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Uomini e animali...quali differenze?


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avatarsenior
inviato il 08 Gennaio 2020 ore 15:18

A proposito delle piante che non avendo un cervello avrebbero solo reazioni meccaniche a stimoli esterni
www.um.es/plantpapers/documents/2150324095032.pdf
www.researchgate.net/publication/26279600_Deep_evolutionary_origins_of
www.sdcinematografica.com/media/docs/it/00230_relazione%20scientifica.
Sono i primi articoli che ho trovato da una veloce ricerca, e non sono nemmeno i più recenti

avatarsenior
inviato il 08 Gennaio 2020 ore 16:47


Sul discorso piante direi che non si arriverà mai a metterle sullo stesso piano di animali, in quanto non dispongono di un sistema nervoso centrale, o di un cervello.
Ci sono ormai parecchi studi in merito. Rispondono agli stimoli, alcune hanno una sorta di "memoria", ma parlare di dolore o sofferenza... No.

e cmq ricordiamoci che la maggioranza delle colture soprattutto nel mondo occidentale è destinata agli allevamenti intensivi.

Io personalmente non mangio carne da ormai 8 anni.
Inizialmente la mia scelta è stata di tipo etico, esclusivamente di tipo etico.
Col passare degli anni però la questione ambientale, la sostenibilità, l'inquinamento, sono cresciute in modo esponenziale nelle mie motivazioni.

E se una persona può sbattersene dell'etica (soggettivo) penso che la questione ambientale davanti alla quale ci troviamo negli ultimi anni sia oggettiva e palese.
E non riconoscere gli allevamenti e in generale in mondo della carne come tra le prime cause significa avere le fette di salame sugli occhi.

E penso che sia × riconoscerla e non fare niente (non per rassegnazione ma per menefreghismo e "gusto").
Il dire "tanto non è che se smetto di mangiare carne io cambia qualcosa" è nascondersi dietro un vetro.
Tutti accampano scuse (non la mangio tutti i giorni, e bla bla bla).

io stesso non sono un santo, pur non mangiando carne da 8 anni nella mia dieta ci sono cmq alcuni derivati, se pur in maniera marginale.
E il formaggio non è poi tanto diverso dalla carne come "flusso" (allevamento animale - sofferenza - morte).

Però tutti questi discorsi di specie dominante sono solo cazzate.
L'uomo si trova in un'era in cui ha la conoscenza, la forza, l'intelligenza, la collettività per poter cambiare strada.

Significa solo sacrificare parte del "gusto" per qualcosa da lasciare ai nostri figli.
Se tutti nel nostro piccolo faccessimo qualcosa oltre che spargere opinioni in giro forse qualcosa inizierebbe a cambiare.
E questo è un ragionamento che possiamo fare NOI (noi ricchi nel mondo a cui non manca niente e che abbiamo tutte le alternative che vogliamo) e ORA (in questo periodo storico dove NOI abbiamo TUTTO).
E' un ragionamento che i nostri genitori 50 / 60 anni fa non potevano permettersi di fare.
E' un ragionamento che il 70 % della popolazione terrestre non può permettersi di fare.

Ma è solo l'altro 30% o meno che sta causando i problemi.
quoto.


il vero problema e' internet e tutti i dispositivi ad essa connessi che stanno distruggendo il pianeta.

il vero problema è che un problema non annulla un altro problema ma i problemi si sommano.
sa nel frigo hai un'aringa di 15 giorni avrai puzza, se assieme all'aringa c'è anche una panino al prosciutto e stracchino di 20 giorni prima avrai ancora più puzza.
Non è che dobbiamo fare la gara a chi fa più puzza e più problema eh...

avatarjunior
inviato il 08 Gennaio 2020 ore 17:00

L'idea dei vegetartiani è semplice: l'uomo non può decidere sulla vita di altri essere viventi, sopratutto se si può evitare.
Perchè l'uomo è l'animale dominante si, ma ha la maggior intelligenza di tutti gli animali. Quindi può utilizzare l'intelligenza per combattere il grezzo istinto, che non sempre è di sopravvivenza, al fine di non procurare dolore ad altri esseri viventi dotati di sistema nervoso e quindi suscettibili al dolore.
Io sono d'accordo con loro ma non riesco a placare il mio istinto di mangiare carne.
Invece la ricerca scentifica che utilizza gli animali, a quella non si può rinunciare, putroppo.

avatarsenior
inviato il 08 Gennaio 2020 ore 17:19

Non è che dobbiamo fare la gara a chi fa più puzza e più problema eh...


no , ma in genere se hai un secchio bucato che perde acqua, cominci a tappare i buchi piu grossi.

