carta. Le Epson hanno risoluzioni in Dpi di 360 (un po' bassa per buoni risultati fotografici, va bene per delle bozze) 720dpi, 1440dpi, 2880dpi sono valori tendenzialmente multipli perché sono dettati all'origine dalla microdistanza degli ugelli sulla testina, le risoluzioni più alte si ottengono poi spostando le testine con un micropasso che disponga la testina con gli ugelli a cavallo, a metà di quanto erano nella passata precedente raddoppiando così la risoluzione (spiegato molto alla buona, così come sin capace di spiegarlo io).
Le Canon invece hanno risoluzioni di 300dpi, 600dpi, 1200dpi, 2400dpi.
Le risoluzioni di stampa in dpi devono essere ben più alte di quelle del file immagine di partenza per diverse ragioni, principalmente perché con un set di inchiostri di tonalità fissa devono riprodurre tutti i colori dell'immagine e per farlo devi spruzzare gocce più piccole possibili e ad alta risoluzione in modo che spruzzandone tante più grosse e ravvicinate crei il colore saturo, spruzzandone più piccole e diradate crei il colore più chiaro e desaturato, senza che il nostro occhio nudo riesca a distinguere le microgocce. Siccome anche con queste caratteristiche è cmq difficile riprodurre tutti i colori più chiari senza che le microgocce siano distinguibili, sono stati aggiunti dei coloranti più chiari (uno o più grigi oltre al nero e poi ciano chiaro e magenta chiaro). Poi per aumentare il gamut dei colori riproducibili ne sono stati aggiunti altri, ad es. il rosso perché giallo+magenta fanno fatica a creare rossi saturi, arancione per la stessa ragione, blu perché ciano+magenta non danno i blu più saturi, verde perché ciano+giallo non danno tutti i verdi visibili.
Fine dello sproloquio.

avatarsenior
inviato il 26 Giugno 2022 ore 11:32

La diagonale di un A2 (che poi è circa un 40X60) è di circa 94 cm.

La distanza ottimale alla quale guardare una foto può variare da 1 a 1,4 volte la diagonale, quindi da 95 a 130 cm circa nel caso di un A2.
Questo perché diversamente non si riesce a vedere tutta la foto, ma solo una parte di essa in quanto il ns. occhio ha un angolo di campo (sotto il profilo dell'attenzione visiva) di circa un 40mm in FF (infatti il normale dovrebbe essere quello e non il 50, che è divenuto tale grazie all'imposizione sul mercato del normale di Leica: il 50, appunto, negli anni 30'' e seguenti).

E qua mi parlate di osservare una foto da una spanna?
Ma stiamo scherzando?

Queste sono derive mentali da fotoamatori che giudicano la foto da quante lp/mm (o pixel sullo schermo) vedono, non da quanto è buona una foto. Absit iniuria verbis nei confronti di Valgrassi, che considero un amico e nei confronti del quale ho la massima stima, che probabilmente si è solo fatto prendere involontariamente anche lui la mano da questa mania delle lp/mm da osservare.
Infatti ad una spanna non vedi la foto A2, ma solo una parte di essa. Ad una spanna vedi un 10X15.

Se non fosse così buona parte dei capolavori degli anni 30'', 40'' e 50'' (dove le pellicole almeno in formato 135 non consentivano di avvicinarsi nemmeno lontanamente ai ns. 24MPX) sarebbero da scartare. Si salverebbero solo 6X6, 6X9 e le lastre …

La cosa divertente poi è che, per la TV, la cosa viene vissuta al contrario: un 50'' 4K si guarda bellamente a 3 - 4 metri di distanza, mentre si dovrebbe guardare a 1,3 - 1,8 metri, diversamente è inutile un 4K (e relativo input a 4K), ma basta ed avanza un TV HD!

Poi si compra magari pure un TV 8K, dimenticando che un 8K è indistinguibile da un 4K, se non avvicinandosi così tanto allo schermo da vedere solo una piccola porzione di esso: il 4K (che poi è un 8 MPX) è il formato più grande che noi umani riusciamo a vedere nella sua interezza, volendolo osservare alla massima definizione.
8K serve tantissimo, ma in fase di ripresa, non di visione!
Infatti serve per poter fare i crop dai suoi 32MPX agli 8MPX del 4K.

