| inviato il 06 Agosto 2016 ore 14:48
E comunque solo per profilare la camera tra computer nuovo e software ci dovrei spendere altre 1000 € ora come ora non potrei visto che comunque sono amatore....certo fino a che non mi porto avanti con queste cose ha senso migliorare obbiettivi e corpo macchina? ...vedo che in tanti hanno attrezzature professionali e non prendono in considerazione la profilazione del colore calibrazione dello schermo ecc. Invece sembrano proprio fondamentali... |
| inviato il 06 Agosto 2016 ore 16:57
La corretta gestione colore è importante qualunque genere di fotografia si faccia. |
| inviato il 06 Agosto 2016 ore 17:34
Concordo con Caterina. Per un amatore che non fa fotografie specialistiche non ritengo indispensabile arrivare a soluzioni particolarmente sofisticate. Il bilanciamento del bianco in macchina o attraverso software al computer è quasi sempre sufficiente. Ritengo piuttosto indispensabile dotarsi di uno schermo adatto alla PP. Non ha senso spendere migliaia di euro per macchine ed ottiche ed accontentarsi poi di vedere le nostre immagini su uno schermo economico e non adatto. Un monitor semi professionale costa circa 600 euro, come un'ottica mediocre. Se poi si stampa, o si ha l'idea di farlo prima o poi, un buon monitor si paga da solo con la carta di scarto che vi fa risparmiare. |
| inviato il 06 Agosto 2016 ore 18:37
Io leggendo un pó di recensioni ho optato per un ips della dell l ho pagato su i 300 euro mi pare comunque sufficiente ho provato a stampare e le foto risultato abbastanza fedeli....abbastanza perché essendo un amatore mi basta....concordo che la gestione del colore è un argomento che bisogna quanto meno affrontare però molto spesso stando al minimo indispensabile di quello che si consiglia bisognerebbe avere quato meno: Computer piu che buono monitor semi pro Corpo macchina semi pro Ottiche nitide e luminose Software calibrazione per monitor Cavalletto semi pro Zaino ottimo Filtri professionali Quindi un hobby che minimo ci devi spendere 4500 nel giro di poco per attrezzatura basica? |
| inviato il 07 Agosto 2016 ore 22:45
E chi mai è dipeso da chi stampava??? Bastava stampare in proprio, anche se a colori non era proprio da pivelli negli anni 70-80' ... |
user33434 | inviato il 07 Agosto 2016 ore 23:30
Personalmente non condivido la visione scientifica della fotografia. Tranne i casi in cui lo strumento viene usato per fini forensi o appunto scientifici. Con la pellicola tutti questi problemi non li ricordo, la gente non mi pare ammattisse nel chiedersi quale rullino fosse il più realistico anzi si ricercavano effetti particolari proprio per modificare la realtà come le infrared o filtri d'ogni genere e tipo. Forse ero troppo giovane per ricordare bene o troppo rincoglionito ora quindi ditemi se sbaglio. A me andrebbero bene anche i cieli verdi e gli alberi blu se avessero una giustificazione di merito. Sono pazzo? |
| inviato il 07 Agosto 2016 ore 23:31
“ E chi mai è dipeso da chi stampava „ Il 99%, e probabilmente sto bassa dei fotografi in epoca analogica, soprattutto i pro, non credo ci fosse qualcuno in grado di stamparsi da solo migliaia di foto l'anno a colori, diverso il discorso per numeri di stampa molto bassi ma riguardava una ristrettissima minoranza “ Ognuno può far quel che vuole „ Perfetto, basterebbe fermarsi a questo. |
| inviato il 08 Agosto 2016 ore 8:46