Alla fine tutto cio' che e' produzione di cibo e' in qualche modo indispensabile (visto che meta' della popolazione e' sottonutrita).
Non cosi indispensabile inviarsi i filmetti su internet o ascoltare musica in streaming.

Voglio dire.. preferisco smettere di ricevere le notifiche di Facebook piuttosto che smettere di mangiare un pollo o ridurmi a mangiare cavallette.
Poi siamo d'accordo che sarebbe meglio evitare entrambi.

avatarsenior
inviato il 08 Gennaio 2020 ore 17:57

se iniziamo a mangiare tutti solo fagioli ci sarà di sicuro più puzza per tuttiMrGreen

user111807
avatar
inviato il 08 Gennaio 2020 ore 20:16

Stefano. istif
Il mondo vegetale è ancora più sorprendente del mondo animale, la vita sulla terra è vegetale, consiglio poi di vedere una serie di documentari sul regno vegetale non mi ricordo bene di chi trasmessi su RAI 5 .

avatarsenior
inviato il 08 Gennaio 2020 ore 20:19

Li ho visti bellissimi documentari

avatarsenior
inviato il 09 Gennaio 2020 ore 8:40

Comunque rimane il fatto che l'eccessivo consumo di carne non è solo un fatto di "costume", ma soprattutto un modo per recuperare, e pagare sia pur poco, l'eccesso di produzione agricola facendo mangiare alla gente un terzo di quello che l'intero ciclo ha prodotto e consumato, ma a prezzo pieno o quasi; è una specie di gatto che si morde la coda, perché se pensiamo che smettendo di mangiare carne risolleveremmo l'economia agricola sbagliamo di grosso.
Se improvvisamente l'intera popolazione mondiale smettesse di mangiare carne, non solo si ritroverebbero senza un lavoro e un guadagno gli allevatori e tutti gli addetti al settore della macellazione e trasformazione delle carni, ma anche una gran parte di quegli agricoltori i cui raccolti vengono assorbiti dalla zootecnia perché il normale mercato dell'alimentazione umana non riuscirebbe ad assorbirli, nemmeno se ci sfamassimo le popolazioni sottonutrite (e chi lo paga quel prodotto agricolo?).
Abbiamo raggiunto un livello tecnologico che non solo ci consente, ma addirittura ci obbliga a produrre tutto in eccesso per riuscire a ricavarne un profitto che vada oltre la copertura delle spese o, per compenso, a non avere troppi disoccupati; l'alternativa ci sarebbe, ovvero fare un arretramento tecnologico, tornare ad aumentare l'incidenza della manodopera umana rispetto alle macchine, pur abbassando i livelli complessivi di produttività e altre cose di questo tipo, ma allora si torna alla solita scomoda domanda: a parte la menata del "che bella la bicicletta" (anch'io ho rinunciato da anni all'automobile e mi muovo in bici, a piedi e con i mezzi pubblici, ma perché ho la fortuna di lavorare a 500 metri da casa), quanti sarebbero disposti realmente a tornare ad un livello tecnologico di 80-100 anni fa?
Il dramma (perché di questo si tratta) della nostra attuale posizione su questo pianeta, che cambia contro di noi, credo che sia grosso modo in questi termini.
E non è che i tanto sbandierati insetti e il presunto minor impatto ambientale del loro allevamento siano realmente la soluzione del problema; anche l'allevamento dei maiali aveva un impatto zero secoli fa, quando venivano allevati per non gettare lo scarto dell'alimentazione umana e della produzione agricola: lo vediamo tutti che impatto hanno adesso che sono un business