Qui il primo link che ho trovato, che addirittura sostiene che per le immagini a sviluppo orizzontale si dovrebbe osservare ad una distanza pari a 3 volte il lato lungo …

www.flarescape.com/blog/distanza-di-osservazione-qualita-immagine

Ma provate a cercare e ne troverete quanti ne volete …

avatarsenior
inviato il 26 Giugno 2022 ore 12:52

Io con 20 megapixel ho stampato dei 100x60 di qualità. Più la stampa è grande più si osserva da lontano (ma anche da vicino la foto non ha difetti è un bel guardare). Stampavo dei 100x60 dalla 5d.
I pixel sono un concetto da monitor. In stampa l'inchiostro è uniforme.

avatarsenior
inviato il 26 Giugno 2022 ore 13:39

Ho fatto stampare un poster da 2 metri lato lungo proprio con una Fuji, la XH1, e il 16-55, con massima soddisfazione mia e del cliente.
Se la foto è corretta che problemi vuoi che ci siano con un formato A2...

avatarsenior
inviato il 26 Giugno 2022 ore 15:19

Ma chi ha mai scritto qui che una stampa A2 vada osservata ad un palmo o ad una spanna dal naso?

avatarsenior
inviato il 26 Giugno 2022 ore 15:34

Detto questo ognuno una stampa, un quadro, lo schermo del cinema, la televisione a casa propria la osserva come preferisce, c'è chi al cinema piace sedere nelle prime tre file, chi solo in centro sala, chi in fondo.
Io un quadro ad un'esposizione lo osservo nella sua interezza e poi mi ci avvicino ad una spanna e guardo come. è fatto, vale per le Ninfee di Giverny come per Bosch.
Idem con le stampe, a me quando stampo piace che in un A3+ o in un A2 il dettaglio non risulti scalettato anche avvicinandomi, in modo da potere anche avere una lettura più 'immersiva' dopo averne guardato l'insieme. Ho scritto diverse volte qui sul forum che non sono l'unico 'nativo analogico' affetto da questo morbo, ci sono personalità fotografiche ben più importanti del sottoscritto che hanno pubblicamente dichiarato di amare questo tipo di 'navigazione'.
A Felix ripeto il consiglio: stampi un pezzetto fi immagine ritagliandola dal 6000x4000 portato ad A2, se lo piazzi alla distanza che preferisce e giudichi lui stesso se gli sta bene o meno.

avatarsenior
inviato il 26 Giugno 2022 ore 15:39

@Andrea la distanza canonica di 12" per una stampa 8x10" tiene conto della vista umana al top. 12 linee/mm le distinguono in pochi.
Fai questa domanda a chi stenta ancora nel 2022 col digitale: "avendo a disposizione foto 1", m4/3, aps-C, FF, MF tutte da 20 mpx, a che formato devo stamparle e perché?"
Sarà un cabaret, vedrai...:-P

avatarsenior
inviato il 26 Giugno 2022 ore 16:33

Sorriso Vale, quando mi occupavo di fotoincisione tessile stampavamo la 'carta prova' di disegni per abbigliamento femminile e la portavamo al cliente; ce ne era uno che mi faceva impazzire, gli sottoponevo la stampa di prova su carta, lui la prendeva in mano poi tirava fuori dal cassetto una fascia con occhiali da orafo (o alternativamente una loupe da tipografo) ed iniziava a fare le pulci al disegno. Si noti che in serigrafia tessile si usano (usavano, oggi si stampa sempre più ad ink-jet) burati da 50 fili al cm e retini da 27 o 32linee/cm (70lpi contro le 150lpi usate in offset) i particolari risultavano piuttosto grossolani per forza e qui si trattava di disegni per abbigliamento che al più si osservano ad 80cm di distanza mentre la cravatta uno se la indossa e se la guarda da 25cm (indossava, neanche più in banca si usa la cravatta oggi) ma il pubblico non era e non è in grado di capire le differenze: a metà anni 90 feci un giro turistico in Cina dove ci portavano forzatamente ogni dì a visitare una fabbrica con finale nel factory store, tra queste un giorno ci portarono in una fabbrica di tessuti, la gente entusiasta si precipitò ad acquistare dei foulard di seta stampati orribili, una terza scelta zeppa di difetti e stampata da cani. La gente comune in questi anni non si è nemmeno accorta del passaggio da stampa serigrafica a stampa ink-jet.
Detto ciò alla tua domanda
"avendo a disposizione foto 1", m4/3, aps-C, FF, MF tutte da 20 mpx, a che formato devo stamparle e perché"?
Confesso di non sapere nemmeno io rispondere, però sarei contento di leggere una tua spiegazione.
Resta il fatto che cmq. una stampa di 100cm di lato lungo io personalmente per come sono fatto la stamperei a risoluzione tale da consentire un apprezzamento anche a 30cm di distanza perché mi piace osservare nei particolari.

user126294
avatar
inviato il 26 Giugno 2022 ore 17:40

Boh, stampo tutto alla max risoluzione e me ne frego.....tanto dopo il formato A2 stampo su tela

Giuliano

avatarsenior
inviato il 26 Giugno 2022 ore 18:50

@Andrea torniamo ai 24 mpx della Fuji X1H di Felix perché è un caso più interessante dei Bayer normali. Fuji introdusse i sensori X-Trans sottintendendo che non facessero Moiré anche senza filtro AA. In un X-Trans ci sono 58% di sensel verdi G, invece dei soliti 50%.

