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e' sempre fotografia?


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user90373
avatar
inviato il 28 Novembre 2016 ore 10:25

Tenetevi forte, per me la “fotografia” è la rappresentazione (statica) di una situazione in evoluzione, situazione data dal momento del fotografante (felice, pensieroso, con il mal di testa ecc.) e da quello del fotografato (paesaggio ventoso, tramonto infuocato, vecchietta a Scanno, crepe e finestre immerse nel profumo di ginestre, ecc.). Una bella foto può rappresentare la situazione tenendo conto dei fattori estetici (luce, nitidezza, pulizia ecc.) ma non esce dai confini della situazione rappresentata. Una buona foto dovrebbe portare lo spettatore ad immaginare il prologo e/o l'epilogo della situazione rappresentata in forma statica. In un bel ritratto ci si limita a guardare i lineamenti, la luce, il fuoco sull'occhio più vicino, un buon ritratto dovrebbe portarci ad immaginare il perché di una certa espressione, i lineamenti di quando il soggetto era più giovane e come sarà un domani. Credo che alla fin fine un'immagine possa paragonarsi ad un esercizio di forma, e che la fotografia debba spingersi un tantinino più a fondo, nei limiti imposti dalla stessa natura del mezzo. Il tutto è solo il mio attuale orientamento passibile di modifiche e aggiustamenti dovuti ai tempi e al tempo. Un saluto.

avatarsenior
inviato il 28 Novembre 2016 ore 10:56

Questa cosa mi ricorda la vecchia storia "Tutti gli enzimi sono proteine ma non tutte le proteine sono enzimi" MrGreen

E' “quasi” assodato che la validità di una fotografia viene da un insieme variabile e soggettivo di elementi, vediamo se ne saltano fuori alcuni che possano trasformare un'immagine in fotografia.


Che complicatezza.

Come si fa a descrivere una cosa semplice e immediata in termini così complessi?

Secondo voi i grandi fotografi dei primi del '900 si facevano tutte queste storie per fare una foto?

Non arrovelliamoci il cervello rendendo complicato ciò che invece è semplice.

avatarsenior
inviato il 28 Novembre 2016 ore 11:00

@Elraw
Secondo voi i grandi fotografi dei primi del '900 si facevano tutte queste storie per fare una foto?

Forse no, ma di sicuro c'era una grande diatriba per stabilire se la fotografia fosse un'arte degna di nota, o se solo la pittura lo fosse.
Saluti, Roberto

avatarsenior
inviato il 28 Novembre 2016 ore 11:05

Forse no, ma di sicuro c'era una grande diatriba per stabilire se la fotografia fosse un'arte degna di nota, o se solo la pittura lo fosse.


Questo è un discorso un po' diverso, ma ci tengo a risponderti.

Quanti anni ha la fotografia rispetto alla pittura? Direi che c'è una bella differenza.
In confronto alla pittura l'arte della fotografia è una neonata. Se poi consideriamo arte anche i disegni nelle grotte dei nostri antenati allora la differenza diventa gigantesca.

Ogni nuova arte o stile artistico ha avuto la necessita di trovare il suo spazio, anche grazie alla sua celebrazione da parte di grandi esponenti. I primi quadri cubisti come saranno stati presi dai puristi dell'arte? Secondo me non troppo bene.

avatarsenior
inviato il 28 Novembre 2016 ore 11:07

Infatti... non credo che la domanda fosse cosa è la fotografia e cosa un'immagine in termini nozionistici. Altrimenti basta cercare sul dizionario o su Wikipedia...
Di solito "dalle mie parti" si intende "buon immagine" una foto su cui il fotografo di accanisce a perfezionarne l'aspetto "estetico" senza che questa abbia particolari "valori fotografici". Una buona foto al contrario può essere "valida"" senza essere una buona immagine (dal punto di vista formale).
Comunque...
Il mio limite attuale è che quando vedo la "foto" di un quadro, piuttosto che di un piatto di spaghetti o di una natura morta e avanti con le foto di studio e affini, tendo a guardarle come fossero "la riproduzione di una composizione" dove il vero valore risiede nella composizione, ferma resando l'abilità tecnica dell'esecutore dello scatto. Nella fotografia di un quadro del Caravaggio, o di una scultura del Bonarroti l'anima, almeno per me, resta nell'opera originale, la foto difficilmente avrà la stessa forza, da non confondersi con l'impatto visivo che potrebbe avere una riproduzione seppur a dimensioni naturali. Attualmente spero di trovare quella strana, sottile linea che separa il comporre una fotografia dal fotografare una composizione. Un saluto.

