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Cosa c'è dentro una fotografia?







avatarsenior
inviato il 07 Marzo 2015 ore 20:36

@Pdeninis
Se vuoi esprimere te stesso è inevitabile che il tuo lavoro sarà uno specchio di quello che sei. E se non vuoi, lo sarà ugualmente.

Hai sintetizzato alla perfezione quello che intendevo!

E quindi se una persona ha un talento in una qualche arte espressiva e lo coltiva, con le sue espressioni farà venir fuori il proprio io. Nel caso della fotografia, questo sarà nei suoi scatti e qualsiasi cosa vorrà metterci dentro sarà sempre un messaggio che esplicherà questo suo "io" plasmato dal suo vissuto.
Se ho poco da dire, se non sono bravo a far foto o se non riesco a mettere il mio messaggio nella foto, questa rimarrà una semplice immagine, (mi sembra proprio il mio casoSorry), ma agli altri non arriverà nulla!
Trasmettere agli altri delle emozioni per mezzo di una fotografia è il risultato tra cultura e sensibilità personale, capacità tecniche e infine, ma non meno importante, saper rappresentare le prime due, unirle per emozionare gli altri, come in un'alchimia magica e non sempre riesce.
E non mi meraviglio che pochi ci riescano!

avatarsenior
inviato il 07 Marzo 2015 ore 20:49

Trasmettere agli altri delle emozioni per mezzo di una fotografia è il risultato tra cultura e sensibilità personale, capacità tecniche e infine, ma non meno importante, saper rappresentare le prime due, unirle per emozionare gli altri, come in un'alchimia magica e non sempre riesce.
E non mi meraviglio che pochi ci riescano!


Io trovo necessario e utilissimo che, oltre ai grandissimi, esista anche una... serie B degli artisti, un vivaio di persone che la coltivano pur senza giungere al livello di popolarità dello star system.

E dirò che negli ambiti che frequento più da vicino, preferisco assai spesso gli artisti della serie B...

Vuoi vedere che lo strapotere dei media sta producendo come contraltare una specie di diffidenza, un sospetto di aggiotaggio artistico?

avatarsenior
inviato il 08 Marzo 2015 ore 0:25

Mentre leggevo con interesse e piena sintonia l'input di Francesco continuava a frullarmi in testa "Lo Zen e il tiro con l'arco" di E. Herrigel e un suo piccolo ma significativo (per me, ovviamente) passaggio. L'ho ritrovato: "L'uomo, l'artista, l'opera-sono una cosa sola. L'arte dell'opera interiore, che non si separa dall'artista come quella esteriore, quella che non può fare ma soltanto essere , scaturisce da profondità che il giorno non conosce." Assonanze che possono "aprire" forse questo confronto di opinioni.

avatarsenior
inviato il 08 Marzo 2015 ore 0:35

Nella fotografia ci sei "tu" e poi quello che vuoi trasmettere...

Vinsss

avatarsenior
inviato il 08 Marzo 2015 ore 1:03

Tu non fai una fotografia solo con la macchina fotografica. Tu metti nella fotografia tutte le immagini che hai visto, i libri che hai letto, la musica che hai ascoltato, e le persone che hai amato.


Il cosiddetto "stile personale" non si impara con delle regole e non si allena con semplici esercizi come un muscolo. Si forma di riflesso. E' una conseguenza quasi involontaria.

Azzarderei dire che si forma come un'immagine della Gestalt.

Quel che mettiamo nella fotografia è il triangolo che non è disegnato ma che si vede benissimo:





Ciò che invece è disegnato sono le immagini che abbiamo visto, i libri che abbiamo letto, ecc ecc ecc.


(Ri-cito ciò che ho sentito dire dal non sempre simpaticissimo Benedusi in più occasioni, ovvero che "se guardi il grande fratello farai foto di m##da". Approcciata da un lato diverso, e con una sintesi volutamente provocatoria, sottintende lo stesso concetto.)

avatarsenior
inviato il 08 Marzo 2015 ore 10:01

Carino l'accostamento fatto da Shambola con la Gestalt e il triangolo "di risulta" (vedi anche "Teoria del Campo" di A. Marcolli); è una buona spiegazione visiva di ciò che in una foto ci mettiamo in maniera cosciente e ciò che introduciamo in forma inconscia. Credo però che la differenza tra l'utilizzatore normale di un linguaggio visivo (nel nostro caso quello fotografico) e l'artista, consista nel fatto che quest'ultimo riesca, o almeno provi a prendere coscienza anche del proprio Io profondo, mentre realizza le sue opere (non intendo in riferimento alla singola foto, ma come percorso continuo)

avatarsupporter
inviato il 08 Marzo 2015 ore 11:33

Sono sostanzialmente d'accordo con Ghirri ( piacevolissima lettura che porta anche un po' indietro nel tempo, grazie della segnalazione Franco) quando dice che in fotografia bisogna cercare l'equilibrio tra il proprio io interiore ( ovviamente influenzato anche da ciò che cita il grande AA riportato da Francesco) e ciò che sta all'esterno, interpretare quello che abbiamo davanti secondo il nostro sentire e vedere ma nel rispetto di ciò che è e che continuerà ad essere dopo il nostro scatto, poi in pratica spesso in una fotografia c'è quello che il target a cui è rivolta si aspetta ci sia..ma questo è un altro discorso.

avatarsenior
inviato il 08 Marzo 2015 ore 17:05

Grazie davvero a tutti per la partecipazione.
Soprattutto perchè è segno tangibile che l'approccio sensibile alla fotografia, non è stato ancora del tutto destituito di senso, forse, da un modello "tritacarne" e profondamente utlitaristico.
Scenario ben disponente, in cui la dimensione (passatemi il termine) spirituale, probabilmente, non è stata definivamente cancellata...