Immaginiamo per un attimo che ci siano righe biance e nere sia verticali che orizzontali larghe esattamente come i sensel e che le fotografiamo. Avremo 24 M dettagli catturati da tutti i pixel. Il numero totale dei mpx rappresenta il numero massimo di dettagli disponibili sotto certe condizioni che analizzeremo.
Se diamo per scontato che seguiamo il criterio di Nyquist (cfr. Wiki), dobbiamo ammettere che ogni sensel può accomodare al massimo 0.5 cicli/pixel. Formalmente questo è vero al 100% solo per Monochrom tipo le Leica. Quando c'è di mezzo un Bayer classico, il consenso attualmente è su 0.333 cicli/pixel per obbedire a Nyquist e minimizzare il Moiré (perché un Bayer deve essere demoisicizzato e una Monochrom no).
Se un X-Trans è stato progettato per attenuare il Moiré, sembra sensato usare 0.4 cicli/pixel invece dei 0.333 Bayer e 0.5 Monochrom. Fisicamente un ciclo è costituito da una riga bianca e una nera e sarà ben riprodotto da 2.5 pixel (sempre secondo Nyquist) da questa Fuji X-Trans.

Quindi Felix nel caso più favorevole possibile mette giù 24*4/5=19.2 M dettagli.

Per calcolare la qualità di questi dettagli, dobbiamo andare in rete e trovare che la Fuji ha pixel pitch 3.92 µm che corrisponde a Nyquist 128 lp/mm che limitiamo a 102 lp/mm.

Ci rendiamo conto che 102 lp/mm non son poche. Soprattutto che dobbiamo avere la complicità della scena con dettagli così fini. Si può fotografare con un'ottica stellare registrata con megapixellata avveniristica, ma alla fine i dettagli nella scena ci sono o non ci sono, non si possono inventare.

Una FF con 24 mpx al posto delle 102 lp/mm della Fuji ha 55.5 lp/mm. Si comincia a ragionare, sono prestazioni presenti in macchine moderne. Naturalmente passando a MF le esigenze per le ottiche calano ancora.
Invece una compatta con sensore 1" dovrebbe avere 139.2 lp/mm!

La situazione è: a seconda del formato bisogna impiegare ottiche adatte per mettere giù il massimo dei detagli.
FF e MF queste ottiche le hanno. Le APS-C sono a metà del guado perché le Case non offrono ottiche apposta per APS-C iperisolventi. Con il m4/3 ottiche con doppia risoluzione delle migliori FF non ce ne sono, non parliamo delle 1"! Fine della trasmissione.MrGreen

Un approccio alternativo è non considerare cicli/pixel e moltiplicare le lunghezze di lato corto e lato lungo fra loro ricorrendo direttamente a lp/mm.

Una 1" ha lato corto 8.8 mm e una Mf Fuji 33 mm. È chiaro che l'ottica della compatte deve risolvere 3.75 volte di più per mettere giù gli stessi dettagli lato corto (si dice PH, Picture Height).

Se consultate MTF Imatest, gli istogrammi riportano LW/PH a vari f/ con MTF50 cioè quante linee singole sono contenute nel lato corto e vi riagganciate facilmente ai calcoli precedenti.

@Tony chiedo venia ma la osservazione di un'A2 a un palmo dal naso l'avevo citata per riportare le linee per mm visibili all'occhio, non stavo consigliando di vedere un'A2 a pezzi;-)



avatarsenior
inviato il 26 Giugno 2022 ore 19:12

Felix I ppi vengono impostati in base alla grandezza di stampa, se i mpix non bastano per arrivare alla densità voluta si procede ad interpolazione.... che in percentuali basse non crea problemi.....

Ma con 24 Mp non hai problemi.

avatarsenior
inviato il 26 Giugno 2022 ore 20:17

Nessun problema. Ne ho fatti diversi da 12 megapixel.
Preoccupati più di sistemare il file, luci e ombre su di un a2 li si percepiscono diversi che su di un a4. Si apprezzano molto di più i dettagli.
Ho fatto stampe larghe diversi metri partendo da una d2h.
Tanto una stampa a2 non la guardi da 20cm.

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