avatarsenior
inviato il 09 Gennaio 2020 ore 10:31

stai dicendo che ci dobbiamo avvelenare altrimenti si crea disoccupazione?
Se tutte le persone impiegate in zootecnica andassero a spasso ci sarebbe un vuoto di produzione per assicurare il fabbisogno alimentare.
Sarebbe necessaria la produzione di altro cibo proteico, ma a derivazione vegetale.
Sarebbero necessari molti più integratori.
Ovviamente sarebbero necessarie persone che producano tali alimenti, ma probabilmente non sarebbe più necessario lo stesso numero di personale sanitario impiegato nei settori della cardiologia e cardiochirurgia. Probabilmente anche meno nelle nefrologie e nelle oncologie.
Potrebbero aprirsi settori attualmente sottotono nel manifatturiero.

Insomma, dire che aumenta la disoccupazione se si elimina un settore che inevitabilmente dovrebbe essere rimpiazzato da qualcos'altro e che immetterebbe delle variabili già difficili per i previsionisti del settore macroeconomico mi sembra un po' audace.

user944
avatar
inviato il 09 Gennaio 2020 ore 10:56

X Domenik

grazie del consiglio anche se non ne colgo il nesso. Non ho mai screditato il mondo vegetale rispetto a quello animale.


In generale poi io penso che questo 3d sia un buon esempio di come la stragrande maggioranza delle persone affronta questo problema.
Lo dico senza polemica (sul serio senza polemica eh) e con l'esperienza di chi, vegetariano da tanti anni, spesso e volentieri affronta questo tipi di discorsi.

Le persone tendono semplicemente ad evadere la questione, e ad autogiustificarsi:

- tirando fuori altri problemi (che per carità, esistono)
- dicendo che non è il problema principale (che può anche essere vero)
- semplicemente dicendo che non gliene frega niente (e forse sono questi i più onesti).

Rimane il fatto che è un problema di tutti e che nessuno vuole vedere (e fare) per semplice comodità, abitudine, gusto.
E questo è oggettivo. Non c'è molto da dire.
Ma è un problema rispetto al quale TUTTI hanno la possibilità di fare qualcosa.

La verità è che a noi (e mi ci metto pure io, come razza) non che ne frega un × fin quando stiamo bene.

X daniele ferrari:

se avvenisse sul serio un cambiamento il "sistema" si adeguerebbe, come ha sempre fatto nella storia dell'umanità.
come ha anche fatto negli ultimi 20 anni con l'eplosione della tecnologia, oggi esistono lavori che ieri non erano immaginabili.

Ragazzi possiamo stare qua all'infinito a discutere, a tirarci addosso pensieri, opinioni, numeri, articoli..
ma penso che la questione sia molto semplice onestamente, che sia solo una presa coscienza della realtà che è.

Motivo in più, siamo su un forum nato come forum di fotografia naturalistica, tutti dovremmo amare natura e gli animali che tanto ci piace fotografare.
Dovremmo essere tra i primi, scelte alimentari a parte, a prendere coscienza di alcune cose.

Chiudo qua io.

Saluti a tutti.





avatarjunior
inviato il 09 Gennaio 2020 ore 11:27

Secondo il mio modesto parere, la scelta di essere vegano/vegetariano, dovrebbe essere una scelta principalmente etica.

Il fatto che la produzione di carne danneggi in modo consistente anche l'ambiente non è colpa della carne in se, ma di come funziona la produzione di massa (di qualsiasi bene) oggi. Come è stato già detto anche le apparecchiature elettroniche inquinano, così come la produzione di energia e qualsiasi altra cosa... e non ha senso fare a gara a qual'è il problema più grande

Se trovassimo un modo di allevare gli animali a impatto ambientale 0 diventerebbe giusto mangiarli senza alcuna remora? Non credo.
Ribadisco, la questione deve essere etica. Lì ha senso ed è pienamente condivisibile.

