| inviato il 24 Settembre 2020 ore 16:05
“ Ma negare l'esistenza di certe caratteristiche si rischia di fare a figura di quello che prende in giro coloro che dicono che la terra è rotonda, solo perché lui non l'ha mai vista dallo spazio. „ Mi pare una osservazione che ben sintetizza tutta questa discussione ....... al di là della banalità sempre presente che conta "il manico". ... ovvio che conta il manico (ma cosa è il manico ?), ma quantomeno a parità di manico conta la lente e la conoscenza che si ha della lente stessa. Se poi per manico si intende la capacità di sfruttare pregi e difetti della lente, sono invece d'accordo. |
| inviato il 25 Settembre 2020 ore 7:06
Una fotografia è bidimensionale, non è tridimensionale, non è 3D. La sensazione di tridimensionalità, quello è e di quello si parla, di una immagine fotografica bidimensionale è data dal tipo di soggetto e dalla qualità della luce che lo illumina. L'ottica interviene sia sulla qualità della luce che illumina il soggetto che sulla ricostruzione geometrica fedele o meno (risoluzione): se l'ottica trasmette bene tutte le frequenze luminose, ossia tutti i colori, e tutti i toni luminosi anche sottili e sottilissimi della luce originale della scena, e se ricostruisce bene il soggetto, in alta risoluzione, ossia se l'ottica è "buona" l'immagine dà la sensazione di tridimensionalità, se l'ottica taglia dei colori o dei toni luminosi, o è a bassa risoluzione ed impasta l'immagine del soggetto, ossia l'ottica è poco buona, la fotografia non trasmette più la sensazione di tridimensionalità. Tutto qui, non c'è altro. Questa secondo me ha soggetto giusto, la luce giusta e l'ottica buona:
![](https://img2.juzaphoto.com/002/shared_files/uploads/1808619.jpg) CLICCARE SULL'IMMAGINE PER VEDERLA GRANDE! In fotoritocco, dopo lo scatto, vanno trasmesse tutte le tonalità luminose sottili, dunque mai contrastare tanto. A me sembra di essere lì nel corridoio con quella ragazza. Ma può darsi che valga il detto che "Ogni scarrafone è bello pa' a mamma sua", la foto è mia e ci potrei vedere cose che altri non ci vedono: secondo voi dà o no la sensazione di tridimensionalità, l'effetto presenza? |
user12181 | inviato il 25 Settembre 2020 ore 10:22
Ma è possibile che di nuovo mi trovo totalmente d'accordo con Pollastrini? Dice quel che avrei voluto dire io ogni volta che ho aperto le pagine di questo thread, e lo dice meglio. (Però la sua fotina, che ha messo altre volte, resta un compitino sciapo sciapo.) |
| inviato il 25 Settembre 2020 ore 11:15
“ SaroGrey „ thumbs up ... |
| inviato il 25 Settembre 2020 ore 14:58
“ Oppure altri che fanno..visti i panorami che ci sono sul sito, allungano le braccia verso l'immagine a monitor, per testarne (o meglio tastarne) con mano la tridimensionalità? Eeeek!!! „ questa è un'iperbole inutile e fuorviante. nei sistemi audio-video la tridimesionalità esiste veramente (non è tangibile ma è visibile), e la si trova anche nel passato della fotografia stampata senza troppe diavolerie tecnologiche. it.wikipedia.org/wiki/Stereoscopio#/media/File:Schulmuseum-bhv_stereos Il fatto è che veramente c'è ci asserisce che una stampa è tridimensionale non capendo il significato della stereoscopia. |
| inviato il 25 Settembre 2020 ore 15:31
va beh ..... mi torna utile la discussione per ricordare che ho in vendita una Fed Stereo in Kit completo (fotocamera, proiettore, mascherine, telo etc etc). Il Kit è ancora sigillato originale mai aperto. l'immagine in alto a destra è del kit ancora sigillato, le altre (di un amico) per vedere quello che c'è dentro. flic.kr/p/2j1okjn |
| inviato il 15 Maggio 2024 ore 13:12
La tridimensionalità, ariosità, nella mia esperienza esiste,concordo che la luce è responsabile di questo in larga parte,ma senza obbiettivi tipici e rinomati in questo non viene fuori,per quanto mi riguarda,ho riscontrato sul campo questa particolarità, con planar 50 1.4 c/y e sonnar 80-200 f4, mentre con il 35-70 3.4 non mi è mai capitata; anche il biogon 28 2.8 è rinomato, ma non lho mai provato. |