Caterina... altra carne al fuoco nel tuo intervento, che ci fa fare un ulteriore passo (magari... la prossima chiacchierata qui?!? Sorriso ).
Pur amando Ghirri più quando fotografa che quando scrive, il punto è importante, ed è forse la ricerca più profonda da farsi, con la fotografia. Non distante direi, anche dal percorso stesso di Adams.

Ovvero raccontare in una dimensione fortemente soggettiva, attraverso la nostra specifica e unica personalità, "a modo nostro", ma non dimenticando di cercare quella "natura delle cose", quella intrinseca potenzialità (o forse, meglio, una tra le sue potenzialità) che l'oggetto fotografato possiede...

Insomma: già abbiamo materia per le prossime chiacchiere! Sorriso
E c'ha ragione Daniele: tutte si rincorrono e si incrociano, in questo gruppo.
Ma magari non è così stravagante, e nemmeno tanto male....

Abbraccione, e buona domenica a tutti!
F

user19058
avatar
inviato il 09 Marzo 2015 ore 22:54

E, direi, chi come me è over sxities si rende conto di aver ancora tutto da provare, vede che più cose scopre più ne trova da scoprire, e questo diviene francamente imbarazzante, te lo garantisco.
Per la mia esperienza devo un ringraziamento al digitale che mi ha permesso di crescere, di raggiungere i risultati che mille anni fa avrei dato un braccio (il sinistro...:-P) per raggiungere e sono contento così. Sì, nelle foto che scattiamo entra tutto ciò che siamo e sentiamo, o NON ... e NON..., e sono tutte li, esaltanti o impietose, a raccontarlo a chi le guarda e sa vedere. Le foto siamo noi. E io non temo di mostrarmi per ciò che sono, le aspirazion i e i desideri di imitazione hanno ceduto il passo alla semplicità del reale.
GG
Ovviamente penso che quanto sopra sia una regola generale, non una peculiarità del sottoscritto di cui non si sente l'assenza, come è giusto che sia. Ma per quanto riguarda Ghirri - aggiungo ora, in un secondo tempo - rimango dell'idea che di ciò che ci circonda percepiamo dsolo la parte che sta in noi; l'essenza oggettiva credo sia percepibile solo per alcuni valori comuni alla nostra società nel nostro tempo.

user46920
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inviato il 10 Marzo 2015 ore 6:33

"l'artista ritrae sempre se stesso" (chi diceva questo ???)

... per tenere alto il livello di cultura e prendersi un caffè o un panino contemporaneamente, direi che dentro una fotografia ormai ci sono i pixel !!! Eeeek!!! ... ma quanti ne servono per fare una bella fotografia ??? MrGreen ... e soprattutto, che cosa occorre per riordinarli e dargli il colore giusto ??? MrGreen (fine pausa relax Cool)

Beh, a parte la luce e le ombre, c'è quello che riusciamo a metterci ... ne' più ne' meno (penso); mentre quello che vogliamo metterci dentro, è un'altra cosa.

user19058
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inviato il 10 Marzo 2015 ore 7:14

Buon giorno a tutti! Per riprendere l'intervento di ieri sera vorrei precisare che sono in totale sintonia con Peppe550 (7 marzo, 20:36). Intervento molto razionale e sintetico che ben definisce l'argomento. Per Occhiodelcigno, compartecipando le sue levatacce mattutine: la frase appartiene a Enrico Cattaneo ed è proposta in una bellissima presentazione di una sua mostra a Genova, documento molto interessante ai fini di questa discussione. Ma già Michelangelo lo sosteneva a proposito del dipingere...

user46920
avatar
inviato il 10 Marzo 2015 ore 10:10

Grazie mille, Blue

user19058
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inviato il 10 Marzo 2015 ore 10:12

L'uomo, l'artista, l'opera-sono una cosa sola. L'arte dell'opera interiore, che non si separa dall'artista come quella esteriore, quella che non può fare ma soltanto essere , scaturisce da profondità che il giorno non conosce.

Giorgio, i miei complimenti per la memoria! La citazione poi calza a pennello e mi trova arrendevolmente concorde, e l'auspicio è che "non possa fare, ma soltanto essere". Grande.

avatarsenior
inviato il 10 Marzo 2015 ore 18:23

Grazie Blue, sempre godibilissime le "affinità elettive" degli over sixties! ;-) Ciao!

avatarsenior
inviato il 11 Marzo 2015 ore 19:07

sempre citando Ansel Adams credo che una delle frasi che mi ha centrato in pieno all'inizio del mio cammino fotografico è stata :
Al commento "non ci sono persone in queste fotografie" in genere replico "ci sono sempre due persone: il fotografo e l'osservatore"


Ebbene da poco ho iniziato a scoprire quanto invece le persone quando sono più di "quelle due" possano raccontare i luoghi che entrano nelle nostre foto con storie sempre diverse, sempre nuove, spesso emozionanti...
ed ho scoperto a mie spese quanto sia difficile farle entrare.. per fortuna il cestino nell'era digitale non ha costi aggiuntivi ;-)

Che cosa ne pensi di questo argomento?


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