Il discorso dell'ambiente, delle produzioni di massa etc. è un altro discorso.
E in quel discorso di sicuro aiuta di più l'ambiente una persona che si sbatte e magari per comprare la carne va fino al contadino con il suo piccolo appezzamento di terra e allevamento (pagandola quello che deve costare), che non la persona che compra l'hamburger vegetariano di produzione industriale.

avatarsenior
inviato il 09 Gennaio 2020 ore 11:40

mah, sai… io ci andrei piano a sostenere che l'alimentazione vegetale e' il futuro.
Bisogna considerare molti aspetti.
Razionalmente, se devi produrre per 8 miliardi di persone, pensare di tornare ad una economia di tipo rurale e' impossibile. L'impatto sarebbe devastante. Soprattutto perche' non controllabile.

Voglio dire.. Abitando in campagna credo di averne viste di tutti i colori.

Gente che per diserbare le carote usava una miscela di acqua e gasolio nebulizzato.

× che cambiato l'olio al furgoncino, non sapendo dove buttarlo lo versavano nel rio che irriga gli orti.

Coppie radical chic che in stivaletti di gomma, jeans sdruciti e gonnellina sexy, si facevano consigliare su come fare l'orto della cascina ristrutturata dall'archistar.
il rivenditore di bulbi e sementi, che conosce bene i suoi polli ma e' un ×, spiegava tranquillamente che il terreno "va disinfettato" mentre riempiva il sacchetto con pesticidi e round-up.

insomma la soluzione razionale e' una economia di scala.
Ma questo ci porta ad investimenti che non sono da due lire.

Oggi all'ingrosso con 10 euro porti a casa 90 uova… il produttore quanto deve produrre per essere in attivo?.

Allevamenti di ovaiole da 50mila galline sono al limite della redditivita'.

se parliamo di vegetariani il problema e' ancora maggiore..
il rischio vero e' che ci si trovi a dover gestire OGM e simili.

Non sono contrario in linea di principio all'OGm, ma le implicazioni che questa scelta comporta sono pesanti.





avatarsenior
inviato il 09 Gennaio 2020 ore 12:02

Salt,
ricorderai sicuramente dalle elementari l'es. del falco intossicato dal DDT.
Si dava il ddt nei campi, poi lo mangiavano gli insetti, le lumache, mangiando le piante, poi gli anfibi, i serpenti, e nel loro corpo la concentrazione aumentava.
Fino ad arrivare al rapace dove le concentrazioni erano altissime.
Non è che sia + tranquillizzante mangiare carne quando fai gli esempi delle "disinfezioni" dei campi per coltivare carote...
Poi gli animali usati per la macellazione che vuoi che mangino? meno intossicato del radicchio del supermercato?

avatarsenior
inviato il 09 Gennaio 2020 ore 13:07

no non e' tranquillizzante, ma su una economia di scala il prodotto finale viene controllato.

Sulle verdure del contadino rischi grosso. Dipende dal contadino.

Quando anni fa ho preso la decisione invece di cambiare l'auto di comperare terra e di piantare alberi, ho comprato terreni in maniera sistematica. La terra agricola vale davvero poco. Con il prezzo di una Leica compri un ettaro di terra coltivabile e cinque ettari di incolto.
beh tutti mi raccontavano che loro coltivavano senza dare nulla… posso testimoniare che preparando i terreni per piantare alberi, in quasi ogni terreno ho trovato seppellite le buste dei peggiori diserbanti-pesticidi.

Parlo di roba per cui, anche se non li uso, ho dovuto prendere la patente per maneggiarli.

Insomma.. il piccolo scappa sempre.. un campo di mais da dieci ettari e' difficile che lo tratti con prodotti non permessi.

avatarsenior
inviato il 09 Gennaio 2020 ore 14:03

Diverse opinioni, tutte rispettabili, ma le nostre abitudini alimentari non migliorano il rapporto con gli animali e con l'ambiente, spostano solo i problemi da una parte all'altra: come qualcuno ha detto siamo in troppi, e qualsiasi cosa facciamo impatta pesantemente sia sugli animali che sull'ambiente.
Cambiare sistema? Bene, il problema è sapere quale sistema ed in che modo attuarlo... la vedo difficile.

Che cosa ne pensi di questo argomento?


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