| inviato il 15 Maggio 2024 ore 13:27
Gli obiettivi sono tutti tridimensionali, hanno generalmente forma cilindrica o tronco-conica. |
| inviato il 15 Maggio 2024 ore 13:59
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| inviato il 15 Maggio 2024 ore 14:13
Parlando per esperienza personale, modestissima ma lunga, credo proprio che ci siano ottiche che, a parità di condizioni, rendano meglio l'effetto tridimensionale, rispetto ad altre ottiche che sembrano piatte. Basti avere un po' di esperienza ed aver provato alcune decine di obiettivi delle svariate marche. Chiunque, credo, potrà affittare una terna di obiettivi della stessa lunghezza focale, di almeno tre marche diverse, per scattare una identica foto nella identica situazione, per poi fare un confronto. Ma questo confronto andrebbe idealmente fatto su diapositiva, perché il digitale aggiunge troppo e può stravolgere tutto. Io sono anziano e un'idea me la sono fatta. Una volta proiettavi le diapositive e le differenze saltavano agli occhi, dovevi essere cieco per non vederle! Penso quindi che l'illusione tridimensionale in alcune ottiche sia migliore, ma le ragioni non le conosco. Sicuramente il Pollastrini, dall'alto della sua competenza, avrà centrato alcuni aspetti importanti della questione. A mio modesto parere, anzi modestissimo, conta molto anche il contributo delle aberrazioni e conta molto il trattamento antiriflesso. Fa sorridere chi parla della luce, del manico, eccetera. Tutto il discorso tridimensionalità di un obiettivo, infatti, avrebbe un senso solo osservando la stessa foto, scattata con diversi obiettivi della stessa lunghezza focale, a parità di condizioni di ripresa (la luce sarebbe la stessa, il "manico" lo stesso, eccetera). Poi ognuno giudicherà. |
| inviato il 15 Maggio 2024 ore 15:59
SECONDO ME, 1. questi paragoni si DEVONO fare ESCLUSIVAMENTE in diapositiva (e, ovviamente, in assoluta parità di condizioni di scatto: pellicola, illuminazione, soggetto, ecc.); 2) L'"ILLUSIONE" della tridimensionalità scaturisce dalla dolcezza dei passaggi dei piani a fuoco a quelli fuori fuoco, dalla gradualità dei passaggi tonali. Il Prof. G.P. Bolognesi la definiva (correttamente, secondo me!) "il contributo dello sfuocato". L'"eccessiva" ottimizzazione della risolvenza porta (sempre IMHO) a passaggi fuoco/fuori fuoco troppo "secchi", troppo bruschi e, di conseguenza,a quell'effetto che, qui sul forum, è spesso descritto come "figurina incollata sull'album". 3) Ricordo, fin dagli anni '70-'80, dichiarazione di matematici Zeiss e Leitz i quali affermavano che, giunti a certi livelli di risolvenza, preferivano non spingersi oltre, ottimizzando invece "altri" parametri. In realtà NON specificavano quali ma, a torto o a ragione, gli obiettivi di quelle case hanno da sempre vantato particolari doti di quel tipo. Sempre SECONDO ME, ovviamente! GL |
| inviato il 20 Maggio 2024 ore 12:51
“ secondo voi dà o no la sensazione di tridimensionalità, l'effetto presenza? „ Secondo me sì, ma dipende dal tipo di soggetto della foto e dall'uso del grandangolo, oltre che dal punto di ripresa. e onestamente Alessandro, non è che uno si pone l'obiettivo del concetto di tridimensionalità.... talvolta alcune foto forniscono quella sensazione, ma .... casualmente. |
| inviato il 20 Maggio 2024 ore 13:55
“ Gli obiettivi sono tutti tridimensionali, hanno generalmente forma cilindrica o tronco-conica. „ Si,esatto, mentre il carattere dipende dal font usato per scriverci su il marchio. |
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![](https://img2.juzaphoto.com/001/shared_files/fuji/fuji_giugno2024_01.gif)
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