| inviato il 24 Settembre 2016 ore 11:15
La fotografia, di qualsiasi genere sia deve avere innanzitutto un senso, cioè qualcosa che ha a che fare con la composizione, la forma, il messaggio, la cromaticità, deve emergere in modo chiaro e compiuto. Tanti scatti sarebbero da cestinare, o da non pubblicare assolutamente. Io penso che prima che uno scatto venga pubblicato dovrebbe passare al vaglio di una sorta di commissione che sia super partes quanto più possibile. |
| inviato il 24 Settembre 2016 ore 11:18
Mah...Col telefonino ci fai un sacco di foto. Poi,prendo su la macchina fotografica col cinquantino. Vedo che la gente comincia a guardarti. Non parliamo se metti un 130 o un 70-200.....La gente ti guarda come se fossi un UFO.. !!! un saluto |
| inviato il 24 Settembre 2016 ore 11:19
e il senso, é intrinseco alla foto (come oggetto materiale) o ho lo dai tu con la tua educazione, cultura, ecc...? “ Io penso che prima che uno scatto venga pubblicato dovrebbe passare al vaglio di una sorta di commissione che sia super partes quanto più possibile. „ Ah si? vorresti una commissione di Big Brothers che censura cosa pubblicare o no?....ahi, ahi, ahi,....siamo fottuti, io preferisco credere a Babbo natale |
| inviato il 24 Settembre 2016 ore 11:26
“ e il senso, é intrinseco alla foto (come oggetto materiale) o ho lo dai tu con la tua educazione, cultura, ecc...? „ Entrambe le cose : il senso è intrinseco alla foto in un contesto culturale. Se mostri uno scatto di HCB ad un aborigeno australiano la sua reazione emotiva sarà per forza di cose differente da quella di un agente di borsa newyorkese. O anche: alcune foto sono significative solo per i fotografi (per cui la costituzione di una commissione di "esperti" avrebbe un valore relativo al contesto culturale dei componenti della stessa) |
| inviato il 24 Settembre 2016 ore 11:32
Maurizio la mia opinione sul corredo è utilitaristica, non filosofica : la fotocamera è più comoda per realizzare fotografie, è disegnata apposta. Anni fa avevo un telefonino Sony che aveva la forma è la disposizione dei comandi di una compatta, con quello riuscivo a scattare senza impazzire con il touch (di cui era privo). Peccato che la qualità d'immagine fosse veramente scarsa. |
| inviato il 24 Settembre 2016 ore 11:35
Ulysse: mi piace quella della ragazza che mangia la mela, secondo me è molto bella (c'è la relazione tra il morso, di per sé simbolico per questioni culturali, e lo sprazzo di luce che la colpisce, dalla significanza atavica) Anche 'commute' ha un suo perché |
| inviato il 24 Settembre 2016 ore 11:37
secondo me ai giorni nostri è un po più difficile fare street rispetto anche a qualche anno fa. Se lo fai in una città turistica come Roma o Venezia o anche Milano zona Duomo o qualche centro storico è più fattibile perchè tutti scattano foto e non guardano te. Se scatti invece un soggetto in particolare e ti vedono, ti chiedono il perchè lo hai ripreso con la macchina fotografica. E qualcuno anche se la prende e di questi tempi l'irascibilità è sempre in agguato. A me purtroppo è capitato più di una volta. Tendo quindi ad usare un grandangolo che mi permette di avvicinarmi al soggetto ma sembra che stia fotografando da un altra parte. E cerco di non distorcere il soggetto che fotografo ma non è sempre facile. |
| inviato il 24 Settembre 2016 ore 11:47
Maury, non devi scattare foto agli energumeni Il grandangolo, come già detto qualche pagina fa, è veramente utile per rendere il soggetto almeno parzialmente inconsapevole. |
| inviato il 24 Settembre 2016 ore 11:51
Per le grandi città Vs piccoli paesini, ogni luogo ha i suoi pro e i suoi contro. Son riuscito a cogliere scatti discreti in una Cesena spopolata dall'estate, mentre in Duomo, dove vado ogni giorno per lavoro, ho un sacco di difficoltà: ci sono tante occasioni quanti sono gli ostacoli, perché la scena cambia in continuazione e non hai la possibilità di anticipare quasi nulla per prepararti allo scatto. Troppa roba, di solito mi infilo in qualche vietta circostante. |
| inviato il 24 Settembre 2016 ore 13:05
Indubbio il fascino di uno scatto ambientato in un grande centro metropolitano, io poi adoro le grandi geometrie urbane. Ma la poesia, l'atmosfera, il contrasto che rendono carica di significato una immagine Street, li puoi trovare anche gettando la spazzatura sotto casa, ovvio. Fa più l'occhio che il contesto... E magari anche avere la macchinetta sempre con sé aiuta! Ma lo sappiamo già tutti questo |
user33346 | inviato il 24 Settembre 2016 ore 21:35
Ho scattato per molto tempo con una compatta Canon s110 in iperfocale con diaframma 5.6 messa a fuoco 2 metri iso auto 35mm equivalenti (pdc 90 cm infinito).. Da poco tempo uso una Nikon j5 con il 10mm fisso in Program iso auto af singolo su area allargata.. In tutti i casi ritengo che la macchina (qualsiasi essa sia) non deve essere di intralcio.. L'attenzione è rivolta totalmente alla situazione intorno.. Per quanto possibile non voglio pensare in nessun modo all'aspetto tecnico alle regolazioni varie ecc. |
| inviato il 24 Settembre 2016 ore 22:33
Appoggio il pensiero di Mauro (non dover pensare ai tecnicismi per concentrarsi sulla scena) aggiungo: l'otturatore elettronico e' utile nel 90% dei casi. |
| inviato il 24 Settembre 2016 ore 23:22
“ Per quanto possibile non voglio pensare in nessun modo all'aspetto tecnico alle regolazioni varie ecc. „ OK al 100% |
| inviato il 24 Settembre 2016 ore 23:32
Sono totalmente d'accordo sul "dimenticarsi gli aspetti tecnici", ricordando però che le vie per farlo sono due: - apparecchiatura che "fa da se" o impostazioni predefinite a cui non pensare più oppure - acquisizione dell'automatismo nell'uso del mezzo, attraverso la pratica,a prescindere da quanto possa essere complesso. Non dimentichiamo che la grande fotografia di strada storicizzata si è fatta con mezzi che oggi considereremmo complicatissimi, ma che gli utilizzatori padroneggiavano praticamente "in automatico". O che un pilota di formula 1 non guida un mezzo semplice, ma ha appunto acquisito pienamente tutti gli automatismi che gli impediscono di distrarsi dalla pura guida. (Non a caso Cartier-Bresson faceva proprio l'esempio dell'automatismo che di norma si acquisisce nella guida dell'auto...) Per questo (parere personale ovviamente) penso che chi ha esperienza deve fare la scelta che sente più sua, ma a un principiante consiglierei di prendersi il tempo per perseguire la seconda via, che decisamente permette di più (e credo dia anche più soddisfazione...) Buona serata F |
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