“ Con la pellicola tutti questi problemi non li ricordo, la gente non mi pare ammattisse nel chiedersi quale rullino fosse il più realistico anzi si ricercavano effetti particolari proprio per modificare la realtà come le infrared o filtri d'ogni genere e tipo. Forse ero troppo giovane per ricordare bene o troppo rincoglionito ora quindi ditemi se sbaglio. A me andrebbero bene anche i cieli verdi e gli alberi blu se avessero una giustificazione di merito. Sono pazzo? „ Non sei pazzo Mauro Questa è la storia della fotografia. E si possono rincorrere tutti i funambolismi verbali che si vuole, ma da sempre, una mostra di Man Ray è una "mostra fotografica". Solarizzazioni comprese. E magari bastasse l'arrivo di un critico, seppure qualificato, a decidere il vero e il giusto, in senso assoluto Del resto, lo stesso Smargiassi costantemente citato, mi pare lo esprima molto chiaramente quanto sia difficile e sbagliato tentare di dare una definizione assoluta, di cosa è fotografia. In realtà, la polemica vibrante c'è sempre stata, ed è il sale che ha permesso alla fotografia di svilupparsi ed evolvere. Weston era in polemica col pittorialismo dei suoi predecessori, e trovo abbia dato alla fotografia moderna più impulso di chiunque. Ma poi Cartier-Bresson criticava ferocemente la sua scuola, irridendo la maniacalità tecnica che la caratterizzava, così come Giacomelli ha rappresentato l'antitesi del sistema zonale di Adams. Tutto ciò, nei suoi contrasti vivaci, nei suoi insulti, nelle sue posizioni nette e manichee a volte, è fotografia. Perlomeno... io la vedo così. E non certo riconducibile a un paio di definizioni wikipedia style. Se poi ogni "Storia della Fotografia" che troviamo in libreria è fasulla, e il 70% di quelli che ci stanno dentro sono da radiare perchè troppo "interpretanti".... allora ammetto di non averci capito niente e faccio ammenda Poi, per completezza, va detto che indubbiamente l'era digitale ha aperto a forme che, effettivamente, dalla fotografia distanze ne hanno prese davvero tante. Ma qui si apre un discorso totalmente diverso, perchè mi pare siamo ancora in tema di post produzione di una fotografia, qui... Saluti F |
| inviato il 08 Agosto 2016 ore 9:05
“ ho scoperto che preferisco scattare fotografie anche se contengono delle dissonanze, invece di adattarle ai miei desideri. „ Maxbini: Caterina e gli altri stanno spiegando prorpio questo: se tu non profili la macchina, colori, bilanciamento del bianco ecc. le tue foto sono falsate in partenza, se non conosci il processo di post produzione del colore nelle tue foto su schermo e su stampa saranno di per se già falsate, al di la che tu cloni o non cloni i Suv. La postproduzione non si intende clonare, far diventare il giorno alba. o far rispecchiare le nuvole nel acqua. Con post produzione si sta parlando della gestione dei Colori del contrasto ecc..nel processo che sta tra "lo scatto in raw"------>"conversione del file su pc" (in jpg o quello che si vuole)---->"stampa" Se si ignora questo processo senza conoscere le varie tecniche non si fa una scelta artistica ma semplicemete si ignora un processo importante della fotografia. |
| inviato il 08 Agosto 2016 ore 9:11
“ La postproduzione non si intende clonare, far diventare il giorno alba. o far rispecchiare le nuvole nel acqua. „ Grazie Hank per la definizione, quindi sono fuori tema, rimuovo e leggo gli sviluppi. |
| inviato il 08 Agosto 2016 ore 9:13
Credo che comunque ci sia un equivoco di fondo, che se non dipanato non potrà mai fare evolvere una discussione del genere... Molti concordano sull'idea che una fotografia è tale se, sostanzialmente, propone quel che c'è nello scatto. Ma finchè non distinguiamo la post produzione in senso generale da una sorta di "ricostruzione e stravolgimento", togliendo e mettendo di tutto.... Finchè cioè equipariamo due processi idealmente lontanissimi, avremo sempre più confusione che no. E questo a prescindere dalle nostre posizioni e visioni. L'esempio che riporto sotto riguarda Salgado, che spero non sia da considerare pure lui un non fotografo. In questo caso non viene aggiunto o tolto nulla che nel negativo non ci sia, ma possiamo dire che non c'è post?
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| inviato il 08 Agosto 2016 ore 9:15
Altro esempio, dagli archivi Magnum, che un po' di credibilità mi pare ce l'abbia...
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| inviato il 08 Agosto 2016 ore 9:16
E' possibile concordare che queste due sono fotografie oppure no? | |

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