In realtà la questione è ancora più articolata in quanto in alcuni ambiti cercare di rendere la foto il più impersonale possibile può essere un "di più". Si pensi ad esempio ad un reportage dove il fotografo vuole solo "riportare" un qualcosa senza dare l'impressione di essere fazioso o di avere un personale punto di vista.
O ai coniugi Becher che fotografavano cisterne nel modo più asettico possibile ed inventarono la fotografia concettuale.
Il motivo è "semplice": la foto di un oggetto rappresentato non è l'oggetto rappresentato. Per cui giocando con questo aspetto invece di "appiattirsi" si possono invece ottenere risultati interessanti...
Ma sto divagando... Quello che dice Ettore è, precisazioni a parte, in sostanza vero in quanto molti usano la foto (o immagine) semplicemente per fissare una "performance più o meno artistica" dove la foto diventa soltanto il contenitore che appunto contiene l'oggetto creato...

avatarsenior
inviato il 28 Novembre 2016 ore 11:20

@Opisso:
Di solito "dalle mie parti" si intende "buon immagine" una foto su cui il fotografo di accanisce a perfezionarne l'aspetto "estetico" senza che questa abbia particolari "valori fotografici". Una buona foto al contrario può essere "valida"" senza essere una buona immagine (dal punto di vista formale)

Sono d'accordo, specialmente sulla seconda parte.

avatarsenior
inviato il 28 Novembre 2016 ore 11:43

Infatti...
Se vedete le foto di qualche grande fotografo del passato sono spesso molto più "sciatte" (almeno a prima vista) degli editor's pick del forum... è semplicemente la fotografia che evolve o ci stiamo lasciando dietro qualche pezzo che potrebbe anche "servire"?

avatarsenior
inviato il 28 Novembre 2016 ore 11:53

@Opisso:
è semplicemente la fotografia che evolve o ci stiamo lasciando dietro qualche pezzo che potrebbe anche "servire"?

Bella domanda! Me la sono fatta anch'io...
Sì, da una parte la fotografia evolve e (come in tutti i campi) le nuove tecniche è utile e bene impararle.
Poi le evoluzioni ogni tanto prendono strade particolari, non da tutti condivise. E' sempre stato così, in tutti i campi e in tutte le epoche.

avatarsupporter
inviato il 28 Novembre 2016 ore 12:02

@Nico_s
Di sicuro sono d'accordo quando scrivi
Problema che a quanto pare preoccupa di più noi amatori che i critici e gli storici
...e aggiungo che interessa poco anche i professionisti.
I fotografi stranieri che ho conosciuto e che lavorano in giro per il mondo, sono molto più preoccupati di interpretare un mercato complesso come quello contemporaneo, che di farsi tutte le pippe degli amatori sulla storia della fotografia. Ci sarebbero mille cose da dire su come cambia il "fotografo" contemporaneo, piuttosto che la fotografia, ma nessuno sembra interessato.
Pure quelli della vecchia guardia, come Berengo Gardin con cui ho avuto la fortuna di parlare fianco a fianco per una intera cena proprio di questi temi, hanno una posizione chiara che non lascia dubbi. BG, ad esempio, vuole che le SUE foto siano documenti storici. Tiene moltissimo al valore del suo archivio di milioni di foto esattamente per questo scopo di "memoria sociale". La veridicità è essenziale per i SUOI scopi.
I miei archivi di donne mezze nude, invece, possono essere anche solo verosimili e perchè tra 100 anni (sempre che siano decodificabili i formati) potranno servire solo per ricordare quali erano i canoni estetici del 2016, insieme a milioni di altre foto di altri fotografi. Non ho pretese di vantare alcuna unicità, cosa che invece sembra essere latente nei sostenitori della "foto vera" anche quando non è necessario perchè non ha alcun valore documentale generale.
Quello che crea le interminabili discussioni è la confusione sulle premesse: la fotografia non è "vera o falsa" perchè è solo una tecnica. E' lo scopo per cui la si usa che può richiedere assoluta verità o semplice plausibilità e ognuno è libero di usare la fotografie per scopi diversi.

avatarsenior
inviato il 28 Novembre 2016 ore 12:53

Motofoto, mi piace come sostieni le tue argomentazioni (e mi ha fatto scompisciare come hai rigirato allo Smargiassi la sua domanda provocatoria: qui sono d'accordissimo con te) e condivido pienamente il tuo ultimo post, in particolare quando dici che la tecnica è, appunto, tecnica quindi esente da qualità come il vero e il falso. Io dico che il taroccamento sta nelle intenzioni e non nell'uso di un programma (anche in jpg senza alcuna pp la scelta del pdv può rispondere a criteri di veridicità o di voluto taroccamento).
Eppure non posso fare a meno di pormi il problema dibattuto in questo post, problema che oso definire etico (posso comunque convenire che spesso l'etica sconfina nel pippismo mentale). Sono certo che esistono settori (fotogiornalismo, ovvio, ma anche street, urbex, documentazione) nei quali la verosimiglianza non basta, di più: è tradimento dello scopo di quella fotografia. Convengo comunque che per altri generi (le tue dolci e oniriche pin-up, ad esempio) il problema non esiste.

avatarsupporter
inviato il 28 Novembre 2016 ore 13:14

Provo a fare un ragionamento "oltre".
Supponiamo che il problema sia inevitabile e che non ci si possa fare niente.
In altri termini, ipotizziamo un futuro in cui, per quanto si predispongano barriere, codici, tessere, albi, controlli, commissioni eccetera, ad un certo punto si perda il controllo e il mondo venga inondato da immagini false, video e audio falsi, nella gloria immersiva del 3D.
E allora, che si fa?
Secondo me, invece di puntare mani e piedi per tenere un argine che zampilla come un colabrodo, è meglio vedere l'aspetto positivo della faccenda. La totale perdita di fiducia su quello che si vedrà on line porterà di nuovo la gente per strada, ad incontrarsi e ad incontrare il mondo, per vedere i suoi panorami veri, le sue farfalle vere e le modelle vere, stupendosi anche delle loro imperfezioni e cercando di salvaguardarne il valore.
Poichè sono convinto che questo sia il trend, preferisco accelerare che frenare una dinamica inevitabile...almeno fino a quando i media saranno capaci di riprodurre una esperienza sensoriale per intero. A quel punto saremo fo..tuti, ma pronti per invadere e rovinare altri pianeti senza rimpiantiMrGreen

avatarsenior
inviato il 28 Novembre 2016 ore 13:40

@Motofoto
Credo proprio - equivoci a parte - che la pensiamo nella stessa maniera.
Se rileggi il mio primo post, vedrai che non ho scritto «anni 50» ma «primi 50 anni [della fotografia] ». E lo dicevo in termini non limitativi ma estensivi. Proprio perché già nei primi decenni furono utilizzate tecniche che qui in tanti direbbero non essere «vera» fotografia: esposizioni multiple, stampe realizzate da più esposizioni, fotomontaggi. E si tratta di FOTOGRAFIA, senza se e senza ma. E così vengono considerare da qualsiasi storico.

Per arrivare ai giorni nostri, credo che da quello che leggo continuamente - qui sul forum, ma anche altrove - in molti direbbero che quella che fa Andreas Gursky non è «fotografia». E naturalmente così non è.

avatarsupporter
inviato il 28 Novembre 2016 ore 13:48

Concordo

avatarsenior
inviato il 28 Novembre 2016 ore 13:59

smargiassi-michele.blogautore.repubblica.it/2016/06/13/che-cosa-e-foto

Mi piace che questo pezzo venga riproposto periodicamente, contiene degli elementi imprescindibili per chi vuol fare fotografia e smettere di giocare con carta, forbici e colla, attività che era tanto gioiosa alle scuole elementari.

avatarsupporter
inviato il 28 Novembre 2016 ore 14:03

..e che dà da vivere a tanta gente che non ha soldi da buttare nell'antiquariato.

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